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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/12/2012    4 recensioni
[Team Avatar][Buon NATALE]
"Fu un canto, mormorato a bassa voce da Toph in quella notte fredda e silenziosa tanto più si muovevano nel cielo scuro, raggomitolati nel mantello di Appa per proteggersi dal freddo, a svegliare Sokka, che non si era neppure accorto di essersi addormentato."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aang, Sokka, Toph, Zuko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Avatar: The Last Airbender
Rating:
Per tutti
Personaggi/Pairing:
Team Avatar
Tipologia:
OneShot
Genere:
Fluff, Slice of Life
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.

Note: A metà tra la fuga del Team da Azula dal Tempio Occidentale e il ritorno nella Terra del Fuoco. La canzone è "Carry The Light" cantata da Jia-Jia. Dedicata a Gokkun e PandaZanda. Buon Natale!

UNA CANZONE DA CONDIVIDERE

"The look on your face says you're ready to go, can't wait any more..."

Fu un canto, mormorato a bassa voce da Toph in quella notte fredda e silenziosa tanto più si muovevano nel cielo scuro, raggomitolati nel mantello di Appa per proteggersi dal freddo, a svegliare Sokka, che non si era neppure accorto di essersi addormentato.

Muovendosi cautamente per non svegliare la sorella, che divideva con lui la coperta, il ragazzo gattonò fuori dal giaciglio, scoccò un'occhiata per assicurarsi che Aang non fosse volato di sotto nel mentre del viaggio, che Suki non soffrisse il freddo e infine raggiunse Zuko, seduto a pochi passi di distanza dal bordo posteriore della cesta dove osservava, con espressione indecifrabile, la schiena voltata della giovane del Regno della Terra che si muoveva lentamente a ritmo con la canzone.

Il principe del Fuoco gli fece cenno di stare in silenzio, evidentemente Toph non si era accorta della loro presenza e spaventarla, mentre si trovava appollaiata sul bordo del cesto che fungeva loro da rifugio sulla schiena di Appa, poteva costarle la vita.

"You just never know what fate has in store for you we don't talk about it... But I know, I know you'll be alright, carry the light..."

Non avevano ben chiaro perchè stesse cantando, nè per chi, se quella canzone fosse qualcosa per alleviare la solitudine di quella notte troppo triste, solitaria, immersa in un sonno non proprio riposante dopo le prove a cui erano stati sottoposti in quei lunghi giorni; eppure era rilassante sentire quella voce familiare, era come una ninna-nanna; e anche se i loro occhi erano incollati alla schiena della più giovane del gruppo, Sokka e Zuko potevano quasi vedere i visi degli altri distendersi in un sorriso che cancellava tutti gli incubi e i brutti sogni, come se davvero, pur non sapendo ciò che il Destino stava riservando per loro - in quella fuga alla cieca di cui nessuno voleva parlare, neppure per abbozzare un qualche piano - ci fosse stata una generale consapevolezza intima che tutto sarebbe andato bene, come mormoravano quelle parole sospese nel vento.

Sokka respirò profondamente, come a volerle assimilare mentre, con la coda dell'occhio, vedeva Zuko muoversi cautamente verso la testa di Appa con il proprio mantello in mano per avvolgere l'Avatar profondamente addormentato e sistemarlo meglio tra il manto soffice del bisonte.

"Scusate, non pensavo di avervi svegliato."

La voce simile ad un sussurro di brezza di Toph strappò un sorriso al maggiore dei fratelli dell'Acqua, che le fece cenno di scendere e raggiungerla, cosa che la ragazzina non vedente fece con un lieve ed agile balzo: "Era una canzone che mi cantava mia nonna..." ammise lei, raggomitolandosi ai piedi del compagno di viaggio e socchiudendo gli occhi mentre i piedi restavano esposti all'aria, "Mi manca un po'... Mi piaceva sentirla cantare."

Sokka cercò di rammentare a propria volta una canzone, forse per ricambiare quella condivisione di quel pezzo di passato, ma non gliene veniva in mente nessuna...

"Non importa. Posso insegnartene qualcuna io." si offrì lei, sorridendo con espressione assonnata: "Magari domani, ok?"

Quando Zuko ritornò, la trovò addormentata, profondamente addormentata, con i piedi di Sokka a farle da cuscino e l'aria felice, con una traccia di una lacrima a solcarle la guancia.

Li sistemò di modo che nessuno dei due, il giorno seguente, soffrisse di crampi, poi si accomodò accanto ad Aang, tenendo saldamente le redini di Appa.

Non gli era sfuggita la discussione che i due avevano avuto prima di crollare: mancava ancora un po' all'alba, e chissà, magari poteva venirgli in mente qualche canzone da condividere, così da poterli conoscere meglio, e farsi conoscere a propria volta.

Non gli sarebbe spiaciuto imparare qualcosa di nuovo.

"Qualche canzone la so anch'io..." biascicò Aang nel sonno.

   
 
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