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Autore: KuromiAkira    04/07/2007    8 recensioni

Le malediva, quelle lacrime, perché gli appannavano la vista e non gli permettevano di vedere bene il suo volto.
Le diede un piccolo bacio sulle labbra, poi si alzò tenendola sempre in braccio e avanzando verso il lago in mezzo a quel prato.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“ Probabilmente questa lettera sarà ciò che maggiormente ricorderete di me.
La lettera di una fallita.
So che deluderò tutti voi o forse sono io che mi illudo. Sicuramente nessuno si è mai aspettato qualcosa da me. E nessuno sentirà la mia mancanza.
Come si può sentire la mancanza di una persona che non è mai stata capace di fare niente di utile nella vita? Di una persona inutile e falsa.
Una persona immatura e codarda.

Potevo andarmene senza dire nulla. Potevo fare a meno di scrivere questa patetica lettera..
Ma voglio dirvi addio e chiedevi scusa.
Perdonatemi questo ennesimo ma ultimo capriccio

Perdonatemi. Perché sto fuggendo.
Fuggendo da voi, da me, da questa vita da stupida e inutile sciocca ragazzina.
Però non ce la faccio più. Non ce la faccio più ad essere sempre quella che non può fare nulla, non ce la faccio più ad essere solo un peso, non ce la faccio più a guardarvi mentre andate avanti e diventate sempre più forti mentre io rimango la persona debole che sono sempre stata.
Mi sento così male, ogni giorno il cuore si stringe così forte che non farei altro che piangere.

Vi sento sempre più lontani e sento che mi state lasciando sola.

Eppure ho sempre cercato di mostrarmi per quella che non sono.
Forte quando ero la più debole tra voi.
Vanitosa quando ero io a invidiarvi.
Sicura di me quando temevo di sbagliare qualcosa.
Cercavo di allontanare le persone a cui volevo bene quando la mia più grande paura era quello di rimanere sola.
Tutto a causa del mio inutile e ingiustificato orgoglio e della mia ipocrisia che mi ha portata a mentire persino a me stessa.

Di certo nessuno mi ha mai sopportata.

Mi dispiace. Devo delle scuse a tutti.

A Sakura che ho sempre preso in giro nonostante ti invidiassi molto più di chiunque altro.
Sei sbocciata da molto, ormai. Sei diventata un bellissimo fiore cose avevo previsto. Ce l’hai fatta da sola, Sakura e devi andarne fiera.

A Choji, a cui ho sempre dato dello sciocco ciccione. Ti ho sempre ferito e facevo finta di non rendermene conto. Anche se sapevo di doverti le mie scuse non lo facevo mai. Eppure tu mi perdonavi sempre e mi confortavi quando ne avevo bisogno.
Non ti sei mai arreso e non hai mai dato peso alle dicerie della gente. Hai sempre dimostrato una forza e bontà d’animo che nessuno può immaginarsi e credo che nessuno potrà mai avere.
Nonostante tutto ti considero il mio migliore amico anche se per te non sarà la stessa cosa.

A Shikamaru troppo intelligente per stare in squadra con una piaga come me.
Anche nelle nostre litigate mi facevi sentire bene. Perché la tua indifferenza verso tutto e l’aura di estrema tranquillità che ti circondavano raggiungeva il mio cuore.
Penso di averti amato dal primo momento che ti ho visto, Shikamaru.
Forse mi pentirò per non avertelo mai detto. Però so che mi avresti respinta.

A Asuma-sensei, sicuramente il più deluso di tutti.
Non ho mai capito cosa ti ha spinto, in punto di morte, a dire che sono una ragazza responsabile e di prendermi cura dei miei compagni di squadra.
Non riesco a credere che tu le pensassi davvero, eppure mi conosceva bene.
Sapeva com’ero fatta. Sapeva che sono solo una sciocca che pensa solo a se stessa.
Sapeva che Shikamaru e Choji se la possono cavare benissimo senza di me.
Perché quindi mi ha detto quelle cose? Perché, sensei?
Anche se quelle parole erano un grande stimolo non ce l’ho fatta.
E in fondo, in cuor mio, già sapevo che avrei fallito.

Eppure ce l’ho messa tutta, mi creda. Credetemi. Mi sono impegnata al massimo per cambiare e diventare più forte. Ma non ce l’ho fatta. Ho fallito in tutto.

Ho fallito come ninja, come essere umano, come donna.
Non posso rimanere qui essendone conscia.

E questo mio gesto è il mio fallimento più grande, è la prova definitiva che sono solo una fallita codarda.

Scusatemi. Perché questo mio gesto è in realtà un affronto anche a tutti voi.
Perché, che ci crediate o no, se in questo 19 anni sono andata comunque avanti è merito vostro.

Perdonatemi se me ne vado. Vi voglio un bene dell’anima. Un sentimento che durerà sempre.

Addio. “







Shikamaru lesse per l’ennesima volta quella lettera, trovata quella stessa mattina in camera di Ino.
La mattina del 23 settembre, proprio nel giorno del suo compleanno ventesimo compleanno, Ino se n’era andata.
Tutti credevano che fosse scappata via.
Ma, nonostante nella lettera non ce ne fosse alcun accenno, Shikamaru sapeva bene dove era in realtà Ino, che probabilmente l’aveva fatto apposta, impaurita dal scrivere ciò che voleva realmente fare..

Così aveva attraversato il bosco che portava appena fiori Konoha e si era diretto in un prato vicino a un lago.

L’avevano scoperto per caso, lui, Ino e Choji e la ragazza aveva affermato che era il suo posto preferito. In autunno si riempiva di cosmee…

Il ragazzo alzò lo sguardo, e incontrò la bellezza di quel campo profumato di fiori autunnali.
Il suo sguardo si mosse appena per vedere il fiore più bello, un fiore che conservava innato il suo splendore nonostante tutto.

Un fiore circondato da cosmee particolarmente scure, rosso sangue.

Un fiore che non si era mai reso conto della sua importanza, di tutto quello che aveva fatto per gli altri, semplicemente con un sorriso.

A quel fiore non serviva avere particolari pregi.
Come tutti i fiori, bastava guardarla risplendere per stare bene.

Ma era un fiore che si disprezzava. Un fiore che non stava bene con se stesso. Un fiore che aveva deciso di recidersi…

Si avvicinò lentamente e accarezzò con dolcezza il volto pallido di Ino e delle lacrime scesero veloci dagli occhi, cadendo vicino a quelli chiusi di Ino.

- Sei una stupida, Ino… - sussurrò, con voce stanca e malinconica.

La sollevò appena,lasciando che le braccia cadessero pesantemente verso il basso, facendo scivolare lentamente, goccia per goccia, il sangue dai polsi che si era tagliata coi i kunai che erano poco distanti dal corpo.

Ino aveva deciso di morire lo stesso giorno del suo ventesimo compleanno, e di riposare in eterno in mezzo ai fiori che tanto amava.
La strinse a se per l’ultima volta mentre le lacrime non ne volevano sapere di fermarsi.
Le malediva, quelle lacrime, perché gli appannavano la vista e non gli permettevano di vedere bene il suo volto.

Le diede un piccolo bacio sulle labbra, poi si alzò tenendola sempre in braccio e avanzando verso il lago in mezzo a quel prato.

Proprio in quel momento si alzò un fortissimo vento che fece volare via i petali dei fiori, li fece volare proprio verso il lago. Come per seguirli.

Shikamaru sorrise leggermente e si immerse senza esitazione nel lago arrivando fin dove toccava.

- Pensateci voi a guidarla verso il fondo… - sussurrò ai petali prima di lasciare andare il corpo di Ino che si immerse nell’acqua.

Un ultima lacrima cadde dal suo viso e si mischio all’acqua del grande lago.
La vide sparire sempre più in fondo e con lei anche il suo amore per quel fiore che si era costretta a sfiorire, privando agli altri di godere ancora del suo immenso e dolce profumo.

- Arrivederci Ino. Aspettami qui. Giuro che quando arriverà il momento anche verrò qui a raggiungerti. -
  
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