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Autore: Bittersteel    11/12/2012    3 recensioni
Fanfiction partecipante all'iniziativa del Collection of Starlight Addobba l'albero con il COS!
Mary Margareth incontra un uomo, a Natale. Crede di conoscerlo, e forse è così.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi sbiaditi di biscotti allo zenzero

Il vero messaggio del Natale 
è che tutti noi non siamo mai soli
 
T. Cadwell

 
 La neve cominciava a cadere a Storybrooke, avvolgendo tutto di un candore quasi ultraterreno. Mary Margareth usciva in quel momento dall’ospedale della cittadina, e si strinse nel cappotto, tremando. La neve le sembrava familiare, qualcosa che le ricordava l’infanzia, come un ricordo sbiadito, o un sogno dimenticato un momento dopo aver aperto gli occhi.
Facendo attenzione, si incamminò verso Granny’s, alla ricerca di una buona tazza di tè caldo e qualche volto conosciuto; dopo il silenzio dei reparti aveva voglia di sentire il vivo chiacchiericcio del tardo pomeriggio, quando tutti finivano di lavorare e si concedevano un quarto d’ora di compagnia.
 
Entrò, salutò con garbo, ammirando i festoni natalizi appesi al tetto, alle pareti e alla porta: una moltitudine di foglie verdi e rosse, sfere colorate e volti rubicondi e sorridenti. Si sedette all’unico tavolo che aveva ancora un posto vuoto. L’altro era occupato da un uomo di spalle. Mary Margareth credette per un attimo di riconoscerlo, ma subito nella sua mente passò come un’ombra, e, con molta cortesia, chiese all’uomo se aspettava qualcuno.
– No, si accomodi pure. Non aspetto nessuno.
Era giovane, all’incirca della sua età. Capelli biondi, occhi azzurri, un tipo piacente. Ma c’era qualcosa che a Mary Margareth sfuggiva ogni volta che posava gli occhi sulle sue mani, e tuttavia non poteva fare a meno di osservarlo.
– Grazie. Sono Mary Margareth Blanchard.
– Ja… John, John Doe, molto piacere!
La donna lo guardò sorpresa, aprì la bocca e la richiuse. L’uomo, intuendo il suo sconcerto, rispose sorridendo.
– Sì, mi chiamo davvero così, non sto scherzando!
Mary Margareth  rispose al sorriso. C’era davvero qualcosa di strano in quell’uomo. Aveva la sensazione di conoscerlo da tempo, il suo sorriso era qualcosa di estremamente familiare, quasi intimo, e questo le procurò una fitta di brutte sensazioni. Evitando di dilungarsi sull’argomento - e su ciò che la sua mente cercava di suggerirle - chiese se le facesse compagnia per una cioccolata calda. L’uomo accettò di buon grado.
Mentre Ruby - la nipote della titolare della locanda, nonché unica cameriera - serviva le cioccolate, lo sconosciuto chiese a Mary Margareth della sua occupazione.
– Insegno alla scuola elementare, – rispose, e poi aggiunse, senza ombra di compiacimento, che svolgeva attività di volontariato all’ospedale locale.
– Non l’ho mai vista, qui a Storybrooke. Si è trasferito da poco?
Lui, per un momento, sembrò sforzarsi di ricordare qualcosa, poi chiese, con voce tremante, - Le andrebbero dei biscotti allo zenzero, Mary Margareth?
Il tono che aveva usato, la sua voce, procurarono alla donna delle piccole punture di piacere lungo la spina dorsale. In quel momento sentiva e vedeva solo John Doe. Il resto del locale sembrava essere in silenzio, le scene si susseguivano come in un film muto.
– Fanno i migliori biscotti allo zenzero che io abbia mai assaggiato.
Mary Margareth annuì soltanto.
Ruby si avvicinò con un vassoio di biscotti grezzi, dal profumo invitante.
– Ah, – disse John afferrandone uno e portandolo alla bocca, – Ti ritroverò sempre, biscotto allo zenzero.
Le sorrise, mentre lei non riusciva a muovere i muscoli facciali: era paralizzata dalle sue parole.
– Sono i miei preferiti da… Da sempre. Da quando ricordo.
La guardò ancora, timoroso. Gliene offerse uno. Mary Margareth accettò, con un vago senso di delizia. Morse il biscotto, e fu come tornare a casa.
– Sono buonissimi. Non li avevo mai provati.
– Ne prenda un altro.
– Credo che potrei mangiarli tutti!
E infatti i biscotti finirono in un attimo, e Mary Margareth si sentì sazia, pienamente soddisfatta.
Stava per chiedere qualcosa, quando, all’improvviso, il locale intorno a quel tavolo cominciò a sfumare, e l’unico punto fermo rimasero gli occhi azzurri dell’incantevole persona seduta di fronte a lei, l’uomo che non aveva mai visto, e tuttavia sembrava ricordare così bene, come da una vita passata, una vita felice, piena d’amore, una vita effimera in una nebbia fitta.
– John? Cosa succede?
– Ti stai svegliando, Neve.
Mary Margareth si chiese cosa c’entrasse la neve nella loro conversazione, loro erano al caldo, con le tazze fumanti in mano…
 
E poi si ritrovò nel suo letto, mentre una voce sconosciuta ripeteva, eclissandosi nel mondo mutevole dei sogni, non dovrai mai preoccuparti, ti ritroverò sempre.
 
Sabato, giorno di volontariato. Mary Margareth, avvolta nei suoi abiti caldi, camminava sulla neve con attenzione. Una vaga sensazione, come di festività dimenticata, la avvolgeva, recandole, allo stesso tempo, la gioia di un ricordo e il dolore dell’oblio. Entrando all’ospedale salutò il dottor Whale, le infermiere, i conoscenti. Poi, oltrepassò la porta a vetri e si diresse verso il letto in fondo alla stanza. L’uomo era sempre lì, disteso. Le condizioni erano stabili, nessun segno di miglioramento.
– Chissà quando ti sveglierai. Chissà chi sei, John Doe.
 
Note:
Partecipa all’iniziativa Addobba l’albero con il COS!
Giorno: 11/12
Parola:Biscotto
Warning:Fluff
Prompt:Il vero messaggio del Natale è che tutti noi non siamo mai soli – Taylor Cadwell
Fandom: Naruto Once Upon A Time
 
E’ fluff? Non lo è? Ai posteri l’ardua sentenza.
John Doe è il classico nome dato ai cadaveri senza nome, alla gente in coma che non viene riconosciuta da qualche parente e cose simili; è in pratica il corrispettivo anglofono del nostro Tizio.
A Storybrooke si festeggia il Natale? Sappiamo che il tempo non passa mai, e infatti tutta la scena si svolge in sogno; facciamo finta che nel mondo delle fiabe il Natale sia una festività conosciuta. Tutto questo perché non mi andava di scrivere un’altra AU.
Non dovrai mai preoccuparti, ti ritroverò sempre”, traduzione libera di “You never have to worry. I will always find you”, dal pilot del telefilm, il principe azzurro a Biancaneve.

   
 
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