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Autore: yours to hold    25/12/2012    1 recensioni
Jou è convinto che Yuugi sia gay, Yuugi vorrebbe che i suoi amici e il nonno lo lasciassero in pace. E poi incontra Atemu, che di certo non gli piace...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Yuugi Mouto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

Il mio telefono squillò e io mi accigliai. "Mi dispiace Atemu. Dammi un secondo." Pescai il telefono dalla tasca cercando di capire chi potesse chiamarmi. "Pronto?"


"Yuugi, non hai idea di che ore sono?" Riconobbi la voce un po' irritata di mio nonno.


Ci pensai su per un minuto. "No nonno. Perché?"


Lo sentii sospirare e mi chiesi se era la risposta che si aspettava. "Yuugi, è tardi. Sto chiudendo il negozio di giochi e mi chiedevo dove fossi."


Mi fermai per un momento. Per quanto tempo avevo parlato con Atemu? "Mi dispiace nonno. Stavo parlando con Atemu e credo di aver perso la cognizione del tempo..." avevo davvero perso il senso del tempo. Come era possibile che avessi avuto una conversazione così a lungo? Sembrava strano, avevo appena incontrato il ragazzo e già avevo avuto la conversazione più lunga di tutta la mia vita.


"Chi è Atemu?"


Guardai verso di lui. Stava guardando di lato, come se non stesse ascoltando, ma potei vedere che stava sorridendo leggermente: stava ascoltando. Bene bene, allora. "Un ragazzo che ho incontrato oggi al negozio di caffè." Oops. Non avrei dovuto ammettere che si trattava di un negozio di caffè. Almeno, non a me stesso.


"Il negozio di caffè?"

 

"Sì". Sorrisi e guardai Atemu di nuovo. "Era patetico e solo così è venuto a parlare con me."


Atemu si girò verso di me guardandomi male. "Non ero patetico e solitario!" Praticamente l'aveva urlato ed ero sicuro che il nonno l'avesse sentito al telefono. Si fermò quando si accorse della mia espressione, era probabilmente simile ad un sorriso di trionfo. "Merda".


"Beh comunque nonno. Sarò presto a casa, allora. Mi dispiace di averti fatto farti preoccupare."

"Va bene. Ci vediamo presto allora."


"Si.. Ciao". Riattaccai e bloccai la tastiera del telefono in tasca. Quando lo guardai, Atemu mi stava ancora fissando. Purtroppo per lui, lo conoscevo già abbastanza bene da non avere paura. Sembrò rendersene conto perché presto rinunciò. "Era mio nonno." Come se non lo sapesse già. "Io in realtà dovrei andare a casa."


Annuì. "Già. Non mi sono reso conto di quanto fosse tardi." Così era stato lo stesso anche per lui. Huh. Tanto per dare almeno l'impressione che uno di noi fosse responsabile. "Sono sicuro che qualcuno si sta chiedendo dove sono finito. A pensarci bene, sono abbastanza sicuro che Bakura dirà che stava per smettere da oggi... oops."


Non potei fare a meno di ridere. "Bakura è il maniaco omicida giusto?" Mi ha scioccato apprendere che uno dei suoi migliori amici è uno psicopatico. Io non capisco come possa essere.

 

Sollevò gli occhi un po', ma un piccolo sorriso sorgeva sulle sue labbra. "Immagino che si potrebbe chiamarlo così." Si alzò in piedi e mi seguii, gemendo un po' per la rigidità. Nota per me, cercare di non avere conversazioni lunghe diverse ore su sedie scomode, senza muoversi. "Devo fare in modo che non sia troppo arrabbiato. Mi piace la vita."


"Davvero?" Stavamo camminando assieme verso la porta. "Ho sempre pensato che fosse troppo sopravvalutata."


Eravamo fuori adesso e si fermò: "Da che parte vivi?" Indicai verso destra. "Ti accompagno a casa."


Lo studiai per un minuto, indovinando dal modo in cui l'aveva detto che non viveva nella stessa direzione. "Non è necessario."


Si strinse nelle spalle, camminando davanti a me e non potei vedere la sua faccia. "Lo so."


Sentivo un sorriso nascere sul viso. "Grazie." Feci il resto della strada verso negozio di giochi con Atemu.


XxXx

Sembrava colpito quando ci fermammo di fronte al negozio di giochi. "Questo è dove vivi?"


Fu il mio turno di ruotare i miei occhi. "Sì. Mio nonno possiede il negozio."


"Sembra divertente."


"Sì". E in quella frazione di secondo presi una decisione. "Hai impegni domani?"


Scosse la testa. "Non credo. Sono piuttosto sicuro che Bakura è occupato."

Questo mi fece felice. "Vorresti venire con me ed i miei amici, allora?" Io non vedevo l'ora di uscire con i miei amici, non potevo pensare di uscire solo con Atemu, sarei sembrato scortese e non avevo voglia di ascoltare i discorsi di Anzu per ore sulle conseguenze per la lunga amicizia che probabilmente ne sarebbero derivate se li avessi cancellati.


Mi studiò per un momento. "Sei sicuro?"


Ci pensai per un minuto in modo da fargli capire che ero sicuro. Non c’era motivo per cui a Jou o Honda potesse dispiacere e Anzu avrebbe molto probabilmente solo chiacchierato per un po' su quanto grandioso fosse fare nuove amicizie.


Probabilmente avrebbe reso matto Atemu. A maggior ragione. Sorrisi in attesa. "Sì".


Si strinse nelle spalle. "Va bene. A che ora?"


"Ci incontriamo qui a mezzogiorno." Era il nostro regolare orario da quando entrambi Jou e Honda avevano insistito sul fatto che il tempo non esisteva nei fine settimana fino a quando non veniva coinvolto il cibo.

 

Sorrise di nuovo. "Va bene. Sarò qui. Ciao Aibou! " Mi salutò con la mano e mentre lui se ne andava alzai la mano per bussare alla porta che si era già aperta. Grande sorpresa, mio nonno era lì e ci stava guardando.


"Era Atemu?" Potevo dire che gli piaceva e restituii il sorriso che mi fece.


"Sì".

Mi guardò per un attimo, come se cercasse qualcosa prima di scrollare le spalle. "Approvo".


E' stato solo quando arrivai al piano di sopra che mi chiesi cosa volesse dire. Voglio dire... sicuramente non pensava che…


Alzai gli occhi al cielo e decisi che parlava con Jou troppo spesso. Probabilmente aveva pianificato tutto il mio intero futuro... pensiero estremamente inquietante. Voglio dire, stiamo parlando di Jou e mio nonno…


XxXx

Diversamente dalla maggior parte degli altri miei amici mi piaceva alzarmi presto. Era molto utile quando dovevo trascinarmi per andare a scuola, ma visto che era solo domenica non dovevo davvero preoccuparmi. Così, invece, feci una lunga doccia e poi mi sedetti sul mio letto a leggere per un po'.


Avevo convenientemente dimenticato di chiamare tutti i miei amici e dire loro di Atemu quindi non avrei avuto a che fare con loro fino a tardi. Speravo che Atemu non arrivasse troppo tardi, o avrei dovuto ascoltare Jou andare avanti continuativamente su come mi piacesse lui o qualcosa del genere. Davvero, avevo bisogno di amici più maturi, o almeno uno che non fosse così ossessionato dal mio essere gay…


"Yuugi!" A proposito di amici... "Atemu è qui!" Mio nonno mi chiamò dal piano di sotto.

"Arrivo!" Guardai il mio orologio, misi via il mio libro. 12:00 esatte, wow, era puntuale. Di solito l'unica in orario era Anzu, aveva imparato che essere 'in orario' era ritardare di dieci minuti quando si era in attesa di Jou e Honda. Corsi giù per le scale più veloce che potei e quasi caracollai addosso ad Atemu. Fui in grado di fermarmi poco prima di colpirlo. "Ciao!"


Sorrise leggermente in risposta. "Ciao. Sembri sorpreso di vedermi." Osservò. "Hai detto a mezzogiorno, non è vero?"


"Sì.. Credo solo di non essere abituato alle persone puntuali …"


Si mise a ridere. "So cosa vuoi dire. Mi ritengo fortunato se Bakura arriva."


"Non arriva mai prima?" Questo mi sorprese un po'.


Si strinse nelle spalle. "Beh, no, ma io continuo ad aspettare che accada."


Qualcuno bussò alla porta. "Ci penso io." Aprii la porta per vedere Anzu e nientemeno che Jou e Honda in piedi dietro di lei, anche se sembravano mezzi addormentati. Ok... che diavolo stava succedendo? Pensai che il mondo stesse per finire o qualcosa del genere.


Lei sorrise. "Sorpresa!" Nonostante il fatto che li avessi invitati. "Ho trascinato Jou e Honda fuori dal letto in modo da non essere in ritardo per una volta."


"Wow. Ottimo lavoro." Non riuscivo a immaginare quanto fosse stato difficile farlo. Io probabilmente avrei rinunciato a metà. Stavo cercando di indovinare che diverse carte Duel Monsters fossero state minacciate, per Jou almeno.


Si accigliò, guardando dietro di me nel corridoio. "Chi è?"


Non ebbi bisogno di guardare per sapere di chi stesse parlando, ma lo feci comunque. Atemu mi aveva seguito dalle scale e stava in piedi dietro di me in salotto. Mi voltai verso Anzu. "Umm, sorpresa?"


Lei alzò un sopracciglio. “È il tuo ragazzo?" Ho veramente e sicuramente bisogno di nuovi amici. Jou si era tirato su alla parola 'ragazzo' e ora stava cercando di vedere oltre Anzu e me in casa.


"No, Anzu. Questo è Atemu. E' un nuovo amico." Ero tentato di sottolineare la parola amico, ma decisi di non farlo. Ero sicuro che se l'avessi fatto tutti avrebbero detto 'tu protesti troppo'. Avrebbero pensato che probabilmente stavo solo negando. Che non era vero.


Jou finalmente spinse in parte Anzu e fissò Atemu con un piccolo sorriso sul suo volto. Sapevo quello che stava per chiedere e subito iniziai a tramare diversi modi per ucciderlo. "Allora... dove lo hai conosciuto?" Non potevo rispondere senza mentire quindi non lo feci. Accoltellamento. Veleno. Decapitazione. "Yug'?" Annegamento. Morderlo. Smembramento.


"Il negozio di caffè al negozio di libri." Sul Volto di Jou scoppiò un sorriso enorme. Non posso credere che Atemu lo avesse detto. Non sapeva, certo ... ma ancora! Jou trascorse il resto della passeggiata al centro commerciale a fare domande. 'Che cosa hai ordinato? Come vi siete conosciuti? Avete intenzione di iniziare a uscire presto? ' Ho quasi ucciso Jou per l'ultimo punto e Atemu mi ha dato un paio di sguardi strani. Avrei dovuto spiegare e scusarmi con lui più tardi senza Jou di mezzo. Decisi che Jou doveva rimanere fuori dalla mia vita.


In realtà non era poi così sorpreso quando ci siamo fermati al Burger World per il pranzo. Non siamo mai andati altrove. Non che mi dispiacesse, naturalmente, assolutamente adoro gli hamburger. Forse non così tanto come il gelato o cioccolato o cioccolato sul gelato.


Scherzi a parte, io non riesco a pensare a qualcosa di meglio del gelato alla vaniglia con lo sciroppo al cioccolato e un po' di graniglia. Tranne... forse aggiungere un po' di caramello...? Perché suona bene, ma il caramello sul gelato non suona strano? E' perché di solito non aggiunge nulla al gusto del gelato?


"Probabilmente. Sembra strano anche a me." Battei le palpebre e alzai lo sguardo per vedere Atemu guardarmi, gli angoli della bocca leggermente sollevati in un quasi sorriso. Conoscendo anche lui, come me, potei dire che stava cercando di non ridere.


"Umm ... che cosa?"


La sua bocca si contrasse e potei dire che era molto divertito. "Il Caramello gelato, o di qualsiasi gelato di quel gusto con sopra la granella. Sembra strano".


Sentii il mio viso diventare rosso brillante. Quanto di questo monologo sul gelato era stato fatto ad alta voce esattamente? Voglio dire, almeno lui non mi lasciava andare oltre e divagare sulla graniglia e su come a nessuno piaceva davvero mangiarli perché non avevano un buon sapore, ma la gente li mangiava comunque perché sembravano abbastanza buoni. Soprattutto se si prendevano quelli piccoli a forma di... E torno a sproloquiare, di nuovo. Wow, sono un idiota.


"In realtà penso che sei carino. E sì, la graniglia è volgare." Quando alzai lo sguardo su Atemu stava sorridendo e potevo sentire i miei amici mal celare le risate. Ho davvero bisogno di smetterla con tutto questo sproloquiare ad alta voce su cose senza importanza. Stava diventando piuttosto imbarazzante per non dire altro. "Posso dirti. La tua faccia è di una tonalità adorabile di rosso."


Gemetti e tappai la bocca questa volta prima di urlare contro me stesso per la mia stupidità.


Se possibile probabilmente divenni di un colore ancora più di rosso, mi sentivo ardere. Naturalmente, ero di un rosso perlaceo per l'imbarazzo. Non aveva nulla a che fare con il fatto che lui dicesse qualcosa sul fatto che fossi carino.


Tolsi le mani dalla mia bocca e subito la riempii con il resto del mio hamburger. Pensai che se stavo mangiando allora non avrei avuto la possibilità di blaterare tutti i miei pensieri.

  
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