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Autore: misslittlesun95    11/12/2012    5 recensioni
506 parole per non dimenticare lla strage di Piazza Fontana.
12 - 12 - 1969
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Il Novecento, Dopoguerra
- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un paese di Sangue e Piombo. '
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Il tuo appuntamento.


Il freddo di dicembre ti gela nelle vene mentre ti rechi al tuo solito appuntamento.
Ti siedi sulla panchina e guardi avanti, verso la banca.
Dimentichi per un attimo di essere un ultracinquantenne, dimentichi proprio di esistere.
E chiudi gli occhi.

Hai nove anni e stai passeggiando imbacuccato alla ricerca di qualcosa da farti regalare per Natale.
Mancano tredici giorni al natale.
Le vie del centro illuminate, le luci, i colori, la dittatura ancora troppo vicina nella memoria degli adulti e la democrazia ancora tutta da scoprire per voi bambini e adolescenti che dicono siate tra i più
fortunati.
Tua cugina di cinque anni ti da la mano, sua mamma dietro voi spinge il carrozzino con il suo secondo figlio dentro.
Sono le quattro e mezza ma il sole è già andato via, complice il clima della pianura padana.
Milano non ti piace più di tanto, ma è la tua città e per questo le vuoi bene.
Tutti le vogliono bene.
Come all'Italia, come puoi non amare questo paese?
Dopo tutto quello che ha vissuto cos'altro può accadere?
Superi piazza Fontana alle quattro e trentadue, prendete il tram meno di un minuto dopo.
Non senti nulla, saprai tutto più tardi, alla sera, quando lo saprà il resto del paese.
Nei tuoi nove anni quella bomba mette paura, perché vuol dire che qualcosa non va.
Non capisci e non ti voglio spiegare, man mano che crescerai e vedrai tutto il dolore che ancora vivrà il tuo paese forse comprenderai.
Di ciò che davvero è successo quel giorno te ne renderai conto tra molti anni, quando il foro nel pavimento della banca apparirà sui libri di storia;
a tredici giorni da Natale in Italia è arrivata la guerra.


Apri gli occhi, hai di nuovo cinquantadue anni e sei al tuo appuntamento, quei minuti che passi ogni anno davanti alla banca per non scordare la fortuna che hai avuto.
Questione di pochissimi attimi.
Un gruppo di ragazzi, proprio quando si sono fatte anche quest'anno le 16:37 del dodici dicembre, passa davanti alla banca ridendo e scherzando coi cellulari e tutto ciò che hanno di moderno.
- Fermi!- Vorresti urlargli. - Fermi! Fermatevi e guardate, qui è iniziata la guerra!-
Non lo fai.
Non puoi spiegare loro quella guerra, nessuno lo può fare.
Per anni, mentre crescevi tra attentati, bombe e paura, chiedevi aiuto agli adulti per capire.
Per anni hai odiato le risposte striscianti e senza senso che ti davano. È vero, non capivano neanche loro, ma ti pareva mentissero sulla verità.
Torni a pensare a quei ragazzi.
Se venissero loro a chiederti cosa diresti? Ti domandi.

Ti rispondi che staresti zitto.
Non ti hanno insegnato la verità su quelle bombe, ti hanno solo fatto sempre capire che bisogna fingere di non poter spiegare.
Ti alzi e te ne vai.
Tornerai tra un anno, per il tuo solito appuntamento.
Hai dodici mesi per prendere coraggio e per decidere di istruire qualcuno su quel tuo appuntamento, devi farlo.
Oppure, troppo presto, quelle bombe prive di senso non saranno neanche ricordate.


 


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Per non dimenticare la strage di piazza Fontana 12/12/1969.

   
 
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