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Autore: Ultimo Puffo    01/12/2012    0 recensioni
Durante il viaggio per trovare la sfera dei quattro spiriti i nostri eroi dovranno confrontarsi con un sorprendente portale che, incidentalmente,....
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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IL CASTELLO DELLE MARIONETTE

 

 

In una notte di luna piena, lontano, si sentirono un coro lugubre di voci conciate.

Nel buio più fitto della nebbia, solamente uno strillo acuto riecheggiò sul versante del dirupo da cui proveniva. Pesanti nubi offuscavano la stradina appena tracciata dalle mandrie che si spostavano per la stagione invernale impedendo agli stanchi viaggiatori di proseguire a passo spedito come era loro intenzione.

Ad un tratto nel buio un rumore sinistro fece raddrizzare le teste degli spedizionieri.

Un forte vento si alzò e come d'incanto videro tremolare in lontananza una leggera luce, quasi fosse un miraggio.

Aspettate, guardate là! C'è una luce, l'avete vista anche voi?!”.

Chiese impaziente una donna vestita di un pesante kimono colorato con sotto una tuta molto aderente che la teneva al caldo in quella notte ghiacciata.

Sì, l'ho notata anche io. Non percepisco nessuna aura maligna. L'odore non arriva neanche con questo vento”.

Rispose un ragazzo con dei lunghissimi capelli color della neve e due orecchie da cagnolino che si muovevano con insistenza cercando di catturare tutti i rumori intorno a loro.

Un buffo fagottino da dentro un enorme zainetto che il ragazzo dai lunghi capelli bianchi portava sulle spalle spuntò fuori con un musetto di un piccoletto, con delle buffe orecchie dalla punta pelosa.

dhdhdhdhd! Brrr.... h... h-o freddo-do, ho tan-to freddo”. Balbettò il piccoletto.

Divina Kagome, percepisce dei frammenti della sfera qui intorno?”. Urlò un bonzo infreddolito per sovrastare il vento freddo che aveva ripreso a soffiare sempre più forte.

N-non... dhdhdhdhd.... no, non per-cece-piiii-scoo nessun fra... frame-mentooo del-la sfera...”. Stretta ad un gatto gigante la fanciulla cercava di ripararsi dal forte vento insieme alla sua compagna che sedeva dietro di lei sulla cavalcatura pelosa.

ghrrrrrr.... ahrrrr....” fece eco alle parole balbettanti delle giovane il felino gigante.

Nel frattempo il ragazzo in testa al gruppo annusava le folate gelide del vento che gli sferzava il viso compiendo grandissimi salti che venivano però accorciati di parecchi metri dalle forti folate.

Maledizione!-ringhiò tra i denti il giovane- mi si è congelato il naso!” il bonzo allora avvicinandosi all'amico con passo traballante “Inuyasha! Aspetta! Dobbiamo trovare un riparo, sia Shippo che la Divina Kagome e Sango sono quasi congelati e io non riesco a continuare oltre. Ci dovrebbe essere una grotta qui vicino, è meglio raggiungerla e aspettare che il vento si calmi!”.

Miroku ha ragione questo tempo non ci permetterà di andare avanti ancora a lungo! Anche tu ne risenti di questo freddo e dubito che Naraku faccia la sua mossa proprio adesso”. Aggiunse la cacciatrice.

Non possiamo fermarci! Quel bastardo ha già troppi frammenti con se, non possiamo permetterci di fermarci neanche per un secondo!” ribatté Inuyasha alzando la voce e ringhiando per dare maggior enfasi alla sua decisione.

I compagni della spedizione si guardarono tra di loro e in coro come se fossero una sola persona “Inuyasha! Naraku non conquisterà il mondo in una notte neanche se trovasse tutti i frammenti della sfera! Quindi vedi di calmarti e troviamo un riparo al più presto!”. Il giovane mise il broncio per pochi secondi per poi osservare meglio i suoi compagni di viaggio e notando solo in quel momento le loro condizioni. Tutti quanti erano travolti dal freddo pungente che gli coloriva le guance di un rossore poco sano e le labbra erano quasi bluastre.

In quel momento un peso gli si annidò nella coscienza come se veramente gliene sarebbe potuto importare di quei fragili esseri umani che avevano tutti un buon motivo per seguirlo e per rischiare la loro esistenza ormai sempre più precaria per colpa di quel farabutto di Naraku, quel ceffo che gli aveva portato via non solo la fiducia che aveva nella persona a cui più teneva ma anche quella tranquillità che era riuscito a trovarsi stando vicino a quella sacerdotessa.

Un immagine del volto di Kikyo gli affiorò nella mente, poi varie immagini dei momenti passati con lei vennero sovrapposti dall'ultimo momento prima di essere stato sigillato dalla freccia magica della stessa Kikyo. Il suo volto contratto dalla rabbia e dal dolore. L'aroma del suo sangue che inondava l'aria avvolgendolo e facendolo rimanere come era successo molte altre volte immobile e senza fiato.

Si maledisse mentalmente per aver rievocato per l'ennesima volta quel volto tanto amato e che aveva perso improvvisamente.

Osservò ancora una volta i suoi nuovi “amici”, come si erano definiti loro stessi, e si soffermò sulla doplanger della sacerdotessa dell'epoca.

Erano identiche nell'aspetto ma molto, molto diverse nel carattere.

Lei che lo fissava con le labbra bluastre, Kagome, era un vero e proprio uragano. Aveva paura delle più comuni sciocchezze ma quando la situazione si faceva pericolosa e la sconfitta era imminente tirava fuori un coraggio che non aveva pari.

Kikyo al contrario era calma ma ferma nelle sue decisioni. Una donna che non era mai stata bambina ma anche con questo sempre pronta ad aiutare il prossimo e a scongiurare qualsiasi cospirazione contro il suo amato villaggio e gli abitanti.

 

Kagome stava rabbrividendo sempre più e non sopportava lo sguardo cupo e insistente fisso su di lei. Strane sensazioni la travolgevano ogni volta, non riusciva a spiegarsi questa nuova e curiosa sensazione che la inebriava ma allo stesso tempo la confondeva. Aveva conosciuto Inuyasha da solo qualche mese. Era stata costretta a intraprendere quel viaggio per poter scongiurare la catastrofe imminente che lei stessa aveva provocato frammentando la sfera dei quattro spiriti, la gemma di cui il suo caro nonnino le aveva parlato tanto spesso e che lei ripetutamente non ascoltava da un sacco di tempo. Pochi mesi fa era una comunissima liceale che cercava di superare con la sufficienza gli esami del semestre, mentre adesso era nel bel mezzo di un epoca a lei sconosciuta e lontanissima dal diciannovesimo secolo che ricercava delle schegge del potente talismano che aveva disgraziatamente rotto.

Fortunatamente la sua impresa non sembrava volgere ancora al peggio anche se avevano un pesante svantaggio sull'avversario.

I brividi di freddo ormai la scuotevano e lei non riusciva più a controllarli sentiva le dita dei piedi e le orecchie ormai ghiacciate, le palpebre si facevano sempre più pesanti e si rese conto che presto non sarebbe più riuscita a mantenersi in groppa al caldo felino che stava arrancando nella neve. 

  
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