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Autore: KittyPryde    17/06/2007    0 recensioni
"I ciliegi che da sempre decoravano la tenuta di casa Kuchiki avevano smesso di fiorire cinquant'anni prima"
[Byakuya/Hisana]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Byakuya Kuchiki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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temi:
risveglio, primavera, malattia, maternità, famiglia, terra
famndom: Byakuya/Hisana

Quando, per la prima, volta il nobile erede della famiglia Kuchiki e Hisana si erano incontrati era stato per capriccio; lui era solo un promettente ufficiale al quale era stato assegnato un compito di relativa importanza che, secondo il suo arrogante parere non avrebbe fatto risaltare abbastanza le sue conclamate doti di condottiero e, deluso dalla poca stima che gli era stata dimostrata, aveva preso uell'incarico con superbia e leggerezza, decidendo personalmente come organizzare la spedizione e dove fermarsi per cercare riposo. A quel tempo Byakuya era un giovane aristocratico, altezzoso e sicuro di se, ma sopratutto era il futuro capofamiglia del clan Kuchiki e pensava che nulla, nei dettagliati progetti che altri avevano pianificato per lui, sarebbe potuto e dovuto cambiare, ma Hisana fu il contrattempo che gli fece pensare, dal primo istante in cui la aveva vista e per i cinque anni che ne sarebbero seguiti, che tutto sommato anche lui poteva prendere decisioni su come programmare la propria vita; era un'intenzione ribelle e maleducata, irriconoscente nei confronti dell'altolocata famiglia che gli aveva dato i natali, ma per lui Hisana rappresentava un ottimo e sincero motivo per infrangere le antiche leggi del casato. Quando l'aveva vista per la prima volta, l'unico pensiero che aveva attraversato la mente del giovane Byakuya fu che quella donna fosse nata per essere madre, quando la portò con se alla corte del Seireitei pensò che avrebbe voluto fosse la madre dei suoi figli.
Byakuya era un ufficiale inesperto ma sproporzionatamente dotato e abile, spocchioso ma integerrimo, era chiaro a tutti, fin da subito che il suo destino sarebbe stato quello di ricoprire ruoli prestigiosi all'interno del Gotei 13, ma era ancora giovane per insidiare i seggi degli Shinigami più alti di grado rispetto a lui e quella volta si era trovato costretto ad eseguire il riprovevole ordine di amministrare la sicurezza in un distretto periferico di Rukongai; quella donna pallida e luminosa era l'unica cameriera, all'interno del locale dove si erano fermati, in grado di piegarsi con gentilezza all'arroganza immotivata di quel giovane Shinigami.
Il giovane ufficiale Kuchiki era un ragazzo indifferente, pragmatico che non credeva all'amore a prima vista e il solo suo interesse era di soddisfare il volere della famiglia, nella vita come nel lavoro, ma nei giorni che seguirono il loro incontro si innamorò di quella donna nel ricordo e desiderò più volte di poter rivedere quelle mani ossute che gli servivano il tè con deferenza, quella capigliatura scomposta e il kimono scuro, rovinato, che esaltava la sua magrezza scheletrica; nonostante i suoi compagni lo schernissero per quell'inspiegabile infatuazione, Byakuya non poteva fare a meno di pensare quanto quella ragazza fosse semplicemente bella.
Non fu un amore impossibile, ma difficoltoso, la minaccia degli anziani che quell'affronto alla tradizione della famiglia avrebbe finito con il causarne la caduta non intaccava la ferma decisione che Byakuya aveva preso di portare Hisana via da Rukongai e darle il suo cognome; era evidente che ogni tentativo di dissuaderlo sarebbe stato vano così, dopo aver perso ogni speranza, si erano limitati ad assecondare la bizzarra decisione del signorino, educando Hisana alla vita che da allora la aspettava e augurandosi che la stravagante passione di Byakuya non portasse alla rovina l'intera dinastia dei Kuchiki.
Non appena si furono sposati gli fu chiesto di dare degli eredi; la necessità di perpetuare il nome della famiglia era probabilmente uno dei motivi che avevano spinto tutti a deporre le armi concedendo al giovane Kuchiki di prendere al suo fianco la donna che desiderava anche se ciò significava acconsentire ad un matrimonio che violava le più elementari convenzioni sociali, ma quando il ragazzo comunicò alla moglie le volontà degli anziani, non poté ignorare il brivido di dolore che percorse le spalle fragili di Hisana al pensiero di dover stringere tra le braccia un neonato e Byakuya, di nuovo silenziosamente ferito, aveva abbassato il capo, condiscendente davanti all'inequivocabile turbamento che aveva visto negli occhi della moglie.
Disse a tutti che lui e Hisana avrebbero avuto bisogno di tempo e di intimità per assolvere il compito di dare un un figlio al clan onorando la famiglia con un erede che avrebbe portato il loro cognome, ma sapeva di mentire e la voce calunniosa che Hisana fosse sterile non impiegò molto tempo a diventare di dominio pubblico; Byakuya smentiva ogni maldicenza con sdegno, minacciando chi avrebbe screditato la reputazione della moglie e privatamente consolava la donna che amava senza farle pressioni, rassicurandola mentre lei cercava un modo per sentirsi degna di quel marito così premuroso e affezionato
« vi darò dei figli... » lo disse in un sospiro, ingoiando saliva come una medicina sgradevole, stringendo le mani al petto; lo aveva pensato a lungo, ma non lo desiderava
« non vuoi darmi dei figli, Hisana » Byakuya non aveva mai imparato a farsi illusioni, fin da quando era piccolo lo avevano istruito su come impugnare una katana, su come fronteggiare un hollow, su come battersi con onore, e a credere soltanto alle cose reali, accettandole con caparbietà, senza sentimento e la profonda riconoscenza di Hisana, che non era amore ma soltanto gratitudine, era una delle realtà a cui i suoi precettori si riferivano durante le noiose ore di lezioni private; non lo avrebbe mai accettato, il sorriso affettuoso della moglie gli avrebbe sempre spezzato il cuore, ma era comunque stato in grado di farsene una ragione « io non desidero importi nulla che tu non voglia » lo disse gentilmente, come se si trattasse di fatti scarsamente importanti, le carezzò la guancia dominando le emozioni; Hisana cercò di mentire, ma non ne fu capace « vorrei solo che tu restassi al mio fianco » concluse baciandole la fronte e lasciandola libera di andarsene se avesse voluto, ma Hisana meglio esaudì il suo desiderio fino a quando fu in grado poi lo abbandonò solo cinque anni più tardi, con una confessione dolorosa e una promessa ingombrante.
Quel giorno Byakuya, con i sensi atrofizzati dal lungo silenzio, era rimasto immobile accanto al giaciglio dove la moglie aveva trascorso le ultime ore di vita e mentre i domestici raccoglievano il futon e le coperte tenendo la testa bassa davanti al dolore composto del padrone, mentre anche le maldicenze e le calunnie si arrendevano davanti a quel cordoglio, Byakuya pensò che se le avesse confessato quanto desiderava vederla madre, forse Hisana sarebbe riuscita a curare il suo senso di colpa trovando un nuovo motivo per cui vivere e lui, imparando lentamente, avrebbe potuto essere un buon padre, ma la sua adorata moglie se ne era andata senza che lui potesse dimostrarle quanto avrebbe potuto renderla felice, se solo glielo avesse consentito, lasciandogli come unica eredità una promessa strappata in punto di morte che Byakuya avrebbe soddisfatto a ogni costo; non avrebbe avuto la possibilità di diventare un buon padre, ma Hisana gli aveva chiesto di imparare ad essere un bravo fratello e tutto ciò che Hisana aveva desiderato, lui lo avrebbe esaudito.
   
 
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