Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    10/12/2012    2 recensioni
Cit. dal capitolo 1.
"Mi trovo qui, di fronte a te, siamo così vicini che mi basterebbe alzare un braccio per poterti toccare. Allora perché ti sento così distante?
Nel sottofondo il fischio della nave si mescola con il chiacchierio eccitato dei passeggeri dell'Astoria, intenti ad ammirare lo spettacolo delle luci colorate che si allontanano pian piano, lasciando lo spazio ad un cielo sempre più stellato, di potersi finalmente liberare della nube della città.
Mi guardo intorno spaesata, la nave ha lasciato ormai da un pezzo il porto, eppure nel mio tempo interiore mi sembra sia trascorso un solo istante. Il mio sguardo si posa nuovamente sul tuo corpo statuario. Sei veramente bello, Masumi Hayami, ma penso che sei talmente tanto abituato a sentirtelo dire, che se te lo dicessi, mi rideresti in faccia. Come sempre, del resto. Sospiro e mi decido a parlarti."
E' stata scritta prima dell'uscita del volume 47, quindi rappresenta la notte sull'Astoria come l'ho immaginata io.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Un breve click apre la serratura della porta. Varchi la soglia sicuro, portandomi dentro con te. Accendi la luce, faccio una panoramica generale, non posso fare a meno di arrossire.
La stanza è davvero enorme, credo sia una suite. Un letto a baldacchino è posto al centro; vi sono due poltrone e qualche sedia sparse per la superficie; un piccolo tavolinetto è posto in un angolo; un vaso poggiato su di esso, raccoglie in se tante rose rosse; un televisore al plasma di ultima generazione è posto frontalmente al letto; un bellissimo tappeto persiano ricopre il pavimento di marmo bianco.
E’ davvero molto bella, sembra la stanza di una principessa. Mi torna in mente il periodo di soggiorno in casa di Ayumi, mi sento come allora, completamente fuori luogo… Ma non devo farci caso, sono con Masumi e non importa dove, come e quando, ma voglio stare insieme a lui, anche sotto una tempesta mi andrebbe bene, purché ci sia lui affianco a me.

Il chiudersi della porta, mi fa voltare, ma vengo afferrata per i fianchi e coinvolta in un passionale bacio. Non mi sazierò mai di queste labbra, è bellissima la sensazione del tuo sapore mischiato al mio, un mixer di vera bontà. Mi stacco dolcemente da te, poi mi libero del caleidoscopio poggiandolo sul tavolinetto circolare, mentre la rosa la metto a far compagnia alle sue cugine, faccio un passo indietro per ammirare il vaso, come spicca quel blu in mezzo a quel mare di rosso. E’ come il nostro amore, circondato da una grande tempesta. Mi volto verso te, prendo una mano e la avvicino alla bocca, ma mi fermo a pochi millimetri da essa. Le nocche delle tue mani, sono tinte dello stesso scarlatto delle rose. Alzo lo sguardo e lo porggio sul tuo, mi sorridi di rimando. Torno a fissare quella mano, devi esserti fatto male mentre prendevi a pugni il maniaco.
- Aspettami qui – ti dico solamente. Entro nel bagno, dove per poco non svengo alla vista di quella enorme vasca da bagno. Scuoto violentemente la testa, non è questo il momento di pensare a certe cose…
Mi avvicino al lavandino, apro il rubinetto ed avvicino un fazzoletto, che fortunatamente mi ritrovavo ad avere in tasca. Lo strizzo e torno da Masumi, rimango incantata alla vista di quello splendore. E’ seduto alla base del letto, intento a fissare il sangue colare dalla sua mano, il suo sguardo è perso nel vuoto, soffro a vedere quello sguardo, non voglio si senta in colpa.
Mi avvicino piano, talmente piano che sussulta lievemente trovandomi inginocchiata davanti a lui. Prendo la mano con quanta più delicatezza possibile e piano inizio a pulire la ferita. Non diciamo niente, assaporiamo semplicemente quel piccolo contatto che sprigiona in se tanto amore e dolcezza. Questa mano è testimone dell’amore che provi per me, il suo sangue è come il tuo pianto alla vista del violentatore, sento tutto dentro te piangere frustrato, ma voglio infonderti, al mio tocco, la rassicurazione che le tue paure sono infondate, sei il mio eroe, lo sei sempre stato, mio caro donatore di rose.
La ferita è ormai pulita, così torno nel bagno a sciacquare il fazzoletto, poi torno e con lo stesso ti faccio una fasciatura.
- Ecco fatto.- dico soddisfatta ad opera compiuta. Torno a guardarti, non posso vedere i tuoi occhi soffrire.
Accarezzo piano il tuo volto, poso un piccolo bacio su quegli occhi.
- Non sentirti in colpa, non ce n’è motivo- cerco di rassicurarti.
- Non sono arrivato in tempo… se fossi arrivato anche un secondo dopo…io… io…- serri le mani a pugno, sei arrabbiato, lo so, ma non voglio passare il resto della notte a pensare a quel brutto episodio.
Mi siedo accanto a te, prendo le tue mani tra le mie e ti volto il capo, a fissare i miei occhi.
- Ascoltami… Sono delusa e amareggiata tanto quanto te, credimi… O forse anche di più- gli sussurro con infinita tristezza, una sua mano va a sfiorare le mie labbra, quelle stesse labbra che fino a pochi attimi prima, hanno assaporato un contatto non richiesto. Un brivido di gelo mi percorre al solo pensiero, ma è solo un attimo, cpoi torno al presente guardando lui…
- Non voglio più soffrire, o tantomeno che sia tu a farlo- ti regalo un lieve sorriso, poi continuo – in quegli attimi, ho capito che nonostante ci fossero tante cose a separarci, il mio desiderio era di poter accarezzare questa pelle…- poggio una mano sulla tua guancia, accarezzandola lievemente-… ammirare questi occhi…- il mio sguardo si fa languido, notando di essere altrettanto ricambiata -…sentire il tuo profumo…- poggio il capo sul tuo grande petto e annuso il tuo odore-… assaporare queste labbra…- alzo il volto e poggio le mie labbra sue tue, il mio corpo è percorso da una scarica elettrica, ma rompo delicatamente il contatto. A quel gesto fremi, ma ho bisogno che capisca…
- Io ti voglio, Masumi e ti desidero, non per una sera…- ti fisso determinata come non lo sono mai stata- ma voglio essere tua… Per Sempre!!!-
I tuoi occhi si spalancano, forse non ti aspettavi che potessi dirti tutte queste cose, in effetti, dopo quel poema, un lieve rossore mi imporpora le guancia. Abbasso il capo, che prontamente rialzi, i tuoi occhi sono pieni di desiderio, di amore… Quanto amo i tuoi occhi.
- Maya…- mi dici accarezzandomi un fianco, poi il tuo braccio si posa dietro la schiena e con un movimento rapido e deciso mi avvicini a te. Poi mi stringi tra le tue braccia ed io ti stringo con la stessa forza -… ti amo, Maya- continui senza mai smettere di accarezzarmi. Mi allontani piano e mi fissi con la stessa intensità con cui mi guardavi sopra il ponte. Una tua mano si fa spazio tra i miei capelli, accarezzandomi sensualmente la nuca, avvicini le labbra al mio orecchio, soffi piano ed io rabbrividisco, poi mi sussurri:
- Ragazzina, vuoi essere mia?-
I battiti del cuore aumentano a dismisura, gli occhi si inumidiscono, tra la passione e la gioia di quelle parole. Sorrido portando le mani dietro il tuo collo e rafforzando il contatto su di me… sussulti, ma continui ad accarezzarmi. Cerco di eliminare quel senso di imbarazzo che mi tormenta da tutta una sera, ora che ti ho qui, dopo quello che mi hai chiesto, devo superare il pudore che ancora, lievemente, mi blocca. Ho un po’ paura a ciò che sta per accadere, ma sento che se sei tu a sciogliere le catene che mi rendono ancora una “ragazzina”, allora sarò felice di accogliere questa dolce tortura.
Così, mentre piano accarezziamo ogni parte delle nostre schiene, ti rispondo:

- Sì, Masumi… E’ da tutta una vita che aspetto di essere tua…-
Alzi nuovamente il capo e mi fissi in modo passionale. Sento un fuoco avvampare dentro il mio corpo, ma anche tu stai bruciando; la mia mano, che timida ti sbottona la camicia, si scotta al contatto della tua pelle.
Catturi le mie labbra e piano mi stendi nel letto.
Quello che accade dopo è il frutto di anni di silenzi, di parole non capite, cose non dette, ma sempre sapute. Il mio corpo freme ad ogni tua carezza, ad ogni tuo bacio. Quelle attenzioni mi mandano in tilt, il cervello si sconnette, facendo si che il mio corpo agisca indisturbato da futili, banalissimi pensieri.
Un’audacia di cui non mi credevo capace, muove il mio corpo. Bramo desiderosa ogni pezzo di te, non saziandomi mai.
Ad ogni tuo tocco il cuore mi salta in petto, l’emozione di quelle carezze non può essere capita da chi non ha mai incontrato l’anima gemella. Ed ora più che mai, capisco quanto ti abbia amato nel profondo, senza mai ammetterlo.
Senza mai staccarci, ci liberiamo degli indumenti, un ostacolo inutile, dato che le nostre anime sono state messe a nudo da un bel pezzo. Torno ad assaporare ogni parte di te, sei più dolce di qualsiasi dessert, sei più focoso di qualsiasi camino alimentato a legna. Ad alimentarci non è la semplice legna, i nostri fuochi non si spegneranno con la semplice pioggia… Solo Dio, sa cosa siano i nostri sentimenti, la profondità di ciò che ci unisce può essere compresa solo dal signor Universo.
Davanti ai miei occhi vedo l’arcobaleno rifiorire, si dice che alla base dell’arcobaleno vi sia un tesoro, mi basta alzare un solo braccio e lo trovo. Sorrido stringendoti ancora più verso il mio petto.
Noto con piacere che anche tu, non sembri saziarti di me. Man mano che mi accarezzi, sussurri dolci parole d’amore seguiti da profondissimi “ti amo”.
I nostri corpi vibrano dall’intensità delle carezze. Dalle labbra profondi sospiri escono incontrollati. I nostri gesti sono un misto tra passione e dolcezza. Cerco di fissarmi l’immagine del tuo corpo in questo momento, sei bellissimo, lo sei sempre, ma in questo momento il tuo sguardo è finalmente “felice”, come il mio del resto. Il tuo corpo farebbe invidia alla più bella divinità greca. Mi sento fortunata ad averti per me.
Il semplice accarezzarci non basta più. Mi lanci un’occhiata, in cerca di conferme, annuisco, non riesco a parlarti, sono troppo occupata ad assaporare tutto questo.
Così, delicatamente ti fai spazio in me, all’inizio fa un po’ male, ma è solo un attimo, poi svanisce via e finalmente tocco il cielo con un dito. Ti amo Masumi, non smetterò mai di dirtelo.
I nostri corpi combaciano perfettamente, non aspettavano altro che essere riuniti, come due pezzi dello stesso puzzle, rimasti lontani per troppo tempo.
La danza dell’amore accompagna il dolce cullare delle onde del mare, “io” e “te” adesso siamo “noi”. Vorrei gridarlo al mondo intero, vorrei gridarlo a questo mare, complice di questa magia che cresce ad ogni tuo movimento dentro di me.
Raggiungiamo insieme il paradiso, poi il tuo corpo si affianca al mio, ti accarezzo i capelli, felice più che mai…
-Ti amo- ci ritroviamo a dire nello stesso istante, tanto da scoppiare in una calda risata.
E’ così bello averti qui, accanto a te.
Ti ho donato un pezzo di me, ma ora so di possedere non solo il tuo cuore, ma la felicità, la luce, la gioia, la passione, la forza, il possesso, la protezione, l’ammirazione, l’amore…
Ogni sentimento di te, l’hai donato a me…
Dalla finestra della cabina, guardo ancora una volta le stelle, il mare, la luna…
Poi guardo te e poi riguardo le stelle… Vi ringrazio per avermi fatto compagnia per tutto questo tempo, care stelle, ma ora non ho più bisogno di voi, la stella più bella risiede qui, accanto a me e vi giuro che nonostante la bufera è ormai alle porte, non la lascerò mai abbandonare il caldo del mio cuore…

Continua…

  
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