Come una lama tagliente,
senti quel freddo agghiacciante che ti preme,
all’intero delle tue membra
ove la laringe viene massacrata
da ghiaccio fuso nell’aria.
Cerchi lo sguardo di quella donna in un lamento del vento,
cerchi il suo respiro in un vecchio sentimento.
Che sia madre, che sia figlia,
cerchi la sua anima in quelle miglia,
nell’immensità della buia cecità,
ove le tenebre senti penetrar!
Anima leggera, polvere dei tuoi anni,
rivolgiti a me, di nuovo,
porgimi le calde mani.
Ma calpestata da quella vigliacca te ne sei andata,
e il tuo riposo, cullo con me, con la speranza ormai frantumata!