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Autore: RedFeather1301    02/12/2012    5 recensioni
Le foglie cadono e il vento giace. Un blocco note, una penna e una cioccolata calda. Una macchia d'inchiostro e il bagliore di uno schermo che diffonde la luce fioca nella stanza. Una ragazza che sorseggia la sua cioccolata è intenta a scrivere quando si accorge che la bevanda è troppo calda, le dita per un secondo si staccano dalla tastiera, andandosi a tastare le labbra indolenzite.
Dall'altra parte un ragazzo, dai capelli chiari come la luna, fissa i puntini che marciano silenziosi, in attesa di una risposta che tarderà ad arrivare.
"Allora? Ti vuoi dare una mossa?"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Vergil
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The seasons to love'
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Capitolo 10
La ricerca

Lunedì, il giorno più odiato da tutti, dove si ritorna alla malvagia regolarità delle cose.
Questa volta però non fu così, il giorno prima le aveva cambiato completamente lo schema dei propri rapporti: Federica era furiosa con lei, Umberto non aveva più parlato, quello strano ragazzo che le aveva fatto scattare qualcosa... e diamine la sua spilla! Ci teneva tanto a quel regalo, forse nella frettolosità della corsa l'aveva persa.
Si mise comoda e sistemò la divisa di lavoro nel borsone, e ora come poteva fare pace con Fede? Doveva trovare un modo, di certo era simpatica e quant'altro, ma quando le facevano un torto, anche piccolo piccolo, metteva il muso anche per una settimana, se non addirittura per un mese.
Guardò l'orario, era in tempo per il bus, non era riuscita nemmeno a connettersi in questi due giorni e ne aveva una voglia pazzesca...di certo non solo perchè voleva sentirlo.

Arrivò al negozio e subito si girò per vedere se Federica era arrivata, non vi era traccia nè di lei nè di Umberto. Sospirò di sollievo, poi andò a cambiarsi.
Nel mentre incominciò a pensare che scusa inventare, con Umberto avrebbe legato subito di nuovo, forse avrebbe chiesto a lui come poter farsi perdonare.
Uscì e subito le diedero del lavoro, la giornata si improntava intensa e faticosa quando all'improvviso notò che Federica oltrepassò la porta. La guardò per un minuto, poi andò a cambiarsi.
Lauren rimase ferma sul suo posto pietrificata, sentiva che l'amica stesse esagerando ma non lo diede a notare, poi dopo qualche minuto venne Umberto che come di consueto la salutò, lei cercò dentro se stessa tutto il coraggio che poteva riempirla e gli andò a parlare:
«Umberto...»
«Dimmi.»
«Mi dispiace per ieri...io...non so cosa mi sia preso.»
Fece per mantenersi il volto con una mano poi lui le sorrise:
«Non preoccuparti per me, io ti ho già perdonato.»
Ammiccò lui, in uno strano status che a Lauren metteva tanta speranza.
«Si, ma...Federica.»
«A lei passerà non preoccuparti, troverò un modo per farla ragionare.»
«Sei un angelo.»
Sorrisero entrambi e poi presero le loro strade, pronti ad affrontare ognuno il proprio frustrante lavoro.

Ritornò a casa che era stanchissima, pressata e distrutta. Come se la tensione con l'amica non bastasse, si era presa pure una ramanzina dal suo capo per aver rotto delle tazze, in preda ai pensieri non aveva visto uno scalino e...bam.
Era stato demoralizzante e l'unica cosa che voleva ora era fare pace con Fede, ma sapeva che non l'avrebbe presa bene. Guardò il cordless per più di mezz'ora tentata a chiamarla, poi sbuffò e si avviò verso il pc sconsolata. Era tutto nelle mani di Umberto, che volesse o meno.
Si sedette di fronte all'apparecchio pigiando il tasto dell'accensione, sbuffando e rimanendo con lo sguardo sulla tastiera. Aveva bisogno di bere una buona tazza di cioccolata calda per calmare i nervi, quindi se l'andò a preparare aspettando che il computer finisse gli aggiornamenti necessari.
Dopo un po' ritornò con la sua bevanda vedendo che la macchina era pronta, si sedette tranquilla iniziando a navigare in rete. Poi le venne un'idea. Se avrebbe fatto un regalo a Fede? Magari sarebbe riuscita a farla calmare almeno un po'.
Da lì iniziò la sua ricerca tra i negozi punk e goth, sapendo i suoi gusti, cercando un gioiello o qualcosa che le potesse piacere. Appuntava tutto con una penna su un blocco note, poi portò la sua attenzione su una nuova scheda, iniziando a digitare l'indirizzo di facebook.
«Chissà se lui c'è...»
Non l'aveva sentito da un po', e l'evento di quel ragazzo a quella festa sapeva che era frutto della sua immaginazione. Come poteva essere, trovarlo proprio lì, davanti a lei? Eppoi, Vergil non esisteva, lui era una persona reale, e di certo non poteva essere proprio albino.
Entrò nel suo account pensando che dovesse cambiare l'immagine del profilo, iniziò a spulciare tra le sue foto quando notò che un certo Dante Sparda era in linea, con un mezzo sorriso aprì la chat.


Lauren: Ciao! C'è Vergil in casa?
Dante: (Vergil) Ci sono.
Lauren: Allora anche tu usi facebook qualche volta! xD

Vide di non ricevere risposta quindi ritornò sui negozi per il regalo all'amica. Appuntò l'indirizzo di uno mentre continuava a leggere della collana con lo strano cinturino, poi sentì nuovamente un beep dalla finestra della chat.

Dante: (Vergil) Si, ma solo per controllare delle cose.
Lauren: Non c'è nulla di male a dire che ti diverti un po' sai?
Dante: (Vergil) Hai letto qualcuno di quei libri?

Cambiò discorso come un fulmine e lei alzò un sopracciglio.

Lauren: Si, ho letto lo stesso che leggevi ieri..
Dante: (Vergil) Allora?
Lauren: Lo trovo affascinante... è pazzesco come l'autore sappia spiegare la mentalità del tempo con una narrazione tanto avvincente!
Dante: (Vergil) Non so se tu sia arrivata alla parte dove lui...

Parlarono ancora di libri...e il tempo volò via, mentre iniziò a bere un po' di cioccolata bruciandosi il labbro inferiore perchè ancora calda.
«Diamine...»
Si assentò per un po' dal computer per andarsi a bagnare il labbro e prendere dei biscotti. Tornò, chiedendogli scusa e riprendendo a parlare sempre di libri. Sbuffò, non che non le piacesse, ma...voleva discutere di altro, e soprattutto le dava angoscia non sapere chi era, quindi nel bel mezzo del discorso cambiò il filo logico.


Lauren: Vorrei sapere...
Dante: (Vergil) Si?
Lauren: Non hai mai pensato di leggere qualcosa di più... umano?
Dante: (Vergil) Perchè dovrei?
Lauren: No... lo dicevo solo perchè io adoro studiare le attitudini di soggetti diversi... eheh

Preparava il terreno in attesa della vera domanda, ma non ce la fece e decise di dirlo subito dopo che le avrebbe risposto.

Dante: (Vergil) Questo è ammirabile
Lauren: Grazie! Ma dimmi...
Dante: (Vergil) ?
Lauren: Chi sei in realtà? Nella vita vera?

Ci fu solo silenzio. Un lungo ed insopportabile silenzio. Lauren continuava a guardare la pagina frustrata aspettando la risposta, e sperando che fosse quella che immaginava. Allora iniziò a fantasticare, sorseggiando la cioccolata.
Chissà se le avrebbe detto tutto, se si fidava di lei, se voleva...che stava per dire? E quanto diamine ci metteva a rispondere?! Poi vide una nuova riga nera.


Dante: (Vergil) Perchè ti interessa?
Lauren: Ero curiosa di sapere....
Dante: (Vergil) Non ti basta che parliamo?
Lauren: Si... ma vorrei sapere anche chi sei, oltre questa maschera.
Dante: (Vergil) La ritieni davvero tale?
Lauren: Tu ti ritieni davvero lui?

Ma si rendeva conto? Le stava dicendo cosa? Non lo seguiva più...stava solo uscendo matta, tra curiosità e risentimento verso i suoi confronti. Poi quella risposta, non bastava che parliassero...no, a Lauren non bastava. Lei voleva sapere chi era, e voleva parlare con qualcuno sapendo quale sia il suo vero volto. Furente aspettava il responso che tardava nuovamente ad arrivare, avrebbe voluto fargli capire quanto la facesse stare male questo suo comportamento. Ma non l'avrebbe ascoltata, lo sapeva.

Dante: (Vergil) Devo andare.
Lauren: Va bene... alla prossima

Lei spense tutto furente, mentre posava la tazza ormai vuota al fianco del laptop.
Era frustrata, arrabbiata e delusa. Ce l'aveva col mondo e tutti i suoi miseri abitanti, ma tutto questo per un quarto di secondo. Respirò facendo la sua usuale terapia per calmarsi, riprese la tazza vuota e, picchiettandola con un dito, si avviò in cucina per posarla nel lavabo. Ora sapeva una cosa.
Prima aveva solo questo pallido desiderio di capire chi fosse, ma adesso...era diventata una sfida aperta. Non sapeva che più riluttanza buttava su Lauren più lei, cocciuta com'era, si ostinava a voler continuare.
Un sorrisetto fece cenno sul suo volto, avrebbe trovato un modo per capire chi fosse.
La caccia era iniziata.


Angolo dell'autrice

Ok, qui inizia la vera caccia al topo.
Fino ad ora era tutto dolci e coccole, ora la nostra Lauren è convinta e vuole sapere chi è. Che debba mettere l'avviso che sia un giallo stile "chi l'ha visto"? Non si sa.
Comunque spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Spero di avervi fatto simpatizzare Lauren in questi capitoli e che ora siate a fare il tifo per lei!
Alla prossima ;*

RedFeather

P.S. Per chi vuole, ho finalmente creato una pagina facebook, mi aggiunga qui! http://www.facebook.com/redfeather.efp posterò oltre che le copertine ufficiali e magari qualche citazione, delle anteprime su altre fiction che ho in magazzino :) e tanto altro! ;P

   
 
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