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Autore: Lost Girl    30/11/2012    4 recensioni
Una piccola finestra su un mondo che noi conosciamo bene, ma che altri non conoscono affatto. Il mondo di un Jacksoniano: che l'abbia conosciuto alla morte o prima non ha importanza, l'unica cosa che conta è amarlo per quello che ci ha dato e quello che è.
Lui ha cambiato la musica. Era solo un ragazzo, ma sconvolse il mondo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-Shot: He Changed The Music.

Ogni giorno, ogni santissimo giorno, mi alzo dal letto. Bisogna andare a scuola o al lavoro, non importa.  Ciò che importa è ciò che elabora la mia mente. Il mio primo pensiero, sono le note di una canzone. Il secondo è che è mattino. Ma il primo è il più importante.
Delle note forti o dolci, accompagnate da una voce melodiosa, intonata, che ci porta oltre la nostra quotidianissima e noiosissima vita, ci porta a sognare, a capire. Ci insegna a vivere.
Dal letto, si passa in bagno e si alza la faccia, si vede per la prima volta della giornata come siamo conciati. I capelli spettinati, la faccia assonnata e talvolta un segno del cuscino sulla guancia. Poi il fisico... naaah, troppa pancia. Non ci piaciamo, non ci andiamo bene e vorremmo cambiare. Ma questo passa in secondo piano non appena si distoglie lo sguardo dallo specchio, tornano in mente quelle note, e il nostro corpo inizia a essere schiavizzato, inizia a ballare. La nostra lingua non ha voglia di starsene ferma e borbotta pigramente le parole. Poi arriva qualcuno, genitore, fratello, sorella, marito, moglie... chiunque sia. Arriva: "Ma che stai facendo?" E tu ti vergogni. Che stavi combinando? Stavi ballando, ma di mattina e davanti a qualcuno che vedrai per le seguenti ore della tua vita ti vergogni come un matto. "Niente" Borbotti acido e irritato. Cos'altro puoi fare? La vergogna ti fa salire i nervi, come al solito.
Dal bagno, si arriva al tavolo per la colazione. La solita noiosissima colazione. Chissà com'è svegliarsi, farsi una doccia, andare in palestra, farsene un'altra e iniziare a comporre una canzone... chissà com'è sentirsi qualcuno, sapere che appena esci di casa qualcuno ti farà dei complimenti e dei fans ti diranno che ti amano. Com'è non essere gettati così, in una noiosissima vita?
Scivoli fuori dalla porta in silenzio, e quelle note tornano violentemente. Qualunque esse siano, le senti, sono lì, dietro l'angolo, passo dopo passo, nella tua mente, ti accompagnano. Le hai registrate tutte, una per una, parola per parola, significato per significato. Non ti sfugge nulla. Mentre ti infili in un traffico assurdo per arrivare alla tua meta, hai paura ad accendere la radio. E se lui non ci fosse? Se trasmettessero qualche cavolata commerciale che ti offuscherà quella canzone che ti fa battere il cuore? Se uno stupido ritornello ritmato ti facesse dimenticare l'arte? Ma non hai voglia di sentire i clacson degli altri e la accendi lo stesso. Appunto, hai appena fatto l'errore più grande della tua vita. Una musichetta stupida ti si insinua nel cervello, cacciando via quella canzone con cui ti eri svegliata, che si rannicchia impaurita in un angolo del tuo cuore. Ma non ci presti caso, all'inizio. Solo quando scendi dalla macchina e inizi a cantare ti rendi conto che non è la sua musica quella che stai cantando. Te ne accorgi perché è quella che cantano tutti.
Cerchi le note della canzone di quella mattina, ma te ne vengono in mente altre... anche se sono sempre le sue, non è quella che ti ha dato il buongiorno e questo ti fa star male, ma ti accontenti. Ricominci a canticchiare quelle note scivolose, che ti accarezzano l'ugola facendola muovere, nonostante tu sia una campana.
Inizia il lavoro, o la scuola. La gente parla, si muove, ti chiama, chiacchiera, ti infastidisce... c'è chi capisce e sta zitto, ma quello è solo il tuo migliore amico. Gli altri non sanno che al momento la tua mente è occupata a cercare il buongiorno. Nessuna faccia riesce a farti stare bene. Ma ti svegli dalla tua favola quando qualche stupido ti si mette davanti "Ehii, ci sei?" E tu vorresti assassinarlo. Ma devi tornare alla realtà, a ciò che ti spetta in quel momento. E non ti piace, ma sei obbligato.
La giornata passa in fretta, perché tu ti sei distratto, hai trovato un motivo per non pensare a lui.
Ma quando è il momento di uscire, il tuo cuore ti ricorda che c'è qualcosa di brutto e spiegazzato in un angoletto, e cerchi di farlo venire avanti di mostrarsi.
Ma certo!!! Cosa poteva essere se non quella canzone? Perché non l'avevi capito subito? La tua mente è in pace, mentre continua a guardare teneramente quell'esserino dolce e bello che ti fa battere il cuore solo pensando alla canzone. Ma ancora una volta, ti viene da ballare. Muovi anche qualche passo, nella vana speranza che qualcuno ti si avvicini e ti dica "Ehi, ti piace Michael Jackson? Mi insegni quel passo che stavi facendo?", ma invece tu non sei nessuno. Non c'è una sola persona che ti guardi, perché non sei una pop star, non sei lui. 
Ma sai che lui sa, sa che esisti, sa che sei una sua fans, sei una delle tante, ma lui ci sente, lui nel suo cuore racchiude tutte le emozioni che gli trasmettiamo. Se ogni giorno ci svegliamo pensando a lui, riceve un'emozione in più ogni mattina.
La sera e il pomeriggio, sei piena di cose da fare fino alla testa, e le fai con passiva rassegnazione, frettolosamente e con voglia di finire. Sai che non puoi permettere alla canzone di disturbarti, altrimenti faresti solo dei pasticci.
Ma tra una cosa e l'altra, ti abbandoni alla sua voce, alle sue parole, alle sue note, e ti incanti, restando con un mestolo o una penna a mezz'aria. 
"Ehi!" Rieccolo. E' sempre lui. Il fratello/sorella/genitore/marito/moglie. Ti riporta nel tuo mondo, dove stai finendo di fare delle cose e non hai tempo di pensare a quella sciocca musica.
Ricominci a fare tutto di corsa, sotto lo sguardo passivo di chi vive con te. Ma tu non hai tempo per lui, scatti in camera, prendi un cd e lo metti allo stereo, puntando subito sulla canzone che ti ha dato il buongiorno.
Ma la cena è pronta. Senti a malapena tre canzoni che la tua famiglia ti chiama per cenare con te. Ti fa un piacere immenso sapere che chi vive con te ti vuole bene e vuole che tu sia presente per loro. E ceni interessandosi a loro, chiedendo com'è andata, chi hanno conosciuto, se qualcuno li ha resi felici.
Ma la stanchezza del giorno si fa sentire, saluti tutti con un bacio e ti stendi al letto. Pensando ad un'altra canzone. Una lenta e dolcissima canzone. La sua voce, la sua voglia di fare si trasmette in te. Ma vuoi solo una buonanotte da qualcuno che qualunque cosa accada, per quanto sia distante, per quanto non sappia come tu sia fatta, ti ama. E c'è solo una persona, eccetto la famiglia, che puo' darti tutte queste cose, mandandole attraverso un inutilissimo spartito.
Michael Jackson.
  
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