Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: _joy    30/11/2012    4 recensioni
[Seguito di "Al di qua dello specchio"]
Vi sono mancati Bella e Caspian?
Niente paura! Ecco il seguito della loro storia, "Al di qua dello specchio".
Li abbiamo lasciati catapultati da Aslan di nuovo a Narnia...e ora?
Si amano, sono felici, stanno per sposarsi.
Il matrimonio c'è, l'amore anche. Cosa interviene a disturbare la loro favola?
Un nemico atipico. Che orchestra un rapimento.
Chi aiuterà Bella a salvare Caspian? State a vedere....
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Eustachio Scrubb, Lucy Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Far away'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dopo un rapido bussare, la porta si spalanca.
Bella, ancora persa nei suoi pensieri davanti alla finestra, sussulta.
Una donna matura e dal viso aquilino fa il suo ingresso nella stanza, accennando un mezzo inchino.
«Buongiorno»
«Buongiorno» risponde Bella, laconica.
La gioia di aver passato dei momenti con Caspian scivola via, di fronte al naso adunco e allo sguardo penetrante di quella donna.
«Avete iniziato a guardare le stoffe che vi ho consegnato ieri, signora?»
 
Dannazione.
Ma perché mi chiama “signora”?
Accidenti a lei.
 
Bella aveva spesso la (giusta) sensazione che i Narniani non sapessero come rivolgersi a lei.
Regina non era ancora, principessa non lo era mai stata.
Repulsione, la suscito di sicuro- pensa con amarezza.
 
Il rapporto con questa donna, in particolare, era tremendo.
Dopo qualche timido tentativo di fare amicizia, bruscamente respinto, Bella aveva gettato la spugna e si limitava a cercare di sopravvivere.
La donna si piazzava in camera sua la mattina, dopo che Caspian passava a salutarla, e non se ne andava mai.
Si parlavano a stento, perché la donna scoraggiava qualsiasi tentativo di chiacchiere e perché conosceva solo questioni inerenti all’andamento del castello.
Argomento che Bella ignorava in toto, anche perché nessuno si preoccupava di istruirla.
 
«No, ancora non ho avuto tempo»
«Ma credevo che ieri sera voi foste con le mani in mano mentre il re parlava con Lord Wok, dopo cena. Signora»
«Bè, invece no, Tilda»
 
Accidenti e ancora accidenti.
Ma perché Caspian me l’ha appioppata?
Ah già. Per farmi compagnia. Bha.
Meglio sola, magari a pulire i pavimenti, che con questa compagnia.
 
«Bè, è ora di mettersi al lavoro» dice la donna, autoritaria.
«Davvero? Peccato. Ho appena deciso che vado a fare una passeggiata»
Per puro spirito di contraddizione, Bella marcia spedita fuori dalla porta, senza prendere nemmeno il mantello.
Attraversa il corridoio a passo svelto e scende le scale, con Tilda che la insegue.
«Signora, il mantello. E i capelli. Sono tremendamente in disordine. È disdicevole per sua maestà che voi andiate in giro così»
 
Ah, bene, anche questa.
 
Bella stringe le labbra e prosegue imperterrita.
Esce dal portone principale del palazzo e corre per i gradini, fino al cortile.
«Signora, insomma, non correte!» Tilda è sempre lì dietro «Non si è mai vista una regina di Narnia che corre per le scale!»
«Bene, si vede che io sarò la prima»
Nemmeno finisce di parlare che quattro guardie si materializzano attorno a lei.
Fa per muovere un passo per aggirare la più vicina, ma quella chiede, inespressiva:
«Desiderate, mia signora?»
«Niente!» sbotta lei, amareggiata «Desidero  passare»
«Dovete andate, mia signora?»
«Sono fatti vostri, forse?»
Sente un versaccio di disapprovazione alle sue spalle.
Tilda, probabilmente.
Ma Bella scrolla le spalle.
Tre settimane di immobilità forzata, di movimenti spiati e di controllo oppressivo all’improvviso le tolgono il respiro.
«Voglio fare due passi e voglio farli da sola»
La guardia scuote il capo, impassibile.
«Mi dispiace, signora, non è possibile. Ordini del re. Dobbiamo pensare alla vostra sicurezza»
«Non vado in capo al mondo! Vado solo qua attorno! Possibile? Cosa potrà mai capitarmi di tremendo? Che inciampi in una radice?»
Ma non c’è modo di dissuadere il soldato dallo scortarla.
Esasperata, Bella tronca a metà le parole dell’uomo e fa dietrofront, marciando verso il giardino interno.
Tilda la insegue.
«Se proprio volete saperlo, signora, non è questo il modo di comportarsi!»
«Bè, non voglio saperlo, grazie!»
Ma la donna è indomabile: si lancia in una lista di recriminazioni talmente lunga che Bella fa in tempo ad arrivare nel giardino, sedersi all’ombra di un albero, decidere che è meglio buttarsi nella fontana piuttosto che sopportare ancora Tilda e alla fine optare per sedersi di malagrazia sull’erba.
La ragazza stringe le ginocchia al petto e tenta di isolare la mente.
Non sono qui.
Non la sento.
 
Posa il mento sulle ginocchia e fissa l’acqua che zampilla dalla fontana.
Lentamente, gli occhi le riempiono di lacrime.
 
Mi sento così sola.
 
Si asciuga gli occhi senza farsi vedere e nasconde la testa fra le braccia.
Nessun rimprovero la fa spostare di un millimetro, finché non sente una voce ben nota chiamarla.
«Bella! Ma cosa è successo?»
Bella alza di scatto la testa e vede Caspian attraversare l’erba a passo veloce.
Non fa in tempo a muoversi che Tilda è già in piedi e si prodiga in inchini.
«Buongiorno, Vostra Maestà!»
Caspian la saluta con un cenno del capo e fa per affrettarsi verso Bella, ma la donna sciorina velocissimamente un elenco di torti di Bella in cui, contemporaneamente, compaiono lodi per se stessa e i suoi eroici tentativi di trattenere la giovinetta ribelle.
«…davvero, Maestà, ho spiegato più volte la necessità di non sottovalutare i pericoli di andare in giro senza un’adeguata scorta ma è stato inutile e…»
Bella sbuffa sonoramente e Caspian aggrotta le sopracciglia.
Poi, però, incrocia lo sguardo della ragazza e la sua espressione si fa subito preoccupata.
Si inginocchia accanto a lei, che subito lo abbraccia.
Lui le accarezza la schiena e, tacitamente, sia Tilda che le guardie che accompagnano il re si allontanano di qualche passo.
«Amore…hai pianto?» chiede lui «Perché?»
In risposta solo una stretta più forte.
«Bella? Cosa c’è piccola? Dimmelo, ti prego»
Lei alza il capo ma subito lo affonda di nuovo nel petto di lui.
«Bella?» la esorta ancora.
«Ci stanno fissando tutti» borbotta lei, la voce attutita dalla stoffa.
Caspian aggrotta le sopracciglia.
«Per questo sei arrabbiata?»
«Sì» Bella alza gli occhi di scatto «Sì, Caspian, sì. Dannazione. Ma perché non possiamo stare un momento da soli?»
Il re esita, ma poi fa un cenno con la mano e le guardie con la donna si allontanano di cinque passi.
«Questo non è  da soli. Questo è  circondati da un pubblico non gradito»
Caspian fa una smorfia.
«Tesoro…»
«Ma come fai a sopportarlo, Caspian? Non abbiamo intimità! Non possiamo fare un passo senza che qualcuno ci cammini praticamente sui piedi! È intollerabile! Non ti vedo mai perché sei sempre circondato da una marea di persone e nei rari momenti in cui siamo insieme ci sono le tue guardie e quella….donna
Il re sospira e si siede per terra, prendendo Bella tra le braccia.
«Mi dispiace. Lo so che è asfissiante. Ma è necessario. Purtroppo. Anche a me pesa, cosa credi?»
«Ma sei sempre così tranquillo!»
«No» sorride «Lo maschero meglio di te, tutto qui»
«Molto meglio» borbotta lei, accoccolandosi meglio tra le sue forti braccia.
Lui sa calmarla, come nessun altro.
Ma lei non è disposta a smettere di lamentarsi subito.
«Va bene. Molto meglio. Però, piccola, un re è una figura rappresentativa. E la sua sicurezza è la sicurezza del suo popolo. E la tua sicurezza» continua, anticipandola «Per me è tutto»
Lei fa il broncio.
«Ti ricordi quando sono arrivato nel tuo mondo?»
Lei annuisce, un sorriso negli occhi.
Come stavano bene. Solo loro due.
«Ero nervoso e stanco della sorveglianza oppressiva cui ero sottoposto. E ci sono cresciuto. Lo so che per te è una cosa nuova…mi dispiace»
Giocherella con i capelli di lei e poi chiede, quasi timoroso:
«Sei pentita di essere venuta qui, con me?»
Lei sgrana gli occhi.
«Ma come puoi fare una domanda del genere?» gli prende il viso tra le mani «Amore mio, certo che no. Io non desidero altro che stare con te. È solo che i momenti che passiamo insieme sono così pochi…io…»
«Mi dispiace» Caspian la stringe più forte.
«Scusa se mi lamento tanto» Bella arrossisce «so che hai tanti pensieri e non hai bisogno di preoccuparti anche di me…sono solo in vena di lamentele»
«Ma tu sei la cosa che mi sta più a cuore: come faccio a non preoccuparmi?»
Bella sorride.
«Ecco, questo è tutto quello che voglio»
«E basta?» scherza lui.
«E cinque minuti con te? No, dieci? No, un’ora?»
Il re scoppia a ridere.
«Mi manchi tanto, tutto il giorno» dice, sfregando il naso contro quello di lei.
«Anche tu. Cacci via le guardie per me, ti prego?»
«Amore mio, lo sai che non posso e che stanno facendo semplicemente il loro lavoro. Piuttosto…Tilda non ti piace? Pensavo che la compagnia di una donna ti facesse sentire meno sola…»
 
Quella è una virago, non una donna.
 
Ma lui la guarda con gli occhi talmente preoccupati e ansiosi che Bella non riesce proprio a dirlo.
«No, no. È solo che…non so nulla di come si manda avanti un castello, non so ricamare né fare altre cose che lei ritiene sacre. Mi sento sempre in disgrazia, ecco» tenta di sdrammatizzare.
Caspian sorride.
«Ma hai una vita per impararle, se ne hai voglia. E se no, a me va bene lo stesso»
«Ecco, ti sei guadagnato il mio amore eterno»
«Pensavo di averlo già» la stuzzica lui, e lei risponde con una linguaccia.
«Un po’, forse»
Scende un silenzio rilassato sulla coppia abbracciata.
«Cosa ti porta qui?» chiede poi lei, giocando con il laccio della casacca del re.
«La notizia che la mia futura sposa ha terrorizzato le guardie nel cortile e ha tentato la fuga»
«Ops» dice Bella, poco contrita.
Caspian ride ancora e le posa un bacio sui capelli.
 
Una guardia si muove, rumorosamente.
«Uffa» sbotta Caspian, a bassa voce, strappandole una risatina.
«Sono brutte e antipatiche, le tue guardie» sorride maliziosa lei «Secondo me dovremmo scappare»
Lui sospira di nuovo.
«Sei una tentazione senza pari e lo sei fin dal primo momento in cui ti ho vista…»
Lei sussulta.
«Caspian! Mi è venuto in mente ora…non abbiamo chiesto ad Aslan come mai sei finito nel mio mondo…e come mai a me sembrava di averti già visto…»
Il re aggrotta la fronte.
«Non ci avevo pensato…ma secondo me sono finito nel tuo mondo per trovare te»
Bella arrossisce.
«Il solito cavaliere. Ma se ho scombinato i piani di tutti!»
«Quali piani?»
«Quelli secondo cui dovevi sposare la stellina fulgente» ribatte lei, acida.
Lui ride.
«Sei gelosa. Mi piaci tantissimo così. Non posso credere che ti preoccupi di qualcuno che ho visto una volta nella vita, per tre minuti»
«Perché, ci sono donne di cui dovrei preoccuparmi di più?»
«Certo!» ribatte lui con una smorfia esagerata.
Bella gli dà uno spintone e lui la trascina per terra.
Entrambi si mettono a ridere, ignorando i versi scandalizzati di Tilda.
Bella nasconde il viso nelle pieghe della casacca del re.
«Oh, basta. Ma non perde mai la voce?»
Caspian le bacia la fronte.
«Tesoro, basta una tua parola e la allontano»
Ma Bella esita di nuovo: non vuole dargli anche la preoccupazione di cercarla un’altra dama di compagnia.
«No, ce la faccio. Stai per sposare una super-donna, cosa credi?»
Lui le sorride dolcemente.
«Lo so. E non vedo l’ora»
Lei arrossisce.
«Nemmeno io»
 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: _joy