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Autore: OttoNoveTre    18/12/2012    8 recensioni
C'è un luogo al di là delle dimensioni e del tempo, un luogo troppo interessante per non sfruttarlo a livello commerciale.
Vi siete mai chiesti dove i personaggi fantasy si procurano il loro equipaggiamento?
Benvenuti ai grandi magazzini!
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tara



 Entrarono in un reparto pieno soltanto di camicie bianchissime e jeans di varie fogge. Tara tolse dall’espositore quattro o cinque modelli.
- I jeans li vediamo dopo. Intanto la prego di notare la morbidezza di questa stoffa, la accarezzi. È liscia come la seta, sta come una seconda pelle e conforta nel suo abbraccio ogni ragazza abbastanza fortunata da condividere la trama con lei. Garantiamo 20 anni di bianco senza candeggi, anche in caso di macchie di sangue o esposizione alle intemperie. Ovviamente tutti materiali anallergici per la pelle dei sovrannaturali, ma lei è delle nuove generazioni ultraresistenti, immagino.
Il ragazzo bellissimo che la seguiva le sorrise con uno sguardo bagna-mutandine, nulla che una professionista come lei non avesse già visto.
- Anche una pelle ultraresistente come la mia ha bisogno di morbide carezze, signorina.
Il signor Davon si passò anche una mano tra i capelli, spettinandoli in un modo che lo rese ancora più affascinante. Tara scrisse “consigliare gel e lucidante” come appunto per Bubble, la direttrice del reparto estetica.
- E, come vede, la stoffa è facilissima da ridurre in striscioline. In caso di DiD non dovrebbe trovare nessun problema a strappare la camicia per fasciare le sue ferite, con il bonus di mostrare alla fanciulla i suoi pettorali marmorei.
- DiD?
- Donzella in Difficoltà, a volte mi scappano parole in gergo tecnico anche con i clienti, non ci badi. Comunque, le ho preso due modelli a cui mancano del tutto i primi tre bottoni, ma tanto voialtri non li allacciate mai, dico bene? Poi valuteremo se includere nel personaggio anche un ciondolo misterioso. Vedrà, siamo evoluti anni luce dalle croci dorate con catenona: ora offriamo cuori, cammei, pietre dure, legno, cuoio, materiali alieni o rari in caso di antico manufatto magico… Ma dicevamo delle camicie, guardi questa che comodità, se la provi!
Davon si sfilò senza battere ciglio il dolcevita che portava in quel momento, restando tutto pettorali di fronte a Tara, che gli passò la camicia aperta con piglio professionale.
- Noti la comodità dei bottoni a clip, che evitano spiacevolezze come il doverli riattaccare tutti se la camicia andrà tolta strappandosela di dosso. Ma, lo vedo dai suoi occhi, lei cerca anche un modello che possa essere slacciato lentamente dalle dita sottili e inesperte del suo grande amore. E allora ecco qui: bottoni tradizionali in eco-avorio con asola semplificata.

Mattina sprecata con un personaggio squallido che poteva essere gestito anche da un’apprendista.
- Il cartellino “venditore senior” è decorativo, a quanto pare – borbottò Tara al tubo pneumatico davanti a sé. L’indicatore segnalò l’arrivo della pergamena con gli appuntamenti del pomeriggio. Tara ruppe il sigillo di ceralacca e si mise a leggere.
- Ma che razza…
Due secondi dopo era nell’ufficio della direttrice, Brina Leaves.
- Cos’è questa, una presa per il culo?
Tara sventolò sotto il naso di Brina la pergamena con i suoi impegni della giornata. Brina smise di bere il suo infuso al gelsomino e guardò la riga che il dito di Tara indicava.
- Hai chiesto tu di diventare Affiancatrice, se non mi sbaglio.
- Sì, ma ti pare che io possa spiegare il mestiere alla povera – Tara girò il foglio verso di sé e rilesse il nome – alla povera Kirilian, se il nostro primo cliente è lui? Dovrò passare il tempo a raccogliere la bava da terra!
- C’è sempre di peggio. Bubble mette i suoi assistenti a fare la pulizia-ventose al Kraken, i primi mesi di apprendistato.
- Perché quella gnoma maledetta è una pazza nazista.
Brina tornò alla sua tazza di infuso e alla lettura del bollettino “Frattura tra i mondi”. Tara si spalmò sulla scrivania del suo capo e giunse le mani.
- Ti prego ti prego, spostamela all’appuntamento delle due con l’oste, dove passeremo eccitantissimi momenti a scegliere la forma dei boccali e le teste di tarrasque da appendere sulle pareti.
Il sorriso di Brina era delizioso, mentre le rispondeva – No. – e riprendeva a sorseggiare il gelsomino.
Tara percorse il corridoio verso la sala relax del personale più nera dell’Abisso.
- Ehi, brutta giornata? – la salutò Mirror, reparto alieni non umanoidi.
- Oh, solo una povera figliola che avrà Ros come primo cliente.
- Quel Ros? Scommetto che è una delle pensate geniali di Brina. Al mio primo giorno di lavoro ricordo ancora che mi ha messo al reparto yaoi-seme, – aggiunse Ranmaru da uno dei divanetti – credo che tutto il sangue del mio corpo continuasse a passare dalle guance a qualcos’altro, su e giù.
Mirror sbuffò dentro il suo caffè.
- Io credevo che anche tu fossi un seme, Ran.
- Infatti, adesso chi è il capo del reparto yaoi-uke? – disse il collega con un sorriso furbo.
- Aspetta, e ti ricordi quel poveretto che avevano messo alle armature fantasy da donna? Lì però è stata stronza anche Liennan, che l’ha mandato a servire una cliente che sapeva di per certo provenire da un hentai bondage. – Mirror rise. – Liennan sostiene che, quando ha tirato fuori la tuta punitiva con il doppio vibratore, il poveretto è andato in autocombustione.
- Però così non la stiamo rincuorando! – Ranmaru zittì Mirror e si girò verso di lei. - Vedrai, Tara, è tutto per testare le tue capacità. Solo, magari, non lasciare soli la ragazza e Ros.
Tara ebbe un brivido. Prese la cosa più rilassante dal distributore, una barretta ipocalorica che sapeva di fieno, e la mangiò come l’ultimo pasto di un condannato a morte.

- Guardi, il peltro anatossico si rivela sempre la scelta vincente se, come mi ha detto, il livello medio della sua clientela è così turbolento. Arrivederci allora!
Tara si congedò dall’omone con una vigorosa stretta di mano e guardò soddisfatta la lunga lista di articoli che aveva venduto. Lavorare con l’oste era stato più simpatico del previsto, a parte il pensiero costante e martellante come un picchio che l’ora della sua fine si stava avvicinando.
Ripercorse il corridoio fino all’ufficio di Brina con l’impressione che i piedi le stessero sprofondando nella Palude Melmosa (modello con nebbia incorporata).
Lì, il suo capo la accolse col solito sorriso da schiaffi. Di schiena sedeva l’inconsapevole vittima, una ragazzina coi capelli blu e la divisa da apprendista.
- Ah, Tara! Ti presento Kirilian. Kirilian, lei sarà la tua Affiancatrice per la prima settimana qui da noi. Adesso non voglio farvi perdere tempo, avete un cliente importante da conoscere.
Crepa crepa crepa, strozzati te e il tuo infuso al gelsomino!
Tara mise nel sorriso successivo tutta la sua abilità di venditrice, strinse la mano a Kirilian e le fece strada verso il punto di accoglienza clienti. A metà corridoio, la spinse contro il muro.
- Sei miope e porti le lenti a contatto?
- N-no.
- Almeno sei lesbica?
- Eh?
- Potrebbe essere l’unica cosa in grado di salvarti la vita.
- Oddio lo è lei? Mi vuole violentare qui, in mezzo al corridoio? È uno scherzo ai nuovi venuti? La prego mi dica che è uno scherzo…
Tara smise di stringere il braccio alla terrorizzata Kirilian e sospirò.
- Se il tuo curriculum è stato scelto, vuol dire che sai qualcosa dei rapporti con i clienti particolari che abbiamo qui in negozio, giusto?
La ragazzina riacquistò un po’ di colore.
- S-sì, ho studiato Relazioni col Mondo Magico e durante la stagione estiva ho fatto la barista in un punto di sosta spazio-temporale. Credo di avere i requisiti adatti per lavorare qui, sono stata istruita a sufficienza.
- Essere istruiti non è la stessa cosa che essere preparati. Stammi a sentire, oggi tu parli solo quando te lo dico io e non ti stacchi dal mio fianco nemmeno per un secondo. Che cosa ti ha detto Brina del nostro primo cliente?
Kirilian aveva riacquistato padronanza di sé: aprì la cartelletta che aveva in mano e scorse le informazioni.
- Rosiel Ombra della Morte, cliente abituale da 300 anni. Desidera cambiare forma al suo scettro e dare una svecchiata ai suoi vestiti. Sezione: fantasy puro. Razza: umanoide. Credo che sia uno di quei signori del male che si producono in risate fuori contesto e indossano gli spallacci grossi con le catene o suonano gli organi che sputano fiamme.
Andrà molto, molto, molto male.
La saletta di accoglienza era ancora vuota. Tara si lambiccava il cervello in cerca di un suggerimento in grado di salvare Kirilian, ma l’unica cosa che le veniva in mente era “Fuggi, sciocca!”. E a proposito di stregoni che arrivano sempre quando è il momento…
- Tara, insostituibile Tara!
Come ogni maledetta volta, undici sillabe e il suo cervello stava già chiedendo al resto del corpo “Come mai non siamo ancora a rotolarci tra le lenzuola con il proprietario di questa voce?”.
Kirilian, da previsioni, era divenuta incapace di fare qualsiasi altra cosa non fosse rimanere in adorazione del Signore delle Ombre, Stregone dei Tempi, Capo della Gilda dei Ladri d’Oriente, Mezzo Drago e Uomo più Figo dell’Universo Mondo che era apparso davanti ai loro occhi.
Dai, non ha nemmeno nascosto le ali!
- E chi è la tua giovane apprendista? – Rosiel aveva sollevato con l’indice il mento di Kirilian, e ora la fissava dritta negli occhi. La ragazzina era già arrivata a un punto in cui avrebbe sacrificato il suo clan per una notte tra le braccia dello stregone. No, forse addirittura il suo continente. Tara la prese per le spalle e la nascose dietro di sé.
- Chiunque sia, non c’è trippa per draghi qui. Adesso per piacere andiamo verso il reparto, conoscendoti non sarà breve.
- Nulla è breve con me, Tara, dovresti saperlo.
Il tasto dello stop. Bastava schiacciare il tasto stop dell’ascensore e loro tre avrebbero passato l’ora più piacevole della loro vita. Un brusco cambio di direzione della cabina e l’impatto con la parete risvegliarono Tara.
Purtroppo fecero anche finire Kirilian tra le braccia di Ros, che la strinse a sé con fare protettivo.
- Tutto bene?
- Benissimo! – Tara gliela strappò dalle braccia prima che lo stregone sfiorasse la guancia di Kirilian e il profilo delle sue labbra.
Se ne uscivano intere, avrebbe gettato Brina in bocca al Kraken, con le ventose belle lucidate dagli assistenti di Bubble.

- Cioè, vuoi dire che c’è qualcuno che ci va davvero a letto, con quello? – Kirilian, davanti a una tazza di caffè, stava lentamente riacquistando l’uso della parola. Tara, svuotata dalla tensione e riempita dal sollievo che fossero entrambe ancora sane di mente, si sentiva in grado di affrontare una maratona Contea-Mordor-Contea.
- Sì, è una cliente anche lei. Hanno anche due gemellini, anche se credo che siano ancora convinti che il maschio sia morto.
- Cliente anche lui?
- Oh sì, è tutto suo padre, anche se non ha ereditato il suo senso dell’umorismo. Credo che rientri più nella categoria “cattivo tormentato assetato di vendetta”. La femmina invece ha cambiato allineamento, gioca dalla parte dei buoni.
- Scusami Tara, credo di non avere più sentito nulla dopo la frase “tutto suo padre”. Non riesco a credere che al mondo ne possano esistere due così.
Tara le spianò contro la paletta di plastica del caffè.
- E tu, come da regolamento aziendale, cosa non devi assolutamente fare con i clienti?
- Avere rapporti al di fuori della mia professione.
- Esatto, brava bambina.

Tara chiuse la porta di casa e appese la giacca sull’attaccapanni, accanto a quella di Neji, già stravaccato sul divano.
- Sono eausto, oggi non ho fatto che tatuare serpi tutto il giorno.
- Fammi indovinare, una setta malvagia di assassini che per non farsi scoprire hanno sulla schiena un gigantesco tatuaggio col loro simbolo?
- Una cosa del genere, esattamente.
- La furbizia fatta confraternita, insomma.
- E tu invece?
- Mi hanno dato una nuova apprendista. Battesimo del fuoco con Ros.
- Con Ros? Il famoso stregone dell’ombra che non vuoi che veda perché sennò impazzirei dalla gelosia?
- No, il famoso stregone dell’ombra che non voglio che tu veda perché ti farebbe diventare all’istante più gay di Ranmaru.
- Questo non mi aiuta a non essere geloso.
Neji si sciolse i capelli dalla “coda da lavoro”, e Tara pensò che Ros poteva anche andare a Wakanda, per quanto la riguardava.
- Cosa mangiamo? Credo che l’unica cosa in frigo siano gli inchiostri per tatuare gli incantesimi di gelo. Eeee infatti… - la ragazza aveva aperto il frigo più desolato della Frattura - … abbiamo inchiostri magici più, udite udite, un’arancia. Potresti tatuare l’arancia e farne un oggetto arcano. Ma lo sai che sei fai così la fame mi passa anche?
Neji si era tolto la t-shirt che usava come divisa, e adesso si stava stiracchiando sul loro divano in una meravigliosa canottiera nera. Tara richiuse l’anta del frigo e gli si mise sopra a cavalcioni.
- Proposta, tra un’oretta andiamo a prendere un piatto di nachos dal Doc, che oggi al pub c’è anche la serata a tema “Han shot first”.
- E nell’oretta prima?
- Beh…
- Tanto lo so che stai pensando a Ros.
- In effetti, ho nascosto in frigo anche lui assieme all’arancia.
- Una scusa in più per andare a mangiar fuori stasera.









La tana di Otto

L'idea che i personaggi fantasy/fantastici si rifornissero dei loro oggetti in un enorme grande magazzino era un'idea che mi era venuta ai tempi in cui giocavo a Dungeons&Dragons. Darei chissà cosa per lavorare in un posto del genere...
Il primo pezzo è una piccola presa in giro del nuovo tipo di vampiro da romanzo per adolescenti: giovane, bello e vestito di jeans e camicia bianca, perché lui è moderno ma con stile.
Alcuni personaggi che compaiono dopo (Bubble, Ros con famiglia, la confraternita degli assassini) sono stati rubati e riciclati da vere campagne di D&D.

Non ho piani molto precisi per la pubblicazione, in line di massima sarà una raccolta disomogenea di storie a seconda delle idee che mi vengono in mente, con il comune denominatore dell'ambientazione nella Frattura tra i Mondi. Se aveste qualche suggerimento o proposta (di clienti, reparti o commessi) le accolgo molto molto volentieri!

Grazie come al solito alle mie beta 
Dragana e Vannagio e a tutti quelli che sono arrivati qui.



















   
 
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