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Autore: loveonedslaugh    11/12/2012    2 recensioni
Cher, una ragazza con un problema fin dalla nascita incontra per caso il suo idolo ed è subito amore fra i due.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I won’t left these little things out of my mouth.
 
«Mi scusi,c’è qualcuno?»chiese la ragazza con voce timida e insicura,entrata in uno squallido caffè nella più remota periferia di Londra, solo per ripararsi dal freddo gelido di quella notte. Non ricevendo alcuna risposta ella si andò a sedere su quella che sembrava essere una poltrona in pelle. Da sinistra proveniva una tiepida ondata di calore e un leggero odore di legna bruciata, seguita da allegri e continui scoppiettii. La ragazza dedusse che si trovava accanto a un camino e vi si avvicinò ancora per riscaldarsi le mani, ormai del tutto insensibili per via del freddo. I lunghi capelli rossi, umidi e nei quali erano ancora incastrati leggeri e candidi fiocchi di neve, le si appiccicavano fastidiosamente alle guance arrossate dal vento coperte di lentiggini, ma lei non li legò. Amava la sensazione del bagnato sulla sua pelle. Amava la neve. Si appiattì la frangia, lunga abbastanza per coprire la maggior parte dei suoi occhi. Si infilò le cuffie e, con difficoltà, riuscì a trovare la canzone da lei più amata. Passo quasi un’ora ad ascoltarla a ripetizione, abbandonandosi completamente alle note, scordando tutti i suoi problemi. Ad un tratto sentì un movimento accanto a lei. Il cameriere l aveva portato la cioccolata da lei ordinata, capì da quello che le disse. Appoggiò delicatamente le sue labbra carnose al bordo della tazza e bevve un sorso, facendo piano a non scottarsi. Sentì  un movimento alla sua destra. Qualcuno si era avvicinato come lei al camino. Fece finta di niente continuando ad ascoltare la sua canzone quando la persona accanto a lei fece un brusco movimento facendole rovesciare la cioccolata su tutto il maglione azzurro. Il calore la pervase. «Scusami, davvero.» disse una voce familiare di un ragazzo. «Non volevo, non ti preoccupare, pago io la tintoria.» parlò ancora il ragazzo con la voce da bambino. La mano della ragazza incominciò a tremare, sempre più forte, per poi essere seguita da tutto il resto del suo esile corpo. Lacrime iniziarono a cadere da sotto la sua frangia rossa. «No, non piangere! Ritornerà come nuovo,vedrai!» la rassicurò il ragazzo. Ma lui non capiva. «N-non piango per il maglione.» sussurrò la ragazza cercando di riprendere il controllo. «Tu-tu sei Louis Tomlinson?» «Mi hai riconosciuto.» sussurrò Louis,non che idolo della ragazza. Sembrava molto turbato. «Come hai fatto? Cosa c’è che non va nel mio travestimento?» chiese allarmato il castano dagli occhi azzurri. «Travestimento? Oh niente. Ti ho riconosciuto…dalla voce.» arrossì la ragazza. «Impressionante. Devo dedurre che tu sei una mia fan, quindi.» la ragazza scosse timidamente la testa in senso di consenso. «Come ti chiami?» «Cher…»«Piacere.» «Allora che ci fai tutta sola in un pub la notte di Natale?» «Mi sentivo di intralcio e intrappolata a casa mia e quindi sono “scappata”. E te?» «Mi sentivo solo perché di solito il Natale lo passo con la mia famiglia ma quest’anno non posso, così ho voluto fare una passeggiata tanto per passare il tempo.» concluse lui con una nota d’amarezza nella voce.«Mi dispiace che ti senti solo.» sussurrò la ragazza. «Ma ora sto bene, sono con te.» disse il castano che dopo essersi accorto si quello che aveva appena detto tacque, facendo cadere tra i due un silenzio imbarazzante. «Che ti stai ascoltando?» chiese Louis cambiando argomento e avvicinandosi di più. Le sfilò delicatamente una cuffietta. «Little things? Mi sembra familiare.» commentò sarcastico. Cher arrossì e chinò la testa. «Ma non capisco perché tu l’ascolti. Sei perfetta.» «Tu non mi conosci. Non puoi dirlo.» «Sei bellissima, guardati!» «Vorrei tanto…» commento la ragazza iniziando a piangere di nuovo.«In che senso scusa?» Ma Cher non rispose. Sì volto verso di lui e alzo la frangia aprendo gli occhi bianchi, vitrei. «Oh dio. Mi dispiace. Non immaginavo.» le mise un braccio attorno alla spalla, stringendola a se.«da quando lo sei, sempre se posso saperlo.» chiese cauto. «Sono nata così.» singhiozzò la ragazza. «Hey, non c’è niente di cui vergognarsi sai?» le disse dolcemente accarezzandole il viso, asciugandole le lacrime. «Tu non capisci! Chi mai vorrebbe essere mio amico? Chi mai vorrebbe mai sposare o star insieme ad una cieca come me?!» pianse sfogandosi. «Io.»  le sussurrò Louis nell’orecchio per poi cingerla in un abbraccio e baciarla lentamente.
  
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