30/11/2012
3 recensioniEcco anche la prima one-shot che ho scritto in assoluito sui Tudors, tra l'altro in lingua inglese originariamente. Spero vi piaccia^^
Never gonna leave this bed
You push me
I don't have the strength to
Resist or control you
Take me down, take me down
Erano circa le due del mattino, qualsiasi forma di intrattenimento era già finita da circa un’ora e il Re Enrico era disteso sul suo letto, perso nei pensieri tutti rivolti verso una donna che non poteva considerare sua. Ma il problema era che la donna in questione non era la bella Anna Bolena, che non aveva ancora conosciuto nel senso biblico del termine, ma sua moglie Caterina, che non poteva più considerare sua, non mentre cercava in tutti I modi di ottenere un divorzio, non dopo il modo in cui la oltraggiava costantemente mostrando Anna come il suo nuovo amore. Ma lei, Caterina, la sua Catalina, era ancora lì, incapace di lasciare andare, testarda e coraggiosa come non mai. Aveva pensato che lasciarla fosse la cosa giusta da fare, ma adesso giorno dopo giorno, sentiva sempre più di avere bisogno di lei, voleva sentirla vicino di nuovo, anzi come non lo erano mai stati.
You hurt me
But do I deserve this?
You make me so nervous
Calm me down, calm me down
Enrico sapeva che non poteva provare più a combatterla: lei, una donna con troppi pochi amici in Inghilterra, stava chiaramente e straordinariamente vincendo e la parte più difficile da ammettere era che, dopo tutto il male che le aveva causato, era lui a sentirsi ferito e arrabbiato, perchè non poteva controllarla e la voleva ancora anche se provava a nasconderlo, perchè c’era una cosa che voleva di più: un erede. Ma adesso, solo nel suo letto, sembrava improvvisamente meno interessato a questa astratta prospettiva, sembrava quasi incline ad una resa e con questi pensieri nella testa, si alzò e, senza neppure rendersene conto, si ritrovò nelle stanze della Regina.
Wake you up
In the middle of the night to say
I will never walk away again
I'm never gonna leave this bed, oh
Bellissima. Questa era l’unica cosa che il Re riusciva a pensare di Caterina che, grazie a Dio, era ancora sua moglie e improvvisamente, guardandola dormire, non potè evitare di realizzare finalmente il terribile stupido errore che stava per compiere, lasciando andare via una donna del genere.
“Caterina…” la chiamò, sedendosi sul letto e toccandole delicatamente una spalla per svegliarla.
“Enrico” sussurrò lei semplicemente, con gli occhi sgranati,non crdendo alla persona che vedeva adesso di fronte a lei.
Forse pensava che era un sogno. E forse un sogno lo era per davvero.
“Caterina… Io vi voglio…” sussurrò lui al suo orecchio, dandole un lieve bacio sul collo.
Lei si sentì rabbrividire e si limitò a fissarlo, sempre più incredula.
“Mio amore, io voglio voi, vi amo… avevate ragione, avete semrpe ragione” iniziò Enrico prendendole una mano “Vi prego, perdonatemi!”
La Regina guardò attentamente verso suo marito, sembrava sincero e soprattutto reale: lei non stava sognando. Lo fissò ancora per un pò senza parlare, poi lentamente un sorriso si aprì sulle sue labbra: il Re la baciò e lei ricambiò prontamente quell’inaspettato gesto di amore e passione.
"Credetemi Caterina, non lascerò più questo letto”