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Autore: feeltheromance    26/11/2012    7 recensioni
Quando Jensen posa la scatola di cartone vicino a lui e Sam, Dean è un po’ in ansia.
E se il gatto che gli ha portato fosse cattivo con lui? O peggio, con Sam? O se a loro piacesse e ci si affezionassero e dopo un po’ Misha non lo vorrebbe più? E se li trattasse male? E se Jensen avesse preso un cane invece di un gatto?
Tutte le sue preoccupazioni si dissolvono quando il ragazzo apre la scatola e ne esce un gattino piccolo piccolo, addirittura più piccolo di Sam, tutto nero a parte le zampine bianche e gli occhi di un blu così acceso che Dean ne rimane abbagliato per un attimo. 

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In cui arriva un nuovo gattino a fare compagnia a Dean e Sam. Di notte Castiel e Dean dormono assieme sotto la coperta preferita di Dean e fanno le fusa.
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[ Kitten!verse - destiel - AU - one-shot ]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Fandom: Supernatural
Pairing: kitten!Dean/kitten!Castiel, accenni Jensha.
Rating: verde.
Beta: il mio cervello.
Genere: talmente tanto fluff che penserete di affogarci dentro, one-shot, slice of life.
Warning: slash, kitten!verse, OOC.
Words: 3.495
Summary: In cui arriva un nuovo gattino a fare compagnia a Dean e Sam. Di notte Castiel e Dean dormono assieme sotto la coperta preferita di Dean e fanno le fusa.
Note: Boh, andava fatto. Oddio amo questa versione, ho sempre voluto scriverci qualcosa ma non ho mai avuto l’occasione adatta e ora bam, tiè XD non ha senso e non piacerà, ma io l’adoro asdfghjjkl tant’è che ho pure pensato di scriversi un seguito o qualcosa di simile lol Sarà che ho sempre voluto un gattino e non l’ho mai avuto (dannato fratello con l’allergia), sarà che boh, per me Castiel è un po’ un gatto (?) quindi ecco, questo è quello che ha partorito la mia mente malata. Tra l’altro, oddio, giuro che non era mia intenzione farla così lunga. Scusate, davvero, ma la destiel mi fa un pessimo effetto lol. ( Se sabato qualcuno di voi ha visto una scema vestita da Cas a Fumettopoli a Milano beh. Ero io XD #informazionisostanziali )
Dedica: a Aliz che ha un kink per i gattini. In questa versione piacciono parecchio pure a me <3 E tu che dicevi che non scrivo mai nulla per te, pft. Bastava solo aspettare il momento propizio! Enjoy ~ S.

 
  
  

- Hold me close and never let me go.
( …Meow. )

  

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Dean si lecca con cura il pelo color miele del ventre, per ripulirsi meglio che può. Si è di nuovo lasciato contagiare dall’entusiasmo di Sam nel fare la lotta. Ogni volta Dean cerca di fare il sostenuto, di mostrarsi responsabile e occupato in qualcosa di più proficuo del giocare, ma puntualmente Sam allarga i suoi enormi occhioni verdi e lo convince chissà come a giocare con lui.
Dean finisce di pulirsi e si rialza, cercando il suo fratellino con lo sguardo. Sam è ancora piccolo e Dean è sempre preoccupato che si possa fare del male con qualcuno di quegli strani oggetti sparsi per la casa del loro padroncino.
Non che Dean abbia niente contro di lui, eh. Gli sta solo un po’ sulle scatole quando il ragazzo si mette a parlare con loro e li guarda come se si aspettasse una risposta.
-Scemo di guerra, se sapessi parlare l’umanese pensi che sarei ancora qui a giocare con i gomitoli?- borbotta Dean arruffando il pelo ogni volta che Misha, il loro padrone, gli racconta i propri problemi vari ed eventuali.
E poi parliamoci chiaro. Dean dice così, ma tutti sanno che lui ama fottutamente giocare con i gomitoli e vuole bene al suo padrone. Fa sempre le fusa quando Misha se lo tiene in grembo alla sera, mentre Sam cerca un po’ di spazio vicino a loro.
La vita dei due fratelli è tranquilla e serena, nessuno dei due ha delle preoccupazioni particolari. Si svegliano alla mattina nelle loro rispettive cucce –o magari direttamente nel letto di Misha, accoccolati l’uno contro l’altro sui suoi piedi- mangiano, giocano, escono nel piccolo giardino della casa e vanno a caccia di qualche topolino. Hanno una vita perfetta, sono insieme, si vogliono bene e hanno cibo e riparo assicurati ogni notte.
A Dean però, ogni tanto quella vita va un po’ stretta. Spesso si lamenta con Sam, gli dice che vorrebbe che  succedesse qualcosa nella loro vita noiosa, sempre uguale. Vorrebbe qualche novità, qualcosa che nemmeno lui riesce a definire con precisione.
 
~
 
Una sera, Dean se ne sta accoccolato davanti al camino scoppiettante, non troppo vicino alle fiamme, però. L’ultima volta Sammy ci si è avvicinato troppo si è quasi bruciato i baffi.
Dean non vuole finire senza baffi, è ancora troppo giovane.
A un certo punto sta quasi per addormentarsi, acciambellato com’è, coccolato dal calore delle fiamme e del divano morbido sotto di lui, ma suo fratello fa irruzione nella stanza miagolando come un ossesso.
-Dean, Dean, dove cavolo sei?- lo sente gridare.
Dean riapre gli occhi, mezzo addormentato e cerca di riprendersi un po’. Il tono concitato del fratello lo ha fatto preoccupare.
-Sammy, sono qui.- lo richiama e vede il pelo marrone scuro di suo fratello spuntare da dietro il divano e saltarci sopra con un balzo elegante –Che c’è, rompiscatole? Stavo cercando di dormire.-
Sam sembra non dare nemmeno retta alle sue deboli lamentele, continua invece a scodinzolare neanche fosse un dannato cane.
-Dean, non è questo il momento per dormire! Hai sentito la notizia?- esclama saltellandogli vicino, felice.
-Notizia? Che notizia?-
-A volte mi domando se viviamo nella stessa casa.- sospira Sam, leccandosi una zampa –Prima Misha è venuto da me mentre tu naturalmente dormivi e mi ha detto che domani arriverà un altro gatto! Non è fantastico, Dean? Avremo un altro amico!-
Dean si domanda come abbia fatto il suo fratellino a capire cosa dicesse Misha, poi si ricorda che ha molta più affinità di lui con gli umani e che spesso riesce a comprendere qualcosa nelle loro conversazioni.
-Sei proprio sicuro di aver capito bene?- domanda –Perché dovrebbe volere un altro gatto? Noi non gli bastiamo?-
-Non fare il complessato, Dean! Sarà bello avere qualcuno di nuovo con noi.- esclama Sam –Sai, dopo un po’ ci si stanca del tuo muso.-
-Stupido.- soffia Dean saltandogli addosso e dando il via ad un lungo round di rotolamento e lotta sul divano morbido.
Mentre giocano, Dean pensa che forse Sam ha ragione. Forse sarà divertente conoscere un altro gatto, effettivamente dopo un po’ si è stancato anche lui di parlare sempre solo con suo fratello. Non che non gli voglia bene, ma ha bisogno anche di qualcos’altro.
Di qualcosa di nuovo.
 
~
 
Il giorno dopo è pomeriggio inoltrato quando Misha apre la porta di casa e lascia entrare un ragazzo che Dean ha già visto parecchie volte. È un bel ragazzo, Dean pensa che se fosse umano gli piacerebbe somigliare a lui. Gli pare che si chiami Jensen, o qualcosa del genere.
Appena il nuovo arrivato richiude la porta dietro di sé, afferra Misha per la vita e lo bacia con trasporto.
Dean mette una zampa davanti agli occhi di Sam.
Non vuole certo che il suo fratellino si traumatizzi in questa giovane età.
Lui intanto si gode lo spettacolo delle guance del loro padroncino che si colorano di rosso.
 
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Quando Jensen posa la scatola di cartone vicino a lui e Sam, Dean è un po’ in ansia.
E se il gatto che gli ha portato fosse cattivo con lui? O peggio, con Sam? O se a loro piacesse e ci si affezionassero e dopo un po’ Misha non lo vorrebbe più? E se li trattasse male? E se Jensen avesse preso un cane invece di un gatto?
Tutte le sue preoccupazioni si dissolvono quando il ragazzo apre la scatola e ne esce un gattino piccolo piccolo, addirittura più piccolo di Sam, tutto nero a parte le zampine bianche e gli occhi di un blu così acceso che Dean ne rimane abbagliato per un attimo. È talmente piccolo è magrolino che sembra debba cadere da un momento all’altro. Il pelo lungo e scompigliato lo fa somigliare ad un adorabile batuffolo di cotone.
Suo fratello corre subito incontro al nuovo arrivato, dandogli il benvenuto. Dean lo raggiunge e si accorge solo indistintamente del loro padrone che emette un suono poco umano, molto più simile ad un loro miagolio quando vede i tre gattini avvicinarsi l’un l’altro.
-Ciao! Io sono Sam, tu come ti chiami?- lo saluta.
-Mi chiamo Castiel.- dice e la sua voce trasmette un bel senso di tranquillità a Dean.
-Ciao, io sono Dean.- lo saluta specchiandosi in quegli enormi occhi blu –Vuoi fare un giro per la casa?-
 
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La giornata passa velocemente, Dean è completamente preso dal nuovo arrivato.
All’inizio gli piace ben poco quel gatto. Gli sembra troppo sofisticato, con la puzza sotto il naso, ma basta poco perché capisca che Castiel è soltanto intimorito da loro e dal nuovo ambiente.
Dean si dà dello stupido. Avrebbe dovuto immaginarlo. Insomma, lui si sarebbe sentito a dir poco perso se fosse stato portato in un posto nuovo con gatti nuovi e senza Sam.
-Non devi avere paura di noi.- gli dice Dean mentre Sam gli sta mostrando la sua cuccia –E neanche di Misha. È un bravo padrone, vedrai.-
-Non ho paura di voi.- replica Castiel, grattandosi l’orecchio nero con la zampina. Non aggiunge nient’altro e Dean non insiste.
Dean e Sam fanno di tutto per mettere Castiel a proprio agio, quel giorno.
Dopo avergli mostrato la casa, lo portano in giardino dove i due fratelli giocano un po’ con la loro palla preferita, cercando di coinvolgere anche l’altro micio, ma lui non ne vuole sapere.
-Non fa niente, giocate voi.- miagola Castiel, accoccolandosi in un angolo.
-E’ divertente, dai, vieni con noi.- lo incoraggia Dean, vedendolo tutto solo in mezzo all’erba. È così piccolo che quasi scompare tra l’erba alta che, come sempre, Misha si è dimenticato di tagliare.
Castiel non ne vuole sapere di unirsi a loro, così Dean ci rinuncia ma prima di tornare da Sam gli fa qualche smorfia stupida, che lo fanno sorridere.
Dean torna a giocare con Sam, con qualcosa di nuovo e soprattutto di bello nel proprio cuore.
 
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A cena Dean e Sam osservano l’altro gatto che si butta sulla cena talmente in fretta che Misha quasi non fa in tempo a versare tutto il contenuto della busta nella sua ciotola.
Dean guarda Castiel che mastica un boccone dopo l’altro, con gusto e scoppia a ridere.
-Che f’è?- domanda Castiel con la bocca piena, osservandolo interrogativo.
-Ti stai sporcando tutto il muso.- ridacchia Dean –Che stupido!-
Castiel sgrana gli occhi e poi ingoia il boccone. Abbassa lo sguardo e non dice niente. Cerca di pulirsi il muso con la zampa ma sporca anche quella inevitabilmente e Dean lo vede farsi piccolo piccolo. Sì, più di quanto non sia già.
-Ehi, aspetta, piccoletto.- dice. Gli si avvicina e gli lecca la zampa sporca, pulendo i rimasugli di cibo. Dopo di che si lecca la propria zampa e gliela passa sul musetto, mentre Castiel lo guarda con tanto d’occhi.
-Ecco fatto, pulito per bene.- dice Dean, finendo di ripulirlo.
-G-grazie.- mormora Castiel, tornando alla sua ciotola.
Dean lo vede prendere dei bocconi più piccoli di prima.
Sorride, mentre Sam lo guarda con aria interrogativa.
 
~
 
Sam si addormenta sulla poltrona quasi subito dopo cena, mentre Dean e Castiel rimangono accoccolati sul divano ancora per un po’, entrambi ancora svegli.
È buio già da un po’ e Dean sbadiglia, assonnato.
Non è il solo ad avere sonno, nota mentre Castiel combatte contro la stanchezza per non far chiudere le palpebre.
-Ehi Cas, andiamo a dormire?-
Castiel sembra risvegliarsi di colpo e alza lo sguardo annacquato su di lui.
-Cosa?-
-Ho detto che mi sembri stanco, andiamo a dormire?- ripete Dean.
-No, intendo…come mi hai chiamato?- miagola piano.
-Cas--oh. Scusami, non sapevo ti desse fastidio--
-No, mi piace.- lo interrompe –Nessuno mi ha mai dato un soprannome. E di solito tutti sbagliano a pronunciare il mio nome.-
Dean ammira il riflesso delle fiamme del fuoco nei suoi occhi, che fanno contrasto con il blu profondo di quelle iridi enormi.
-Sveglio Sam e andiamo a dormire.- dice Dean dopo un po’, sentendosi strano.
Dà dei piccoli colpetti contro le orecchie del fratello e dopo un po’ finalmente si sveglia, brontolando.
-Dai Sammy, andiamo a nanna.- dice Dean, spingendolo per un fianco –Vieni, Cas.-
Saltano giù dal divano tutti e tre e vanno alle loro cucce.
Misha ha messo insieme varie coperte apposta per Castiel, creando un’ottima cuccia, vicina a quelle di Sam e Dean.
Sam salta subito sul proprio cuscino e si nasconde immediatamente sotto le coperte e un attimo dopo sta già dormendo come un sasso.
Dean fa lo stesso, sistemandosi per bene sotto la propria coperta preferita –, ha una coperta preferita- e si volta verso Castiel, il quale è ancora ai piedi della propria cuccia. Sta tremando, ma forse è solo un’illusione che il sonno  trasmette a Dean. Effettivamente, oltre a vederlo tremare, Castiel gli sembra anche più…piccolo. E anche un po’ spaventato.
-Stai bene?- gli domanda, sfregando la guancia contro il cuscino.
-Sì.- risponde solo Castiel. Abbassa lo sguardo e si fa spazio tra le coperte.
Dean riesce a vederlo bene da quella posizione. Si sente rassicurato.
-Buonanotte, Cas.- mormora mentre viene abbracciato da Morfeo.
-‘Notte, Dean.- sussurra l’altro gattino, tremante.
 
~
 
È notte inoltrata quando Dean si sveglia, angosciato. Inizialmente non capisce come mai si è svegliato così di colpo e non si spiega quello strano senso di ansia che lo circonda. Appena si riprende un attimo dal sonno si volta verso la cuccia di Sam, con un colpo al cuore, ma fortunatamente suo fratello sta dormendo tranquillo.
Si volta dall’altra parte, ricordandosi di colpo che da ieri lui e Sam non sono più gli unici a dormire in quelle cucce confortevoli.
È buio, ma non è un problema naturalmente, Dean ci vede bene in ogni caso, purtroppo. Non ha problemi a scorgere il corpo di Castiel rannicchiato soltanto per metà sotto le coperte, riesce a vedere perfettamente il suo musetto nascosto sotto le zampe e soprattutto, riesce a sentire il suo pianto soffocato.
-Cas, cosa succede?- domanda, alzandosi su tutte e quattro le zampe, allarmato.
Castiel lancia un singhiozzo più alto degli altri, ma poi cerca di zittirsi. Senza riuscirci, naturalmente.
-N-niente, dormi.- singhiozza.
-Non se ne parla, piccoletto.- ribatte Dean risoluto. Salta giù dal cuscino e arriva vicino all’altro gattino –Dimmi che hai.-
Castiel nasconde il muso tra le zampe e sotto le coperte. Non vuole farsi vedere così da Dean, non vuole sembrargli debole, perché non lo è.
-Sto bene.- miagola –Vai via.-
Dean inclina la testa di lato, guardandolo come se fosse impazzito.
Andarsene via e lasciarlo a piangere lì nel buio? Non se ne parla proprio. Lo conosce da nemmeno un giorno, ma è uno di famiglia, che gli piaccia o no. Dovranno vivere insieme, stare insieme, dividere i propri spazi e i propri dispiaceri e Dean intende cominciare da subito.
Non lo lascerà solo, anche se dovesse mordergli le orecchie per farlo parlare.
-Forza Cas, dimmi cos’hai.- lo incoraggia, spingendogli una zampa sul ventre.
Si accorge che sta tremando.
-Hai freddo?- domanda, preoccupato.
-Un po’…- mormora l’altro.
Dean allora si volta e torna al proprio cuscino e sente Castiel miagolare alle sue spalle.
-No, aspetta--Dean--  miagola Castiel, con la gola chiusa dalla paura.
Dean afferra la propria coperta preferita tra i denti e torna da Castiel. Gliela fa scivolare addosso, sopra alla sua e poi ci si infila sotto anche lui. si rigira sotto la coperta varie volte e poi torna fuori, spuntando solo con il muso.
Si accorge di essere molto vicino all’altro gattino, che lo guarda con gli occhi sgranati.
-Oh.- dice soltanto Castiel.
Dean sente il suo corpicino tremare contro il proprio, così gli passa una zampa attorno e se lo tira contro.
-Va un po’ meglio?- chiede dopo un po’. Vuole davvero che Castiel si senta bene lì con loro, vuole farlo stare bene.
-Sì…grazie, Dean.- risponde dopo un attimo. Castiel affonda il musetto contro il suo pelo morbido, respirando il suo profumo.
-Mi dici perché piangevi?-
-Mi…mancano i miei fratelli.- risponde trattenendo un singhiozzo –E poi voglio piacere a te e Sam. Non voglio darvi fastidio.-
-Ma tu non ci dai fastidio!- esclama Dean stizzito –Cioè, ti conosciamo solo da un giorno, ma sembri uno a posto anche se sei un po’ strano a volte.-
Castiel spinge di più il muso contro il suo corpo.
-Dove sono i tuoi fratelli?-
-Non lo so...- sospira Castiel –Vedi Dean, mia madre è morta dandomi alla luce e da allora mio padre non si è più fatto vedere, ha lasciato me e i miei fratelli in mezzo alla strada, da soli. Non è mai stato un buon padre. Ho vissuto per un po’ con Gabriel e gli altri per strada e davvero, a me andava bene. Insomma, ero con loro, era quello l’importante.-
Dean rimane in silenzio, ascoltando il racconto dell’altro gattino.
-Un giorno però, degli umani ci hanno trovati per strada e mi hanno preso. Gabriel, Michael e tutti gli altri sono riusciti a scappare ma io non ero abbastanza veloce. Sai, ero il più piccolo…Correvo troppo lentamente. Mi hanno portato in un posto orribile pieno di altri gatti come me, senza una casa, orfani, soli. Ed è stato lì che quel ragazzo mi ha preso e mi ha portato via.-
Castiel rimane in silenzio per un momento, poi alza il musetto verso Dean.
-Beh, Cas, adesso una casa ce l’hai.- dice –E hai me e Sam. E Misha. Non è molto, non siamo i tuoi fratelli, ma possiamo essere comunque una famiglia. Se lo vuoi.-
Dean lo stringe un po’ più forte a sé e Castiel chiude gli occhi e fa le fusa.
-Mi piacerebbe.- dice affondando di nuovo il muso contro il suo corpo –Mi piace il tuo pelo. Sei morbido.-
Dean ride e chiude gli occhi.
 
~

 
I giorni passano e i tre gattini sono sempre più uniti. Castiel ha preso confidenza con la casa e con il suo nuovo padrone.
Ad ogni pasto si lancia sulla sua ciotola con voracità, ma non con tanta fretta come i primi giorni. Ogni sera passa tra le gambe di Misha, rischiando di farlo inciampare e poi si lascia prendere in braccio per farsi coccolare.
Accetta sempre più spesso di giocare con Sam e Dean lo vede molto più felice dei primi tempi.
Dean gli insegna a cacciare. Cominciano da qualcosa di semplice, come i topi, che non scappano troppo velocemente e Castiel impara in fretta. Sta attento alle raccomandazione di Dean, lo ascolta con la testa piegata verso destra, come suo solito e Dean a volte si perde a fissarlo mentre sta spiegando.
Fortunatamente c’è Sam che lo risveglia dalla sua contemplazione.
Ogni notte Dean trascina la propria coperta preferita sopra il corpo di Castiel e poi ci si infila sotto anche lui, circondando il corpo del più piccolo con il proprio calore.
Alla mattina, Misha li osserva, trovandoli assolutamente adorabili, tant’è che un paio di volte ha svegliato anche il suo fidanzato Jensen per farglieli vedere.
-Non sono carinissimi?- ha esclamato con gli occhi lucidi.
Jensen l’ha abbracciato da dietro, poggiando il mento sulla sua spalla.
-Effettivamente…sembriamo un po’ io e te.-
 
~
 
Qualche settimana dopo, Castiel è diventato uno di famiglia.
Misha, Sam e Dean si sono affezionati a lui come se fosse sempre stato con loro.
Dean più di tutti, pensa che non riuscirebbe più a fare a meno di Cas. A volte si ritrova a pensare a com’era la sua vita prima dell’arrivo del gattino e l’unico aggettivo che riesce a trovare è inutile. Senza offesa per Sam, insomma tutti sanno che Dean lo ama e darebbe la vita per il proprio fratellino, ma--Cas.
Cas gli ha dato quel qualcosa in più che gli mancava, che non sa nemmeno lui cosa sia.
Un giorno i tre gattini stanno poltrendo sul letto di Misha, assieme al padrone di casa e al suo ragazzo. Effettivamente in due ragazzi più tre gatti si sta un po’ stretti, ma nessuno sente davvero il bisogno di lamentarsi.
Dean sente Misha e Jensen parlare e parlare e dopo un po’ il suo padroncino gli si avvicina.
-Indovinate un po’, ragazzi? Quel figone del mio fidanzato vi ha portato un regalo!- esclama tutto contento e come al solito Dean lo osserva senza capire una parola di quello che sta blaterando. Fa finta di niente e torna a pigiare le zampine contro il corpo di Castiel, che fa le fusa contento.
Poi d’un tratto la sua attenzione viene attirata da qualcosa tra le mani del suo padrone. Dean miagola, desiderando il pupazzetto che gli sta porgendo il ragazzo.
È bellissimo, fa rumore! Deve averlo assolutamente!
-Cas, guarda che bello!- esclama, pigiando più forte sulla sua pancia –Lo voglio!-
Castiel si alza e i due allungano le zampe verso il pupazzetto. Misha li fa giocare per un po’ poi lo dà a Castiel, che lo afferra possessivo. Se lo stringe al petto e Dean pensa, senza nemmeno rendersene conto, che quel pupazzetto è molto fortunato e gli piacerebbe essere al suo posto.
 
~
 
Passano i mesi e Dean e Castiel sono sempre più legati.
Dean ha preso l’abitudine di dividere i propri trofei di caccia con Castiel, così come la propria quantità di crocchette giornaliera e la propria coperta preferita.
Con il passare del tempo si crea una routine stabile nella loro vita, che prevede all’incirca svegliarsi l’uno addosso all’altro, giocare, mangiare nella stessa ciotola, giocare ancora, andare a caccia, mangiare e dormire insieme.
Dean si sente bene, è rilassato, gli piace questa nuova vita assieme a Castiel, non potrebbe chiedere di meglio.
Una sera i due sono sotto le coperte –quella di Cas e quella preferita di Dean- e stanno facendo le fusa l’uno contro l’altro.
Castiel si struscia su di lui, rabbrividendo per il freddo e facendosi piccolo piccolo. Dean gli liscia le orecchie con una zampa e poi gli lecca la faccia.
È capitato che lo facesse qualche altra volta, ma è sempre un mezzo shock per Castiel. Il gattino perde un battito e ricomincia a fare le fusa, più forte di prima. Stringe gli occhi e miagola qualcosa che Dean non riesce a percepire.
-Hai detto qualcosa, Cas?-
-Mi piace stare con te.- miagola di nuovo, un po’ più forte –Sai, a volte sto così bene che non sento quasi la mancanza di Gabriel e gli altri.-
Dean non sa cosa dire, è davvero contento di quello che gli ha appena confessato Cas, tant’è che il giorno dopo lo fa giocare tutto il tempo con il suo gomitolo preferito e gli lascia un bel pezzetto della torta che Misha ha regalato a loro tre.
-Ma Dean, questa è la tua parte di torta!- esclama Castiel guardandolo con gli occhi sgranati –A te piace così tanto.-
-Appunto per questo voglio darla a te.- ribatte Dean leccandogli il naso –Anche tu mi piaci tanto.-
Castiel gli lecca il muso a sua volta e gli si butta addosso, facendolo capitombolare indietro. Rotolano uno sull’altro per un po’ leccandosi e mordendosi le orecchie per gioco, felici.
La torta giace dimenticata nella ciotola di Dean.
Sam ne approfitta per papparsela e scappare indisturbato.
 
 
 
 
 


 
FINE.
  
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