Fumetti/Cartoni americani > Dc Comics
Ricorda la storia  |      
Autore: Goran the Ancient    10/12/2012    2 recensioni
In un piccolo pub nei quartieri bassi di Gotham City, s'incrociano le storie di tre persone con un problema comune... le rosse!
Questa storia fa parte della "Chromatic Saga"
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Chromatic Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Kim Possible e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
W.I.T.C.H. e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
Gotham Sirens e tutti i relativi personaggi appartengono alla DC Comics

MALEDETTE ROSSE!

A Kim Possible / DC / W.I.T.C.H. Crossover Fanfic
 
Con un colpo secco spalanca le porte del pub, come fosse nel vecchio west; in molti si girano ma, alla sola vista della rabbia che infiamma i suoi occhi verdi, decidono di tornare a curarsi degli affari propri.
Quasi trascinando i piedi si porta al bancone e si siede a quello che ormai ha eletto a ‘solito posto’ e, con un cenno, si fa portare un boccale di birra chiara dalla barista.
La ragazza dai corti capelli castani si libera rapidamente di un cliente che accampa scuse per non pagare e serve la mora “Cosa ti porta nei quartieri bassi della vecchia Gotham, She? Credevo bazzicassi solo fra Go City e Middleton ormai!” la mora afferra il boccale e lo svuota tutto d’un sorso “Non sono dell’umore, Irma… fatti una sana bidonata di affari tuoi e lasciami stare!”
La barista la fissa, quasi offesa, e poi esplode “Senti un po’, tu! Sei nel mio pub! Il mio regno! Ergo SONO AFFARI MIEI! CHIARO?” l’acqua nel lavabo gorgoglia con crescente intensità mentre il tono si alza “Ok, ok… ricevuto il messaggio… non sono in vena di essere annaffiata quindi calmati, ok?”
Dopo aver sbuffato, la barista si calma e così anche l’acqua.
“Allora, che ti è successo, She?” chiede di nuovo, versando un’altra birra, alla donna dalla chioma corvina “Cosa vuoi che succeda… non so come diavolo fare ad avvicinarmi a lei e… dobbiamo proprio parlare qui?” si lamenta notando un’altra donna al bancone, proprio di fianco a lei… ha i capelli biondi raccolti in due codini e indossa una calzamaglia rossonera, davanti alla sconosciuta ci sono tre bicchierini vuoti e una maschera dagli stessi toni della tuta… “Non preoccuparti, se ho ben capito cosa ti affligge, allora sappi che avete lo stesso problema!” “Ne dubito…” mormora l’altra col volto nascosto fra le braccia “Ah davvero, Harl?” la schernisce la barista mentre asciuga un bicchiere “Si” replica lei con voce lamentosa “Non saprei… chiaritevi fra di voi, vi farà bene!” e su queste note Irma si allontana, con un sorrisetto sulle labbra… e fra le due cala il silenzio.
Dopo un abbondante quarto d’ora di assordante silenzio, la bionda solleva il capo, ancora parzialmente coperto di cerone bianco, e azzarda alcune parole “Anche per te i problemi sono in amore?” la mora fa semplicemente spallucce “Io mi sono finalmente decisa a chiudere i ponti col mio Budi… no… col mio ex… che poi tanto ex non era… mi usava solo e… mi faccio così pena! L’ho fatto perchè mi sono innamorata di qualcun altro… cioè, no… di qualcun'altra!” a quel punto la mora prende interesse e commenta con un laconico “Benvenuta nel roseo mondo delle lesbiche! Mi perdonerai se non appendo festoni e non mi metto uno stupido cappellino a punta…” “Non è per questo che sono giù è solo che… non so nemmeno se piaccio alla Rossa…” ora l’attenzione dell’altra è davvero attirata alla malinconica bionda “Come? Ma è mai possibile che tutti i problemi c’entrino con una rossa?” le due sbuffano con un sol fiato.
“La mia è una dannatissima eroina: la classica Miss Perfezione! Viaggia in tutto il mondo per aiutare gli altri, non si azzarda a dire parolacce e… e che cavolo! È addirittura una maledettissima cheerleader! Te lo immagini?” sbotta con rabbia la donna dagli occhi verdi “E io allora che dovrei dire? Viviamo sotto lo stesso tetto… praticamente lavoriamo assieme… e tutto ciò di cui sembra importarle sono le sue piante… è un continuo ‘Non ho tempo, Harl!’ ‘Meglio che tieni d’occhio le tue iene, Harl!’ ‘Ora non ho tempo, Harl!’… non so nemmeno se le fa piacere vivere assieme o per lei sono solo un fastidio… non so nemmeno perché diavolo sono qua! Non posso nemmeno ubriacarmi!” lamenta alzando il braccio per richiamare l’attenzione di Irma “Siamo in due a non potersi ubriacare… dannati superpoteri… e comunque, almeno voi due non vi vedete solo per lottare! Io faccio da spalla a uno scienziato pazzo… che, per la cronaca, è un idiota totale… e lei cerca di arrestarmi! Ho una fedina penale chilometrica! Ma te lo immagini? ‘Hey, Principessa! Ti va se usciamo assieme?’ già la vedo ridere mentre mi ammanettano i suoi amichetti della Giustizia Globale…”
Di nuovo, le due sospirano all’unisono “Maledette rosse…”
“Allora, risolto nulla?” chiede la castana, curiosa, “E che diamine dovremmo risolvere? Siamo entrambe due idiote innamorate di due rosse a cui non frega niente di noi… al massimo ci possiamo scambiare un amichevole pacca sulla spalla e nulla più! Cosa che, sia ben chiaro, non farò!”conclude la mora… facendo sbuffare di delusione la bionda.
“Ragazze, ma non vi ho proprio insegnato nulla?” le canzona la barista, mentre la bionda si deprime ancora di più e la mora affonda gli affilati artigli nel legno del bancone, “Con le rosse bisogna essere dirette! Non è vero, tesoro?” tra i tavoli si fa strada una ragazza coi capelli a caschetto, ovviamente rossi come le ciliegie mature, e si avvicina ancheggiando al bancone “Bisogna essere dirette ma anche dolci! Ti ricordi, vero, quel che mi dicesti quella notte? E di come piangevi mentre lo dicevi?” “Will…” Irma arrossisce vistosamente “Non puoi essertelo scordato” prosegue la rossa con fare malizioso “Ce lo siamo addirittura tatuate!”
Ok, deve ammetterlo… ne è valsa la pena di fare tutta quella strada fino a Gotham anche solo per rivedere come la sempre dolce e comprensiva Will riesca a mettere in imbarazzo con solo poche parole il maschiaccio sfrontato Irma.
“Per me è ora di levare le tende! Da qui a Middleton c’è un bel po’ di strada e quel deficiente di Drakken vorrà subito mettersi al lavoro per un altro ‘geniale piano di conquista del mondo’… a presto, ragazze.”
Lascia un pugno di banconote sul bancone ed esce.
Poco dopo essere uscita la donna sente passi correre alle sue spalle, con uno scatto si volta e punta cinque artigli avvolti in verdi fiamme al volto dell’inseguitore che si rivela essere… la bionda?
“Ascolta, mocciosa, è stata una bella chiacchierata ma…” “V-volevo solo parlarti!” s’affretta a dire lei e, ancora rischiarata dall’insegna luminosa del WITCH pub e dal plasma incandescente, non sembra mentire “Che vuoi ancora?” abbassa la mano “Ecco, io credo che Irma abbia ragione! Ecco la mia proposta; ognuna di noi, stanotte stessa, andrà dalla rispettiva rossa e, senza remore, le dirà tutto ciò che prova! Nessun timore e nessuna scusa!” si batte un pugno nella mano e nei suoi limpidi occhi blu si legge una forte determinazione “Siamo criminali, no? Abbiamo affrontato cose peggiori, o almeno… io l’ho fatto… non possiamo ridurci così per una dichiarazione!”
La mora è allibita: dov’è finita la mocciosa piagnucolosa che si lamentava al bancone? E soprattutto… com’è possibile che abbia ragione? “Facciamo così, bionda, stanotte ci dichiareremo e, la prossima volta che ci vedremo, ci diremo tutto… ti va?” la ladra dagli occhi verdi le tende la mano, non più in fiamme, e l’altra subito la stringe “Affare fatto! Oh, ad ogni modo… non ci siamo ancora presentate! Io sono la dottoressa Harleen Quinzel!” “Shego! E non chiedere altro, perché non amo usare il mio vero nome… nemmeno un po’!” con un sorriso, le due si congedano sotto i primi fiocchi di neve della stagione.
__________________________________________________________________________________________________
 
Con cautela, supera l’ennesima radice che ricopre l’enorme serra nascosta nel grande magazzino ‘abbandonato’.
“Bentornata! Apprezzo molto il fatto che ti sia preoccupata di non calpestare le mie bambine ma ora, se non ti dispiace-“ la rossa dalla carnagione verde viene interrotta dalla bionda “Mi dispiace eccome, Rossa… anzi… Pam…” il suo tono è serio come non mai “Noi dobbiamo parlare!”
__________________________________________________________________________________________________
 
Finalmente riesce a scassinare la porta, nel totale silenzio.
Sale le scale con passo felino e s’infila in una stanza da letto, la rossa fra le coperte dorme beatamente abbracciata al suo peluche di un canguro-panda.
Con un lieve colpetto alla spalla, la sveglia.
“Uh, co-SHEGO!” in un solo istante è fuori dal letto e in posizione difensiva “Sei addirittura arrivata ad attaccarmi a casa mia? Come osi?” “Calma, Zucchina… sono qui per parlarti e… vorrei che mi ascoltassi… è molto importante…”
__________________________________________________________________________________________________
 
È  una notte tranquilla e le prime stelle cadenti di San Lorenzo cominciano a fare capolino nella volta celeste.
Il tetto del grande museo di Go City esplode per la potenza di una colossale radice che si fa strada fra cemento e acciaio come fossero burro “Rossa, non avrei esagerato?” “Per questi?” chiede Poison Ivy mostrando con orgoglio alcuni semi parzialmente fossilizzati fra le mani “MAI!” “Speravo in qualcosa di più romantico per la nostra serata fuori…” lamenta la ragazza nella calzamaglia rossonera “ANCHE NOI!” la incalza una terza voce mentre una cometa dai capelli rossi saetta su di loro strappando i semi dalle mani di Ivy.
“Hey! Quelli sono miei!” urla la donna-pianta, mentre il rampino si riavvolge nell’asciugacapelli dell’eroina, “Non credo che il direttore del museo sia della stessa opinione! E poi avete rovinato anche la nostra serata! Per cui non voglio sentire lamentele!”
Harley la squadra con curiosità “È da prima che parli al plurale… perché?” chiede con innocenza “Perché non è sola!” una quarta voce.
Con un doppio calcio, le due criminali vengono lanciate giù dalla radice, atterrando in malo modo davanti alla rossa.
“Ouch…” la pagliaccia si rialza, massaggiandosi il sedere e preparandosi a colpire con un enorme martello, simile a quello dei cartoni animati, quando un rapido colpo di un artiglio incandescente tronca la testa dell’arma dal manico… sbilanciando e facendo cadere di nuovo la variopinta ladra… stavolta di faccia.
“Questo è troppo! Nessuno ridicolizza la mia ragazza se non sé stessa!” ringhia Ivy mentre le piante che formano il suo corpetto si espandono, coprendo le sue braccia di rovi spinosi, “E non hai ancora visto nulla!” dichiara Kim, colpendola a sorpresa con un rapido calcio fra le costole, mozzandole il fiato.
Le due coppie si riportano in posizione, pronte a darsi battaglia, quando… “Hey! Aspetta un secondo!” esclama Shego “Tu sei la bionda! La dottoressa!” indicando Harley “Uh… aspetta! La mora al pub! Quella tutta seria!” risponde l’altra, prima che le due si mettano a ridere all’unisono.
Kim e Ivy si squadrano, confuse.
Le due donne in calzamaglia abbandonano le posizioni da combattimento e si avvicinano, stringendosi la mano, “A quanto pare ce l’abbiamo fatta entrambe, eh?” “Già, anche se sembra che tu ora sia un’eroina!” “Che vuoi che ti dica…”
Mentre Shego e Harley chiacchierano amabilmente, le due rosse si avvicinano l’un l’altra, ormai prive di ogni spirito combattivo, “Tu ci hai capito qualcosa?” chiede Kim ad Ivy che si limita a scrollare la testa e a suggerire “Forse è qualcosa nelle calzamaglie…” Kim annuisce e, insieme, sussurrano “Maledette calzamaglie!”
__________________________________________________________________________________________________
 
“Te l’avevo detto! Segnalare il furto di quelle due sarebbe stata una buona idea!” dichiara con orgoglio una figura femminile sospesa in aria col solo ausilio di piccole ali verdi.
“Ok, ok… l’hai detto… stanotte stai sopra tu!” sbotta una ragazza con ali simili e dai corti capelli castani “Odio quando hai ragione, Will…” la rossa le si avvicina e le stampa un dolce bacio sulla guancia “Non è vero… o mi odieresti sempre! Ora andiamo, lasciamo loro un po’ di privacy!” sussurra divertita all’altra, allontanandosi in volo.
Irma lancia un ultimo sguardo al tetto divelto, un centinaio di metri sotto di lei, e, prima di andarsene, con un sorrisetto compiaciuto pensa tra se e se “Maledette rosse!”
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Dc Comics / Vai alla pagina dell'autore: Goran the Ancient