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Autore: Nindia Cobs    08/12/2012    4 recensioni
Questa è una dott molto triste ma con un significato molto importante.
Dawn deve essere operata al cuore, ha passato una vita ad assaporare il gusto amaro del dolore, la frustrazione davanti a una sconfitta, adesso sopravviverà?
No senza nessuno e lei è sempre stata sola...
La solitudine era difficile da accettare e nessuno le dedicava un attimo, un attimo che per una malata di cuore può essere fatale.
Dal testo:
Per stare bene bisogna avere qualcuno accanto che ti capisce, che ti rispetta, che ti ama per quello che sei, anche se nemmeno tu sai la tua vera identità, una persona che vive di un tuo sorriso e della purezza della tua anima, un angelo entrato nella tua vita senza considerarla tale, ma io non conoscevo nessuno capace di darmi tutto questo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Un giorno qualcuno mi chiese cosa ne avrei fatto della mia vita, io non risposi perché non contava il mestiere, l'amore, il futuro, ma soltanto la mia felicità e quella degli altri.

Ma per stare bene bisogna avere qualcuno accanto che ti capisce, che ti rispetta, che ti ama per quello che sei, anche se nemmeno tu sai la tua vera identità, una persona che vive di un tuo sorriso e della purezza della tua anima, un angelo entrato nella tua vita senza considerarla tale, ma io non conoscevo nessuno capace di darmi tutto questo.

Avrei tanto voluto poter dire a Scott quanto lo odiassi, ma l'intensità dei suoi occhi mi rendevano una persona migliore, sentivo quel guizzo caldo scorrermi nelle vene, ma come sfioravo il paradiso con le dita, subito sprofondavo in un inferno pieno di falsità, delle sue bugie e delle donne che si portava a letto...

L'unica cosa buona che conoscevo di lui era la sua sincerità sull'altare, due anni prima c'eravamo sposati e lui mi aveva sussurrato dolcemente ''si, lo voglio'' e adesso quelle parole erano volate via come il vento.

Ogni legame si era spezzato, avevo soltanto qualcosa da ricordare, ma non sempre i ricordi ti fanno stare bene, o almeno non quando hai una vita come quella che avevo io.

C'è chi fa la vittima, si sente incompreso, si sente morire dentro quando sta male, e ci sono altri che invece cercano di convincere tutti che stanno bene, anche se vorrebbero sprofondare. Sto bene, sto bene, prima stavo bene...

La felicità è come una piccola dose di eroina, all'inizio ti basta, ma quando ne provi ancora non ne è mai abbastanza, non finirà mai finchè non ti rovinerai.
Tutto cade a pezzi, ogni singola cosa, prima o poi, ma se rimettiamo in piedi ciò che è andato a finire male, possiamo rimediare, invece io mi compiangevo addosso e ricordavo soltanto quello in cui credevo.

Il brutto è che ci speravo, speravo sul serio che Scott mi sarebbe stato fedele per sempre, ma mi ricredetti in parte quando lo vidi a letto assieme a Dakota.

Mi fidavo di loro e non mi fidavo di me stessa, perché la pensavo sempre allo stesso modo, non riuscivo a guardare la realtà, a viverci dentro.

Pensavo di essere ancora una ragazza semplice di vent'anni che aveva accanto una persona che la voleva bene, ma anche se a volte me lo dimostrava, ero stanca di tutte quelle parole, di tutti quei ricordi che mi stavano consumando come una fiamma ardente!

Alla fine me ne ero andata, vedevo ogni giorno sgualdrine in casa mia, nella casa che avevamo scelto con tanto ritegno ma che faceva parte di noi, l'unica cosa che mi restava era quella dimora piena di bruttissimi, bruttissimi, stupidi ricordi.

Presi le mie cose, quelle che non mi avevano strappato via, e mi rifugiai in una clinica per disintossicarmi.

Ero rimasta vittima di molte cose, sia dell'alcool che da me stessa.

 Ogni volta che mi presentavo e raccontavo la mai storia nei corsi di rabilitazione mi chiedevo ''perché io? Perché non un'altra qualsiasi?'' e una voce dentro di me mi rispondeva. Perché è il destino...

Ma io non ci credevo, il destino non poteva essere stato così crudele, era facile dare la colpa a lui, ma dovevo prendermi le mie responsabilità!

Se non l'avessi sposato, sarebbe stato tutto perfetto, anche se non sarei stata pienamente soddisfatta. Beh, almeno sarei stata felice!

Adesso sono qui, in una clinica in condizioni orribili e le flebo che mi mantengono viva, assieme al respiratore in parte.

A volte vorrei avere la forza di staccarlo, di abbracciare per l'ultima volta mia madre e dire addio a tutti.

Tanto prima o poi accadrà, deve accadere, un giorno io mi rifugerò in un posto migliore, in un posto dove sono accettata non tradita, in un posto dove sono amata non odiata, in un posto felice, non come la realtà.

L'unico mio rimpianto sarà andarmene per sempre in cerca della felicità e quindi non già felice...

Scott è accanto a me, le narici le sento punzecchiare da quel nauseabondo odore di medicine e farmaci. Mi sento come se fossi drogata, saranno i calmanti non la morfina...

-Ehi Dawn, come stai?-mi domanda con una finta aria da preoccupato.

-Ho firmato il divorzio qualche mese fa, non c'è bisogno di essere... dolce-sibilo flebilmente.

Mi sento debole, come se una freccia mi voglia perforare il cuore.
-Ma io...
-Lo so che è questione di giorni e sarà tutto finito, lascia che io viva queste ore attorno a persone sincere, non voglio morire circondata ancora una volta dalla falsità. L'ho fatto per tutta la vita, non voglio continuare anche dopo.-lo prego.

Lui annuisce, vedo una lacrima che gli riga il viso. Mi ero fidata di lui, ma non pensavo che mi amasse ancora, forse è solo pietà deve essere così...

Non c'è molto da dire, sono soltanto una delle tante vittime del dolore, parlo di felicità perché amo sognare, illudermi e sperare, ma proprio per questo mi rendo sempre conto che non sarò mai felice se continuo a stare accanto a lui che mi tradisce, che mi prende in giro e che fa di me una morta che cammina con il cuore infranto, non malato.

Lui mi stringe forte la mano, mi sento stranamente allegra, ma anche quella è un illusione.

-Lo so che non c'è un trapianto di cuore disponibile, su quella lista non c'è nemmeno il mio nome, non c'è un donatore per me!-urlo priva di forze tossendo.-Io ti odio, tu mi hai rovinato, sei stato tutto per me e ora ne pagherò le conseguenze, ho un cuore malato anche per lo shock, anche perché mi hai distrutto la vita e me la stai togliendo! Vattene via!

Sono piena di ira, non riesco a trattenermi, tocco soltanto il mio petto, sento il mio cuore battere fortissimo e la macchina che ne controlla i battiti molto più intensamente.

-Io ti amo.-ammette.-Ma solo ora l'ho capito.   

-Il tuo amore si trova già nella tomba, ora che sto per morire ti senti in colpa! Tu non saresti disposto a fare nulla per me.-continuo con disprezzo con un forte fastidio al petto e al braccio.-Ahi...

Socchiudo gli occhi.


Scott corre via e lo sento chiamare aiuto, mi distendo e mi sfioro il petto. Ecco che è giunto il mio momento...

Dopo pochissimo arrivano vari medici che mi portano subito in una sala operatoria, l'unica cosa che vedo è una luce, poi l'oscurità e il nulla mi avvolgono in una strana nuvola nera...
 
 
Dopo tante ore mi sveglio. Mi guardo intorno: sono ancora nella mia clinica.

Forse è stato solo un sogno, forse è ancora la mia immaginazione, di brutti scherzi della mente ne ho avuti talmente tanti nella mia vita che non so più distinguere la realtà dalla fantasia.

Lui è sempre stato in tutte e due, per questo non sono mai riuscita a trovare la felicità.

Perché ancora oggi non so staccarmene, ancora oggi non mi pento di nulla, nemmeno di essere qui ricoverata d’urgenza e con la paura che prevale su tutto tranne che su l’amore.

Un'infermiera si avvicina, ha un'espressione strana e un fascicolo tra le mani.

-Dawn Percy?-domanda formalmente.

Io annuisco, strano ma sto bene anche se non mi ricordo nulla tranne quella luce immensa e il mio litigio con Scott.

Quello lo voglio sopprimere dalla mia mente, come lui.

-Signora lei è viva per un miracolo... Vede abbiamo trovato subito un donatore anche se non ce n'erano disponibili prima di poche ore fa.-m'informa.

Mi dispiace molto per quel morto, è frustrante per le persone malate di cuore vivere con la consapevolezza che ogni attimo può essere fatale e dover aspettare che qualcuno muoia per vivere...

Mi sono sentita sempre egoista, ma non fino a questo punto!

-Oh...-abbasso lo sguardo.-Mi dispiace per quella persona, meritavo di morire.

L'infermiera mi guarda compassionevole.

Sembra tutto così strano, sarà successo qualcosa; nonostante sia stata ricoverata quella freccia invisibile mi colpisce con molta foga e tanta intensità. 

C’è e non c’è…

-Vostro marito il signor Bradford ha avuto... un incidente stamani. Dopo essere convocato in ospedale se ne è andato e ha fatto un incidente da solo.-mormora
pacamente abbozzando un sorriso molto triste.-Non sapete quanto sono dispiaciuta.

Io indietreggio con il busto scuotendo la testa. Sono incredula, non può essere vero, lui era qui poco fa e adesso non c'è più, se solo l’avessi trattenuto qualche minuto in più e non l'avessi trattato così lui sarebbe ancora vivo...

Il destino è crudele, lo capisco solo adesso.

-Prima di andarsene mi ha detto di darvi questa, tenete.-sbotta dandomi una lettera.-Questo è vero amore signora, perché aveva da poco firmato un trattato che prevedeva in caso di morte il dono degli organi.

Io con le mani tremanti l'afferro e la tengo stretta, la fisso con occhi vuoti e incolmabili, non ho il coraggio di aprirla.

Lo faccio, è l'unico ricordo che mi è rimasto di lui.

Non è stato il destino, lui lo ha voluto sul serio, come il nostro matrimonio.

C'è scritto:

Cara Dawn, adesso lo sai che io sarei disposto a fare tutto per te, anche donarti il mio cuore.
Ricordati che adesso io vivo in te e questa sarà la più bella vita che mi sarà concessa.
 
Baci, il tuo Scott.

-No! Non può essere vero, anche questo è un sogno... !-brontolo isterica buttando quel foglietto dall'altro lato della camera.

Poi mi fermo. Una lacrima, la sua stessa lacrima, la prima che aveva versato per me e anche l'ultima, mi riga le gote.

 Mi tocco il petto, non è vero, l'unico vero ricordo che mi è rimasto di lui lo custodisco dentro di me, non è solo il mio amore, ma il suo cuore ed io rammenterò sempre questo gesto.

Lui è sempre stato accanto a me, ma ero troppo occupata a non accettare la realtà per accorgermi che le persone sbagliano ma questo non significa che non ti amano.

Adesso Scott ho anche compreso che stavo cadendo a pezzi come il nostro legame, adesso anche se tu non sei più accanto a me in questa vita, so che la gioia la troverò in un'altra perché lì potrò raggiungere te non la felicità stessa.

Il destino mi ha permesso di incontrarti ed essere tua, adesso io farò sì che resti sempre così senza mai dimenticare quello che c’è stato, c’è e ci sarà un giorno… Quello stesso giorno potrò ritenermi la donna più felice del mondo.
 
   
 
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