Ogni epoca ha i suoi tempi
duri…
Ogni viaggio ha un imprevisto...
Ogni saga ha il suo LATO OSCURO!
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...
STAR WARS
EPISODIO 0,5
LA
MINACCIA INESISTENTE!
Gravi
tumulti hanno travolto la
Galassia
a causa del “Torneo
Interplanetario di Scacchi”.
L’avida Federazione
dei Dementi, agli ordini di uno strano
e losco figuro dal
mantello fuori moda che spera di vincere i soldi
in palio, ha
sequestrato il pianeta Naboo, campione imbattuto, in
modo
da assicurarsi una vittoria schiacciante .
Mentre
al Senato Galattico si fanno scommesse su chi vincerà, il Cancelliere
Appena Supremo ha inviato in segreto due
cavalieri Jedi, per tentare di risolvere
il terribile conflitto
(e quindi si deduce che doveva essere proprio disperato per aver
dovuto mandare due idioti a salvare un pianeta…)…
Capitolo 1. Fuga a
rotta di collo
L’incrociatore repubblicano uscì finalmente dall’Iperspazio.
-Capitano, comunichi al viceré che vogliamo
scendere subito altrimenti il mio allievo si mette a piangere.- disse Qui-Gon Jinn.
Nessuna risposta.
-Capitano...?- domandò di nuovo,
sporgendosi al sedile del pilota, sorprendendolo mentre si stava fumando una
sigaretta e leggendo il giornale.
-Hemmm...come? Sì-sì,
chiamerò il viceré - confermò il capitano, dopo
essersi accorto dell’anziano Jedi che lo squadrava
severamente.
Il viceré acconsentì, e poco dopo l’astronave era già
entrata nell’hangar della nave di controllo droidi,
che assomigliava ad una specie di ciambella con una palla in mezzo. Non so
quale genio abbia ritenuto che questa fosse una forma adatta ad una nave
spaziale, ma che possiamo farci…
I due Jedi si fecero condurre da
un droide di protocollo in una stanza che
probabilmente doveva essere la sala delle riunioni, che li invitò ad attendere lì
i viceré della Federazione dei Dementi.
-Ho un presentimento negativo.- disse il giovane Obi-Wan Kenobi, abbassando il
cappuccio del suo mantello, facendo scoprire la sua chioma da hippy (perché infatti lo era).
Anche Qui-Gon aveva i
capelli lunghi, ma era solo un parrucchino; in realtà era pelato come un
pomodoro.
Il maestro Jedi lo guardò allarmato:
-...Devi andare ancora in bagno?
-No Maestro, è qualcosa da un’altra parte...che mi sfugge.
-Non farci caso, mio giovane Padawan- gli consigliò Qui-Gon -probabilmente ti sei solo perso il portafoglio.
-Che cosa?!
-Oh, tranquillo Obi-Wan, i soldi
non c’erano, stavano con me ieri sera quando sono
andato al “La Tana del Jedi Arrapato”, lì a Galactic City.
Intanto in un’altra sala, il viceré e il
suo secondo, il tenente Rune Haako, stavano
interrogando il droide di protocollo:
-...Quindi tu dici che sono Jedi?-
chiese Nute Gunray.
-Sì, credo che gli ambasciatori del Cancelliere lo siano.- rispose educato il droide.
Sia lui che Rune Haako, scoppiarono in una fragorosa risata!
-Hahahahaha… niente di meglio che
una bella caccia al Jedi per
iniziare la giornata! Allora, come li uccidiamo stavolta?
-Io propongo di distruggere l’incrociatore in modo che non
possano fuggire e saturare l’aria della stanza in cui si trovano con gas
velenosi, poi mandare i droidi a sbucherellare
con i blaster i loro cadaveri, ed infine arriviamo noi che prendiamo le
loro spade laser, li tagliamo a fette e appendiamo le loro teste insieme a
quelle degli altri Jedi nel salottino per il brandy...
che te ne pare?- disse il tenente.
-E’ un’ottima idea! Diciamolo
anche a Darth Sidious!- aggiunse l’altro.
Così contattarono il signore dei Sith,
e davanti a loro apparve la sua immagine tremolante.
-Ciao Darthy, come va?
Il Sith sembrò alterarsi di brutto:
-Quante volte vi devo dire di non chiamarmi Darthy!!! ...Comunque, che cosa
c’è?
-Ci scusi Milord- disse il viceré, molto più intimidito -volevamo informarla che gli ambasciatori del Cancelliere
sono arrivati...pensavamo di ucciderli...
-Fate come vi pare- tagliò corto Darth
Sidious -uccideteli, scorticateli, buttateli dal
balcone, basta che non cediate alle loro stupide
trattative. E’ chiaro??
-Cristallino, Milord.
-Bene. E ora lasciatemi guardare la partita in santa pace,
per la miseria, che forse stavolta è la volta buona
che vince l’Inter!!- esclamò il Sith.
-Certo, Signore...a presto.
L’ologramma di Sidious scomparì.
-Ok, cominciamo
ad ammazzarli- disse Nute Gunray.
Per prima cosa, secondo i piani, distrussero la nave. I Jedi avvertirono un tremito
nella Forza, ma se ne fregarono completamente.
Poi però la stanza si riempì di gas velenoso, e allora
furono costretti a fuggire di lì.
Si trovarono davanti ai droidi,
che sconfissero non senza difficoltà (anche se erano
fatti di materiale scadente e per di più erano difettosi), e cercando di
scappare da lì in fretta prima che la Federazione li sgozzi vivi, anche se non
avevano ben capito perché.
In quello stesso momento, a Naboo,
la regina Amidala stava tenendo una videoconferenza
con Nute Gunray nella sala
del trono del suo palazzo. Sembrava furibonda e svegliata da poco, infatti aveva i capelli scarmigliati come una pazza, portava
ancora il pigiamino rosa con i coniglietti e
l’orsacchiotto sotto braccio. Chiunque l’avrebbe derisa, ma...era una regina!
-Si può sapere che accidenti state facendo al mio pianeta, mannaggia a voi???- esclamò con
rabbia, mentre mordicchiava lo stecco di quello che doveva essere stato un lecca
lecca alla fragola- Già il fatto di avermi buttata
giù dal letto a quest’ora basterebbe a farmi
rimettere in vigore la pena di morte apposta per voi, in più venite a rompere
proprio qui da me?? Se avete intenzione di prenderci in ostaggio con tutte quelle
navi ridicole per via del torneo siete proprio fuori
rotta, cocchi miei!!
-Vostra Maestà, siete presuntuosa...non
toccheremmo con un dito il vostro pianeta senza l’approvazione del
Senato!
-Ma il Senato è troppo impegnato a
scommettere su questo torneo di scacchi, non è forse così? Non vi avrebbero mai
dato ascolto, specialmente ora!
Rune Haako bisbigliò
al suo compare:
-Ella ha ragione...non abbiamo
l’approvazione del Senato...
-Taci e continua la farsa!- rispose
di rimando Nute Gunray.
-Vostra Maestà, penso che vi sbagliate. Noi...
-E basta, viceré!- lo interruppe
ancora più infuriata -Avete passato il segno con questa fottuta
invasione illegale! Ci avete tagliato i viveri, le comunicazioni e persino
l’elettricità! Ora non posso né chattare in Internet,
né guardare la tv, e neppure ascoltare la radio col mio bellissimo stereo!
Quale sarà la prossima mossa?- si interruppe per
prendere una mentina, e parve calmarsi -Comunque ho saputo che gli ambasciatori
del Cancelliere Appena Supremo sono lì con voi...
-Noi non ne sappiamo niente di questi ambasciatori!- esclamò Rune Haako, mentendo spudoratamente –Ma d’altra parte, se firmaste il trattato di ritiro dal torneo, tutto questo non avrebbe più importanza perché ce ne andremmo subito e vi lasceremmo in pace…
Amidala parve schifata e
indignata.
-Bel tentativo, ma non attacca con me! Naboo
è un popolo di coraggiosi e noi non ci arrenderemo mai alle vostre sordide
richieste! Vi avverto, se scopro cosa state nascondendo, giuro che vi ficco il
bastone del mio lecca-lecca in un occhio!
Detto questo, fece interrompere la comunicazione.
-Vostra Maestà, ma siete proprio sicura che i Naboo preferiscano essere assediati dalla Federazione dei Dementi piuttosto che perdere un torneo?- le chiese Panaka, il capo dei suoi bodyguards.
-Ma certo Panaka, la mia volontà è
del tutto concorde con quella del popolo, che mi amano
e mi stimano.- la regina si avviò placidamente verso uno dei finestroni della sala del trono che dava sulla piazza
principale di Theed, capitale del pianeta., e vi si
affacciò. – BUONGIORNO A VOI, MIEI FEDELI SUDDITI!! –
esclamò sorridendo e alzando le braccia.
Dal basso si levarono delle grida:
-Eccola lì, quell’infame!!!! Addossooooooooooooo!!!
Prima ancora che se rendesse conto, Amidala si ritrovò ricoperta di uova, frutta e verdura marcia, e altre cose innominabili.
Intanto Qui-Gon e Obi-Wan, passando per i condotti di aereazione, si ritrovarono di nuovo nell’hangar.
-Maestro, devo andare in bagno!- Disse
Obi-Wan, nascostosi dietro Qui-Gon.
-Non puoi adesso, abbiamo da fare!
Guarda...è un esercito intero di droidi...ma chissà
perché stanno per andare verso Naboo?
-Maestro, mi scappa!
-Taci figliolo, devo pensare! “Hum...forse fanno una parata militare...”
-Maestro...!
-CHE C’E’!!!- esclamò il Jedi, rischiando sul serio di farsi sentire.
-Mi scappa!- rispose Obi-Wan.
-Se ti scappa te la tieni! Ora
dobbiamo trovare il modo di andare a Naboo per vedere
la parata milit...hem...per
portare con noi la Regina Amidala a Coruscant, per poi esporre il problema al Senato!...Sento che vogliono impossessarsi di Naboo
per vincere il torneo di scacchi senza problemi, e vogliono che la gente di Naboo si riscatti facendo firmare ad Amidala
un documento che certifica che il pianeta si ritira dalla gara!
Obi-Wan fissò sorpreso il Maestro:
-Ma...come sai tutte queste cose!
A quel punto Qui-Gon arrossì un
po’:
-Hem...l’ho sbirciato prima sul copione...ma ora non c’è tempo per parlare! Dobbiamo salire su quei mezzi da trasporto, ci ritroveremo
sul pianeta.
-Bene...- il Padawan quatto quatto si avviò verso un mezzo da
sbarco, ma poi tornò un attimo indietro:
-Maestro, ci sono i gabinetti nei mezzi da sbarco?
Qui-Gon dovette
mandarlo via, altrimenti un calcio nel sedere non glielo levava nessuno!
Nel frattempo, alla sala comandi della nave di controllo droidi…
-...La regina? Ha acconsentito a firmare
il trattato?- chiese l’ologramma tremolante di Sidious
ai viceré.
-No Milord, non ancora.
Il Sith si alterò di brutto:
-Porca miseria! Mi serve la sua firma, sennò non posso
vincere i soldi al torneo di scacchi, e se non vinco non mi posso
comprare la moto! Lo capite questo?
-Sì, Milord.
-E allora vedete di convincerla!
-Faremo del nostro meglio...abbiamo
fatto già partire la droide-armata per arrestare gli
abitanti di Naboo.
-Bene, ma ricordate...voglio la sua firma!
Quella mattina, come tutte le altre, il Visconte Gungan Jar Jar Binks
era uscito per fare la sua passeggiata nella foresta, leggendo la Divina
Commedia, quando improvvisamente sentì un rumore infernale (capitato proprio a
proposito…) che si dirigeva verso di lui...e vide tanti animali che fuggivano,
alberi sradicati come niente, tutto per il passare di una grande macchina
devastatrice.
-Grande Giove!- esclamò stupito proprio
quando la macchina era a due passi da lui.
Scorse anche un vecchiardo umanoide che si stava dirigendo
da quella parte!
-Stai giù!- Gli disse l’uomo, e lo
fece sprofondare nel pantano.
Jar Jar potè
sentire lo spostamento d’aria sopra di lui, poi, quando il pericolo passò, si
rialzò tutto arrabbiato e disse a Qui-Gon:
-Dico, ma siete impazzito? Avete
appena rovinato il mio completo nuovo di Rocco Tarocco! Qualcosa da dichiarare?
Improvvisamente i due videro un droide
su una piattaforma aerea che rincorreva un giovane umano coi
capelli da hippy, sparando all’impazzata.
Qui-Gon deviò i colpi con la spada
laser, che avrebbero colpito Obi-wan
se non avesse portato al collo un medaglione metallico col simbolo della pace,
che riflettè il colpo distruggendo la piattaforma
e il droide,
che andarono in mille pezzi.
-Mi chiedo cosa stia diventando la foresta oggigiorno, così
piena di traffico, smog...- disse Jar Jar cercando di spolverare la sua
giacca.
-Chi è questo?- chiese Obi-Wan a Qui-Gon .
-E’ uno...prima gli ho salvato la vita...-rispose lui
Jar Jar si risentì di come l’avevano
liquidato:
-Miei cari signori, ci terrei ad informarvi che ho un
nome...sono il Visconte Gungan Jar Jar
Binks.
-...Visconte?- ripeté il Jedi
-Avete per caso un mezzo di trasporto per condurci alla città di Theed?
Il Gungan sembrò sorpreso:
-Mezzo di trasporto! Ha! Sono troppo snob per
girare nelle strade di Theed, io non mi
allontano mai più di tanto dal mio grattacielo di venti piani che ho nel bel
mezzo della foresta!
-E allora, non conoscete nessuno
che ce ne può fornire uno?- chiese implorante Obi-Wan.
Jar Jar sembrò rifletterci su:
-Hummm...forse qualcuno ci sarebbe,
il Boss di quelli della mia specie...lo chiamo al
cellulare!
Estrasse il suo Videofonino
3 ultimissimo modello, digitò un numero ed aspettò. Poco dopo apparve la
figura di un essere obbrobrioso e lardoso che, a giudicare dallo sfondo dietro
di lui, doveva vivere in una città subacquea (che ovviamente è la prima cosa
che penserebbe chiunque…).
-...Pronto, Nass? Sono io!- disse
dopo un po’ -Mi dovresti fare un favore; ci sono qui due pezzenti rozzi e
maleducati che elemosinano un mezzo di trasporto… visto che tu ne hai tanti,
pensavo che qualcuno, anche il più scassato, sarebbe potuto andare bene per
prestarglielo… basta che in qualche modo se ne vadano, sono
così... poco snob... la mia nobile vista non riesce a sopportarli oltre.
I due Jedi si scambiarono
un’occhiata.
-...Me lo puoi mandare adesso? Davvero? Grazie, sarebbe una
liberazione! Allora a presto!- richiuse il telefono.
-Ha detto che dovete andare al lago, lì troverete il
vostro mezzo. Fortunatamente, non è distante da qui e posso degnarvi del mio
accompagnamento!
I tre si trovarono davanti al lago dopo qualche minuto, dove
trovarono sulla riva uno Sprinter mezzo arrugginito, che assomigliava più che
altro a un triciclo.
-Bene signori, io vi ho accompagnati
fin qui- disse Jar Jar
quando li vide salire sui sedili anteriori della vettura -ora vi saluto e a mai
più rivederci, ok?
-Credo che ci servirà un navigatore, qualcuno che conosca il
pianeta, Obi-Wan- disse Qui-Gon al suo apprendista, e i due si voltarono verso il Gungan.
Avendo un’intelligenza superiore alla media della sua razza,
capì al volo ciò che passava per la testa ai due Umani.
-...No, non penso...che sia una buona idea, e inoltre...
Non fece in tempo a finire che i due, col manico della spada
laser colpirono alla testa il povero Jar Jar, che cadde a terra svenuto.
Purtroppo per loro però la Droide-Armata
li aveva preceduti.
Ora, sulle strade deserte di Theed
(deserte perché i droidi
avevano deportato gli abitanti del pianeta in svariati agriturismi
o località montane di Naboo, senza nessun contatto
con nessun tipo di tecnologia) la Regina e le sue dame erano state arrestate
per essere deportate...in un campo Scout! Amidala
questa non l’avrebbe perdonata.
-Maledetti! Vigliacchi!- urlava a squarciagola come una
cornacchia imbestialita -In un campeggio mi vogliono
mandare! Dannata Federazione dei Dementi! Io vi anniento! Vi disintegro!
Nemmeno i bastoncini di liquirizia mi hanno fatto portare! Me la pagherete
cara!
Le dame si affannavano nel cercare di
farle ingoiare una caramella al miele, almeno l’avrebbe calmata.
-Comandante, è preferibile per la nostra incolumità
fulminare la cornacchia in modo che non alteri ulteriormente i nostri circuiti
con le sue stridule onde sonore?- domandò un droide con voce metallica ad un suo superiore,
probabilmente.
-Negativo- rispose questi con lo stesso timbro metallico -dobbiamo deportarla quando è ancora in vita. Ad ucciderla
penseranno gli Scout con le escursioni sulle montagne.
-Roger comandante- fece quell’altro, quando sia i due che
gli altri droidi che scortavano la corte della
Regina, videro alle loro spalle arrivare Obi-Wan e Qui-Gon seguiti da Jar Jar, che però era più in disparte, e si massaggiava la
testa.
I due riuscirono a sopraffare i droidi
solo perché erano già mezzi tramortiti dalle grida di Amidala.
-E voi siete Scout?- disse lei con
noncuranza.
-Per la verità siamo Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi e siamo Jedi, Vostra
Altezza- s’affrettò a precisare Qui-Gon .
La Regina alzò le spalle:
-Jedi, Scout...stessa roba.
-Sono spiacente di non essere
intervenuto prima, ma il mio allievo- si girò di scatto guardando male Obi-Wan -si doveva cambiar d’abito!
Amidala notò il ragazzo. Era più
giovane di quell’altro,
aveva i capelli lunghi almeno quanto i suoi, dai quali si distingueva una treccina. Indossava una maglietta stracolorata,
i pantaloni larghissimi in fondo e degli zatteroni alti dai dieci centimetri in su. Lo sguardo era un po’a pesce lesso,
ma Amidala lo attribuì alla stanchezza di
diverse notti in bianco (passate magari a farsi… non proseguo) .
“Mmmh, però, mica
male, suppongo che sarà la prossima vittima dell’abbordatrice folle!!”si
ritrovò a pensare la ragazza sogghignando.
-...E allora?- chiese Obi-Wan,
offeso dal gelido sguardo del suo Maestro -ero impresentabile di fronte alla
nostra regale ospite! ...Vostra Altezza...- si rivolse poi alla Regina con un
solenne inchino. Lei arrossì.
-Piantala di fare l’idiota!- esclamò
Qui-Gon dandogli uno scapaccione fra capo e collo,
facendolo stramazzare al suolo -Perdonatelo Regina...siamo gli Ambasciatori del
Cancelliere Appena Supremo, e siamo appena fuggiti dalla nave di controllo droidi. Non siamo riusciti ad avere un colloquio con i
Viceré perché ci hanno quasi avvelenato! E’ un miracolo che siamo
qui ora!
-Allora quelli della Federazione hanno mentito!- Esclamò lei, cercando di fare un palloncino con la Big Babol che si era appena messa in bocca. Anche
le altre ancelle masticavano sempre qualcosa, osservò Qui-Gon.
-Vostra Altezza- proseguì -dovete
venire con noi su Coruscant, lì sarete più al sicuro
e potrete sottoporre il vostro caso al senato.
Lei parve strozzarsi con la gomma:
-Coruscant?! Ma
sei scemo! Io non ci vado lì! E’ così tutto pieno di smog, di confusione, di
gente che ti passa davanti senza nemmeno inchinarsi... dopo mi vengono gli
attacchi di diarrea, se non mi sento amata e adorata!!!
A Jar Jar la cosa invece non dispiaceva
affatto. Sarebbe stata un’ottima occasione per controllare di persona l’andazzo
delle sue azioni in borsa!
-Perdonatemi Vostra Altezza- esordì il Gungan
-sono il Visconte Gungan Jar Jar
Binks. Sebbene io non debba
essere qui con questi due tipi poco snob, ritengo di essere d’accordo per il
viaggio a Coruscant. Pensate, ci sono così tanti
negozi in cui fare shopping...
Jar Jar aveva proprio detto la parola
magica. Ad Amidala brillarono gli occhi.
-Beh, ripensandoci...perché no? Forza, preparate la mia
nave, che si parte!!!!
-Ehi, aspettate!- gridò Obi-Wan
indicando Jar Jar con sospetto -Chi vi ha detto
che veniate, Visconte? Non eravate forse voi che non vi allontanavate mai dal
vostro grattacielo?
-Hemm...ma che discorsi! E’chiaro
che voi due tipi poco snob abbiate un debito con me, visto che vi ho fornito un mezzo per arrivare fin qui, e inoltre...
-Va bene, va bene, state zitto,- lo
interruppe Qui-Gon -porteremo anche voi. E ora muoviamoci!
Così lui, Obi-Wan, Jar Jar, Amidala, le ancelle,
il capitano Panaka e tre o quattro guardie si
apprestarono ad entrare nell’hangar della reggia per prendere la nave e
liberare i piloti tenuti prigionieri dai droidi.
Non appena spalancarono il portone, lei si mise a strillare
a squarciagola, così che i robot rimanessero storditi, poi Qui-Gon
ed Obi-Wan, con le spade laser,
li finirono. Era un bel gioco di squadra!
Liberati tutti i piloti, il gruppo si apprestò a salire
dalla rampa della nave.
-Però la Regina deve stare vicino
alla mia stanza, eh?- disse scherzosamente Obi-Wan, e
Qui-Gon lo tramortì col manico della sua spada laser.
Non appena uscirono dall’atmosfera di Naboo,
incrociarono il blocco di navi della Federazione dei
Dementi, che subito si misero a sparare raffiche laser al povero vascello
reale. La potenza dei laser era minima, ma pur sempre
letale per quel catorcio, privo di armi e di uno scudo decente per via dei
fondi tagliati al ministero della difesa a beneficio del guardaroba di Amidala.
Un laser danneggiò gravemente il generatore d’iperguida, la fonte del loro deflettore nonchè
la loro unica, minuscola protezione.
Obi-Wan aveva già cominciato a
piangere, così che i membri dell’equipaggio non sapevano se temere di più la
morte certa per allagamento o la perdita del deflettore. Per fortuna un
piccolo, stupido droide riuscì a sistemare
temporaneamente il guasto giusto in tempo per uscire dal blocco.
-Non ce la facciamo ad arrivare a Coruscant
in queste condizioni!- disse Ric Oliè,
un pilota incompetente che aveva passato l’esame di volo scopiazzando qua e là -Dovremo trovare un pianeta su cui fermarci per risistemare
la nave!
-Maestro, andiamo qui in questo pianeta, Tatooine!-
esclamò Obi-Wan, osservando una mappa virtuale di ogni pianeta della galassia.
Qui-Gon alzò gli occhi al cielo:
-No! Mi sono stufato di andare su pianeti
desertici solo perchè a te piacciono! Non è
forse meglio andare in montagna?
Il vecchiardo intravide subito che il Padawan
sarebbe scoppiato a piangere a momenti, così non ebbe altra scelta che
assecondarlo.
-Basta, mi sono rotto di voi due incapaci!- Esclamò Darth Sidious di fronte a Nute Gunray e Rune Haako, di nuovo in oloconferenza (coniamo
un termine nuovo, và…) -Pure degli stupidi come i Jedi siete capaci di farvi sfuggire!
-Ci dispiace Milord- dissero
all’unisono i due Neimoidiani. Significa che
provenivano dal pianeta Neimoidia. Sì, lo so che non
siete stupidi, ma era tanto per precisare.
-Dispiacere o no, rimanete sempre degli incapaci! Ma non sono più disposto a sbagliare per colpa vostra! Ci
penserà il mio allievo Darth Maul
a rintracciare la nave!
Apparve un’altro ologramma: sgomenti, i Viceré videro una figura inquietante: un Umano, o almeno così sembrava, dal volto interamente tatuato di rosso e nero, e diverse piccole corna che spuntavano fuori dal suo cranio glabro (ciò la dice lunga sulla sua fede calcistica e anche sulla sua vita sentimentale…), che stava leggendo Topolino; non appena si accorse di essere osservato, levò il giornaletto e assunse una posa da duro. “Accidenti, perché non faccio mai bella figura??” pensò Darth Maul, imbarazzato.
-Milord, siete certo che un individuo del genere riesca dove noi abbiamo fallito? Non sembra poi così professionale.
-Ovvio che lo è, è mio allievo, gli ho insegnato tutto quello che so… e comunque sempre meglio di voi teste di gelatina… ora vieni, Darth Maul, smetti di leggere fumetti e vai a fare i compiti, che se poi li finisci presto più tardi puoi giocare con la Playstation un’ora in più…
I due sparirono dallo schermo sotto gli occhi sgranati dei
viceré.