Con cotanta speme richiudo gli occhi, a me richiamando il caro immaginar.
L'acerbo vero male non fa: egli non č che una acuita percezione delle cose.
Ecco, soggiunge il sogno, portatore di dolci visioni. Mi č caro come la pių leggiadra fanciulla, una goccia di rugiada brillante alla luce del pallido sole. Uno scorcio sull'altra riva, a me del tutto ignota.
Sogno, son desto. Rivedo in me l'albore dell'antico,umano sognar.
Smettete d'esser altro: siete il pių grande capolavoro dell'universo.
Smettete di soffrir voi stessi: soffrite piuttosto per coloro che muoiono sperando.
Abbracciate gli amici, i genitori, i vostri pių intimi amori: il mondo appartiene a chi sa apprezzare davvero i piccoli tesori di ogni giorno.