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Autore: AliceBlue    09/12/2012    2 recensioni
Stiles imprime sul foglio linee scure, nette e decise. Con il polpastrello le sfuma fino a quando non riesce più a distinguerle.
(Sterek)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiles imprime sul foglio linee scure, nette e decise. Con il polpastrello le sfuma fino a quando non riesce più a distinguerle, chiazze grigie su un fondo immacolato. Tormenta implacabile la carta, la graffia, la sporca, la imbratta, per poi renderla nuovamente pulita con il solo uso delle dita. Sospira, mentre riafferra la matita e la fa scorrere lungo il foglio. La superficie ruvida della pagina gli rievoca la sua pelle. Lascia la mente libera di vagare per la stanza, dove solo lo sfregare della matita e il suo respiro interrompono il silenzio. Abbozza un'altra volta quelle linee decise che si uniscono, i contorni netti creano un volto, il suo volto. Non riesce a pensare ad altro e non vuole farlo. Accenna lievemente la curva sottile del labbro superiore, del naso e ombreggia gli zigomi,marca nuovamente il tratto spigoloso del mento e lo lascia così, cieco. Si sposta un po' più sotto delineando dolcemente il collo, sfiorando la carta con l'indice, stando attento a non sporcarla con il resto della mano. Impugna saldamente la matita e graffia la superficie con tutta la forza che ha, ferisce la carta bianca che ora sanguina nero. Un contrasto così incompatibile che gli male. Soffia delicatamente sul foglio eliminando la grafite in eccesso, quella che, saturo, non è riuscito a catturare. Osserva fiero la macchia scura che ha plasmato, la accarezza e sorride: gli ricorda proprio la sua maglia, quella scura che lo rende ancora più minaccioso. Modella i muscoli delle braccia, li cancella e li disegna nuovamente, mai soddisfatto della forma poco realistica che assumono. Sbuffa producendo piccole nuvolette di aria che muoiono a contatto con l'aria fresca, si tormenta con la mano gli occhi stanchi, non curandosi delle scie grigiastre che lascia sul suo viso. Sagoma le mani, le vene sul dorso che corrono su per le braccia e accenna le dita, quelle che lo stringono forte ogni volta. Porta il foglio al volto, lo annusa e spera che la carta rilasci il suo odore forte, la sua essenza,impossibile da ricreare.Scuote la testa, in questo momento si definirebbe pazzo. Tormenta un angolo del foglio con i polpastrelli mentre con l'altra mano traccia i capelli scuri spettinati e li sfuma quando giungono dietro le orecchie. Ora ammira il lavoro, una copia quasi perfetta del suo corpo che però Stiles sa, non gli rende giustizia. Piega quell'angolo del foglio che ha finito di sfregare tra indice e pollice e solleva la pagina. La luce del sole la illumina, lascia trasparire le infinite linee che ha tracciato e cancellato in precedenza, quelle che non erano mai abbastanza. Posa il foglio sulla scrivania colma di grafite che  ha accuratamente ammucchiato da un lato e vede scintillare quella spilla, quella che non ricordava esser sepolta sotto un plico infinito di fogli. La osserva, il sole la irradia. Ci gioca per qualche istante prima di pungersi il dito consapevolmente e premerlo per due volte sul foglio, donando alla figura da lui creata, due occhi scuri e scarlatti allo stesso tempo. Non fa male, non quanto il suo cuore in questo momento. Solo il colore del sangue rende veramente giustizia a suoi occhi.







Spero veramente che questa mia brevissima (lo so, lo so, è breve) "storia" vi sia piaciuta. Accetto come sempre i vostri pareri e vi lascio così, con i miei Auguri di Buon Natale e Buone Feste! :)
  
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