Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Fuuma    11/07/2007    17 recensioni
Oh, ma guarda, alla fine sei tornato davvero. E dimmi, che cosa ti aspetti, che ti faccia entrare forse?
Oh, no, Ragazzino, no. Questa volta non andrà come vuoi tu. Il mondo ha smesso di ruotare intorno a te, l'oro dei tuoi occhi non è più il mio Sole, l'oro dei tuoi capelli non è più il mio Calore.
E' tardi Ragazzino.
Ora, non c'è più nessuno ad aspettarti.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Winter of Lies

Serie: FullMetal Alchemist

Beta reading: Elyxyz (thank you so much*O*!)
Rating: Angst, A/U
Pairing: Roy+Ed (che la intendo diversamente dalla RoyxEd v_v)

Note: Se in Coming Back avevo mosso Roy a cercar Mame-chan ora è Edward che muove il culo per cercare Taisa, com'è giusto che sia>_>! Anche questa è una fic ambientata nel periodo di Conqueror of Shambala ma diventa A/U per un paio di libertà che mi sono presa e che scoprirete solo leggendo.

Già vi avverto: arriverete ad odiare Roy Mustang. Forse solo superficialmente, forse solo un po', ma lo farete v_v.

Detto questo fatemi i complimenti perchè questa è ufficialmente... la mia 100ª fic completa*__*! Yeha, la mia 50ª era stata una su YGO scritta esattamente l'1 ottobre 2005, praticamente ho scritto altre 50 fic in poco meno di due anni*_*... si vede che ho un sacco di tempo da buttar via XD!
p.s. Se qualcuno volesse offrirsi come mia beta pleazu me lo dica che la sto ancora cercando T^T!

Warning: SPOILER sul Movie. Giusto uno riguardo a Roy-kun, ma nulla di che, è una cosa che più o meno sanno tutti v_v.

Big Damn Table: here

Prompt#: 061. Inverno


+†+Winter of Lies+†+

Lo guardò.
Dritto negli occhi.
In quelle polle d'oro di cui conosceva ogni sfumatura.
Avrebbe potuto dipingerl
i, quegli occhi, e sarebbero sembrati altrettanto veri.
Ma lui non era un pittore.
Un tempo era stato un militare.
Ora non era più neppure quello.
Non era più nessuno.
Tutto a causa di quegli occhi.
La bocca si mosse ancora, a pronunciare il suo nome. Il respirò scivolò più veloce per un attimo, poi tornò a chetarsi, invisibile, inudibile.
"Full
metal."
Da quanto tempo il ragazzo non sentiva pronunciato quel nome.
Anni.
Solo due
.
Ma, cazzo!, erano stati due anni fottutamente lunghi!
"Taisa."
Il sorriso piegò le labbra dell'uomo.
"Non più." rispose a quella che, in realtà, non era stata una domanda, nè la sua era stata una risposta. Solo un chiarimento.
Era da tanto che non si vedevan
o, in fondo.
Un sacco di tempo.
All'inizio lo aveva contato, il tempo che
passava, ma poi secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora... arrivano i giorni, le settimane, i mesi... gli anni.
Aveva finito per perderne il conto.
Aveva semplicemente smesso di contare.
Alcuni potrebbero dire che avesse rinunciato all'attes
a. E’ possibile, lui di certo lo confermerebbe senza troppa remore.
"A cosa devo il piacere, comunque?"
Il ragazzo abbassò istintivamente lo sguardo alle mani guantate, stringendo nervosamente il lembo di una sciarpa rossa che ne avvolgeva il collo e ricadeva lungo il cappotto.
L'inverno di Amestris era freddo.
Esattamente come lo ricordava.
E così com'era anche l'inverno di Munich. Schifosamente freddo. Insopportabile.
"Non lo so."
Che cazzo di risposta. Lo pensò anche lui.
"Non lo sai o non vuoi dirmelo?" domandò l'altro, facendo poi una pausa "Oppure non hai voglia di pensarci?"
Era sarcastico. Naturalmente.
Il che fu un bene
, perchè servì al ragazzo per ricordargli un po' l'aria di casa di cui aveva nostalgia.
"La prima." rispose.
"La prima." fece eco l'uomo.
"Sì, la prima." confermò lui.
"D'accordo. Allora cos'hai intenzione di fare?"
"Non lo so."
Un sorriso accolse quella frase.
Era strano.
Sapeva di amarezza.
Lo aveva visto sorridere spesso quando ancora era costretto a lavorare sotto al suo comando e sapeva quanto quell'uomo amasse ricamare dei sorrisi sulla propria faccia, era quasi un'arte la sua. Come recitare. La stessa identica cosa.
Aveva dimenticato quanto dannatamente belli fossero i suoi sorrisi.
Non quegli stupidi sorrisetti ironici e sbruffoni per tenere alto il proprio livello di narcisismo; no, quelli erano più che altro irritanti.
Quelli che non mostrava in pubblico erano belli.
Quelli che teneva per sè, quelli che regalava al buio nelle notti in cui la luna lo guardava, sussurrandogli parole d'amor
e, come mai erano riuscite a fare le mille amanti di ogni notte.
Quelli rari che, a volte, era capitato di intravedere anche a lui.
Dio, erano belli, belli da morire.
Il sorriso che mostrò in quel moment
o, invece... era solo triste. Rassegnato.
Distante.
Non si poteva nemmeno definire un sorriso.
"Non sai molte cose questa sera, eh, Full
metal?" lo prese in giro mentre, dall'alto della sua statura, era costretto ad abbassare il capo per guardarlo ed il gomito alla stessa altezza della propria testa era appoggiato alla porta d'entrata.
Non si era spostato da che il ragazzo aveva bussato a quella porta.
Non lo aveva nemmeno fatto accomodare.
Lui sull'uscio ed il più piccolo sul pianerottolo, osservato con troppa curiosità dai fastidiosi occhietti di una vicina vecchia ed impiccion
a, che se ne stava al sicuro nascosta in casa propria, a fissarlo da dietro lo spioncino della porta.
Ficcanaso.
"Tsk, che gliene importa
…”
"Non ho detto che mi importa."
"Non era una domanda."
"Lo so."
Mentiva.
Ma lo sapeva fare talmente bene che le sue menzogne avevano iniziato a divenir verità. Pura e semplice. Altrettanto importante. Almeno per il ragazzo. Per il Ful
lmetal.
"Dobbiamo stare ancora qui per molto o si decide a farmi entrare?" gli domandò il più giovane con la sua voce che era assoluta e giovane impudenza.
Moccioso sfacciato.
Anche ora che aveva diciotto ann
i,; giorno più, giorno meno.
"Vorrei farti entrare..."
"Ma?"
"Ma?"
"Vorrebbe farmi entrare, ma...?"
"Non c'è nessun "ma"."
Un'altra bugia, o mezza verità, come era solito considerarle l'uomo. Perchè tecnicamente lui non mentiva, ometteva soltanto dei particolari che non riteneva pertinenti.
"Come le pare."
"Ovvio che è come mi par
e, visto che è casa mia."
Il più giovane si fece scappare una smorfia che lui colse benissimo.
Nulla gli sarebbe sfuggito da quel viso. Ed adorava quel viso. La sua pelle color del latte -e che mai nessuno pronunciasse un simile paragone davanti al diretto interessato, eh!-, le guance che spesso e volentieri erano gonfiate in un adorabile broncio, gli occhi, perfino le sopracciglia e poi, naturalmente, la bocca.
La sognava tutte le notti.
Dalla prima volta in cui quella bocca era entrata nel suo campo visivo.
No, che cazzata, era una balla bella e buona.
A quel tempo, quello era solo un bambino e a lui non interessava.
Allora non pensava nemmeno potessero piacergli i maschi. Che schifo. Mustang il Playboy che guarda i maschi? Puah!
Come sono strani i casi della vita, eh?
"Non sapevo che avesse lasciato l'esercito."
La voce del ragazzo sembrò riportarlo alla realtà. Ma quand'è che l'aveva lasciata...?
"Ora lo sai."
"
Stasera è proprio irritante, sa?"
"Sicuro che non sia una tua impressione? In fondo è da molto che manchi, potrebbe essere mancanza d'abitudine."
Il biondo si morse il labbro inferiore a quella chiara provocazione.
Voleva fargliela pagare? E per che cosa?
Lui aveva fatto ciò che andava fatto. Lui aveva fatto la cosa giusta!
"Lo so."
Sgranò gli occhi a questa uscita, come se l'uomo avesse potuto leggergli nel pensiero.
Forse fu davvero cos
ì, perchè un sospiro pesante gli scivolò via mentre si spostava dalla porta e si metteva retto, sempre troneggiando sull'altro.
"Hai dovuto farlo, hai fatto quello che ti sentivi, hai fatto la cosa giusta. Lo so." si spiegò, lasciandolo senza parole.
"Non è di questo che ti accuso."
"Ah, lei vorrebbe accusarmi di qualcos
a, ora?"
"E' quello che ho detto, no?"
"No. Lei ha detto che non mi accusa per aver fatto la cosa giusta.”

"E' la stessa cosa."
"Non lo è."
"Sì invece, solo che tu la vedi dal verso sbagliato."
Era cambiato.
Taisa.
Esternamente era sempre lo stesso. Un uomo affascinante e troppo pieno di sè. Leale, per quanto può esserlo uno che cambia donna ogni notte. Sensibile, per quanto sia possibile ad un militare del cazzo che non fa altro che ammirare la propria immagine allo specchio, convinto che anche gli altri stiano guardando proprio il su
o, di riflesso. Dolce. Perchè lo era e questo è innegabile.
Ma dentro, dove ancora non si riusciva a scorgere, era cambiato.
Era diventato più complicato. Era diventato un uomo difficile da interpretare. Praticamente impossibile.
Anche in quel momento, mentre se ne stava in piedi a fissare il Full
metal... Che cosa pensava? Che cosa desiderava? Che cazzo voleva?!
Il punto è che nemmeno lui ormai lo sapeva più e non gliene fregava nulla.
Alla fine bastava continuare. Andare avanti. Trascinarsi chissà dove e chissà come.
"Di cos'è che mi accusa allor
a? Sentiamo." tagliò corto il ragazzo, inghiottendo un ringhio sommesso che si incastrò nella gola, premendo dolorosamente per uscire.
"Di tutto il resto."
Se il colonnello si aspettava una particolare reazione da parte del ragazz
o, dovette rimanerne deluso.
Non fece niente.
Ne prese semplicemente att
o, mentre il capo annuiva.
E poi domandò: "Quale resto?".
"Tutto."
"E' un po' vago così..."
"Perchè non so spiegarmi in un altro modo."
"Allora faccia uno sforzo!"
Giunse come un rimprover
o, quella sua esasperata esclamazione.
Per due lunghissimi ann
i, aveva immaginato e programmato il loro primo incontro dopo tanto tempo, e sapeva che ci sarebbero state un sacco di frasi inutili, uno sproloquio lungo e stupido, ma, sinceramente, sperava di riuscire ad evitarlo.
Peccato che non avesse mai deciso il come.
"D'accordo."
Incrociò le braccia al petto, pronto ad ascoltare cos'aveva da dire l'uomo.
Pronto a tutte le sue accuse, fondate o meno.
"Ti sei portato via le mie giornate di sole. Ti sei portato via anche le mie cazzo di giornate di pioggia. Ti sei portato via il mio cuore, quello che ora non batte più qui dentro."
Si indicò velocemente all'altezza del cuore col pollice "Ti sei portato via la mia anima. E, in cambio, cosa mi hai lasciato, Fullmetal? Niente. Proprio un bel niente."
Ogni parola pronunciata gli arrivò al petto, profonda e dolorosa come una pugnalata.
Ogni sillaba scandita lo sferzò violenta come uno schiaffo.
Eppure, alla fine di tutto, sulle labbra dell'uomo rimase un sorriso.
Il Sorriso.
Come non glielo aveva mai visto.
E lo volle per sè, soltanto per sè.
E non lo avrebbe mai avuto. No. Non più.
Perchè aveva fatto la sua scelta, perchè le cose giuste da fare sono anche le più dolorose e, perchè, come diceva un maledetto proverbio di merda: Ogni lasciata è persa.
Quindi
‘fanculo al suo volere e ‘fanculo anche alle sue scelte!
"Ti sei portato via la mia vita, Fullmetal."
Capelli neri d'inchiostro sfiorarono la fronte del più piccolo
, quando il volto dell'uomo si abbassò verso il suo, tanto da sbattere il proprio respiro nella bocca umida del ragazzo. Tanto da sfiorare le sue labbra in un contatto agognato eppure negato.
Non si toccarono infatti.
Si sfiorarono soltanto.
Un assaggio e poi via.
Mentre il colonnello sorrideva dolcemente e si faceva più indietro, aprendo finalmente del tutto la porta che dava sulla sala del suo appartamento, mostrando una giovane donna bionda addormentata sul divan
o, con un bicchiere di vino poggiato sul tavolino di cristallo ed un neonato stretto al seno.
"M
a, come vedi, sono riuscito a farmene una nuova."
In quell'esatto istante, quando polle dorate, che lui solo avrebbe saputo dipingere e donar loro ogni sfumatura che le attraversava, si posarono sul volto sereno del Tenente Riza Hawkeye, Roy Mustang vi lesse la più profonda, amara ed infinita disperazione.
E, finalmente, a distanza di due ann
i, assaporò l'inebriante gusto della vendetta.
Non rimpianse nulla di ciò che fece.
Non si rammaricò per quel volto che ora veniva rigato da un'unica calda lacrima.
Ne fu felice.
Fu felice di aver gettato al vento il suo folle amore per la famiglia su cui aveva ripiegato.
Fu felice di essersi buttato alle spalle il fastidioso martellare del cuore, quando un ragazzino gli si avvicinava troppo, ed aver guadagnato la mondanità di una vita a cui si era dovuto abituare.
Fu felice di aver distrutto un possibile futuro, che fosse solo loro, con le proprie mani.
Ne fu disgustosamente felice.
"Devo ringraziarti per quello che hai fatto, Full
metal."
Le dita affusolate di una mano, che raramente il ragazzo aveva visto senza guanti, scivolarono alla maniglia della porta, temporeggiandovi.
"E' stato solo merito tuo."
Suonò come un'altra accusa.
Quell'uomo sorridev
a, mentre mandava il suo cuore al patibolo.
E lui si chiese perchè... perchè era andato da lui...?
Ah già.
Di colpo, proprio mentre la porta dell'abitazione iniziava a chiudersi lasciandolo fuori, abbandonato sul pianerottolo, si ricordò la risposta alla prima domanda dell'uomo.
Era un discorso che si era preparato da ben due anni, sapeva perfettamente come sarebbe dovuto andare, lo aveva programmato nei suoi minimi particolari, ogni frase, ogni intonazione, ogni risposta.
Ce l'aveva stampata a fuoco nella testa.
"Allora, a cosa devo questo piacere, Full
metal?"
"Voglio che non mi permetta più di allontanarmi da lei, voglio che non mi lasci più andare e soprattutto voglio che mi ami!"
Ma ora lo sapeva anche lui.
I sogni ad occhi aperti sono tutte puttanate.
Così pianse. In silenzio. Fermo davanti ad una porta chiusa, pungolato dallo
scheletrico dito di una donna anziana che lo aveva spiato dallo spioncino del suo appartamento, e che ora gli chiedeva se andasse tutto bene.
No.
Cazz
o, no!
Non andava bene niente.
Non sarebbe mai più andato bene niente!

Le palpebre sbatterono pigre e gli occhi si abituarono lentamente alla penombra della stanza.
Concesse uno sguardo ancora mezzo addormentato al tiepido fagotto che gentilmente stringeva al seno, incontrando il viso paffuto di un neonato che dormiva tranquillo. Sembrava felice.
Si rallegrò di questo e piano si mise a seder
e, strofinandosi gli occhi nocciola con una mano.
Soltanto dopo molto si accorse della figura in piedi davanti ad una porta chiusa, la mano che non aveva mai abbandonato la maniglia.
"Roy?" chiamò sottovoce, per non svegliare il piccolo tra le braccia.
"Ben svegliata, Riza."
Non si girò per dirlo.
"Chi era alla porta?" domandò la donna, il tono era divenuto più confidenziale ma lungi dall'essere privo di quella fermezza che tanto la caratterizzava.
"Nessuno."
Ormai le sue menzogne erano verità e la verità... non sapeva nemmeno cosa fosse.
"Tuo marito dovrebbe arrivare a momenti, ha telefonato per scusarsi del ritardo."
Un sorriso imbarazzato abbellì il volto di Riza Hawkeye, dandole un tocco in più di femminilità.
"E' strano sentire riferirti a Jean come mio marito."
"Beh, anche se non è bello e simpatico come m
e, è pur sempre tuo marito." L
o disse con una nota ironica che, comunque, non si colse nella sua voce divenuta improvvisamente piatta.
Arida.
Si appoggiò con la fronte alla superficie lignea della porta, chiudendo gli occhi.
Riza lo guardò stranita, il bimbo sempre in braccio, la preoccupazione nello sguardo nocciola.
"C'è qualcosa che non va?"
L'uomo sorrise. In silenzio. Pur non avendo nulla per cui sorridere.
Pur non essendo più felice come lo era pochi minuti prima.
Passò molto prima che parlasse.
Poi...
"Odio l'inverno."
Perchè l'inverno di Amestris è lungo.
Perchè l'inverno di Amestris è vuoto. Come in qualsiasi altro Mondo.
Perchè...
"E' troppo freddo."
E lui, poco alla volta, aveva iniziato a somigliare troppo a quella stagione.
Era diventato arido.

+†+THE END+†+


-Note *super-extra-mega-lungamente-in-ritardo* dell'Autore-

Allora, avevo ragione io, vero? Lo odiate Roy Mustang v_v? Io per niente*O*! Che posso farci, sono bastarda e sadica e non mi importa se il bel Taisa ferisce Mame-chan o chi per lui (se fosse il contrario però mi incazzerei come una iena, eh é__è!), basta che lo faccia con stile v_v.

A parte le mie solite stronzate XD... Se state pensando di chiedermi un possibile seguito sappiate già da ora che la mia risposta è negativa. Non penso proprio che lo scriverò mai. Per un solo motivo: perchè alla fine di questa fic io non vedo alcun futuro per i due scugnizzu, o, meglio, avendo mosso personalmente Roy in questo verso, è lui che non ce lo vede, io invece non vedo modo per fargli cambiare idea e neppure mi interessa*_*".
Comunque le vie di un autore... ehm... del Signore>_>... sono infinite v_v.

-Thanks to-

Un grazie particolare e sentitissimo ad Elyxyz perchè mi ha betato la fic \*__*/

Havoc_Fan, Nemesi06, _Peach_. Grazie mille!!!
Elyxyz: Io non ho mai pensato che tu fossi sadica, giuro èOé/ !!! Mentre per quanto riguarda il mio di sadismo*_*... err... è tutto un altro discorso, io sono sadica e sono pure fiera di esserlo XD! Effettivamente anche io sono sicura che la vendetta di Roy sia stata una cosa che gli ha dato una soddisfazione puramente temporanea, mentre il rimorso rimarrà a vita... e fondamentalmente è per questo che ho tenuto questo finale, perchè così nessuno dei due sarà mai felice davvero. Mhm O_O"""... Ok, ora che l'ho detto apertamente mi rendo conto perfino io di quanto sia stata carogna*-*v.

SteelRose Alchemist: Brava, lasciati deviare dalla mia mente contorta e perversa*___*! Cedi anche tu al fascino del lato Oscuro della Forza, Luke è_é e rinnega gli happy ending*_*! Err... ok, no, sto scherzando XD! A me gli happy ending non dispiacciono, anzi, alla fine di tutte le sfighe capitate ai protagonisti sono una bella soddisfazione... ma certe volte -molte v_v""- nelle fic che scrivo io non li trovo adatti, mi sanno di falso... e poi la mia crudeltà mi impone di colpire psicologicamente il mio personaggio preferito*_*"""... Quindi non riesco a lasciarmi sfuggire un'occasione tanto ghiotta XD!

Shatzy: Danke shon*_*! *fa il balletto delle 100fic* E grazie mille per la tua analisi così approfondita della fic. Sono d'accordissimo per la prima parte, per quanto riguarda il fatto che Ed prima o poi supererà il fatto di non aver avuto chance con Roy mentre il povero Taisa... beh, il suo futuro sarà tutto fuorchè roseo. E' proprio lui quello che alla fine soffrirà di più (E sì, naturalmente l'ho fatto apposta perchè far soffrire i miei prediletti mi rende felice*O*"... sono pazza ma fa niente>_>!). Per il motivo per cui decide di fare e farsi una cosa del genere... Non lo so, ti risponderei: "Semplicemente perchè è Roy."... ma non lo so proprio e non ho voluto analizzarlo anche da questo punto di vista perchè preferisco che siano gli altri ad immaginarlo. Per quanto riguarda l'inizio lungo rispetto alla fine in realtà è proprio voluto... e, anzi, il finale mi è uscito pure più lungo del previsto XD!

_mame_: In realtà ci ho anche pensato all'happy ending RoyAi... solo che poi Roy ci avrebbe fatto una figura troppo meschina anche nei confronti di Riza visto che l'avrebbe usata come mero ripiego... Quindi niet*_*". Thanks a lot ^O^!

Aduah: Ehm ò_o... Ok ò_o... Tu mi fai paura sappilo XD! Comunque grazie anche a te^^"
Nacchan: Grazie mille>//< ! Eppure Roy bastardo è qualcosa che semplicemente adoro, quindi approfitto di questo suo lato spesso e volentieri*__*!

Tao: In realtà mi fa piacere che tu non odi Roy, povero uomo ç_ç. Comunque mille grazie anche a te^__^!

   
 
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