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Autore: yachan    10/07/2004    0 recensioni
Tutto inizia in una normale giornata di scuola, in apparenza normale...ma l`arrivo di una nuova studente, cambierà il corso degli eventi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Secret of my heart

Secret of my heart

 

Capitolo: 16

 

 

-         Non ricordi cosa ti ha detto Tamaki?- chiese Aiko.

-         Beh, più o meno qualcosa ricordo…mi ha detto che Maky è la persona responsabile dei miei incidenti.

-         E nient'altro?

-         …no, non credo…al momento non mi viene in mente niente.

Aiko sospirò e si sdraiò sul letto.

Aiko e le altre quattro ragazze si trovavano a casa sua.

-         Beh, almeno sappiamo chi dobbiamo affrontare.

-         Già, domani affronteremo la persona in questione- disse Momoko.

-         …no.

-         Come?- chiese Hazuki.

-         Io…ci ho riflettuto a lungo e credo che questo compito tocchi solo a me.

-         Ma…

-         Devo affrontarla io. Solo così riuscirò a capire il motivo del suo gesto.

-         Sei sicura?

-         Sì.

-         Come vuoi tu. Ci fidiamo di te- disse Momoko.

-         Grazie.

Il giorno dopo Doremì arrivò presto a scuola e aspetto che Maky arrivasse. Pochi minuti dopo, arrivò la ragazza accompagnata dal solito gruppetto di ragazze.

Aspettò che si trovasse sola e si avvicinò a lei.

-         Maky…

-         Doremì, che c'è?- sorrise.

-         Ecco…dovrei parlarti.

-         Devi parlare con me? E di cosa?

-         Non qui. Vieni con me.

-         D'accordo.

Maky seguì Doremì fino sul terrazzo.

-         Allora, di che volevi parlarmi?

-         …perché…perché l' hai fatto?

-         Come?

-         Intendo, io non ti ho fatto niente…perché mi hai scritto questa lettera minatoria?- gliela porse.

-         Non capisco. Cosa c'entro io con questa lettera?

-         Hazuki ha confrontato questa scrittura, con la tua calligrafia. E sono identiche.

-         Mi stai accusando di averla scritta io? E perché mai l'avrei dovuto fare?

-         E' quello che vorrei scoprire anch'io. Così come vorrei sapere perché hai creato quegli incidenti a mio danno.

Seguì un solenne silenzio.

-         …tzé- fece un sorriso beffardo e si voltò verso la recinzione- E così l' hai scoperto.

-         Sì…

-         E scommetto che a fare la spia sia stata quella Tamaki.

-         Tamaki non ha nessuna colpa. Perché la vuoi coinvolgere?

-         Sai…- si appoggiò alla rete- Io sono asmatica fin dalla nascita e devo stare attenta quando uscivo fuori. Purtroppo a causa delle mie allergie, sono stata costretta a limitare i miei momenti di svago con i miei amici. E in poco tempo, finì per ritrovarmi sola- fece una pausa- Purtroppo a causa dell'asma, ho rischiato più volte di non farcela.

Doremì ascoltò le parole di Maky, senza dire niente.

-         Per colpa della mia asma, io ho dovuto fare a meno di divertirmi con tutti gli altri e non sai com'è frustante sentirsi soli.

-         Maky…

-         E poi arrivi te, che in poco tempo vuoi turbare la mia quiete, il mio regno che mi sono costruita con fatica, dove tutte devono accettarmi per forza! Tu e la tua carica positiva, la tu allegria…ti comporti come fossi sempre non avessi mai avuto problemi!

-         Mi dispiace…- disse Doremì triste.

-         Che cosa vuoi capirne tu?!- gridò piena di rabbia- Hai passato i migliori anni dell'infanzia, insieme ai tuoi amici e senza preoccuparti che un giorno non ci saresti stata più! Non ti sopporto! Volevo che tu provassi la mia frustrazione, quando un estraneo ti porta via quello che hai costruito con fatica!

-         E' per questo che hai causato quegli incidenti? E che hai messo le altre compagne contro di me?

-         Sì. Ma non è servito. Quello che ho organizzato non è servito a fermarti. Hai continuato a frequentare la scuola- guardò Doremì dritto negli occhi- Vorrei che tu sparissi…vorrei che tu non ci fossi più!

Prima che le due ragazze si rendessero conto di quello che stava succedendo, l'infermiera Fede diede uno schiaffo a Maky.

Doremì guardò l'infermiera, senza capire come aveva fatto ad avvicinarsi a loro, senza che se ne accorgessero.

Maky, si massaggiò la guancia e guardò incredula Fede.

-         …perché?- disse confusa- Anche lei è dalla parte di Doremì?

-         Prima di parlare, riflettici su, Matsuma Maky!- disse con voce grossa.

-         Eh?

-         Non ti rendi conto di quello che stai dicendo! Non è bello augurare ad una persona che non ci sia più, né tanto meno organizzare simili scherzi, che posso seriamente metterla in pericolo.

-         E' quello che vorrei…- disse chinando la testa.

-         Davvero? Vuoi essere la causa della fine di un'altra persona? Vuoi tormentarti per tutta la tua vita della tua scelta? Vuoi vivere nella menzogna, dove la gente che ti circonda ti sta vicino, solo perché ha paura di te e non perché è tua amica?

-         A me basta questo per essere felice.

-         Sicura di quello che dici? Sei davvero felice? Oppure stai solo mentendo a te stessa, per non dover affrontare la realtà…che sei sola.

Maky guardò l'infermiera con tristezza, senza sapere cosa rispondere.

-         Le tue difficoltà non devono essere un ostacolo per la tua felicità. Non chiuderti nella tua ostinazione. Non è certo causando dolore ad altre persone, che risolverai i tuoi problemi.

-         Ma…- si bloccò- Io volevo solo…volevo solo essere felice…- chinò la testa- non volevo più sentirmi sola…io…

Non riuscì a finire la frase che Doremì l'abbracciò.

-         Ma cosa fai?- chiese stupefatta la ragazza.

-         …il tuo dolore…lo posso sentire…- gli scese dalle guance delle lacrime- sento tutta la tua sofferenza e mi dispiace…mi dispiace che tu non abbia avuto una persona con cui confidarti…

-         …Doremì

L'infermiera guardò la ragazza con sorpresa, ma poi sorrise.

-         …ma adesso ci sono io. Mi hai confidato il tuo problema e io ti starò vicino, come una amica.

-         Ma che stai dicendo?! Io…io non voglio una amica! Non ne ho bisogno, sto bene così!- cercò di divincolarsi dall'abbracciò, ma non ci riuscì e si lasciò andare alle lacrime, piene di quella tristezza che si portava appresso-…io sto bene così…- ma le parole morirono tra i singhiozzi- Perché fai tutto questo? Non mi odi?

-         …Odiarti? No, non ci riesco. Perché io so chi sei adesso, dietro l'apparenza. Sei spaventata e triste…come lo ero io tempo fa. E proprio quando io stavo per cedere, delle persone sono accorse in mio soccorso…così come voglio fare con te.

-         Ma io…ho fatto così male a te e agli altri…non so se…

-         L'importante è che tu abbia capito il tuo errore…andrà tutto bene, vedrai…basterà che tu ti scusi con gli altri e tutto si sistemerà.

-         …Doremì- ricambiò l'abbraccio-…grazie…

In quel momento, nella mente di Doremì si riaffacciarono tutti i ricordi.

Pian piano il puzzle di ricordi, si stava componendo.

Sì, riusciva quasi a toccare con le mani quei ricordi, sperduti nei meandri della sua memoria.

Sì, ora ricordava.

Ricordava Hazuki, la sua amica d'infanzia. Una timida, ma dolce ragazza.

Ricordava Aiko, con il suo temperamento forte e la sua passione per lo sport, nonché abilità artistiche.

Ricordava Onpu, la ragazza che era entrata nel mondo dello spettacolo da piccola, per seguire le orme della madre, e il suo disgusto per le verdure.

Ricordava Momoko, arrivata dall'America e con alle spalle la triste scomparsa di una persona cara, ma che riusciva con il suo carisma a movimentare la serata.

Ricordava tutti i suoi compagni di classe delle elementari e tutte le storie, racchiuse in ogni persona.

E infine ricordava l'ultima parte del suo puzzle, quella parte a lei misteriosa, ma che gli cambiò la vita. Quella parte che non voleva venire a galla.

Si staccò da Maky, che si era calmata. Ora il suo viso era più sereno.

Si girò e vide tutti i compagni di scuola. Erano saliti sul terrazzo dopo l'arrivò dell'infermiera Maky ed avevano assistito alla scena, senza fiatare.

In prima fila c'erano le sue quattro amiche, Tamaki, Marina, Kotake e Yada.

Sorrise e poi prese per mano Maky.

-         Andiamo?- chiese.

Maky era dubbiosa, guardò prima l'infermiera Fede che gli sorrise e poi guardò Doremì.

-         …sì- disse decisa.

Le due ragazze raggiunsero il gruppo. E dietro di loro il cielo azzurro.

 

 

-         Ragazze…

-         Sì, Doremì?- chiese Momoko.

-         Venite con me…dobbiamo andare in un posto.

Le quattro ragazze si guardarono a vicenda senza capire, ma decisero di fidarsi di lei.

Doremì continuò a camminare per un po', senza parlare. Le altre ragazze fecero lo stesso, seguendola.

Ad un tratto si fermò. Onpu si guardò intorno e riconobbe subito il posto.

Si trovavano davanti ad una vecchio negozio. Doremì si avvicinò alla porta ed entrò.

All'interno non si vedeva niente, solo una debole luce di una candela. Non ci si sapeva come muovere in quel buio.

Ad un tratto la luce del ciondolo di Doremì si illuminò e fece illuminare altre pietre nel negozio. Una arancione, una blu, una viola e una gialla.

-         Siete arrivate, finalmente- una voce di una ragazza.

La fievole luce della candela crebbe, fino a svegliare tutte le altre candele del negozio.

-         Quanto tempo è passato ragazze- un'altra voce, ma di una donna.

-         …ciao Hana, ciao raganella…- disse Doremì.

Davanti alle ragazze comparvero due persone. Una ragazza con due lunghi codini biondi e una signora con il naso a punta e una grossa sfera viola al collo. Tutte e due vestite con lo stesso abbigliamento scuro e un mantello.

-         …Doremì…- la ragazza bionda si mise a piangere e corse ad abbracciare Doremì.

Doremì ricambiò l'abbraccio.

-         …Doremì…mi sei mancata- disse Hana.

-         Sì, anche tu…alla fine ho recuperato tutta la memoria…

Le quattro ragazze sorrisero commosse, era quasi un eternità che il gruppo non si riuniva.

Insieme ne avevano passate di tutti i colori. Avevano riso, pianto, litigato e fatto pace. Tutto condito con un pizzico di magia.

Tutte si riunirono in un caloroso abbraccio.

-         Sai…per un momento ho avuto il timore, che non ti saresti più ricordata di me…che avessi cancellato del tutto il mondo della magia- disse Hana.

-         Sapete, nel mondo della magia a volte è possibile prevedere gli avvenimenti…e gli incidenti- disse Raganella, sedendosi sulla sua solita sedia a dondolo.

-         Voi sapevate già quello che sarebbe successo a Doremì?- chiese Onpu.

-         Sì, purtroppo. Ma il mondo delle streghe vieta di modificare il destino di ciascuna persona- chinò il capo- E' per questo che non abbiamo potuto evitare l'incidente. E non potevamo neanche aiutare Doremì a recuperare la memoria. Quel duro compito toccava a lei stessa.

-         E' per questo che sono tornata qua e ti ho dato il ciondolo rosa. In modo che ti potesse essere d'aiuto, in qualche modo- disse Hana- L'unico modo per poterti aiutare era comparirti in sogno, di più non mi era concesso.

Doremì sorrise.

-         Grazie. Il tuo aiuto è stato prezioso.

-         Come va lì nel mondo della magia?- chiese Momoko.

-         Non c'è male- rispose Raganella- La vita trascorre come al solito.

Il vero nome di Raganella era Majorca, ma le ragazze per abitudine continuavano a chiamarla con il nome Raganella.

-         E Lala, non è con te?- chiese Hazuki.

-         No, è rimasta insieme alle vostre fatine.

-         Oh, che peccato. Mi sarebbe piaciuto rivederle.

-         Ah, la sapete la novità? Hana è in lista per diventare la prossima regina del mondo delle streghe- disse Raganella.

-         Davvero? Complimenti!- esultarono le ragazze.

-         Eh, eh- rise imbarazzata Hana- Ah, vi ricordate dei FLAT4?

-         Come scordarsi di loro?- disse ironicamente Aiko.

-         Come stanno Akatsuki e i suoi amici?- chiese Doremì.

-         Oh, anche troppo bene- disse Raganella- Anche Akatsuki diventerà presto il nuovo re, del regno dei maghi.

-         Wow, che bello!- disse Momoko.

-         Ehi, ricordate la cotta clamorosa di Doremì?- disse Aiko.

-         Già, me lo ricordo perfettamente- disse Onpu- Stravedevi per il gruppo, in particolare per Akatsuki.

-         Eh!?- Doremì arrossì di colpo imbarazzata- Non prendetemi in giro- sbuffò.

-         Sta tranquilla. E poi adesso hai Kotake, no?- disse Hazuki.

-         Cosa?!- esclamò, con le guance rosse.

-         Sì, vi ricordate come li abbiamo trovati abbracciati i due?- disse Aiko, ridendo tra i denti.

-         L'avevo detto io che sembravano già fidanzatini alle elementari- disse Hana.

-         N- non è vero! Non è come pensate!- Doremì si agitò come una matta. Era rossa come un pomodoro- Kotake e io non…

-         Calmati Doremì, stavamo scherzando- disse Onpu, sorridendo- Anche se, per come ti agiti, sembra che vuoi nascondere qualcosa.

-         Ve lo dico e ve lo ripeto, tra me e lui non può nascere niente, perché…

-         Perché?- chiesero i presenti.

Calò il silenzio. Doremì non sembrò più così decisa nella sua affermazione.

-         Kotake ti vuole molto bene, ed è strano che ancora tu non te ne sia accorta- disse Momoko.

Avevano ragione. Kotake gli era stato sempre vicino e l'aveva aiutata. E allora perché nasconderlo? Perché nascondere quei sentimenti che custodiva il suo cuore? Quel suo piccolo segreto sarebbe mai riuscito ad emergere? O forse era troppo la paura delle conseguenze. Sì, lei aveva paura di soffrire ancora una volta.

Doremì si sedette su una sedia.

-         Sapete, se dovesse saltare fuori Akatsuki, sarebbe un bel grattacapo per il povero Kotake- disse Onpu.

-         Già, ma neanche Leon scherzava con Aiko- disse Hazuki.

-         Non ricordarmelo- disse Aiko sbuffando- Non faceva che perseguitarmi. E solo con l'intento di sconfiggermi in un qualsiasi sport.

-         E tu, inesorabilmente lo battevi sempre- disse Onpu.

-         E Touru, ve lo ricordate?

-         Sì, mi faceva morire dal ridere ogni volta che si esibiva- disse Momoko.

-         Io invece volevo solo sprofondare dall'imbarazzo- disse Onpu, chinando la testa.

-         Invece Hazuki aveva solo occhi per Yada- disse Doremì.

-         Ehm…- divenne rossa.

-         Ah, mi ricordo di lui- disse Hana- Come sta?

-         Come vuoi che stia? E' sempre il solito lupo solitario- disse Aiko, facendo spallucce.

Risero tra di loro.

-         Vi ricordate come facevano impazzire Raganella?- disse Hazuki.

-         Beh, più di tutte, era Doremì che la faceva sbraitare- disse Aiko, indicando la ragazza.

-         Infatti, non faceva che combinare guai- disse Raganella.

-         Ehh, ma non era colpa mia- si difese Doremì.

-         Eri un impiastro anche nel fare i dolci.

-         Non è vero- sbuffò.

-         Sì, che è vero.

-         No.

-         Sì.

Poi tutte e due si misero a ridere.

-         Ah, quanti ricordi!- disse Hazuki, sedendosi su di una sedia- se penso a tutto quello che abbia superato per diventare streghe a pieno titolo…

-         Già, senza contare di chi ci metteva i bastoni tra le ruote- disse Onpu.

-         Ma alla fine siamo riuscite a superare tutti gli esami…tutte insieme- disse Doremì.

-         Come passa il tempo- disse Momoko.

Ci fu un silenzio. Doremì guardò Hana.

-         Hana, adesso che sei qui, rimarrai con noi, vero?- chiese.

Hana smise di sorrise e guardò Raganella.

-         Ecco…a dire la verità…

-         …capisco…- chinò il capo- devi tornare nel mondo delle streghe.

-         Sì, ma tornerò ogni volta che mi sarà possibile- cercò di sembrare allegra.

-         Lo so, e noi ti aspetteremo- disse Doremì alzando la testa e sorridendo- vero, ragazze?

Le quattro ragazze chinarono il capo.

-         Ehm…io avrei da dirvi una cosa…- disse Momoko- devo tornare in America.

-         Come?- chiesero sorprese le altre ragazze.

-         Ecco, mi ha fatto piacere tornare qui a Tokyo e rivedervi, ma la mia città mi sta aspettando.

-         Anch'io devo partire- intervenne Onpu- per il prossimo film devo spostarmi in Europa.

-         E quanto dureranno le riprese del film?

-         Un bel po', probabilmente.

-         E tu Aiko?- chiese Doremì.

-         Io e la mia famiglia dobbiamo raggiungere mio nonno alla mia vecchia città natale. Staremo via per un lungo periodo.

-         Lo stesso vale per me- disse Hazuki- Mio padre che è regista, deve spostarsi per lavoro in un'altra città. Io e mia madre abbiamo deciso di seguirlo.

-         Oh, capisco- disse triste Doremì- Beh, anch'io devo andarmene…riprenderò la terapia alla clinica.

-         Quindi, tutte noi ci separeremo un'altra volta- disse Momoko.

-         Eppure ci eravamo appena riunite- disse Hazuki triste.

-         Non è detto che questo sia un addio…ci rincontreremo la prossima volta- disse Onpu sorridendo.

-         Hai ragione- disse Doremì- Anche se i nostri destini si divino di nuovo, noi saremo unite e un giorno ci riuniremo. Questa è una promessa, vero?

Le persone presenti fecero cenno di sì e si strinsero la mano.

-         Beh, Hana…è ora di tornare a casa- disse Raganella.

-         Sì.

-         Di già?

-         Ah, prima che me ne vada- disse Hana- vi devo dare questi- consegnò ad ognuna il suo ciondolo. Chissà che in futuro vi possa essere utile.

-         Grazie- ringraziarono le ragazze.

-         Alla prossima, allora- disse Hana.

-         Ciao Hana!- salutò Doremì.

Hana sorrise.

-         Ciao, mamma…

Poi la porta, che collega il loro mondo con l'altra dimensione, si chiuse dietro di lei.

Qualche giorno dopo Doremì stava sistemando le sue valigie sulla macchina.

-         Non dimentichi qualcosa?- chiese Bibi.

-         No, non credo…- provò pensarci su-…o sì?

-         Guarda- la sorella gli indicò la persona che era appoggiata al muro.

-         Kotake?

-         Non pensi che dovresti dirgli qualcosa, prima di partire?

-         Eh?

-         Su, vai- la spinse- Bisogna sempre dirti tutto.

Doremì camminò e raggiunse Kotake.

-         Ciao Kotake- lo salutò.

-         Ciao- salutò- E così te ne vai.

-         Già. Ma non starò via a lungo.

-         Mh.

Seguì un imbarazzante silenzio.

-         Ecco…- disse incerta- appena finirò la terapia, tornerò qui…e…mi chiedevo se…

Dai, diglielo! Digli cosa provi per lui! Digli che hai paura che lui ti dimentichi…- gli gridò il cuore a Doremì.

-         Si?

Non mi dimenticare!

-         A- ehm…- divenne rossa-…non è che ti dimenticherai, con il passare del tempo?- chiese con timidezza.

Kotake sorrise.

-         E perché dovrei? In tutto questo tempo ci terremo in contatto, no?

-         Sì- sorrise.

Il ragazzo si chinò leggermente e la baciò sulla fronte.

-         Non mi dimenticherò mai di te…- gli sussurrò.

Le parole di Kotake rassicurarono Doremì.

Il mio cuore ha custodito tanti segreti, ma uno in particolare riguarda te…Kotake… e non vedo l'ora di potertelo rivelare a squarcia gola.

-         Oh- ho, ma che bella coppietta.

I due si pietrificarono sul posto. Provarono a guardare chi era e si presero quasi uno sbocco, quando scoprirono che erano presenti tutti gli ex-compagni di classe.

-         E voi…?- chiese Kotake imbarazzato.

-         Noi siamo venuti a salutare Doremì- disse Tamaki.

-         E tu?- chiese Yada, facendo diventare tutto rosso il ragazzo.

-         Ah…eh…io…- si agitò- Anch'io sono venuto a salutarla.

-         Già, già- lo presero in giro i suoi amici.

-         Piantatela- sbuffò il ragazzo.

-         Doremì, dobbiamo andare- l'avvisò il padre.

-         Sì.

-         Buon viaggio, Doremì- disse Maky, che era presente nel gruppo.

-         Grazie Maky, spero di rivederti ancora.

-         Mi  raccomando, fatti sentire ogni tanto- disse Aiko.

-         E mandaci qualche lettera- disse Hazuki.

-         Certo, mi scriverò in continuazione.

-         Ci mancherai- disse Momoko.

-         Anche voi, amici miei- li abbracciò e poi si allontanò.

Salì in macchina e guardò fuori dal finestrino.

-         Ciao!- salutò, agitando la mano.

Vide la folla che era venuta a salutarla, che pian piano si allontanava fino a scomparire alla prima svolta di una curva.

 

Fine sedicesimo capitolo

 

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Calma e sangue freddo, Ya-chan, non esultare ancora…manca l'ultimo capitolo, il finale.

A tutti quelli che sono ansiosi di sapere la fine della fiction su Doremì "Secret of my heart", vi invito a leggere l'ultimo capitolo.

Spero che la fine non deluda nessuno.

A presto!

By Ya-chan

   
 
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