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Autore: Ness    11/12/2012    4 recensioni
Un racconto breve di una vigilia di Natale. E' stato scritto nel 2011 per partecipare ad un concorso su Facebook, dove mi sono classificata seconda.
Un breve momento dopo l'inizio della terza stagione di TVD, quando Elena è ancora umana e Stefan non ha ucciso Klaus per salvare la vita a Damon...
Un istante... un pensiero all'amore... quello intenso che lacera l'anima.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario
il natale si avvicina. E so per certo che non sarà come lo avevo immaginato. Da tempo oramai vago come un esule, e reietto dalle persone a me care. Il motivo? Mi rendo introvabile per evitare loro ulteriori sofferenze. Per evitare a lei altro dolore. Ma ha il diritto di vivere una vita “normale”, per quanto la mia presenza, la nostra presenza, la renda tutt’altro che normale.

Vago per le strade di notte. Ma con le feste alle porte, il buio non consente di passare inosservato e silenzioso. E le luci degli addobbi non lasciano intravedere le stelle. Così, passeggiando per le vie della città alla ricerca di una preda, per me oramai indispensabile, non ho potuto fare a meno di passare davanti a quel negozio dove tempo fa mi fermai con lei.

Amico mio, mi ero ripromesso di non pensare a cosa ho perso, ma non ho potuto farne a meno. E così, davanti a quella vetrina illuminata, ho immaginato il mio natale con lei.

“Ma dove mi stai portando?”

“Te l’ho detto… è una sorpresa… e so che ti piacerà…”

“Ma non vedo nulla”

E’ meravigliosa nel suo abito rosso e quella benda nera sugli occhi la rende ancora più sensuale del solito. Il suo profumo mi invade le narici e mentre la accompagno mi inebrio del suo odore.

“Eccoci arrivati” le sussurro in nell’orecchio e sento un brivido percorrerle la schiena. Le tolgo la benda e lei rimane estasiata dal luogo dove siamo. Siamo fuori città, su una piccola collina dove ancora si vedono le stelle.

“Mio Dio…è bellissimo qui…”

“Si…” Con una mano la cingo per la vita e con l’altra la invito a ballare sulle note di una canzone silenziosa che risuona solo nella mia anima.

Il risveglio è stato brusco, amico mio. Io ero solo davanti a quella vetrina illuminata. Lei non era con me. E sai cosa ho fatto. Sono corso da lei. Dovevo vederla. Almeno una volta in questa notte. Vedere se le mancavo come lei manca a me. Sentire il suono della sua voce, tornare a respirare lei un solo istante. Una boccata d’aria mi sarebbe bastata.

Ho corso come un dannato, per giungere da lei e poterle dire “Buon Natale Elena”. Ho rischiato di farmi notare per la mia velocità. Ma quando sono giunto davanti la porta della sua casa non sono riuscito ad entrare. Non potevo sopportare il suo sguardo. Non dopo quello che avevo fatto. Non dopo averli “Traditi” per non aver ucciso Kalus. O almeno è quello che loro pensano…E così… mi sono avvicinato alla finestra… Non lo avessi mai fatto. Lei era li. Splendida come sempre. Ed io la desideravo ancora di più. Volevo che mi vedesse, volevo che mi parlasse, volevo che mi toccasse… Ma..non era sola… in casa con lei c’erano anche Caroline, Bonnie, Tyler e ovviamente lui: mio fratello. E lei…lei sorrideva… felice… e guardava lui… guardava lui… come una volta guardava me…

Così… con questa immagine nel cuore, sono fuggito via per rintanarmi nei posti più bui e lontani da lei che mi dava il calore necessario.

Si, amico mio, sono fuggito. Ed ora ho la certezza di aver fatto la cosa giusta per lei.

Buon Natale Elena. Buon Natale amore mio…


La festa procedeva bene. Certo non era come me l’ero immaginata, ma non potevo lamentarmi. Tutti si divertivano e vampiri, licantropi e streghe si stavano divertendo. Ed io, stranamente, mi stavo divertendo con loro. Per una volta dopo tanto tempo mi sentivo libera di essere serena, e normale, per quanto non sapessi più il significato di quella parola da tempo ormai.

Ad un tratto, sentii il mio cuore iniziare a battere all’impazzata, e la temperatura del corpo stava salendo a livelli esagerati. Mi sembrava di andare a fuoco. Il mio viso si irrorò di sangue. Ancora qualche minuto e credo che sarei svenuta.
Mi voltai di scatto verso la finestra. Fuori la neve cadeva e il paesaggio era incantevole. Come posseduta da una strana forza che mi trascinava fuori, mi avvicinai, come ipnotizzata. Guardai fuori. Nulla.

Lui si accorse del mio cambiamento e avvicinandosi a me, mise un braccio attorno alla vita e chiese: “Tutto bene Elena?” .

Al suono della sua voce mi svegliai come da un incantesimo. Lo guardai. E per un attimo anziché Damon, vidi Stefan in quello sguardo. No. Non poteva essere lui. Lui era andato via. Mi aveva lasciata per sempre. Una sensazione di vuoto mi prese, ma come se Damon avesse percepito il mio smarrimento, strinse ancora di più il braccio attorno alla vita, attirandomi maggiormente a sé. Quella stretta, quel senso di appartenenza mi fecero tornare alla festa ed al mio accompagnatore. Ora c’era lui al mio fianco, e guardandolo nuovamente, in quei profondi occhi azzurri ritrovai me stessa, e la certezza che non mi avrebbe mai abbandonata. Ed io, non avrei abbandonato lui. Lui era nella mia vita, ed io ero nella sua. Dovevo perdere Stefan per capire cosa mi legasse veramente a Damon.

“Tutto bene, Damon. Torniamo alla festa” risposi sorridendo e stringendomi a lui.

Ed allontanandomi dalla finestra, mi concessi un ultimo pensiero rivolto al vampiro che una volta aveva rapito il mio cuore facendolo suo per sempre.

Buon Natale Stefan…

  
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