All I want for
Christmas is you.
“I
don't want a lot
for Christmas
There's just one thing I need
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you.”
Cantava
Stiles mentre il branco si dirigeva con un pulmino al rifugio in
montagna.
L’umano
aveva avuto questa pazza idea di fare una
vacanza tutti insieme per festeggiare il Natale.
“Se
non la smetti giuro che ti…”fece per dire Derek,
quando venne interrotto dall’umano.
“Sì,
sì lo so: giuro che ti apro la gola in due con i
miei denti! Accidenti Derek, un po’ d’inventiva no?
Ormai stai diventando
monotono! ‘Stai zitto Stiles!’, ‘Parli
troppo Stiles!’, ‘Ti apro la gola con i
miei denti!’ dici sempre le stesse cose!”
esclamò il ragazzo per poi riprendere
a cantare.
Derek non sapeva
come fosse finito in quel pulmino, ma
soprattutto come avesse fatto a finire nell’ultima fila di
sedili, intrappolato
tra uno Stiles canterino a sinistra ed il finestrino a destra, mentre
suo zio
se ne stava dall’altro lato del ragazzo a suggerirgli altre
canzoni da poter
cantare e a ridere sotto i baffi.
Sul sedile
davanti al loro vi erano Lydia, Erica ed
Isaac mentre nel sedile più avanti di tutti
c’erano Scott, che guidava, Boyd e
Jackson.
“Dovresti
essere meno musone e sorridere di più sai
Derek? E’ Natale! Tutti sorridono e sono felici a Natale,
persino Vernon è più
loquace del solito, senza offesa eh!” aggiunse rivolto al
lupo che gli aveva
rivolto un piccolo ringhio.
L’Alpha
decise di ignorare il ragazzino logorroico e
maledisse nella mente suo zio che l’aveva convinto a
partecipare a questa gita.
Ovviamente
Stiles non contento della reazione del lupo
alla sua destra riprese a cantare e gli si appese al braccio,
dedicandogli la
frase con un gesto della mano.
“All
I want for
Christmas is you!!” concluse la
canzone il ragazzo, senza
smettere di fissare con aria di sfida l’Alpha.
“Oh
andiamo, sorridi! Ti ho anche dedicato questa mia
performance, non puoi continuare a fare il muso!”
esclamò stizzito l’umano,
incrociando le braccia al petto e facendo il muso.
“Prova
a fargli i grattini dietro le orecchie, vedrai
che sorriderà!” esclamò Erica
divertita, ricevendosi un ringhio da parte
dell’Alpha.
“Funziona
davvero?!” chiese stupido Stiles.
“Assolutamente.”
Rispose la bionda e per dimostrargli
che aveva ragione si sporse un po’ verso Scott e gli fece un
paio di grattini
dietro le orecchie.
Il ragazzo
iniziò quasi subito a fare le fusa e a
strusciare la testa sulla mano della ragazza, più come un
gatto che come un
cane, causando vari sbandamenti del veicolo.
“Woh
McCall, sta’ più attento alla strada invece di
fare
il gatto ruffiano!” esclamò Jackson, fulminando
allo stesso tempo con lo
sguardo la lupa.
Stiles parve
illuminarsi e si girò verso Derek con un
sorriso a trentadue denti.
“Posso?”
chiese speranzoso allungando una mano verso il
lupo.
“Se ci
tieni alla mano, vedi di tenerla lontana dalla
mia testa, umano.”
Rispose glaciale
l’Alpha, gli occhi rosso cremisi.
L’umano
ritirò la mano sbuffano e si mise a parlare con
le ragazze.
“Potevi
anche fartelo fare, nipote.” Disse Peter
sogghignando a bassa voce, conscio che il nipote l’avesse
sicuramente sentito.
Derek per tutta
risposta gli riservò un ringhio
d’ammonimento, per poi passare a fissare il paesaggio fuori
dal finestrino.
Il ragazzo
vicino a lui non la smetteva di muoversi e
alla fine si appoggiò con la pancia al sedile davanti,
invadendo con la parte
superiore del corpo lo spazio delle ragazze e rimanendo quasi a gambe
all’aria.
Lo sguardo
dell’Alpha cadde inevitabilmente sul sedere
del ragazzo, fasciato per bene dai jeans neri, e rimase a fissarlo per
alcuni
attimi, per poi distogliere lo sguardo come se si fosse bruciato.
Cosa gli
prendeva? Gli erano sempre piaciute le ragazze,
e anche se adesso fosse stato un po’ attratto dai ragazzi,
perché doveva
esserlo proprio da quel ragazzino logorroico e ficcanaso quale era
Stiles
Stilinski?
“Sarà
logorroico quanto vuoi caro mio, ma ha un culo da paura!”
Sentì
dire dal suo lupo e si chiese da quanto tempo
avesse ripreso ad osservare quello spettacolo così gradito e
da quando lasciava
parlare così liberamente il lupo dentro di sé.
Emise un piccolo
ringhio di disapprovazione verso se
stesso e si impose di guardare fuori dal finestrino.
Una cunetta non
segnalata fece sobbalzare la vettura e
Stiles finì dritto in braccio a Derek, che se lo tolse
prontamente di dosso.
“Possibile
che tu non sia capace a stare seduto per
qualche ora senza combinare guai?!” sbottò il
lupo, dando poi le spalle
all’umano che l’osservava confuso.
“Allora,
ho fatto bene ad insistere o no?” chiese
retorico Stiles scendendo dal pulmino.
Dal rifugio si
vedeva tutta la valle sottostante
circondata dalle alte montagne.
Era un posto
stupendo, immerso nella pace assoluta e
nella più completa tranquillità.
Entrarono nel
rifugio e rimasero stupiti, beh tutti
tranne Stiles.
La casa si
apriva su un soggiorno/salotto gigantesco con
un camino sul lato sinistro ed i divani intorno a questo; dal lato
opposto del
camino si trovava la cucina, aperta sul salotto/soggiorno, con un
bancone
adibito apposta per i pranzi; davanti alla porta d’ingresso
vi era la porta che
dava sul bagno, e vicino vi era la scala che portava al piano
superiore, dove
vi erano quattro camere da letto matrimoniali ed una singola, ognuna
con il
proprio bagno, ed una terrazza che prendeva il sole dal mattino fino
alla sera.
“Dove
l’hai tenuto questo posto Stiles, in tutti questi
anni?” chiese meravigliato Scott posando le valigie vicino
alla porta e
guardandosi intorno.
“Ci
sono venuto un paio di volte con i miei, era della
mamma, ed ora è mia.” rispose l’umano
andando a sedersi su uno dei divani.
“E’
in perfette condizioni Stilinski, pensavo dovessimo
anche pulirla una volta arrivati.” Disse meravigliato Jackson.
“Una
signora del villaggio qui sotto è venuta ieri ed ha
dato una pulita, in modo che potessimo usarla.”
Spiegò il ragazzo, sprofondando
con la testa nei cuscini del divano.
“E’
enorme! Come dormiremo?” chiese Lydia.
“Beh,
ci sono quattro camere matrimoniali ed una
singola, che è la più fredda tra
tutte.” Rispose Stiles tirandosi su dal
divano.
“Io
prendo la singola, il freddo non mi dispiace troppo,
anche perché non è che ami troppo il caldo,
sapete com’è, dopo essere stato
ustionato per parecchi anni…” disse Peter mentre
si dirigeva al piano
superiore.
Gli altri si
sistemarono in coppia: ovviamente Lydia
andò con Jackson, così come Erica con Vernon, e
Stiles stava per dire a Scott
che loro due avrebbero potuto stare insieme in camera, quando Isaac lo
precedette e trascinò il migliore amico al piano di sopra,
lasciando lui e
Derek a guardarsi in cagnesco.
“Bene…
da che lato dormi di solito?” chiese imbarazzato
il ragazzo all’Alpha.
Ora, non
è che gli desse poi così fastidio
l’idea di
dividere la stanza con Derek, il problema era che era ormai qualche
mese che
l’umano sentiva di provare sentimenti contrastanti verso il
licantropo.
“Dormo
sul divano.” Rispose lapidario il lupo, dando le
spalle all’umano.
“Oh
no, tu non dormirai qui. Siamo venuti qui per stare
tutti insieme, e se siamo finiti in camera insieme pace, conviveremo
come
persone civili! E poi non sia mai che io faccia dormire un ospite sul
divano
quando c’è un letto per lui.”
Esclamò il ragazzo, posando una mano sulla spalla
del licantropo, togliendola però quasi subito per via del
ringhio di Derek.
“Allora,
da che lato dormi Sourwolf?” chiese nuovamente
il ragazzo, una volta che furono nella stanza.
“Dal
lato della porta.” Rispose conciso come sempre il
lupo.
“Non
c’è una televisione Stiles?” chiese
Isaac
appoggiandosi al bancone della cucina, dove il giovane umano era
intento a
cucinare le cena.
“No,
mi spiace lupastro, ma niente tecnologia in questa
casa! Mia madre voleva fosse un posto dove si potesse staccare dal reso
del
mondo, e tale resterà.” Rispose un po’
indispettito Stiles, fulminando con lo
sguardo il lupo.
“E per
la cronaca, lo scherzetto della camera con Derek
me lo pagherai prima o poi caro. Io mi confido con te e tu mi ripaghi
in questo
modo.” Aggiunse con voce più bassa, per non farsi
sentire dagli altri,
specialmente dall’Alpha in questione.
“Ti ho
fatto un favore! E poi sai che non l’ho fatto
tanto per, ho anche io un piano…” rispose
altrettanto a bassa voce il ricciolo.
“Oh lo
so, il tuo piano per la conquista del cuore di
Scott. Ti svelo una cosa: il mio amico è talmente tonto a
volte che non si è
ancora accorto di quello che io e te già
sappiamo.” Rispose sibillino il
ragazzo.
“E
sarebbe?” chiese confuso Isaac.
“Lo
sai, e non ho intenzione di ricordartelo.
Considerala una sorta di vendetta per prima! Ed ora sciò!
Devo cucinare.”
Rispose il ragazzo, spingendo via il lupo.
“Aspetta
Stiles! L’altro giorno io e Lydia non ti
abbiamo dato il nostro regalo!” esclamò Erica
correndo verso l’umano e dandogli
una scatola.
Stiles, curioso,
aprì la scatola e vi trovò dentro un
grembiule da cuoco tutto bianco, con un lupo che ulula ricamato in nero
sulla
parte bassa.
“E’
bellissimo, grazie ragazze!” esclamò
l’umano e
l’indossò subito.
“Ne
hai dimenticato un pezzo, genio!” disse sarcastico
Jackson, infilandogli il cappello da cuoco sulla testa, per poi tornare
a
sedersi sul divano sogghignando.
Circa venti
minuti dopo la cena era pronta, e Stiles
chiamò a raccolta l’intero branco, e quando videro
il cappello tutti quanti
risero sotto i baffi, senza smettere di fissare il ragazzo.
Tutti tranne
Derek ovviamente, che ringhiò come suo
solito.
“Beh,
cos’avete tutti quanti da fissare?” chiese curioso
il ragazzo che si girò e si specchiò in una
padella appesa al soffitto.
“Pa…Pack’s
mom? Che diamine significa?” esclamò il
ragazzo togliendosi il cappello e controllando di aver letto bene la
scritta.
“Non
sono la mamma del branco!” disse indignato Stiles
voltandosi verso il migliore amico in cerca d’aiuto.
“Veramente
lo sei: ti preoccupi per noi, ci prepari
sempre i pasti, spesso ci aiuti con i compiti…”
rispose Scott suscitando altre
risa da parte del branco.
“Proprio
quando ho bisogno di appoggio tu mi volti le
spalle Scott. Lupi dei miei stivali.” Rispose imbronciato
l’umano, andando a
sedersi a tavola.
Il resto della
serata la passarono a giocare a carte e a
riscaldarsi davanti al caminetto e pian piano le coppiette si
ritirarono nelle
loro stanze e così fecero anche Scott ed Isaac, entrambi
distrutti dal viaggio.
Presto anche
Peter andò nella sua camera, non prima però
di aver battuto Stiles a scala quaranta.
Sebbene fosse
l’una passata l’umano non aveva sonno, e
sicuramente non avrebbe proposto lui al lupo di andare a dormire.
Così si alzò dal tappeto e si diresse in cucina,
dove si mise a fare della
cioccolata calda.
“Ti va
un po’ di cioccolata?” chiese al lupo, che
ovviamente non rispose.
Stiles prese il
silenzio dell’Alpha come una risposta
affermativa, e ne fece due tazze con annessa panna spray.
Tornò
a sedersi sul tappeto e passò una tazza al lupo,
che l’osservò curioso.
“Non
mi hai risposto e io ne ho fatta anche per te.” Rispose
con un sorriso incoraggiante il ragazzo, depositando la tazza in mano
al
licantropo.
Derek
osservò l’oggetto tra le sue mani e
sentì un
calore dentro di lui: quel piccolo ragazzo logorroico aveva fatto un
gesto
carino nei suoi confronti, cosa che non accadeva da molto tempo.
Un lieve sorriso
ornò le labbra del licantropo che bevve
la cioccolata con gusto, sotto lo sguardo esterrefatto del ragazzo.
Stiles dal canto
suo non riusciva a distogliere lo
sguardo dal viso di Derek: sembrava totalmente diverso, sebbene non
fosse
successo chissà che cosa.
Quando il
licantropo ebbe finito notò che il ragazzo lo
fissava, e non perse tempo a farglielo notare.
“Che
vuoi?” chiese duro come sempre.
Il ragazzo
rispose con un cenno della testa e si buttò a
capofitto sulla sua cioccolata.
Quando ebbe
finito posò la tazza sul tavolino e si
stiracchiò, appoggiando la testa sul cuscino del divano e
chiuse gli occhi.
Quando li
riaprì vide che il lupo lo fissava ed incatenò
i propri occhi con quelli verdi del ragazzo davanti a lui.
Pian piano il
viso del lupo si fece più vicino al suo.
Derek
sollevò una mano e la portò verso il volto del
ragazzo, per poi toglierli della panna dal naso, dopodichè
tornò a sedersi
nella posizione precedente.
Stiles era
abbastanza frastornato, la vicinanza
improvvisa del lupo l’aveva destabilizzato ed un lieve
rossore ora gli
imporporava le guance.
Dal canto suo
anche Derek era parecchio confuso, non
riusciva a capire perché all’improvviso si fosse
trovato a pochi centimetri
dalle labbra così invitanti del ragazzino.
Con un ringhio
si alzò dal divano e si diresse in camera.
Si
cambiò velocemente e si mise sotto le coperte dalla
sua parte del letto, sperando invano di prendere sonno.
Intanto al piano
di sotto Stiles fissava il fuoco nel
caminetto, pensando a quanto fosse la propria bocca e quella del lupo
fossero
state vicine.
Si riscosse dai
pensieri e, posate le tazze nel
lavandino e spento il fuoco, andò in camera dove trovo il
lupo apparentemente
addormentato.
Decise comunque
di cambiarsi in bagno, così raccolse le
sue cose dalla valigia e si diresse nella stanza in fondo alla camera
da letto,
per poi uscirne un paio di minuti dopo.
Si mise sotto le
coperte e si chiese come dormisse
Derek.
Per un attimo
gli passò per la mente l’idea che il
licantropo potesse dormire nudo, provocandogli un aumento del battito
cardiaco
e una reazione abbastanza imbarazzante, data la situazione, nelle
mutande.
“Andiamo
Stiles, non pensare a queste cose. Non ora perlomeno. Magari quando
saremo
tornati a casa e sarai da solo in camera tua, o magari quando sarai
sotto la
doccia domani mattina o…no decisamente basta pensarci! Certo
è una fortuna che
il Sourwolf dorma, o saresti morto da un pezzo!” pensò
il ragazzo.
Si
girò in modo da dare le spalle al lupo e si
rilassò
in modo da prendere sonno, cadendo tra le braccia di Morfeo in
pochissimo
tempo.
Derek intanto
aveva sentito ogni singolo cambiamento d’odore
del ragazzo.
In particolar
modo si era concentrato su quell’odore forte,
fresco e penetrante che proveniva dal ragazzo dopo che si era messo nel
letto
accanto a lui.
Dovette far
ricorso a tutto il suo autocontrollo per non
muovere un muscolo e far finta di dormire, sforzo che presto divenne
inutile, poiché
l’umano si addormentò relativamente presto.
Rimase per la
maggior parte della notte sveglio, perso
ad osservare la curva delle spalle di Stiles.
Fu verso
l’alba che finalmente anche lui si addormentò,
abbassando qualsiasi tipo di guardia.
Stiles non
ricordava che il suo cuscino fosse
particolarmente duro, o caldo.
Ma soprattutto
era certo non avesse un cuore.
Un cuore che
batteva.
Aprì
immediatamente gli occhi e si ritrovò appoggiato al
petto nudo del licantropo, con le sue braccia che lo circondavano con
fare
protettivo.
Cercò
di muoversi il meno possibile e si accoccolò
meglio, godendosi appieno il tepore del corpo sotto di lui e la
sensazione di
sicurezza che gli infondeva.
Inconsciamente
iniziò a tracciare dei piccoli cerchi sul
petto di Derek, scendendo giù fino all’ombelico e
tornando su fino alla
clavicola.
Questi gesti del
ragazzo all’inizio vennero accolti
senza nessuna reazione da parte del lupo, ancora immerso nel mondo dei
sogni.
Ma quando si
svegliò ringhiò al ragazzo, fulminandolo
con lo sguardo.
Stiles
agì d’impulso e, memore delle parole di Erica,
portò
le mani dietro le orecchie del licantropo ed iniziò ad
accarezzarlo, ricevendo
prima un’occhiata infuriata da parte dell’Alpha,
poi lo sguardo divenne
languido e sentì che Derek aveva iniziato a fare le fusa,
strusciando la testa
sulle proprie mani.
Stiles sorrise e
continuò ad accarezzare il ragazzo.
Dopo quelli che
parvero anni, Stiles staccò le mani dal
lupo, ricevendo un ringhio d’avvertimento e Derek gli prese
una mano e se la
portò dov’era prima, incitando il ragazzo a
continuare.
Stiles fece come
gli aveva ‘detto’ il lupo, e con l’altra
mano riprese a tracciare disegni sul torace del ragazzo, notando con
piacere i
brividi che pervadevano il licantropo.
“Perché?”
chiese Derek senza smettere di fare le fusa.
“Huh?
Oh, dici perché ti comporti così?
Perché sei umano
anche tu Sourwolf, e le coccole non ti lasciano di certo
indifferente.” Rispose
Stiles sorridendo.
Improvvisamente
si sentì essere sollevato e le posizioni
si invertirono, il lupo lo sovrastava e lo fissava come se volesse
mangiarlo.
“N-non
mi mangerai vero?” chiese stupidamente Stiles e
ciò che vide dopo fu la cosa più bella che avesse
mai visto in vita sua: Derek
sorrideva, e non era un sorriso finto come quello che aveva rivolto
alla poliziotta
alla centrale, quello era un sorriso vero.
“Io
non dovrei sentirmi così capisci?” disse il lupo
senza smettere di sorridere.
“Perché?”
chiese curioso Stiles, senza smettere di
fissare gli occhi verdi di Derek.
“Perché
no! Non dovrei più sentirmi….così come
mi sento
ora!”
“E
come ti senti?”
“Felice,
euforico e…possessivo.” Rispose Derek,
indugiando sull’ultima parola.
Stiles
ingoiò un po’ di saliva ed era certo che le sue
guance fossero diventate più rosse di un peperone.
“Po-possessivo?”
chiese incerto.
“Sì.
I lupi hanno un solo compagno per la vita Stiles
e…”
“Credevi
fosse Kate.”
“Sì…”
“Forse
essendo diventato un Alpha la cosa cambia e puoi
scegliere una nuova compagna…”
“O
compagno…può essere.” Rispose Derek,
accarezzando una
guancia dell’umano, il cui cuore batteva
all’impazzata.
Decisamente
quello non era un comportamento da lui, ma
non riusciva a resistere alla delicatezza ed al calore del corpo sotto
il
proprio.
Con una mano
sbottonò i bottoncini del pigiama di Stiles
e si appoggiò in modo che la propria pelle entrasse in
contatto con quella del
ragazzino.
“Quindi…come
funziona la faccenda del compagno? Devo
dire qualche parola in particolare o fare qualche gesto
o…” iniziò a dire
Stiles, ma venne interrotto da un ringhio del lupo.
“Tu
parli troppo.” Disse il licantropo, per poi
fiondarsi sulle labbra del ragazzino, catturandole in un bacio che
partì in
modo dolce, per diventare presto umido e ruvido, quando il ragazzo
permise alla
propria lingua di farsi strada ed esplorare la bocca del ragazzo,
coinvolgendo
la sua lingua in un’umida danza.
Si staccarono
per riprendere fiato, dopodichè Derek
tornò a baciare il ragazzo, premendosi di più
contro il corpo dell’adolescente,
ed emettendo quel suono così simile alle fusa di un gatto.
Scese poi sul
collo del ragazzo, ispirando con il naso a
pieni polmoni, per poi percorrere l’intera lunghezza del
collo con la punta
della lingua e ritornare a baciare il ragazzo che continuava a far
vagare le
mani nei capelli del moro.
“Alla
fine non è stata una brutta idea venire qui vero?”
disse Stiles rivolto al licantropo tra un bacio e l’altro.
Derek non
rispose, ma scese a baciare il petto del
ragazzo, indugiando sui suoi capezzoli per poi scendere ancora
più in giù fino
all’ombelico e poi tornare nuovamente su, coprendo la bocca
del ragazzo con la
propria.
Presto Derek
sfilò i pantaloni del pigiama di Stiles e
li gettò da qualche parte della stanza, restando
così entrambi in boxer.
Tornò
a baciare
il ragazzo, mentre una sua mano scendeva tra i loro corpi
ad accarezzare
l’eccitazione dell’umano, provocandogli un piccolo
gemito che si perse nella
sua bocca.
Tolse poi la
mano e si sfilò velocemente i boxer e vide
Stiles che faceva lo stesso con i propri.
Si stese
nuovamente sopra il corpo del ragazzino e
quando le loro eccitazioni si sfiorarono sentì le dita del
ragazzino ferrare la
presa sulle sue spalle.
Peter li
trovò così, l’uno sopra
l’altro, intenti a
pendersi cura l’uno dell’altro nel modo migliore
che conoscevano.
Uscì
immediatamente dalla camera dopo essersi ricevuto
un ringhio inquietante da parte dell’Alpha, ed
avvisò Erica di non entrare.
“Lasciamo
un po’ di privacy alla mamma e al papà e
andiamo di sotto dagli altri.” Aggiunse sogghignando.
La licantropa
gli sorrise complice, lo prese sotto
braccio e insieme si diressero al piano inferiore ridendo e scherzando.
NdA: Buona sera!
Questa piccola Oneshot è sbucata fuori dal nulla, pregandomi
di scriverla,
perciò eccoci qui xD
Spero tanto che
vi sia piaciuta, e mi farebbe molto,
molto ma mooolto piacere se lasciaste una recensione, così
per farmi sapere il
vostro parere! :D
Detto questo vi
lascio andare, ci vediamo alla prossima
gente!
Love
you all,
Kiki.