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Autore: laylahsharriz    28/11/2012    2 recensioni
Guardo la bilancia e vedo che la linea rossa si muove sempre più velocemente, fino ad arrivare ad un numero abbastanza alto. Rimango immobile per qualche minuto guardando quelle cifre che da sole non sembrano niente ma messe insieme possono far stare male chiunque. Scendo dalla piattaforma trasparente e il numero ritorna quello di partenza. Mi metto inevitabilmente a piangere, non volevo salire su quell'odioso oggetto, ma l'attrazione è stata troppa che ho dovuto farlo. L'ultima volta che l'avevo fatto era stato sei mesi prima e mia madre mi aveva detto che dovevo dimagrire, ma adesso penso solo che le sue parole erano solo aria fritta.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« You never want to know how much you weight. »



29 novembre 2012, giovedì.
Caro Hazza,
oggi è stata una bruttissima giornata, forse la peggiore della mia vita e non lo dico solo per farti compassione, lo dico perchè è la verità. Ho preso voti bassi a scuola, un quattro in geografia, un tre in storia e un cinque in matematica. Mamma dice che devo studiare di più ma come tu sai bene io sto tutto il giorno sui libri. E va bene, sto sui libri ascoltando la musica, ma è lo stesso. Appena arrivata a casa ho iniziato a mangiare di nuovo, patatine, plum-cake, nutella, kinder bueno e caramelle gommose. Mi sono sentita male, ma non di stomaco, di cuore. Fortunatamente mamma non c'era oppure vedeva il lago di lacrime che ho fatto. Sì Hazza, ho bisogno di te. Ho bisogno di sapere che un supereroe è dietro l'angolo sempre pronto a salvarmi. Ho bisogno di qualcuno che mi accompagni in questo brutto momento della mia vita. Avere quattordici anni non è una cosa facile, ci sarai passato anche tu immagino, ma tu avevi un bel faccino, un bel fisico e non ti importava di come andava la scuola. Io invece sono diversa. Ti ricordi quando ho iniziato a scriverti? Sì, è stato proprio un mese fa, il 29 ottobre, quando uscì 'Little Things'. Ero così felice di ascoltare il vostro nuovo singolo che sono andata nel bagno della scuola per sentirlo. Poi quelle parole che hai cantato sono state letali, mi sono messa a piangere come ora e sono uscita di lì dopo tre ore. Immagina tu il casino.

Ho ricominciato a mangiare, ho buttato la minestra che mamma aveva preparato, i broccoli che tanto odio, la bevanda alle carote che dovrei bere e ho iniziato a ingurgitare tutto quello che mi capitava tra le mani. Mi sono sentita vuota, persa, triste. Mentre mangiavo le lacrime scendevano copiose dai miei occhi e l'unica cosa che pensavo era quella di mandare all'aria ogni cosa. Ho sempre odiato la dieta che la dottoressa aveva dato a mia madre e che lei, diligente come una preside, mi ha fatto seguire per quasi un anno. Non vedevo cioccolata e patatine da un bel po' di tempo, forse troppo che mi ha portato alla pazzia totale. Non per schifarti Hazza, ma quando ho finito di mangiare ho vomitato tutto quello che avevo nel corpo. Tu penserai 'meglio, no?' e invece è tutto il contrario. Lo so, ti sto deprimendo con questi discorsi, ma ti ricordo che abbiamo fatto un patto: io scrivevo le mie giornate e tu le leggevi, senza commenti come fanno certe persone. Ho delle ferite nel cuore che è difficile ricucire e una di quelle, profonda quanto è lungo il dito medio, la ho fatta oggi. Premetto una cosa, tutte queste ferite le ho fatte io a me stessa, forse un po' per punirmi di tutto quello che ho passato.

Entro in camera di mia madre senza accendere la luce, mi darebbe troppo fastidio agli occhi e poi ci sono i miei braccialetti fosforescenti a farmi da luce. Mi dirigo all'angolo dove a terra c'è quell'oggetto maledetto chiamato 'bilancia'. Sì, ho ceduto alla tentazione, voglio sapere di quanto il mio peso è salito o, magari, sceso. Salgo su quel coso, non oso neanche nominarlo per quanto lo odio. Guardo la bilancia e vedo che la linea rossa si muove sempre più velocemente, fino ad arrivare ad un numero abbastanza alto. Rimango immobile per qualche minuto guardando quelle cifre che da sole non sembrano niente ma messe insieme possono far stare male chiunque. Scendo dalla piattaforma trasparente e il numero ritorna quello di partenza. Mi metto inevitabilmente a piangere, non volevo salire su quell'odioso oggetto, ma l'attrazione è stata troppa che ho dovuto farlo. L'ultima volta che l'avevo fatto era stato sei mesi prima e mia madre mi aveva detto che dovevo dimagrire, ma adesso penso solo che le sue parole erano solo aria fritta. Prendo gli auricolari dalla tasca del jeans e li metto alle orecchie, accedendo l'iPod. Inizio a sentire la vostra canzone, 'Little Things' e mi scappa un sorriso che tolgo subito dalla mia brutta faccia.

I know you never loved the sound of your voice on tape,
you never want to know how much you weight,
you still have to squeeze into your jeans,
but you're perfect to me.


Le tue parole sono sempre le più belle, le più significative, quelle che mi fanno sempre piangere. Non riesco a trattenere le lacrime e inizio a buttare nel cestino fazzoletti su fazzoletti sporchi di matita e mascara che, inutilmente, metto agli occhi per sembrare più bella. Ovviamente non lo sono, ma tu cerchi invano di farmelo credere. Avevo bisogno di te in quel momento e ci sei stato, come sempre mio caro Hazza. Tu farai sempre parte della mia vita ed io della tua. Ed ora, dopo averti annoiato raccontandoti quello che è successo oggi, vado a continuare a mangiare, tanto ormai la frittata è fatta.
La tua, Louisa.




Questa specie di Ohe Shot è estremamente personale.
Leggetela, recensite, mettetela tra le preferite, le ricordate o le seguite, ma non insultate.
Mi fareste stare solo peggio.
Hazza è Harry Edward Styles, colui che c'era, c'è e ci sarà.
  
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