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Autore: UndertakerShinigami    10/12/2012    3 recensioni
Caro Sheldon,
chi ti sta scrivendo è un ragazzo di sedici anni iscritto alla Osaka School di Tokyo e fa ridere, se pensiamo che questa scuola non sia situata a Osaka. Scusa io amo divagare e son un gran maleducato. Il mio nome è Naruto Uzukumaki, ma ben più noto col nomignolo di "testa quadra". [...]Il mio più grande sogno: divenire come mio padre, un boss della yakuza temuto e rispettato. Ehm ecco piccolo particolare, non lo deve sapere nessuno che son sotto copertura.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Sweet&Honey
le vicende di Desperate School Guys

Diario di Naruto Uzumaki :
10 dicembre
non vedo l'ora di andare al collegio, o meglio scuola...o meglio college...insomma no sarebbe l'equivalente della scuola americana high school?
Che confusione e chi li capisce questi giapponesi? Ma devo pur imparare le loro usanze, anche se mio padre ha sempre insistito che io fossi una persona virile e anche a conoscenza delle tradizioni della nostra terra natia..ma che barba, dover andarsene di casa lasciandosi indietro amici e conoscenti, famiglia alla volta del..NULLA! Son in aereo e dato che ho tempo ben dodici ore eccomi qui a scrivere queste righe, che poi io Uzumaki Naruto che scrivo è davvero da ridere. Dato che ho dimenticato: ipad, iphone e mp3 a casa mi devo acconttentare.
Piuttosto che fissare il video del "voi siete qui" con una sagoma posticcia di aereo perennemente fermo, che dà all'ansia più completa, forse scrivere non è tanto male per ingannare il tempo. Vediamo da dove posso cominciare...
Prima di tutto dalle presentazioni.
Bene...anche se è stupido presentarsi ad un diario, bhe fingerò che sto scrivendo ad un amico, dato che di amici reali e veri ne sentirò la mancanza e con mio padre ci siamo promessi di non sentirci spesso dato che ho giurato che lo avessi fatto era in caso di: diploma a pieni voti o nel peggiore dei casi: questione di vita o di morte. Propenderebbe la seconda se ciò accadesse, io sarei fritto...cioè morto e fritto, impanato stile involtino primavera.
Ma basta divagare. Bene ti chiamerò ... Sheldon.
Bene...mi fa ancora strano ma forse è l'unico modo per non impazzire per dodici ore di volo e dodici mesi di soggiorno in Giappone.

Caro Sheldon,
chi ti sta scrivendo è un ragazzo di sedici anni iscritto alla Osaka School di Tokyo e fa ridere, se pensiamo che questa scuola non sia situata a Osaka. Scusa io amo divagare e son un gran maleducato. Il mio nome è Naruto Uzukumaki, ma ben più noto col nomignolo di "testa quadra". Oltre che quadra purtroppo son anche una testa calda, dotato di scarso fascino e anche dote per lo studio. Mio padre ha deciso di spedirmi presso dei parenti mai visti prima: stile cariatidi dato che son le sue zie e per me ...cariatidi ...okei no è irrispettoso: prozie in stato avanzato di mummificazione. Anche se io vivrò in questo collegio maschile e accanto vi sarà quello femminile. Il mio più grande sogno: divenire come mio padre, un boss della yakuza temuto e rispettato. Ehm ecco piccolo particolare, non lo deve sapere nessuno che son sotto copertura. Mio padre ha grandi aspettative su di me, ma temo che lo deluderò dato che son più bravo con le mani che con le parole, come è lui del resto a eccellere nei due campi: dato che madre natura a volte pare avere un senso dell'umorismo tutto suo. Ma tornando a noi...accanto al collegio c'è un noto istituto il S. Blassoom, noto per essere frequentato oltre che da figlie di papà dalle più belle e raffinate ragazze di tutto il Giappone, nonchè nipponici provenienti dal globo...scusa volevo dire giapponesine dalla fronte spaziosa, dal petto florido e dalle curve mozzafiato, ma accompagnato da un candore vergineo che...sbav. Okei Sheldon lo confesso, la ragazza che ho qua a fianco è da prima che tento di attaccarci bottone ma: non sapendo chi sono, non faccio colpo. Come sospettavo chi non conosce la famiglia Uzumaki dell'ordine della volpe a nove code, non precede nè si inchina dinnanzi a tale magnificenza. Da una parte meglio, apparirò meno nell'occhio ma questo è stato un trauma: significa che sono schiappa anche nel cuccare. Uff, che barba, eppure per quanto io sia stato affabile questa signorina dai capelli rosa non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo, anzi semmai si fa notare da uno strano tizio dagli occhi color pece e dalla capigliatura che sfida ogni "regola della fisica e della gravità". Si ho alzato il dito e ho annuito da scemo assumendo anche una espressione da idiota compiaciuto, il bello è che ho ripreso la espressione presa e citata dal prof di fisica ...che pena, sto diventando uno sfigato e se continuo di questo passo mi ridurrò come quello studente dal fondo di bottiglia e che mi viene da chiamarlo: Mr Sopracciglia. Quando si è levato gli occhiali è stato peggio ma seppur anonimo e dal caschetto alla Paul McCartney decisamente è affabile e gentile, so che si chiama Rock Lee e suo padre un certo Gai è un maniaco della lotta libera nonchè della morra cinese, quando gioca e perde puntualmente si auto impone delle penitenze assurde...con Rock Lee poi hanno una intesa spaventosa. Si fanno occhiate, scintillii di occhi e sorrisi inquientanti...mh, ora piangono dopo un discorso padre e figlio che non so perchè ma mi hanno commosso di riflesso. Su questo ha ragione mio padre:
appena vedo qualcuno piangere son una donnetta. A proposito di donne, la ragazza ora so come si chiama: Sakura Haruno, che bel nome significa ciliegio..oooh, le sta di incanto! Naruto, torna a terra...tanto lei non ti calcola, a quanto pare l'oggetto dei suoi desideri è il tizio che le sta di fianco un certo: Sasuke Uchiha. Ottimo gli Uchiha appartengono alla "fazione" di famiglia dei ventagli maledetti ecerrima nemica della mia, a quanto pare non mi ha riconosciuto anche se mi getta certe occhiate che non ha nulla da invidiare da il famoso primogenito Itachi che pare abbia sterminato la famiglia per puro vezzo. Ecco posso dire che mi sento "fortunato" ad essere figlio unico...anche se mia madre è morta di dolore appena seppe che io ero destinato a divenire il successore della famiglia Uzumaki. O meglio è morta di male di altro ...cancro, ma chissà se sapermi a capo di una banda malavitosa le ha procurato questo male incurabile... ops, ecco non ci vedo più e sto macchiando d'acqua quello che sto scrivendo. Anche se son passati dieci anni, il dolore rimane  lì dietro agli occhi e mi si aprono i rubinetti in modo incontrollato. Almeno sta volta non singhiozzo e non tiro su col naso rumorosamente come al mio solito. Fortuna vuole che nessuno se ne accorga, nemmeno Haruno-chan che mi passa dinnanzi per andare al bagno...tutti paiono intenti a farsi i cavoli propri, tento di trattenere questo stato d'animo ma vengo sgamato...un fazzoletto mi appare dinnanzi al viso. Un ghigno malefico e occhi della pece che mi fissano strafottenti...

Ebbene si qualcuno lo stava fissando un ragazzo dall'aria spavalda e dall'aria divertita dagli occhi color pece, dal taglio ferino e felino delle labbra distese in un sorriso di scherno verso un ragazzino dal fisico statuario ma dall'espressione ancora troppo ingenua e dolce per un facente parte di una organizzazione malavitosa. Indi per cui il ragazzo il cui nome è noto come Uchiha Sasuke, rimane a fissare con aria di scherno dipinta su bel viso femmineo quello ingenuo e dall'espressione poco sveglia dal ragazzo biondo il cui nome è Uzumaki Naruto.
- insomma pensi di rimanere a lungo a fissarmi con quei occhi a palla...oppure accetti il mio fazzoletto?- il moretto si destreggerebbe con le parole arrotandole in perfetto giapponese, nell'ugola e nel palato dimostrando di essere un perfetto cittadino nipponico sventolando dinnanzi agli occhi gocciolanti del bel biondino, il cui volto gli provoca strani sfarfallamenti al livello di cuore-stomaco e inguine. Non di certo poco noti, ma è strano il soggetto che glieli provoca come sensazioni piacevoli zona pelivca. Il diretto interessato interpellato, dopo una serie di sfarfallamenti a vuoto intotiti andrebbe a colorarsi di bordeaux sulle guance. Assumendo poi una aria offesa e strappando di mano dal moro il fazzoletto in questione con un certo sgarbo.
Soffiandosi il naso rumorosamente andrebbe per restituire il fazzoletto usato all'originario proprietario del suddetto gesto di gentilezza e pura carità.
Il destinatario di tale oggetto, con un certo ribrezzo lo prenderebbe di mano con due dita con dipinto in volto una nota aria disgustata riponendo il "regalo smoccolato" nell'apposito butta oggetti anche se si rivela essere il sedile della ragazza in mezzo nella parte di seduta.
Naruto nel frattempo era intento a fissare la ragazza dall'aria femminile impressa nel fisico quanto nel portamento dalla capigliatura a caschetto rosa, la cui frangia risulta sopra elevata da un fermaglio rosso in titnta con il vestito corto sino a metà coscia in pandant con gli stivaletti rossi poco sotto al ginocchio privo di tacco molto estivo quanto provocante seppur privo di scollature.Lo sguardo verde acqua della ragazzina non si sofferma mai su un punto sino a che fissa apparentemente un paio azzurri e sorvolano distrattamente su quelli color pece che però non incontra dato che son fissi su un capo biondo "quadro". Con grande sgomento la ragazza tornerebbe di buon umore fissando il biondino male, quasi sospettasse che sia un poco di buono dato che ha notato lo sguardo intenso che l'oggetto dei propri desideri gli ha regalato senza minimamente degnarla di un minuscolo sguardo. Ben al contrario di quelli che Paul McCartney dei poveri e testa quadra gli hanno rifilato, sporgendosi anche occhiate omicide fra di loro in propria presenza.
La ragazza in questione si chiama Sakura Haruno, sedici anni figlia di medici noti, soprattutto la madre autoritaria: Tsunade Haruno, il cui talento precede quello del marito noto quanto dimenticato nome della famiglia in campo medico. Con questa nomea sa di incutere timore nei ragazzi, propria grande passione: essere una "latin lover e queen dei due di picche dati con grazia" ma questa è la prima volta che un ragazzo non la degna di attenzione.
Bruciando internamente di indignazione, sfilando dinnanzi al muso a maiale del biondino intento a fissarle le chiappe mentre prende posto, si siede e non avvertirebbe qualcosa di appiccicoso aderire perfettamente alla gonna, qualcosa di melmoso e caldo tanto è la propria attenzione focalizzata sul ragazzo dagli occhi neri e dall'abbigliamento figo. Gambe fasciate da neri jeans che simulano pelle e una seconda pelle talmente son attillati, una maglia nera a collo alto smanicata in cotone accompagnato da :un giubbotto di pelle nera e degli anfibi dai lacci neri stile motociclista.Tutto di lui appare una cosa ribelle  e proibita, al contrario del biondino vestito con: un paio di scarpe da ginnastica okei di marca ma arancioni? Un paio di jeans larghi stile rapper chiari, un paio di guanti rossi/bianchi stile motociclista e una camicia arancione come le scarpe rosso fuoco...un pugno nell'occhio. Ma tuttavia come spesso accade nella realtà, a differenza dei sogni o delle pubblicità, la bella di turno quando seppur sfarfalli gli occhioni all'oggetto dei propri desideri non ottiene però il risultato sperato:
- scusa..hai per caso un tic nervoso o ti è capitato un moscone nell'occhio...o di entrambi occhi?- direbbe sarcastico l'erede in seconda della famiglia del ventaglio maledetto: Sasuke Uchiha.
Con grande disdegno della ragazza e del ragazzo biondo vi sarebbero l'insorgere di due reazioni differenti:
- Ma come ti permetti di rivolgerti così ad una signorina!!- si sporgerebbe alzandosi in piedi quasi sul seggiolino un ragazzo i cui occhi color del cielo farebbero capolino frammezzandosi in mezzo ad un capo nero ed uno rosa con un volto paonazzo e pieno di venuzze pronte a scoppiare di rabbia.
- Semmai che ti importa a te cosa io dica a lei...- direbbe freddamente il moro mentre la ragazza :
- scusate se mi metto in mezzo cocchi...so badare da sola...e tu, testa quadra vedi di stare lontano dalle mie tette chiaro?? Maniaco!!- detto questo il difensore di fanciulle dei poveri, Naruto Uzumaki, ricereverebbe dalla vittima, Sakura Haruno, un mal rovescio che lo stenderebbe a terra con tanto di hostess che lo prende a pedate dato che gli è finito addosso in mezzo altri seni. Cadute morbide ma tante mazzate ottenute.
N.B. : non dare aiuto alle donne quando non ne hanno bisogno by N. U. (Naruto Uzumaki).
La cosa era destinata a ripetersi a moviola se non fosse stato che il biondino distogliesse lo sguardo dal proprio cantuccio e microcosmo tragicomico, con la ragazza dai rosa capelli rivolta verso il bell'imbusto della situazione, poichè un paio di occhi gelidi lo fissavano con aria del tutto priva di interesse e di battito di ciglia, quanto di sopracciglia. Uno sguardo gelido la cui severità e assenza di filtro dona una sensazione di sgomento/terrore anche nei soggetti più impaviidi!
Tale sensazione si potrae nel corpo del biondino identificando quell'esserino la cui ferocia è nota in tutta la comunità gangster: Sabaku no Gaara, anni diciassette il cui curriculum pullula di omicidi tra agenti della polizia e regolamento di conti fra bande.
In quel momento in cui desideri che tutto sia perpetuo, che tutto rimanga così cristallizzato con la  noia che ti intontisce e le cinture ben allacciate compare il segnale aucustico/visivo del "liberatevi pure dalla morsa del gancetto della cinutra", che comincia la tragedia-commedia di un ragazzo di sedici anni dalla testa quadra. Gesti lenti e ripetuti da sempre, ma paiono ora inutili e refrattari a voler essere comrpesi come volontà di fuggire dal nulla e da un aereo in alta quota in mezzo all'oceano da un paio di occhi cristallini privi di battito di ciglia. Il ragazzo dal crine rosso sangue, il cui tatuaggio sul lato sinistro della fronte spaziosa risalta come il resto della figura di nero vestita da metallaro incallito: volgerebbero sul ragazzo e poi si chinerebbe per terra, silenzioso come una mummia egizia perfetta. Tenderebbe il braccio e poi la mano fasciate da bende logore e macchiate di sangue rancido un qualcosa di rosso in una mano e nell'altra una penna.
Nel far passare la ragazza ingrata questi col proprio sederino femmineo intoccabile e ingombrante ha fatto sbalzare via il prezioso diario e penna.
Alla vista di quei due oggetti comprende dopo qualche secondo di terrore cristallizzato con mani sopra la testa stile mi arrendo dinnanzi a un plotone di esecuzione:
- etooo...ti ringrazio...sei stato gentile...- direbbe un biondino le cui guance ardono di imbarazzo e le cui mani rimangono sopra la testa non ottenendo alcuna risposta dal rosso le cui mani invece da occupate divengono libere: poggiando con estrema delicatezza gli oggetti di lui recuperati da terra sul tavolino traballante in plastica bianca. Come una presenza silenziosa e comparsa a rallenty dal nulla si appresta a tornare indietro con stessa andatura e silenziosità, lasciando indietro la scia di uno sguardo/espressione di una testa quadra atteggiata ad una delle più note posizioni ritratte da artisti espressionisti:
l'urlo di Munk.


  
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