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Autore: onedeyes    28/11/2012    0 recensioni
Carlotta ha diciassette anni e un sogno. Non chiede molto, no? Un giorno tutto cambia e riesce a realizzarlo. Con la sua migliore amica, Martina, compirà un viaggio che le cambierà, che le stravolgerà la vita. Un viaggio che la introdurrà in un mondo di amori, musica, passioni. Un viaggio che la farà ritrovare faccia a faccia col vero amore, che però non sembra destinato a durare.. Dovrà lottare per farlo sopravvivere, dovrà lottare per tenersi stretto ciò che è riuscita a conquistare con molta fatica. Dovrà lottare e riuscire a vincere. Ma per amore si può fare di tutto, no?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Entrammo nella camera e rimanemmo stupefatte, era bellissima. Le pareti erano tinte con un colore chiaro, tipo panna. Le finestre erano ampie e le tende erano un tono più scuro delle pareti. Si respirava un'aria di tranquillità e pace in quella stanza. Due letti separati, con sopra un leggero lenzuolo ricamato con motivi floreali. << Penso di poter rimanere qui per sempre. >> disse Martina abbracciando il suo cuscino. Io risi. << Dai scema, la vacanza è appena iniziata! >> dissi tirandole il golfino che avevo in borsa. Lei lo afferrò e lo mise ai piedi del letto. << Hai ragiona cara, la vacanza è appena iniziata. Andiamo a farci una doccia e usciamo! >> disse elettrizzata. << Vai prima tu, io chiamo i miei. >> risposi prendendo il telefono. Lei si fiondò in bagno e disse che era stupendo pure quello. << Carlo, ci manca solo che quando scarico, esce l'acqua profumata! Ahahahahah >>. Chiusi la porta e chiamai mia madre. Lì in Italia erano le sei, non era più in ufficio. << Amore! >> disse appena rispose. << Ehi mamma, grazie davvero per tutto. Qui è tutto fantastico! >> dissi guardando la stanza. << Sono felice che vi piaccia.. allora com'è andato il viaggio? >> chiese. Raccontai a mia madre del viaggio, le dissi che ci eravamo divertite e che ancora non mi sembrava vero di essere nella città dei miei sogni. << Dai, pensate a divertirvi e fatevi sentire ogni tanto. >> mi ricordò mia madre. << Sì, mamma, tranquilla. Ora vado che Marti è uscita dalla doccia. Ciao. >> dissi attaccandole. << Vado a farmi la doccia, è meglio se chiami tua madre. >> dissi passandole vicino e pizzicandole il braccio nudo. << Ahia! Era quello che volevo fare, anatra. >> mi disse facendomi la linguaccia. Entrai in bagno e mi fiondai sotto la doccia. Lasciai che il getto caldo dell'acqua mi scorresse lungo il corpo e mi bagnasse i capelli castani, passai il sapone profumato alla fragola e canticchiai la mia canzone preferita. << You know I'll be your life, your voice, your reason to be. My heart, my love is breathing for this, moment in time I'll find the words to say.. >> << Before you leave me today.. >> cantò Martina entrando in bagno. << No, ma bussa se vuoi, eh! >> dissi. << Tranquilla, dovevo prendere solo la spazzola. Ti muovi, vorrei uscire! >> mi ricordò. Velocemente mi sciacquai e uscii dal box doccia, mi asciugai i capelli e indossai un paio di shorts di jeans e una camicetta blu. Martina aveva indossato un maglione bianco e dei pantaloncini. << Go go go! >> disse legandosi i capelli anche lei. Uscimmo dalla stanza e chiudemmo la porta. << Dove vorresti andare? >> chiesi guardandola. < Boh, facciamo un giro qua nei dintorni.. tanto non credo che ceneremo qui, no? Dai.. magari stasera andiamo anche a ballare! >> disse emozionata. << Sapevo che avresti detto qualcosa del genere, intanto andiamo fuori.. poi vedremo! >> dissi prendendola a braccetto e uscendo dall'albergo. Prima di uscire, ci eravamo fermata dalla ragazza di prima e le avevamo chiesto una cartina di Londra, magari con i posti da vedere e lei gentilmente ce l'aveva data. Stavamo camminando ormai da un paio d'ore e i crampi della fame stavano iniziando a farsi sentire. << Martina, ho fame. >> dissi ad un certo punto fermandomi davanti ad un negozio di dolci. << E' mezz'ora che lo dici, dai camminiamo un altro po' e poi ci fermiamo in una pizzeria.. >> disse. << La prima pizzeria che vediamo? >> chiesi sconsolata. Lei annuii e riprese a camminare, trascinandomi a peso morto. << Eccoci. >> disse fermandosi davanti ad una pizzeria. Io la guardai ed entrai. Erano le sette, ma in Italia erano le otto e io a quell'ora cenavo e quindi stavo morendo di fame. Il locale era piccolo e carino, all'interno si sentiva l'odore della pizza calda, del pomodoro, della mozzarella. Ci sedemmo in un tavolino e una ragazza si avvicinò. << Che palle, neanche un uomo! >> sbuffò Martina. Io risi e poi mi voltai verso la ragazza. << Allora cosa volete? >> domandò tirando fuori dal taschino dei jeans un foglietto e una penna. << Una margherita.. >> << Due. >> corresse Martina, che aggiunse subito dopo l'ordine di due mega coche. La ragazza si girò e se ne andò in cucina. << Sul serio, siamo a Londra.. patria di modelli, ragazzi carinissimi e noi becchiamo tutte donne?! >> si lamentò nuovamente. << Li incontreremo. >> dissi fiduciosa, sapendo il vero motivo per cui si lamentava. << E se non li incontrassimo? >> domandò delusa. La ragazza ci portò le due coche, neanche un sorriso. Era fredda, non le dissi neanche 'grazie', aspettai che se ne fosse andata per rispondere a Martina. << Ci divertiremo ugualmente. >> dissi sorridendole. Lei ricambiò il sorriso, rincuorata. In quel momento mi squillò il telefono, un messaggio. << Chi è? >> chiese. Guardai lo schermo e gli passai il telefono. << Tommaso. >> risposi. << Lascialo perdere, è finita. Non rispondergli neanche, non leggere neanche il messaggio. Fine, chiuso! >> disse. << Magari mi chiede scusa.. >> dissi ripensando a come ci eravamo lasciati. Con un bel 'vaffanculo', ecco come. << O magari ti vuole rinfacciare il fatto che ha scopato con altre ragazze mentre stava con te. >> disse fredda. << Sei simpatica, stasera. >> dissi addentando la pizza. << Carlotta lo sai che ti voglio più bene che a una sorella, ma tu seriamente vuoi rispondere ad un tipo che per i vostri tre mesi ti lascia dicendoti 'Ehi, piccola.. mi sono fatto due della mia classe l'altra notte. Ho sbagliato, però mi è piaciuto.' >> mi disse prendendomi una mano. Sbuffai e presi la mia coca, bevvi e la guardai. << Hai ragione. >> dissi solamente. << Carlotta.. >> disse guardando il mio telefono. << Cosa? >> chiesi. << Leggi.. >> disse passandomelo. Aveva aperto il messaggio ed era chiaro e semplice 'Che è finita lo sappiamo entrambi, però devi sapere che già prima di quella notte ti avevo tradita. Non è per vantarmene, ma penso che sia giusto che tu lo sappia. Ciao Carlo..'. << E' uno scherzo, vero? >> gridai alzandomi in piedi. << Carlo ti prego, siediti.. >> sussurrò Martina. Notai che nella pizzeria tutti si erano voltati per guardarmi. << Io lo uccido, fa che lo rivedo e lo uccido. Mi vuole rovinare la vacanza? >> dissi sedendomi e abbassando la voce. << Vuoi che andiamo? >> chiese Martina finendo la sua pizza. Finii anch'io la mia e uscimmo, dopo aver pagato. << Martina, ti giuro che io lo strozzo. >> ribadii scandendo ogni singola parola. << Carlotta calma. >> disse lei mettendomi una mano sul braccio. < > urlai. << Dai, andiamo a ballare.. così ti calmi. >> disse. La guardai, forse aveva ragione. Dovevo distrarmi da quel messaggio. << Sì, andiamo. >> risposi. << Emh.. dove? >> chiese rendendosi conto che non sapevamo dove mettere piede in quella città. << Ehi ragazze.. >>. Ci voltammo e trovammo un ragazzo carinissimo dietro di noi. << Ciao! >> disse Martina facendosi avanti. << Scusate, ma in pizzeria vi ho notate e ho sentito che avete bisogno di un posto dove svagarvi stasera.. .>> disse puntando i suoi occhi azzurri nei miei. Lo guardai meglio, il viso era dolce e incorniciato da una cascata di boccoli castani. Sorrise leggermente, evidentemente in imbarazzo e mostrò un sorriso perfetto che risaltava i suoi occhi azzurri. << Carlotta! >> mi chiamò Martina. << Eh? >> chiesi tornando alla realtà. << Allora, andiamo con lui? >> chiese indicandolo. << Scusaci un attimo.. >> dissi al ragazzo. << Cosa? >> chiese. << Non lo conosciamo neanche.. e se fosse uno stupratore?! >> domandai terrorizzata. << Carlotta, uno.. uscendoci lo conosciamo, due..il tuo ex ti ha appena mandato un messaggio dicendoti che eri stata cornuta per tre mesi e tu non vuoi divertirti un po'? Siamo a Londra, tesoro! >> disse stuzzicandomi. Quella ragazza sapeva dove ferirmi per farmi dire di si, subito. Ci voltammo verso il tipo, che nel frattempo aveva mandato un messaggio, e gli sorridemmo. << Piacere Carlotta. >> dissi presentandomi. Lui strinse la mia mano. << Nick. >> disse sorridente. << Piacere Martina. >> disse lei. Lui le strinse la mano e le sorrise, le guance di Martina si tinsero di rosso. << dove ci porti, Nick? >> chiese lei. << Oh, a dire il vero sto aspettando un mio amico.. ma se intanto vogliamo avviarci, il posto è qui vicino.. è un bar.. >> disse guardando dietro le nostre spalle. << Oh, io direi di avviarci. >> cinguettò Martina avvicinandosi a lui. Lui le passò un braccio intorno alle spalle. << Oh, ecco il mio amico. >> disse lui avviandosi verso il bar con Martina vicino. Alzai lo sguardo e.. Dio, non poteva essere. Non poteva essere. Niall James Horan era l'amico che aspettava?
  
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