...One Moment...
Falsa libertà.
Chiamo così quelle tediose serate tra amici,
al bar, senza parole, tutto fumo e birra.
Vedo un mondo in bianco e nero.
Dove c'è l'io e il tutto incontrastato.
Se non è bello deve esser brutto, non
esistono vie di mezzo.
Ed allora qual'è la strada giusta?
Sollevo lo sguardo e vedo un gabbiano
librarsi.
Quella è libertà?
Volare?
No. Neanche quella. Il volo d'un uccello
è per necessità, il suo volteggiare una danza
di sopravvivenza.
Come me, un gabbiano in catene.
Ho le ali ma non so utilizzarle al meglio.
Perchè se si è liberi non si può scappare?
Non lo si vuole.
Quanta ebrezza nel sentirsi schiavo della vita.
La dolcezza dell'imposizione, dell'infrangere
le regole.
Meravigliosa.
Fuggire e tornare, un rimesto di sensazioni,
navigare in un oceano scuro di rivoltosi pensieri
senza eccedere.
Spezzare l'aere con un sospiro,
Vedere il fumo della sigaretta che t'esce dalle labbra
e si spande grigio, scuro, tetro un pò come te.
Una droga. Assuefazione.
Ebbro della vita, di tutto ciò che di sbagliato
v'è in essa.
Non voglio, non desidero essere libero.
La mia libertà sarebbe solo un'altra costrinzione.
Perchè esser costretto a cercare qualcosa di irraggiungibile?
No, adoro restare immerso per metà nel mio bicchiere
mezzo pieno o mezzo vuoto.
Divertimento.
Si. Godere di tutto ciò che da la vita finchè
non ti vien tolta così come vien data da qualche dio
o similia.
Sesso, donne, alcool.
Tutto quello che può danneggiare, ferire, far star male.
Il male attira.
Il dolore pure.
Chi sono io per impedire alla voluttuosa sensazione
di ciò che è male di venirmi addosso?
Nessuno.
Il bene fa schifo, perchè è troppo buono,
pieno di sentimenti che non ci sono, tutti
falsi, tutte illusioni.
Per me bene e male non differiscono,
fanno parte della stessa medaglia, sono due
facce indistinte d'essa.
Non esistono parti.
Esiste il più forte.
Ed allora tutto questo non è libertà?
Lascio che l'indice avvolga gli scuri
capelli stringendoli sino a farmi male.
Par quasi ch'io voglia strapparne
la ciocca dalla radice.
Non sono masochista.
Non desidero provare dolore.
Succede e basta.
Queste mie fiamme scure immerse nell'inferno,
s'innalzano e s'abbassano al ritmo della cassa toracica.
E vibra il respiro, si sente con le orecchie, si vede con gli occhi
attraverso la bruma invernale.
La libertà è un prezzo troppo alto da pagare.
No, Grazie, preferisco rimanere incatenato alla mia vita.
Vigliaccheria questa? Nemmeno per sogno.
Ultimamente ho fatto un sogno.
Ho sognato una donna.
Bellissima.
Uguale a me.
Identica in ogni particolare, capelli, occhi.
Sensuale nel muoversi, teneva tra i denti un bicchiere di
birra, la schiuma...
no, non la soffiava via, la lasciava la...vi immergeva le labbra
rosse docile con la lingua la ripuliva come
un'ondata sulla battigia.
Quel gesto m'è parso qualcosa di unico.
Ed era un sogno.
E mi guardava con quei carboni immensi che
solo una donna può possedere dinanzi ad un uomo
desiderio dentro, paura, sentimento...
tutto.
Mi sentivo impotente.
Solo dinanzi a lei.
Ed ora mi chiedo...
come può una donna lasciarmi tanto amaro in bocca?
Può eccome.
Un fiore meraviglioso con le spine, eccola, la mia donna.
Questa rappresenta una libertà, non quella vera e vivida...
ma...un traguardo.
Solo poter sfiorare quelle labbra con l'indice per
lasciar correre via la spuma della birra.
Un gesto, sarebbe stato un sogno.
A volte una cosa apparentemente insignificante è
l'utopia per eccellenza.
Allora tutt'ora mi chiedo cosa sia stato quel sogno.
Che significato potesse avere.
Ebbene...
nessuno.
Una voce.
Mi chiama.
Mi sollevo dal mio giaciglio.
La donna del sogno è dinanzi a me, tangibile, vivida.
Sorrido ironico e scuoto la testa.
Se sono riuscito ad avere un sogno...allora...
cos'è l'utopia? Cos'è la libertà, dopo tutto questo discorso?
Una risposta semplice, per me, esiste :
L'utopia, non è altro che l'illusione data dalla libertà.