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Autore: RakyKiki    17/12/2012    4 recensioni
One shot natalizia in cui Stiles convince il branco a fare una gita in montagna per festeggiare, senza sapere che questa piccola avventura avrà risvolti inaspettati per qualcuno di loro.
Ovviamente è una Sterek, perchè loro due sono l'amore :3
Dal testo:
"“Dovresti essere meno musone e sorridere di più sai Derek? E’ Natale! Tutti sorridono e sono felici a Natale, persino Vernon è più loquace del solito, senza offesa eh!” aggiunse rivolto al lupo che gli aveva rivolto un piccolo ringhio.
L’Alpha decise di ignorare il ragazzino logorroico e maledisse nella mente suo zio che l’aveva convinto a partecipare a questa gita."
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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alliwantforchristmasisyou

All I want for Christmas is you.

“I don't want a lot for Christmas 
There's just one thing I need 
I don't care about presents 
Underneath the Christmas tree 
I just want you for my own 
More than you could ever know 
Make my wish come true 
All I want for Christmas is you.”

Cantava Stiles mentre il branco si dirigeva con un pulmino al rifugio in montagna.

L’umano aveva avuto questa pazza idea di fare una vacanza tutti insieme per festeggiare il Natale.

“Se non la smetti giuro che ti…”fece per dire Derek, quando venne interrotto dall’umano.

“Sì, sì lo so: giuro che ti apro la gola in due con i miei denti! Accidenti Derek, un po’ d’inventiva no? Ormai stai diventando monotono! ‘Stai zitto Stiles!’, ‘Parli troppo Stiles!’, ‘Ti apro la gola con i miei denti!’ dici sempre le stesse cose!” esclamò il ragazzo per poi riprendere a cantare.

Derek non sapeva come fosse finito in quel pulmino, ma soprattutto come avesse fatto a finire nell’ultima fila di sedili, intrappolato tra uno Stiles canterino a sinistra ed il finestrino a destra, mentre suo zio se ne stava dall’altro lato del ragazzo a suggerirgli altre canzoni da poter cantare e a ridere sotto i baffi.

Sul sedile davanti al loro vi erano Lydia, Erica ed Isaac mentre nel sedile più avanti di tutti c’erano Scott, che guidava, Boyd e Jackson.

“Dovresti essere meno musone e sorridere di più sai Derek? E’ Natale! Tutti sorridono e sono felici a Natale, persino Vernon è più loquace del solito, senza offesa eh!” aggiunse rivolto al lupo che gli aveva rivolto un piccolo ringhio.

L’Alpha decise di ignorare il ragazzino logorroico e maledisse nella mente suo zio che l’aveva convinto a partecipare a questa gita.

Ovviamente Stiles non contento della reazione del lupo alla sua destra riprese a cantare e gli si appese al braccio, dedicandogli la frase con un gesto della mano.

“All I want for Christmas is you!!” concluse la canzone il ragazzo, senza smettere di fissare con aria di sfida l’Alpha.

“Oh andiamo, sorridi! Ti ho anche dedicato questa mia performance, non puoi continuare a fare il muso!” esclamò stizzito l’umano, incrociando le braccia al petto e facendo il muso.

“Prova a fargli i grattini dietro le orecchie, vedrai che sorriderà!” esclamò Erica divertita, ricevendosi un ringhio da parte dell’Alpha.

“Funziona davvero?!” chiese stupido Stiles.

“Assolutamente.” Rispose la bionda e per dimostrargli che aveva ragione si sporse un po’ verso Scott e gli fece un paio di grattini dietro le orecchie.

Il ragazzo iniziò quasi subito a fare le fusa e a strusciare la testa sulla mano della ragazza, più come un gatto che come un cane, causando vari sbandamenti del veicolo.

“Woh McCall, sta’ più attento alla strada invece di fare il gatto ruffiano!” esclamò Jackson, fulminando allo stesso tempo con lo sguardo la lupa.

Stiles parve illuminarsi e si girò verso Derek con un sorriso a trentadue denti.

“Posso?” chiese speranzoso allungando una mano verso il lupo.

“Se ci tieni alla mano, vedi di tenerla lontana dalla mia testa, umano.” Rispose glaciale l’Alpha, gli occhi rosso cremisi.

L’umano ritirò la mano sbuffano e si mise a parlare con le ragazze.

“Potevi anche fartelo fare, nipote.” Disse Peter sogghignando a bassa voce, conscio che il nipote l’avesse sicuramente sentito.

Derek per tutta risposta gli riservò un ringhio d’ammonimento, per poi passare a fissare il paesaggio fuori dal finestrino.

Il ragazzo vicino a lui non la smetteva di muoversi e alla fine si appoggiò con la pancia al sedile davanti, invadendo con la parte superiore del corpo lo spazio delle ragazze e rimanendo quasi a gambe all’aria.

Lo sguardo dell’Alpha cadde inevitabilmente sul sedere del ragazzo, fasciato per bene dai jeans neri, e rimase a fissarlo per alcuni attimi, per poi distogliere lo sguardo come se si fosse bruciato.

Cosa gli prendeva? Gli erano sempre piaciute le ragazze, e anche se adesso fosse stato un po’ attratto dai ragazzi, perché doveva esserlo proprio da quel ragazzino logorroico e ficcanaso quale era Stiles Stilinski?

“Sarà logorroico quanto vuoi caro mio, ma ha un culo da paura!”

Sentì dire dal suo lupo e si chiese da quanto tempo avesse ripreso ad osservare quello spettacolo così gradito e da quando lasciava parlare così liberamente il lupo dentro di sé.

Emise un piccolo ringhio di disapprovazione verso se stesso e si impose di guardare fuori dal finestrino.

Una cunetta non segnalata fece sobbalzare la vettura e Stiles finì dritto in braccio a Derek, che se lo tolse prontamente di dosso.

“Possibile che tu non sia capace a stare seduto per qualche ora senza combinare guai?!” sbottò il lupo, dando poi le spalle all’umano che l’osservava confuso.

 

 

 

 

 

 

“Allora, ho fatto bene ad insistere o no?” chiese retorico Stiles scendendo dal pulmino.

Dal rifugio si vedeva tutta la valle sottostante circondata dalle alte montagne.

Era un posto stupendo, immerso nella pace assoluta e nella più completa tranquillità.

Entrarono nel rifugio e rimasero stupiti, beh tutti tranne Stiles.

La casa si apriva su un soggiorno/salotto gigantesco con un camino sul lato sinistro ed i divani intorno a questo; dal lato opposto del camino si trovava la cucina, aperta sul salotto/soggiorno, con un bancone adibito apposta per i pranzi; davanti alla porta d’ingresso vi era la porta che dava sul bagno, e vicino vi era la scala che portava al piano superiore, dove vi erano quattro camere da letto matrimoniali ed una singola, ognuna con il proprio bagno, ed una terrazza che prendeva il sole dal mattino fino alla sera.

“Dove l’hai tenuto questo posto Stiles, in tutti questi anni?” chiese meravigliato Scott posando le valigie vicino alla porta e guardandosi intorno.

“Ci sono venuto un paio di volte con i miei, era della mamma, ed ora è mia.” rispose l’umano andando a sedersi su uno dei divani.

“E’ in perfette condizioni Stilinski, pensavo dovessimo anche pulirla una volta arrivati.” Disse meravigliato Jackson.

“Una signora del villaggio qui sotto è venuta ieri ed ha dato una pulita, in modo che potessimo usarla.” Spiegò il ragazzo, sprofondando con la testa nei cuscini del divano.

“E’ enorme! Come dormiremo?” chiese Lydia.

“Beh, ci sono quattro camere matrimoniali ed una singola, che è la più fredda tra tutte.” Rispose Stiles tirandosi su dal divano.

“Io prendo la singola, il freddo non mi dispiace troppo, anche perché non è che ami troppo il caldo, sapete com’è, dopo essere stato ustionato per parecchi anni…” disse Peter mentre si dirigeva al piano superiore.

Gli altri si sistemarono in coppia: ovviamente Lydia andò con Jackson, così come Erica con Vernon, e Stiles stava per dire a Scott che loro due avrebbero potuto stare insieme in camera, quando Isaac lo precedette e trascinò il migliore amico al piano di sopra, lasciando lui e Derek a guardarsi in cagnesco.

“Bene… da che lato dormi di solito?” chiese imbarazzato il ragazzo all’Alpha.

Ora, non è che gli desse poi così fastidio l’idea di dividere la stanza con Derek, il problema era che era ormai qualche mese che l’umano sentiva di provare sentimenti contrastanti verso il licantropo.

“Dormo sul divano.” Rispose lapidario il lupo, dando le spalle all’umano.

“Oh no, tu non dormirai qui. Siamo venuti qui per stare tutti insieme, e se siamo finiti in camera insieme pace, conviveremo come persone civili! E poi non sia mai che io faccia dormire un ospite sul divano quando c’è un letto per lui.” Esclamò il ragazzo, posando una mano sulla spalla del licantropo, togliendola però quasi subito per via del ringhio di Derek.

“Allora, da che lato dormi Sourwolf?” chiese nuovamente il ragazzo, una volta che furono nella stanza.

“Dal lato della porta.” Rispose conciso come sempre il lupo.

 

 

“Non c’è una televisione Stiles?” chiese Isaac appoggiandosi al bancone della cucina, dove il giovane umano era intento a cucinare le cena.

“No, mi spiace lupastro, ma niente tecnologia in questa casa! Mia madre voleva fosse un posto dove si potesse staccare dal reso del mondo, e tale resterà.” Rispose un po’ indispettito Stiles, fulminando con lo sguardo il lupo.

“E per la cronaca, lo scherzetto della camera con Derek me lo pagherai prima o poi caro. Io mi confido con te e tu mi ripaghi in questo modo.” Aggiunse con voce più bassa, per non farsi sentire dagli altri, specialmente dall’Alpha in questione.

“Ti ho fatto un favore! E poi sai che non l’ho fatto tanto per, ho anche io un piano…” rispose altrettanto a bassa voce il ricciolo.

“Oh lo so, il tuo piano per la conquista del cuore di Scott. Ti svelo una cosa: il mio amico è talmente tonto a volte che non si è ancora accorto di quello che io e te già sappiamo.” Rispose sibillino il ragazzo.

“E sarebbe?” chiese confuso Isaac.

“Lo sai, e non ho intenzione di ricordartelo. Considerala una sorta di vendetta per prima! Ed ora sciò! Devo cucinare.” Rispose il ragazzo, spingendo via il lupo.

“Aspetta Stiles! L’altro giorno io e Lydia non ti abbiamo dato il nostro regalo!” esclamò Erica correndo verso l’umano e dandogli una scatola.

Stiles, curioso, aprì la scatola e vi trovò dentro un grembiule da cuoco tutto bianco, con un lupo che ulula ricamato in nero sulla parte bassa.

“E’ bellissimo, grazie ragazze!” esclamò l’umano e l’indossò subito.

“Ne hai dimenticato un pezzo, genio!” disse sarcastico Jackson, infilandogli il cappello da cuoco sulla testa, per poi tornare a sedersi sul divano sogghignando.

Circa venti minuti dopo la cena era pronta, e Stiles chiamò a raccolta l’intero branco, e quando videro il cappello tutti quanti risero sotto i baffi, senza smettere di fissare il ragazzo.

Tutti tranne Derek ovviamente, che ringhiò come suo solito.

“Beh, cos’avete tutti quanti da fissare?” chiese curioso il ragazzo che si girò e si specchiò in una padella appesa al soffitto.

“Pa…Pack’s mom? Che diamine significa?” esclamò il ragazzo togliendosi il cappello e controllando di aver letto bene la scritta.

“Non sono la mamma del branco!” disse indignato Stiles voltandosi verso il migliore amico in cerca d’aiuto.

“Veramente lo sei: ti preoccupi per noi, ci prepari sempre i pasti, spesso ci aiuti con i compiti…” rispose Scott suscitando altre risa da parte del branco.

“Proprio quando ho bisogno di appoggio tu mi volti le spalle Scott. Lupi dei miei stivali.” Rispose imbronciato l’umano, andando a sedersi a tavola.

Il resto della serata la passarono a giocare a carte e a riscaldarsi davanti al caminetto e pian piano le coppiette si ritirarono nelle loro stanze e così fecero anche Scott ed Isaac, entrambi distrutti dal viaggio.

Presto anche Peter andò nella sua camera, non prima però di aver battuto Stiles a scala quaranta.

Sebbene fosse l’una passata l’umano non aveva sonno, e sicuramente non avrebbe proposto lui al lupo di andare a dormire.
Così si alzò dal tappeto e si diresse in cucina, dove si mise a fare della cioccolata calda.

“Ti va un po’ di cioccolata?” chiese al lupo, che ovviamente non rispose.

Stiles prese il silenzio dell’Alpha come una risposta affermativa, e ne fece due tazze con annessa panna spray.

Tornò a sedersi sul tappeto e passò una tazza al lupo, che l’osservò curioso.

“Non mi hai risposto e io ne ho fatta anche per te.” Rispose con un sorriso incoraggiante il ragazzo, depositando la tazza in mano al licantropo.

Derek osservò l’oggetto tra le sue mani e sentì un calore dentro di lui: quel piccolo ragazzo logorroico aveva fatto un gesto carino nei suoi confronti, cosa che non accadeva da molto tempo.

Un lieve sorriso ornò le labbra del licantropo che bevve la cioccolata con gusto, sotto lo sguardo esterrefatto del ragazzo.

Stiles dal canto suo non riusciva a distogliere lo sguardo dal viso di Derek: sembrava totalmente diverso, sebbene non fosse successo chissà che cosa.

Quando il licantropo ebbe finito notò che il ragazzo lo fissava, e non perse tempo a farglielo notare.

“Che vuoi?” chiese duro come sempre.

Il ragazzo rispose con un cenno della testa e si buttò a capofitto sulla sua cioccolata.

Quando ebbe finito posò la tazza sul tavolino e si stiracchiò, appoggiando la testa sul cuscino del divano e chiuse gli occhi.

Quando li riaprì vide che il lupo lo fissava ed incatenò i propri occhi con quelli verdi del ragazzo davanti a lui.

Pian piano il viso del lupo si fece più vicino al suo.

Derek sollevò una mano e la portò verso il volto del ragazzo, per poi toglierli della panna dal naso, dopodichè tornò a sedersi nella posizione precedente.

Stiles era abbastanza frastornato, la vicinanza improvvisa del lupo l’aveva destabilizzato ed un lieve rossore ora gli imporporava le guance.

Dal canto suo anche Derek era parecchio confuso, non riusciva a capire perché all’improvviso si fosse trovato a pochi centimetri dalle labbra così invitanti del ragazzino.

Con un ringhio si alzò dal divano e si diresse in camera.

Si cambiò velocemente e si mise sotto le coperte dalla sua parte del letto, sperando invano di prendere sonno.

Intanto al piano di sotto Stiles fissava il fuoco nel caminetto, pensando a quanto fosse la propria bocca e quella del lupo fossero state vicine.

Si riscosse dai pensieri e, posate le tazze nel lavandino e spento il fuoco, andò in camera dove trovo il lupo apparentemente addormentato.

Decise comunque di cambiarsi in bagno, così raccolse le sue cose dalla valigia e si diresse nella stanza in fondo alla camera da letto, per poi uscirne un paio di minuti dopo.

Si mise sotto le coperte e si chiese come dormisse Derek.

Per un attimo gli passò per la mente l’idea che il licantropo potesse dormire nudo, provocandogli un aumento del battito cardiaco e una reazione abbastanza imbarazzante, data la situazione, nelle mutande.

“Andiamo Stiles, non pensare a queste cose. Non ora perlomeno. Magari quando saremo tornati a casa e sarai da solo in camera tua, o magari quando sarai sotto la doccia domani mattina o…no decisamente basta pensarci! Certo è una fortuna che il Sourwolf dorma, o saresti morto da un pezzo!” pensò il ragazzo.

Si girò in modo da dare le spalle al lupo e si rilassò in modo da prendere sonno, cadendo tra le braccia di Morfeo in pochissimo tempo.

Derek intanto aveva sentito ogni singolo cambiamento d’odore del ragazzo.

In particolar modo si era concentrato su quell’odore forte, fresco e penetrante che proveniva dal ragazzo dopo che si era messo nel letto accanto a lui.

Dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per non muovere un muscolo e far finta di dormire, sforzo che presto divenne inutile, poiché l’umano si addormentò relativamente presto.

Rimase per la maggior parte della notte sveglio, perso ad osservare la curva delle spalle di Stiles.

Fu verso l’alba che finalmente anche lui si addormentò, abbassando qualsiasi tipo di guardia.

 

 

Stiles non ricordava che il suo cuscino fosse particolarmente duro, o caldo.

Ma soprattutto era certo non avesse un cuore.

Un cuore che batteva.

Aprì immediatamente gli occhi e si ritrovò appoggiato al petto nudo del licantropo, con le sue braccia che lo circondavano con fare protettivo.

Cercò di muoversi il meno possibile e si accoccolò meglio, godendosi appieno il tepore del corpo sotto di lui e la sensazione di sicurezza che gli infondeva.

Inconsciamente iniziò a tracciare dei piccoli cerchi sul petto di Derek, scendendo giù fino all’ombelico e tornando su fino alla clavicola.

Questi gesti del ragazzo all’inizio vennero accolti senza nessuna reazione da parte del lupo, ancora immerso nel mondo dei sogni.

Ma quando si svegliò ringhiò al ragazzo, fulminandolo con lo sguardo.

Stiles agì d’impulso e, memore delle parole di Erica, portò le mani dietro le orecchie del licantropo ed iniziò ad accarezzarlo, ricevendo prima un’occhiata infuriata da parte dell’Alpha, poi lo sguardo divenne languido e sentì che Derek aveva iniziato a fare le fusa, strusciando la testa sulle proprie mani.

Stiles sorrise e continuò ad accarezzare il ragazzo.

Dopo quelli che parvero anni, Stiles staccò le mani dal lupo, ricevendo un ringhio d’avvertimento e Derek gli prese una mano e se la portò dov’era prima, incitando il ragazzo a continuare.

Stiles fece come gli aveva ‘detto’ il lupo, e con l’altra mano riprese a tracciare disegni sul torace del ragazzo, notando con piacere i brividi che pervadevano il licantropo.

“Perché?” chiese Derek senza smettere di fare le fusa.

“Huh? Oh, dici perché ti comporti così? Perché sei umano anche tu Sourwolf, e le coccole non ti lasciano di certo indifferente.” Rispose Stiles sorridendo.

Improvvisamente si sentì essere sollevato e le posizioni si invertirono, il lupo lo sovrastava e lo fissava come se volesse mangiarlo.

“N-non mi mangerai vero?” chiese stupidamente Stiles e ciò che vide dopo fu la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua: Derek sorrideva, e non era un sorriso finto come quello che aveva rivolto alla poliziotta alla centrale, quello era un sorriso vero.

“Io non dovrei sentirmi così capisci?” disse il lupo senza smettere di sorridere.

“Perché?” chiese curioso Stiles, senza smettere di fissare gli occhi verdi di Derek.

“Perché no! Non dovrei più sentirmi….così come mi sento ora!”

“E come ti senti?”

“Felice, euforico e…possessivo.” Rispose Derek, indugiando sull’ultima parola.

Stiles ingoiò un po’ di saliva ed era certo che le sue guance fossero diventate più rosse di un peperone.

“Po-possessivo?” chiese incerto.

“Sì. I lupi hanno un solo compagno per la vita Stiles e…”

“Credevi fosse Kate.”

“Sì…”

“Forse essendo diventato un Alpha la cosa cambia e puoi scegliere una nuova compagna…”

“O compagno…può essere.” Rispose Derek, accarezzando una guancia dell’umano, il cui cuore batteva all’impazzata.

Decisamente quello non era un comportamento da lui, ma non riusciva a resistere alla delicatezza ed al calore del corpo sotto il proprio.

Con una mano sbottonò i bottoncini del pigiama di Stiles e si appoggiò in modo che la propria pelle entrasse in contatto con quella del ragazzino.

“Quindi…come funziona la faccenda del compagno? Devo dire qualche parola in particolare o fare qualche gesto o…” iniziò a dire Stiles, ma venne interrotto da un ringhio del lupo.

“Tu parli troppo.” Disse il licantropo, per poi fiondarsi sulle labbra del ragazzino, catturandole in un bacio che partì in modo dolce, per diventare presto umido e ruvido, quando il ragazzo permise alla propria lingua di farsi strada ed esplorare la bocca del ragazzo, coinvolgendo la sua lingua in un’umida danza.

Si staccarono per riprendere fiato, dopodichè Derek tornò a baciare il ragazzo, premendosi di più contro il corpo dell’adolescente, ed emettendo quel suono così simile alle fusa di un gatto.

Scese poi sul collo del ragazzo, ispirando con il naso a pieni polmoni, per poi percorrere l’intera lunghezza del collo con la punta della lingua e ritornare a baciare il ragazzo che continuava a far vagare le mani nei capelli del moro.

“Alla fine non è stata una brutta idea venire qui vero?” disse Stiles rivolto al licantropo tra un bacio e l’altro.

Derek non rispose, ma scese a baciare il petto del ragazzo, indugiando sui suoi capezzoli per poi scendere ancora più in giù fino all’ombelico e poi tornare nuovamente su, coprendo la bocca del ragazzo con la propria.

Presto Derek sfilò i pantaloni del pigiama di Stiles e li gettò da qualche parte della stanza, restando così entrambi in boxer.

Tornò a baciare  il ragazzo, mentre una sua mano scendeva tra i loro corpi ad accarezzare l’eccitazione dell’umano, provocandogli un piccolo gemito che si perse nella sua bocca.

Tolse poi la mano e si sfilò velocemente i boxer e vide Stiles che faceva lo stesso con i propri.

Si stese nuovamente sopra il corpo del ragazzino e quando le loro eccitazioni si sfiorarono sentì le dita del ragazzino ferrare la presa sulle sue spalle.

Peter li trovò così, l’uno sopra l’altro, intenti a pendersi cura l’uno dell’altro nel modo migliore che conoscevano.

Uscì immediatamente dalla camera dopo essersi ricevuto un ringhio inquietante da parte dell’Alpha, ed avvisò Erica di non entrare.

“Lasciamo un po’ di privacy alla mamma e al papà e andiamo di sotto dagli altri.” Aggiunse sogghignando.

La licantropa gli sorrise complice, lo prese sotto braccio e insieme si diressero al piano inferiore ridendo e scherzando.

 

 

 

NdA: Buona sera!
Questa piccola Oneshot è sbucata fuori dal nulla, pregandomi di scriverla, perciò eccoci qui xD

Spero tanto che vi sia piaciuta, e mi farebbe molto, molto ma mooolto piacere se lasciaste una recensione, così per farmi sapere il vostro parere! :D

Detto questo vi lascio andare, ci vediamo alla prossima gente!

Love you all,

Kiki.

   
 
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