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Autore: Scarlett_92    08/12/2012    2 recensioni
“ Mentre i mali uscirono e presero il loro posto in mezzo agli umani, la Speranza non lo fece, aggrappandosi al fondo del Sacro Scrigno di Pandora; per millenni rimarrà lì, e nessuno potrà mai impadronirsene. Tuttavia, un giorno un essere divino rinuncerà alla sua immortalità per amore di un mortale, e, quando alla loro porta verrà appeso un fiocco rosa, il vaso si aprirà un’ultima volta, lasciando che la sua unica ospite raggiunga la sua Custode.
La dinastia degli immortali sparirà poco dopo il lieto evento, ma il dono della Speranza non morrà, chiuso al sicuro nell’ultima degli esseri Potenti, destinata a portare la salvezza: la mezza dea. ”
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 46.
 
 

<< Miso-thèa. >>
<< Mmm.. >>
<< Svegliati, Miso-thèa! >>
 
Noel aprì gli occhi di scatto. No, quelle decisamente non erano le mura di camera sua. E i suoi vestiti? Completamente diversi. Sembrava…sembrava una dea.
 
Provò a guardarsi intorno, cercando di capire dove potesse trovarsi.
Attorno a lei non c’erano vere e proprie pareti, anzi, quel posto sembrava avere dimensioni infinite.
Si alzò, tentennante, provando a esplorare quel luogo tanto strano; poi, all’improvviso, qualcosa la bloccò.
Una sorta di attrazione magnetica proveniente dal basso.
Abbassò lo sguardo e finalmente si accorse che, poco più avanti dei suoi piedi, v’era una sorta di gabbia sotterranea.
 
 
<< Ma cosa… >>
 
<< Miso-thèa. >>
 
<< Che c’è? Perché sono qui? >>chiese, senza capire cosa fosse accaduto.
 
<< Brava, Miso-thèa. Hai riacquistato la tua purezza. >>
 
<< Dici sul serio? >>
 
<< Sì. Devi sapere, Miso-thèa, che le cose più pure che possano esistere a questo mondo sono il Coraggio e l’Amore . Ma attenzione: non parlo di amore effimero, casuale, passeggero, bensì di quelo Eterno, che non muore mai. Quando hai rinunciato a ciò che di più puro avevi hai perso anche il tuo Coraggio, finendo per ritrovarti impura e indegna del compito che ti era stato assegnato. >>
 
<< E qual è? >>
 
<< Te l’avevo detto, Miso-thèa. Il tuo compito è evitare che si compia una strage. Per riuscirci, devi essere a conoscenza dell’uso dell’unica cosa che fa tremare ogni dio. >>
 
<< L’Arma. >> << Esatto. >>
 
<< E mi spieghi come faccio ad aiutarli? Non so neppure di cosa si tratti! >>
 
<< E’ per questo che tu sei qui. Perché sto per mostrartelo. Avvicinati a quelle gabbie, e osservane il contenuto. Quando ti sveglierai, saprai esattamente cosa fare. Ma sbrigati, Ares non ha tenuto fede al patto ed ha dato inizio alla battaglia! >>
 
Noel tentennò. << E.. e se non fossi pronta? Se non fossi ancora degna di salvarli? Cosa accadrà se fallisco? >>
<< Non temere, Miso-thèa. Il tuo cuore è puro, e non dimenticare mai che prima di essere per metà divina sei La Custode della Speranza. Abbi coraggio e fiducia in te stessa. >>
 
Dopo un profondo respiro, Noel fece l’ultimo passo che la allontanava dalla verità.
 
E finalmente vide.
 
 
 
 
 
 
 
 
 << Noel! Noel, dannazione, che ti è preso? Apri gli occhi! >>
 
La mezza dea aprì lentamente gli occhi, ancora scombussolata. Notò subito che si trovava ancora in Russia, tra le braccia di un più che agitato Ghish.
 
<< Ghish… >>
<< Ti sei svegliata.. mi hai fatto prendere un colpo! >>
 
Noel si alzò lentamente, guardandosi intorno << Perché? Che è successo? >>
<< Come “che è successo”? >>, sbottò lui, << eravamo sul punto di andare via quando mi hai detto… >> arrossì, per poi continuare << …delle.. cose e poi ti sei illuminata di colpo, e quando la luce si  è dissolta eri a terra priva di sensi. >>
 
<< Oh.. >> bisbigliò lei. Poi, ricordandosi quelle parole corse con lo sguardo sul suo braccio.
 
<< A proposito.. >> chiese Ghish, mentre lei ancora ispezionava l’arto, << da quando in qua quando uno sviene viene tatuato? >> e, mentre parlava, indicò il polso destro della ragazza.
 
Ghish le aveva facilitato il compito, trovando prima di lei ciò che stava cercando.
Tirò un sospiro di sollievo, sorridendo.
 
<< Perché sorridi? >> << Niente, niente. >>
 
Ghish si zittì, sospettoso, poi le sfiorò una ciocca di capelli. << Allora, >> disse, con aria maliziosa, << era una proposta di matrimonio o cosa? >>
 
Noel avvampò, per poi ricomporsi. << Certo che no. Ho 18 anni, non sono mica scema. >>
 
<< E allora mi spiegheresti, di grazia? >>
 
La ragazza si alzò in piedi, seguita da Ghish. << Era il mio modo per dirti che ti amo anche io.. >>
<< E? >>
<< E che Zeus tornerà a casa da solo, che lo voglia o no. >>
 
Ghish non aspettava di sentire altro. Le prese il volto quasi con foga e la baciò, con tanto amore da far male.
Perché in quella stretta, in quel bacio, si racchiudevano tanti mesi di lontananza, di attesa, di speranza di ritrovarsi.
Nel momento esatto in cui le loro labbra tornarono a sfiorarsi, entrambi si sentirono come se finalmente la loro incompletezza si fosse colmata. Come se le labbra dell’uno fossero state plasmate appositamente per unirsi a quelle dell’altra.
 
 
Quando un paio di passanti cominciarono ad applaudire, Noel e Ghish si staccarono, imbarazzati.
In un lampo, nella mente di Noel rimbombò ciò che lo Scrigno le aveva detto. La battaglia era iniziata.
 
<< Dobbiamo andare, Ghish, e anche di corsa. >>
<< Perché? >> << La battaglia è iniziata. >>
 
Ghish sgranò gli occhi << C…come iniziata? Mancano mesi! >>
<< Non sempre gli dèi sono di parola. >> << E’ una frecciatina per me? >>
 
Noel gli sorrise, in un misto di tenerezza e determinazione. << No. Quello era un giuramento solenne. >>
 
L’ex alieno sogghignò, arrivando con le labbra al suo orecchio << Evita di farmi queste faccine se vuoi farmi rimanere concentrato durante la battaglia, o ci rimarrò secco. >>
Noel avvampò, dandogli una gomitata << Smettila, idiota! >>
 
E mentre ancora bisticciavano, arrivarono in un luogo appartato per teletrasportarsi.
 
 
 
 
 
 
*                                       *                                         *                                                *                                        *
 
 
 
 
 
<< Cosa fate lì impalati, >> disse Ares, con aria strafottente, << perché non attaccate? Oh, lo so! La vostra principessina ha avuto qualche contrattempo e non ha abbastanza potere per contrastarci, dico bene? Avete portato questa insulsa squadretta umana da due soldi, firmando anche la loro condanna a morte! >> esclamò, riferendosi alla squadra Mew Mew giunta sul posto.
 
Poseidone ringhiò, e in quello stesso istante le acque del piccolo ruscello adiacente cominciarono a ribollire.
<< Calmati, fratello. >> gli sussurrò Zeus. << Mi meraviglio di te, Efesto! Pensare che ti ritenevo mio fedele amico! >>
 
<< Amico?! Perpiacere, Zeus, non essere blasfemo! >> esclamò il dio-fabbro, << chi, sull’Olimpo, può considerarsi davvero tuo amico? Siamo tutti servi, schiavi dei tuoi ordini e dei tuoi capricci! Costretti a subire in silenzio qualunque sopruso, talvolta costretti a tacere perfino quando seduci le nostre donne! Questa non è amicizia, questa è schiavitù pura! Ma oggi tutto questo avrà fine! >>
 
Zeus fece spallucce << Sì, ok, magari sono un po’ dongiovanni, magari non sono esattamente un uomo fedele, ma non mi pare che vi siate mai lamentati ogni volta che ci si riuniva! Credete davvero che, se me ne aveste parlato, avrei ignorato il vostro volere? >>
 
<< Quante chiacchiere, Zeus. Bla, bla, bla! >> intervenne Ade, mimando un becco con la mano. << Qui contano i fatti, e i fatti vogliono che oggi si compia il nostro destino. Che ti piaccia o no, le cose cambieranno dopo questo giorno! >>
<< Giuste parole, Ade. Infatti dopo oggi gravi conseguenze subiranno tutti coloro che ci hanno traditi! >>
 
<< Ora basta! >> esclamò il loro capo, Ares, << che la guerra abbia inizio! >>
 
 
<< FERMI! >>
 
 
Una voce, delicata ma allo stesso tempo forte, interruppe tutti.
 
<< Noel! Qual gioia averti tra noi, oggi! >> squittì il dio della Guerra, allargando le braccia in segno di saluto. << Allora, signorina, da quale parte sei intenzionata a schierarti, assieme al tuo cavaliere? Sei ancora ben accetta da noi, lo sai? >>
 
 
<< Non osare rivolgerti a MIA figlia! >> ringhiò Fos, come una leonessa in procinto di difendere i suoi cuccioli.
Ares si bloccò per una frazione di secondo, per poi sogghignare.
 
<< Da nessuna. >>
 
Sia Ares che Zeus e Fos, nonché il resto degli dèi, si voltarono con incredulità verso Noel.
 
<< Sono qui per interrompere la guerra. >>
 
 
Ci fu un silenzio tombale, poi tutta la fazione nemica scoppiò in fragorose risate, mentre gli alleati di Zeus rimasero pietrificati da quelle parole.
 
<< Oh, andiamo, tesoro! Vuoi davvero toglierci questo spasso? >> disse Ares, beffeggiandola.
Le si avvicinò in un lampo, circondandole le spalle e cominciando a girare in tondo, con fare amichevole.
<< Forse la tua mente per metà umana non ingrana bene oggi. Bene, segui il mio ragionamento. Sono potente, ho un intero esercito dalla mia parte e sono in vantaggio ancor prima di cominciare. Aspetto un momento simile da…tipo… due miliardi di anni, quindi, bocciolo di rose, mi spieghi perché dovrei rinunciare a una vittoria certa? >>
 
Noel gli sorrise, quasi come se provasse pena << Tu non vincerai oggi, Ares. >>
 
Il dio della guerra si fermò, indignato, allontanandosi. << E perché, razza di insolente? >>
 
<< Da bocciolo di rosa ad insolente, che cambiamento! >> ridacchiò la mezza dea, sicura di sé. << Non vincerai perché non è il tuo destino. E perché, se devo scegliere, di certo non sceglierò la tua banda di fenomeni. >>
 
<< COME TI PERMETTI?! >> urlò stavolta lui, puntando la sua spada in alto.
 
Il segnale era stato lanciato. La guerra aveva ufficialmente inizio.
 
Mentre tutti si lanciavano gli uni contro gli altri, Noel chiuse gli occhi, congiungendo le mani in segno di preghiera.
 
<< Elpìda. >> sussurrò, delicatamente.
Una leggera folata di vento la avvolse, come una mamma che avvolge tra le coperte il suo bambino. Poi, all’improvviso, il terreno sotto i suoi piedi cominciò a tremare. Un tremore che interruppe tutti.
 
Fulmini squarciarono il cielo, atterrandole intorno senza mai sfiorarla. Le nuvole in cielo si aprirono, il ruscello di lato cominciò a muoversi freneticamente come mare in burrasca.
 
Poi, un fulmine colpì in pieno la fanciulla, tranciando il respiro dei presenti.
 
Non appena quel fulmine ebbe finito di illuminarla, una Noel completamente diversa appariva ai presenti.
 
Non era umana.
Non era dea.
 
Una donna dalle fattezze celestiali e pure, vestita di bianco e interamente rivestita di luce aveva preso il suo posto.
 
Noel alzò lo sguardo e sorrise, mostrando occhi ancora più chiari di prima, quasi cristallini. Uno sguardo che avrebbe messo soggezione a chiunque l’avesse incrociato.
 
 
Perfino Zeus e Ares erano rimasti sbalorditi da tanto potere.
<< Come… come hai..? >>
 
<< Fatto? Oh… ehi, che è successo alla mia voce? Vabbè, dettagli. >> disse Noel, in una sorta di monologo interiore, nel momento in cui si rese conto che la sua stessa voce suonava come un delicato eco, quasi come quello dello Scrigno. << Dicevamo, Ares. La storia è lunghetta, ma mi limito a dirti questo. Fermati ora. Te lo dico sinceramente. Sono la prima a non voler far del male a nessuno, qui. Arrenditi, chiarisci tutto pacificamente e andrà tutto per il meglio. >>
 
Ares sembrò tentennare sulla risposta. Ci andava di mezzo il suo orgoglio. No, il dio della guerra non si sarebbe mai tirato indietro, non avrebbe mai alzato la bandiera bianca. Lui era spietato, erano i suoi avversari ad arrendersi. Lui non lo avrebbe mai fatto.
 
<< Scempiaggini! Io non mi tirerò indietro! Sono il dio della Guerra, e vincerò, come è scritto nelle mie vene immortali! >> ringhiò con aggressività.
 
<< Miei amici! >> urlò poi, rivolgendosi ai suoi alleati, che si erano fermati di fronte alle parole della fanciulla. << Non fatevi abbindolare da quella donna! Vuole solo intimidirci e ingannarci per far sì che i suoi amici vincano, ma noi non lo permetteremo! Uccidetela! Uccideteli tutti! >>
Come se le loro batterie fossero state ricaricate, gli alleati di Ares tornarono alla carica con più foga di prima.
 
 
E, mentre l’assalto ricominciava tra il Bene e il Male, un grido d’onnipotenza di espanse dalle corde vocali della mezza dea, che nel mentre aveva allargato le braccia in segno di evocazione.
Un grido che, stavolta, trasformò i volti agguerriti degli dèi in smorfie di terrore.
 
 


<< TITANÈS! >>
 
 
 
 
 
 
Salveee!!!!
lo so cosa state pensando: quella sciroccata di Scarlett stasera non ha niente da fare e si mette a pubblicare due capitoli! Eh beh, quando si ha la febbre di sabato..sono cose che capitano!
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate, io ci tengo molto..soprattutto ora che siamo alla fine! Mi piacerebbe sapere che cosa vi ha spinti a leggere la mia storia, cosa vi è piaciuto e cosa no..e magari in cosa dovrei migliorare se dovessi eventualmente decidere di darvi fastidio con qualche nuova storia! XD
Per stasera, ovviamente, mi fermo qui con le pubblicazioni. Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo che, udite udite, potrebbe essere l’ultimo o il penultimo (dipende da come si evolve il finale man mano che lo scrivo)..
Grazie infinite a chi continua a seguirmi con tanta pazienza!
Un abbraccio a tutti,
Scarlett.
  
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