Un
dolce, caloroso regalo di Natale...
Dicembre, il mese più magico dell’anno era ormai
giunto.
La temperatura si era notevolmente abbassata, sulle colline si iniziava
a
vedere la prima neve e nell’aria si iniziava a sentire la
sensazione di gioia
che prende sempre in questo magico mese.
Ormai tutte le vetrine erano allestite con le decorazioni natalizie e
per le
vie della città gli alberi ormai erano stati decorati con
nocche rosse e dorate
che donavano colore ai rami ormai spogli.
Quella sera, Usagi passeggiava in compagnia delle sue amiche e
respirava quella
magica aria di festa che c’era nell’aria e pensava
felice alle prossime vacanze
natalizie che avrebbe trascorso in compagnia del suo Mamoru.
Proprio per questo aveva ben pensato di preparargli una sorpresa per
Natale, solo
per il suo amore che sfortunatamente non aveva più avuto il
calore di una
famiglia sin da quando era bambino, avendo perso prematuramente i
genitori.
Non ricordava più cos’erano le feste natalizie,
era arrivato sul punto di non
crederci più, poi all’improvviso arrivò
quella ragazza dai codini biondi che
gli cambiò la vita regalandogli tutto il calore che gli era
stato negato da un
destino beffardo circa venti anni prima.
A lui bastava questo, lei lo sapeva, ma questa volta voleva fargli una
sorpresa
magnifica, regalargli qualcosa che lo facesse restare a bocca aperta e
l’occasione le si era presentata un paio di giorni prima:
“Usako, devo andare a un corso di
aggiornamento fuori città. Durerà solo quattro
giorni... purtroppo mi impegnerà
il weekend, mica ti dispiace?”
Un lampo di genio attraversò per un attimo il cervello della
ragazza che
sorrise, lo abbracciò e gli disse:
“Il lavoro è lavoro. Vai tranquillo, io ti
aspetterò!”
Sorpreso dalla troppo tranquilla reazione della sua fidanzata la
guardò con
aria stupita, non sapeva cosa dire e restò a bocca aperta
“Sono solo quattro giorni Mamo-chan, posso sopportarli. Ho
sofferto tre mesi
senza sapere dove fossi, non mi spaventano pochi giorni”*
A quelle parole le sorrise e l’abbracciò.
Aveva lavorato da Motoki per un po’ di tempo e ne aveva
ricavato un bel
gruzzolo che avrebbe investito per preparare la sorpresa per il suo
Mamo-chan.
Si recò al centro commerciale e con le amiche si diresse
alla caccia
dell’albero più bello.
Ce n’erano una miriade, troppo alti, troppo bassi.
Poi ne vide uno, abbastanza alto, grosso, era decorato con nastri
dorati e
sembrava chiamarla a sé.
Era perfetto per il salotto di Mamoru!
Si rivolse alla commessa che gentilmente le diede un enorme scatolone,
tra l’altro
abbastanza pesante, per fortuna c’era Makoto con lei che si
prese la briga di
portare il pesante acquisto.
Comprare le decorazioni fu molto più facile; tutte dorate e
rosse, colori cosi
avrebbero regalato una luce calda e accogliente in casa.
Avevano già festeggiato il Natale assieme, erano ormai
quattro anni che si
amavano, ma Mamoru era sempre venuto a casa sua o al santuario di Rei,
questa
era la prima volta che lo avrebbero festeggiato a casa di lui.
Quell’anno l’atmosfera era particolarmente magica,
forse perché per la prima
volta avrebbe festeggiato la festa più bella
dell’anno sola con il suo
Mamo-cha, come una coppia di neo sposini, arrossì
all’idea e corse via con
Makoto al seguito che portava il grosso albero e le altre ragazze.
A casa di Mamoru si mise subito all’opera.
Lui sarebbe arrivato quella sera e aveva davvero poco tempo per
allestire
l’albero con le luci e le pallina colorate.
La casa l’aveva decorata con vischi e agrifogli sulle porte,
fuori la porta
d’ingresso aveva appeso una cornice con una bella scritta
rossa che diceva:
“Buone Feste”.
In salotto sul tavolino aveva posato un centrino con su una candela
bianca e
dorata, altre uguali le aveva posizionate sui mobili.
“Usagi?”
“Dimmi Ami” rispose
felice mentre si
guardava attorno
“Dobbiamo aiutarti con l’albero?”
“No Ami, vi ringrazio per avermi accompagnata per i negozi,
ma adesso voglio
fare tutto da sola...”
“Capisco... bene noi andiamo e ci vediamo stasera. Non vedo
l’ora di vedere
l’albero allestito!”
Le ragazze uscirono dall’appartamento salutandole una ad una.
“Bene!” si disse “A lavoro”
Aprì lo scatolone, estrasse l’albero e
iniziò a montarlo. Aprì ogni singolo
rametto e per compiere questa operazione ci mise almeno
un’ora di tempo.
Prese le lucine, e iniziò a girare attorno
l’albero fino a ricoprirlo dall’alto
in basso, poi le accese e sorrise soddisfatta.
L’albero era illuminato di tante luci gialle che ad
intermittenza davano luce
all’appartamento.
Le spense e continuò il lavoro.
Aveva sempre amato fare l’albero a Natale, ma questa volta
era ancora più
felice di addobbarlo perché lo avrebbe fatto per
l’amore della sua vita a sua
insaputa.
Era troppo tempo che Mamoru non aveva un albero in casa sua, ed era ora
di dire
stop a questa triste usanza e iniziare con le giuste, sane e vere
tradizioni
natalizie.
Iniziò a decorarlo con nastrini, palline, stelline, perline
tutto rigorosamente
di due colori, infine diede il tocco di classe posizionando un
angioletto in
cima.
Al lavoro completato, attaccò la spina delle luci alla presa
e si godette lo
spettacolo.
L’albero era completo, alto, bellissimo e tutto colorato,
sorrise felice e si
diresse in cucina a preparare alcuni biscotti.
La sera era ormai giunta e l’ultima teglia di biscotti
cuoceva in forno, e
sentì aprire e poi chiudere la porta d’ingresso.
Mamoru era tornato!!!
Corse velocemente da lui e gli saltò tra le braccia felice
di rivederlo.
“Usako!”
“Mamo-chan”
“Lo sai che mi sei mancata... che sorpresa vederti qui... che
fai? Che
profumo... stai facendo i biscotti per caso?”
“Si amore... e non solo...”
“Cosa hai fatto ancora?” le chiese sorridendo
“E’ una sorpresa. Devi chiudere gli occhi e
seguirmi!”
“Se chiudo gli occhi, non vedo dove metto i piedi e
cado...”
“Spiritoso... dai Mamo-chan, chiudi gli occhi”
“Va bene!” si arrese sorridendo.
Era difficile dirle di no quando faceva quella voce e lo guardava con
quegli
occhi limpidi e azzurri come il mare.
Gli prese le mani e lo condusse in salotto, di fronte
l’albero e poi gli disse:
“Ecco, ora puoi aprire gli occhi!” disse sorridendo
“Grazie...” restò senza parole in bocca.
Mamoru osservava l’albero decorato e luminoso... era tanto,
troppo tempo che
non ne vedeva uno in casa sua.
“Mamo-chan? Va tutto bene? Non è che non ti
piace?”
“Ma cosa dici? E’ bellissimo Usako... Tutto questo
lo hai fatto per me?”
“Si... perché volevo che anche tu avessi il tuo
albero in casa... questo è il
mio regalo di Natale, amore mio.”
Si limitò a sorriderle ed abbracciarla forte.
D’un colpo sparirono i tristi Natali, passati uno dopo
l’altro in istituto, poi
quelli passati da solo prima di conoscerla, il senso di vuoto e di
abbandono
che per tanto tempo si era rintanato in lui.
La sua vitalità lo aveva salvato da un baratro di solitudine
e non l’amava solo
perché erano stati uniti in un lontano passato, ma
l’amava per il suo
carattere, a volte un po’ troppo irriverente, ma con un cuore
grande come il
sole.
Poi pensava alla sua gelosia e alla sua paura di non essere abbastanza
per
lui... come poteva mai solo pensare questo?
Lei lo completava, era la parte di lui che gli era sempre mancata...
era la sua
famiglia e presto sarebbe diventata sua moglie.
Restarono in silenzio ad osservare l’albero, abbracciati e
innamorati più che
mai.
“Dovrei aspettare il 25 dicembre, ma dato che ho avuto il mio
regalo in
anticipo, è giusto che anche tu abbia il tuo
adesso!”
“Mamo-chan ma io non l’ho fatto per avere un regalo
da te... anche se la cosa
mi fa tanto piacere” disse ridendo
Mamoru rise con lei e prese dal borsone una scatola lunga e blu.
Gliela porse e lei l’aprì e ne uscì
fuori una collanina di oro bianco con un
diamante.
“Mamo-chan... ma è bellissima!”
“Mai quanto te... girati che ti aiuto a metterla.”
“Corro a guardarmi allo specchio!!!”
Corse in bagno strillando eccitata su quanto fosse bello il regalo di
Natale
del suo Mamoru e di quanto lo amasse per poi correre da lui e saltargli
addosso
felice per baciarlo a lungo sulle labbra.
Le mani iniziarono subito a cercarsi per poi accarezzarsi a vicenda.
Quelle di Mamoru si ritrovarono in breve tempo sotto la maglia di Usagi
a
giocare con un seno che aveva tirato fuori dal reggipetto.
“Credo che staresti molto bene con soltanto la collana
addosso” le sussurrò
suadente all’orecchio
“Dottor Chiba, lei è proprio uno
sporcaccione”
Poi risero entrambi.
Un dolce e romantico momento che fu interrotto dal suono del campanello
e dalle
voci di Ami, Rei, Makoto, Minako e Motoki che ridevano felici.
A malincuore si staccarono e andarono ad aprire ai loro amici.
“Buonasera piccioncini!!!” squittì Minako
“Non avremo mica interrotto qualcosa, vero Usagi?”
le chiese Ami
“Certo che no, prego entrate... ma quanta roba avete
portato?”
“Makoto ha cucinato tutto il giorno, Usagi. Lo sai quando
ceniamo con te
dobbiamo sempre abbondare per non rischiare di restare a
digiuno” fece Rei
ridendo
“Mamo-chan, ci hanno interrotti...”
“Non fa nulla Usako... ci rifaremo stasera...” le disse sorridendo
“Che amici rompiscatole che abbiamo”
“Dai non dire cosi...”
“Lo dico eccome... non ti vedo da quattro giorni, per me sono stati un inferno”
“Non avevi detto che saresti stata bene?”
“Cosa dovevo dirti? Che volevo farti una sorpresa per Natale approfittando di questi giorni che non ci sei stato?
“Sei davvero unica, Usako”
E la strinse forte a sé, come la cosa più preziosa che avesse.
Di certo il dono più bello che avesse mai ricevuto era stata proprio lei che gli aveva illuminato la vita come un milione di alberi decorati.
Non c’era bisogno di aspettare dicembre, con Usagi per lui era ogni giorno Natale e solo per questo si riteneva l’uomo più felice e fortunato della Terra.
Ed eccomi qui con questa one shoot natalizia dedicata a loro due: Mamoru e Usagi.
In questo periodo sento pochissimo, anzi quasi per niente l’atmosfera del Natale, ma penso proprio di non essere l’unica.
Con questa storia spero di aver acceso almeno un po’ in voi lettrici, quella bella sensazione che purtroppo, per come stanno andando le cose in Italia manca un po’ a tutti.
Mi auguro che vi sia piaciuta e aspetterò con trepidazione le vostre opinioni a riguardo.
Nel frattempo auguro a tutte voi un caloroso, sereno Natale e un felice anno nuovo, sperando che sia per tutti migliore di quello passato.
Ogni anno porta con se belle e brutte cose, tenete presente che una cosa bella viene sempre dopo una brutta esperienza, come è accaduto a me che ho passato un anno particolare fatto di tristezza, molta tristezza ma anche di felicità recuperata grazie a tantissimi amici.
Abbiate sempre la speranza nel vostro cuore, come ci ha insegnato la paladina della legge.
Buone feste!
Valentina