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Autore: cheekbones    07/12/2012    8 recensioni
Natale e Chanukkah. Due festività diverse, ma che per Tony e Ziva hanno lo stesso, magico significato.
Perciò... perchè non festeggiarle entrambe?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TIVA NATALE
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WHITE CHRISTMAS






8 Dicembre 2012, Washington D.C., NCIS.


"Buongiorno" miagolò Ziva David, entrando in ufficio. Non riuscì a sentire la risposta dei colleghi, tanto le sue orecchie erano annegate nella sciarpa di lana che portava al collo. Riusciva solo a sentire il suo corpo ribellarsi per il freddo, perciò si prese tutto il tempo per abituarsi al riscaldamento del palazzo federale.
"Questo è per te" Tony, con un sorriso malandrino, le lasciò un fascicolo sulla scrivania. "Devi rileggerlo e firmarlo, poi portarlo a Vance. E' per il caso Joyce"
Ziva alzò furiosa lo sguardo su di lui. "Sono appena arrivata!"
"Ultima arrivata" la corresse McGee, beccandosi uno sguardo d'approvazione (forse uno dei pochi) da Tony. "Tocca a te!"
"C'era traffico" si difese, mentre senza successo cercava di togliersi i guanti. "E faceva dannatamente freddo, tenevo il volante così" piegò le mani neanche stesse strangolando qualcuno. "Ho dovuto fare tutta la strada pianissimo!"
"Sappiamo bene qual è il tuo pianissimo, Zee" ridacchiò Tony, avvicinandosi a lei. Le prese le mani e le sfilò i guanti. "Olè. Sai, non sei per niente sexy quando ti levi i guanti" le fece una smorfia e glieli porse.
Ziva lo guardò con la bocca spalancata. "Perchè dovrei essere sexy mentre mi levo i guanti?"
"Dai" si sistemò la cravatta. "Nei film, le belle donne si tolgono sempre i guanti lentamente e mettendoci tanta... enfasi"
La donna si guardò le mani pallide e infreddolite. "Ma... erano semplicemente guanti di lana!"
"Smettila di confonderla, Tony" sorrise McGee. Tony si voltò a guardarlo con un'espressione offesa: "Io?! Confonderla?! Ma che dici?"
"Ah!" Ziva scosse la testa e appoggiò il cappotto alla sedia. "Ci rinuncio" tirò su col naso. "Aspetta" accennò un sorriso sardonico, prima che Tony tornasse alla sua scrivania. "Mi ha indirettamente detto che sono bella, vero?" si rivolse a McGee.
"In un certo senso, si"
"Non provare a rigirarti la frittata, David" finse di minacciarla con una matita. "Era tanto per dire!" si nascose dietro lo schermo del pc.
"Grazie comunque" si guardarono per qualche secondo.
"Ah, uhm, Ziva?" Tony si schiarì la voce.
"Dimmi"
"Stasera mi aspetti prima di andare via?"
"Hai bisogno di un passaggio?" Ziva alzò gli occhi dal fascicolo che doveva leggere, prima di firmare.
"Non..." Tony lanciò uno sguardo vagamente disinteressato a McGee, incuriosito da quella strana situazione. "... esattamente. Ma tu aspettami, ok?"
Ziva fece spallucce. "Come ti pare!"

"Buonanotte, ragazzi" McGee infilò i guanti, come qualche ora prima aveva fatto Ziva, e si avviò verso l'ascensore. Mancavano pochi minuti alla mezzanottee  Gibbs aveva dato loro il permesso di tornare a casa. Non serviva restare in ufficio, poichè gli esami de DNA di cui avevano bisogno, non sarebbero arrivati prima delle undici del mattino seguente. Dal canto suo, Ziva non vedeva l'ora di tornarsene a casa: grattava distrattamente una tasto della tastiera del computer e, contemporaneamente, osservava Anthony DiNozzo che trafficava alla sua scrivania. Attendeva con ansia che le chiedesse di accompagnarlo a casa, perchè era davvero molto stanca. Odiava i casi di omicidio in quel periodo - soprattutto in quel periodo.
'Quanto mi mancate'. Restò con lo sguardo fisso sulla foto di Tali e Ari, che aveva sulla scrivania. 'Mi mancate davvero, davvero tanto'. Strinse la stella di David che portava al collo. Osservò l'orologio: era scattata la mezzanotte.
"
Baruch Attà Ado-nai Eloh-einu Meleh ha'olam asher kidshanu b'mitzvotav vetzivanu 1'hadlik ner shel Chanukkà**" mormorò.
A quel punto, Tony si alzò dalla sua scrivania. Ziva quasi non se ne accorse, tanto era presa a mormorare le sue preghiere.
"Buon Chanukkah*, Ziva David" le sorrise e le porse una piccola candela bianca e tonda, con una mano, mentre nell'altra aveva un accendino. "Mi sono documentato e c'è chi accende le candele al tramonto, chi al crepuscolo. Sinceramente non so se ho fatto bene ad aspettare la mezzanotte, mi sembrava giusto. Oddio, forse mi sono fatto influenzare dal nostro Natale, ma è un po' la stessa cos... Ziva?" alzò un sopracciglio.
"Questo è..." deglutì e lo guardò raggiante. "... magico. Grazie, Tony" sorrise, commossa. "Buon Chanukkah anche a te"
Afferrò, con le mani tremanti, la candela bianca e l'accendino. Accese lentamente la candelina e la posò sulla sua scrivania.

"Baruch Attà Ado-nai Elo-heinu Meleh ha'olam sheasà nissim laavoteinu bayamim hahem bizman hazè**
" sbattè le palpebre, accecata dalla luce. "Domani ne accendiamo due?"
Era felice come una bambina - e forse lo era. 
Tony le sorrise. "Certo! Ah, ho anche un'altra cosa..." le fece l'occhiolino e indietreggiò fino alla sua scrivania. Frugò in un cassetto e ne estrasse una busta di carta.
"E' della pasticceria sulla trentacinquesima" osservò Ziva, inclindando leggermente la testa.
"Eeeesatto" gliela lanciò e la donna l'afferrò al volo.
Questo profumo... "Sufgagnà!***" esultò, osservando il contenuto.
"E' l'unica pasticceria di Washington che li fa. Ora però me ne dai uno" poggiò il mento sulla scrivania di Ziva.
"Perchè? Perchè hai fatto tutto questo?" gli domandò.
"Uhm, suppongo per farti sentire a casa"
Gli occhi di Ziva si inumidirono, per la prima volta dopo l'attentato al NCIS. Era sincero, lo vedeva. Tony si era documentato sul Natale ebraico, aveva comprato i dolci tipici di quella ricorrenza e aveva perfino portato una candela. E l'aveva fatto per farla semplicemente sentire a casa.
"Sei un idiota. Io sono già a casa" annuì tra sè e sè e gli sorrise. "Baruch Attà Ado-nai Elo-heinu Meleh ha'olam sheheheyanu v'kimanu v'highiyanu lizman hazè**
"


24 Dicembre 2012, Washington D.C., Appartamento di Ziva David


Tony saltellò sul posto, nella speranza che quel movimento lo riscaldasse. Ziva non intendeva aprirgli la porta - pensò seriamente di sfondare la porta, quando la padrone di casa apparve (vestita di rosso e con un sorriso esageratamente ampio) sulla soglia. "Scusa, ma avevo la pentola sul fuoco. Entra!"
"Questa me la paghi, Ziva, dico sul... Wow" spalancò la bocca, sorpreso.
Casa David era addobata in pieno spirito natalizio: c'era l'albero, c'era il presepe, omini di pan di zenzero, vischio, candele, perfino le calze appese al camino - purtroppo elettrico - nel salotto. Ziva aveva comprato una calza per ogni membro della squadra, più suo padre, che si sarebbe unito alla cena di Natale di quell'anno. Finalmente, Anthony DiNozzo Sr. faceva sentire la sua presenza in una festività così importante. Per quanto Tony mettesse il muso, era felice che fosse in città: sua madre adorava il Natale e, ogni anno, inventava nuove decorazioni da spargere per casa. Pupazzi di neve canterini, figure stilizzate alle finestre... ne sapeva una più del diavolo e quanto suo marito osava lamentarsi di tutte quelle pacchianate, lo accusava di fare il 'Grinch' della situazione. Era il libro preferito di sua madre, glielo leggeva sempre la sera della vigilia. Sorrise tra sè e sè. Buon Natale, Tony.
"Sai, ero dubbioso a festeggiare il Natale da te, quest'anno, ma devo dire che mi hai piacevolmente stupito! Sembra che tu non abbia festeggiato altro in tutta la tua vita" la prese in giro, guardandosi in giro. Tirò il naso ad un enorme Babbo Natale di peluche sul divano.
"Uomo di poca fede. Volevo farvi sentire a casa... mi sono documentata" gli fece l'occhiolino.
"Non dovevi farlo per forza" si sentì in dovere di dirle.
"Lo so" mormorò Ziva, alzando le spalle. "Ma ho voluto. Ora sono americana e... lo siete anche voi. Non ho esattamente una famiglia con cui festeggiare Chanukkah, ma ne ho una con cui festeggiare il Natale" spiegò. "A me piace il Natale" aggiunse, sorridente.
"Ehi. Hai me" le picchiettò sulla fronte. "Posso festeggiare con te tutte le festività ebraiche che ti pare. Soprattutto se ci sono dei dolci buoni!"
Ziva lo ascoltò in silenzio. "Ho una cosa per te. Per questo ti ho fatto venire prima"
Tony la guardò preoccupato. "Non vuoi farmi male o...?"
"Vieni" gli prese una mano e lo portò al camino. "Apri la tua calza" gli pizzicò un fianco, divertita.
"Ma non è ancora Natale!" replicò.
"Lo so. Ma voglio farti vedere il mio regalo adesso!"
Tony scosse la testa, divertito, e decise che non era il caso di litigare con una super ninja, probabilmente irritata dalla cottura sbagliata della carne. "Ok!"
Afferrò la sua calza, un po' più grande delle altre, e la aprì. "Un libro?" mugugnò, deluso.
"E prendilo!" sbuffò Ziva.
Tony tirò fuori a fatica il regalo. La prima cosa che notò, fu la copertina datata: il libro doveva essere vecchio, perchè Ziva l'aveva fatto plastificare. Lo voltò, per leggere il titolo. E sorrise. Di nuovo.
How to the Grinch stole Christmas! - Dr. Seuss
"1957" disse Ziva, schiarendosi la voce. "La prima apparizione del Grinch"
"Chi te l'ha detto?" mormorò.
"Ero una spia, Tony. Credi che non abbia notato il DVD del film d'animazione che tuo padre ti ha spedito la settimana scorsa? Non so cosa significhi per voi, ma... sembrava ti facesse piacere. Buon Natale" si allungò per dargli un discreto bacio sulla guancia.
"Ziva?"
"Mh?"
"Sei la prima donna che mi ha regalato un libro. E che mi ha fatto felice" scoppiarono a ridere entrambi.
"Stai facendo dei passi avanti, dai" Ziva gli tirò uno scappellotto. "Mi aiuti a cucinare?"
Tony annuì e sistemò il libro di nuovo nella calza. Già immaginava le proteste di Abby, se mai avesse scoperto che aveva il regalo prima della mezzanotte. Fece per seguire Ziva, poi si accorse che la donna aveva appeso del vischio poco prina di entrare in cucina.
"Zee!" ghignò.
"Che c'è, ancora?" si voltò verso di lui, mentre prendeva una caraffa dal frigorifero.
"Mi organizzi tutto questo ben di Dio, il libro, l'albero, il presepe e... non rispetti le tradizioni?"
La vide spalancare gli occhi. "No, ehi, ho fatto tutto quello che c'era da fare! Non mi farai credere di aver sbagliato qualcosa!" lo incolpò.
"Zeeee!" scherzò. "Il vischio" lo indicò col pollice. "Dobbiamo baciarci!"
"Non essere stupido, te l'ho già dato un bacio" alzò gli occhi al cielo.
"Sulla guancia. Non vale"
"Si, che vale. Che io sappia non c'è nessuna clausola che dice che i baci devono essere sulla bocca"
"Allora ce la metto io, ok? Dai!" Si picchiettò le labbra.
"Non ho intenzione di farlo, Tony" indietreggiò. "Sono anche ebrea, io!"
"Che c'entra, scusa?" si avvicinò. "Io ho mangiato i bomboloni!"
"Sufgagnà" lo corresse. "E le tue sono solo chiacchiere!"
"Hai ragione" sospirò. "Baciami, Ziva"
Ziva assottigliò gli occhi. "No. Baciami tu, se tanto ci tieni!"
"Possibile che bisogna discutere anche su questo?" sbuffò e la aiutò a mettere il grembiule. Ziva sorrise e alzò le braccia per farselo sistemare, senza staccargli mai gli occhi di dosso. "Buon Natale, Tony" si alzò sulle punte e lo baciò lievemente, sulle labbra schiuse.
"Oh" si schiarì la voce. "Credo di aver visto un altro vischio, laggiù"
"Non è vero!"
"Ziva... sta zitta" le afferrò la nuca e la baciò. Stavolta, come la tradizione DiNozzo del vischio pretendeva.






Merry Christmas, Tiva Fan! and Happy Chanukkah :D
























Maia says:

Maia si sente in colpa. Primo, perchè non ha aggiornato la sua long. Secondo, perchè, nonostante abbia l'esame di maturità, oggi ha studiato pochissimo.
Riuscirete mai a perdonarmi, squadra? :( Chi ha superato la maturità (soprattutto al Classico) sa meglio di me quanto quest'anno sia distruttivo. "ti divertirai un sacco" mi dicevano... BUGIARDI MALEDETTI ._. Ero sul punto del suicidio, quando mi hanno riferito che domani è la vigilia della festività ebraica di Chanukkah e... BUM! Mi sono detta che il greco di certo non mi cambierà la vita, perciò mi sono dedicata a questo schifo.
L'ho fatto solo per augurarvi buone feste, visto che potrei soccombere prima tra i libri :3 E per ricordarvi che QUESTO E' L'ANNO DEI TIVA. Non ce lo scordiamo.
E' l'unica cosa che mi sta facendo sopravvivere :3 Io domenica mattina mi vado a comprare un bombolone ed accenderò una candela. Di questi tempi, mi sembra un buon segno di fratellanza, no? :) In fondo, ogni festa è bella, chissene della religione v.v

P.s.: Vi ho inserito, fra l'altro, la canzone White Christmas (che da il nome alla One Shot) cantata da quei due angeli di Darren Criss e Chris Colfer (Glee - Klaine per sempre. Per sempre. Per sempre. Nonostante la 4x04. Fanculo <.<) AAAAMATELA :D

Note:

* Festa ebraica, contrapposta al Natale, detta "la festa delle Luci", perchè vengono accese le candele del candelabro ebraico. Dura 8 giorni e quest'anno cade dal 9 al 17 Dicembre. 
** Di seguito, le tre benedizioni che gli ebrei pronunciano il giorno di Chanukkah.
*** Dolci tipici del periodo di Chanukkah - come dice Tony, assomigliano un po' ai nostri bomboloni ripieni, ma sono fritti :D
  
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