“Rumple è tutto ok?” la voce di Belle lo riscosse dai suoi pensieri. Erano da Granny’s per uno dei loro ormai consueti appuntamenti ma questa volta era diverso.
“Scusa, dearie. Va tutto bene.” disse mentendole. Belle non rimase convinta delle sue rassicurazioni ma lasciò, correre sapeva che alla fine lui le avrebbe detto la verità e, naturalmente, aveva ragione anche questa volta. Tremotino cercò di prestare maggiore attenzione a quello che la ragazza gli stava raccontando, i suoi piani per rilanciare la biblioteca, il progetto che aveva proposto alla scuola per coinvolgere i bambini nella lettura.
“I bambini devono imparare ad amare i libri.” Aveva detto con entusiasmo e lui aveva annuito anche se la sua mente era presa da ben altri problemi. Amava ascoltare Belle, lo avrebbe fatto per una vita intera e ne sarebbe stato felice, ma l’angoscia per la decisione che doveva prendere gli rendeva impossibile fingere che quell’appuntamento fosse come tutti gli altri. Quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto Belle. Doveva lasciarla per tenerla al sicuro ma avrebbe trovato il coraggio per farlo? Il solo pensiero di non vederla più gli mozzava il respiro eppure ripensare al male che Regina le aveva fatto a causa sua lo rendeva sempre più convinto della necessità della scelta. Era l’unico modo per proteggerla anche se il cuore urlava di dolore. Aveva rimandato a lungo quel momento ripromettendosi ogni volta che al prossimo appuntamento sarebbe riuscito a dirle addio ma, invariabilmente, ogni volta non ci riusciva,  stavano così bene insieme.
“Ruby, puoi portarci il conto?” Chiese alla fine Belle, stanca del mutismo e della distrazione.
Tremotino la guardò mortificato.
“Non so che cosa hai oggi, Rumple. E non ripetermi che va tutto bene.” Minacciò Belle, quando si arrabbiava era irresistibile
“Dobbiamo parlare.” Ammise alla fine Tremotino non poteva fingere con lei, doveva essere onesto.
Lasciò una banconota da venti dollari sul tavolo e insieme uscirono dal locale. Camminarono fianco a fianco, in silenzio, fino a che la biblioteca divenne visibile.
“Rumple che succede?” chiese alla fine Belle visto che lui non si decideva. Non aveva ancora avuto il coraggio di parlare ma questa volta doveva agire, doveva superare la paura. Non c’era più tempo. Loro erano a Storybrooke.
“My Darling, non possiamo più vederci.” Sussurrò tutto di un fiato.
 “Ma che dici?”
“Ascoltami Belle è già così difficile.” Disse, interrompendola e cercando di trovare la forza per continuare“E’ arrivata in città una persona che ha un conto in sospeso con me.”
“Mi hai già parlato di Cora.”
“Cora non è venuta sola a Storybrooke. Colui che è con lei cerca vendetta e non si fermerà finchè non l’avrà ottenuta. Ho ucciso la donna che amava, dunque non esiterà a farmi soffrire in ogni modo. Ho un passato pesante, non sono fiero di quello che ho fatto nella mia vita ma, purtroppo, non posso cambiare le mie azioni. Tuttavia solo io ne pagherò le conseguenze, non caricherò i miei errori sulle spalle di nessuno.”
“Io non ho paura Rumple” ribattè coraggiosa Belle
“Lo so, dearie. Sono io che temo per te. Già hai sofferto abbastanza a causa mia. Credimi la voglia di vendetta di Regina era niente al pari di quella di Hook.”
“Bene. Fa sempre piacere essere ricordati. E quanto alla paura non è cambiato nulla eri e resti un codardo.”
A queste parole Tremotino e Belle si voltarono.  James Hook vestito da pirata, con tanto di uncino e spada era dietro di loro. Tremotino fece un passo avanti frapponendosi tra lui e Belle.
“Addirittura. Non mi dire che hai finalmente imparato a combattere per quello per cui tieni. Questa sarebbe proprio una novità” Hook sorrideva sprezzante guardando Tremotino dall’alto in basso
“Questa è una faccenda tra me e te, Hook. Lei non c’entra.” 
 “Che spirito nobile. Ma non è sempre stato così vero?” Rispose beffardo il pirata dandogli una spinta al petto. Tremotino, sbilanciato sulla gamba malandata, rischiò di cadere a terra se non fosse stato per Belle che lo sostenne.
“Sei tornato lo storpio di un tempo vedo.” poi rivolto a Belle continuò “Salve dolcezza ci rivediamo. Da amico, devo dirti, che hai fatto una cattiva scelta. E’ un pessimo partito, non sai che ha ammazzato sua moglie sbriciolandole il cuore con le sue stesse mani?”
Belle lasciò il braccio di Tremotino e lo guardò meravigliata.
“Chiaramente non le hai detto niente. Credimi bellezza le ha strappato il cuore davanti a miei occhi e mi ha tagliato la mano mentre cercavo di proteggerla.” Aggiunse sollevando l’uncino “ Te l’avevo giurato, Oscuro mi sarei vendicato e sono venuto qui per questo.”
Hook si voltò, allontanandosi con aria tronfia e soddisfatta.
“Belle” sussurrò Tremotino con un filo di voce ma lo sguardo della ragazza era carico di delusione
“E’ vero quello che ha detto?” chiese.
Tremotino annuì non potendo farne a meno.
“Sei un mostro.” Disse Belle lasciandolo solo sul marciapiede e corse via, disgustata e con le lacrime agli occhi.