Note
dell’autrice:
Tornare a
pubblicare fa quasi uno strano effetto. Mi sono ritrovata persino ad
esclamare “Completamente diverso dai
miei tempi!” che
fa un po’ John quando entra al St Barts, se vogliamo. Dopo
più di un anno di
silenzio, posso esclamare - non a gran voce, ma lo posso fare, - di
essere
tornata. Mi è mancato tanto scrivere ed è bello
essere tornata in questo mondo
che tanto amo con un effetto più o meno soddisfacente. Altro
bolle in pentola,
ma meglio non arrischiarsi rivelando troppo. Voglio fare tutto con
calma, non
voglio ritrovarmi a sbagliare di nuovo. Allo stesso tempo non mi va di
mettere
troppa carne al fuoco.
Volevo cogliere
l’occasione
di darvi il mio augurio di buon Natale con questa breve one-shot che mi
rigirava
in testa da stamattina e che non ho potuto fare a meno di stendere.
Ringrazio Jessie
per avermi fatto da beta. Non posso fare altro se non augurarvi una
buona
lettura e di passare delle buonissime feste.
Vi abbraccio.
“Oh
Santa, I’ve been
waiting on you,1”
Una voce
riecheggiò dal
locale adiacente, seguita da alcune pigre note che la accompagnavano.
“That’s
funny kid,
because... I’ve been coming for you.”
Un sussurro,
più basso
e baritonale, sempre in linea con le note della canzone, si
accostò alle parole
che erano rimaste quasi sospese nell’atmosfera silenziosa
della stanza.
“Oh
Santa... I’ve been killing just for fun,” la voce
continuò, questa volta con più brio,
terminando la frase con un suono ovattato. Una testa di capelli biondi
fece
capolino nella camera da letto, ancora avvolta nella penombra. “Well, the party’s over,
kid, because
I…Because I got a bullet in my gun!”
Jim Moriarty
guardò la
figura appoggiata alla porta, scosse la testa e scoppiò in
una risata fresca,
che ricordava quasi lo scorrere di un torrente in un giorno di pioggia,
mettendosi meglio a sedere a letto, avvolgendo il petto nudo con il
lenzuolo.
“Cosa c’è di meglio che svegliarsi la
mattina di Natale con il proprio cecchino
che canta sulle note di una canzone discutibile in cui prega Babbo
Natale di
non ucciderlo? Devo dire che l’immagine di quel vecchio
grassone con una bella
pistola in mano non è male.” Ridacchiò
il moro, passandosi una mano tra i
capelli. “Anche se probabilmente ce lo vedrei di
più con un bel fucile.”
“Oh,
certo. Un bel
fucile semiautomatico da caccia. In realtà le renne le
uccide, per sport.”
Sebastian ribatté,
raccogliendo la felpa nera dal pavimento e indossandola.
“Di
solito le persone
normali si svegliano con la voce della Carey che risuona in tutto
l’appartamento. O con i cori dei bambini che urlano che la
guerra è finita,”
disse Jim, sistemandosi meglio, riflettendo su quello che aveva appena
detto.
“Ma noi non siamo persone normali. Stavo quasi per
dimenticarlo.” aggiunse con
un sorriso leggero.
“Allora,
hai deciso di
vestirti o vuoi rimanere lì sdraiato ancora per molto?
Potrei cambiare idea,
prendermi dell’altro Glühwein2
e
ricominciare da dove ci siamo interrotti qualche ora fa.” il
biondo mormorò,
posando un bacio leggero sulla nuca di Jim.”Anche se... Per
quanto questa suite
sia fantastica e per quanto l’idea di passare la mattinata di
Natale a fare
sesso sia un validissimo argomento che non andrebbe tralasciato
facilmente...
Non ho intenzione di rimanere a letto e non godermi Berlino sotto le
luci di
Natale. Sono anni che non vengo qui. È doverosa una bella
passeggiata.”
decretò, annuendo con vigore. “Quindi, dal momento
che siamo venuti qui per
lavorare, vediamo di concludere questa faccenda in fretta e di goderci
quel che
ci rimane.”
“Non
ti facevo tanto
turista, Seb.”
“Ehi,
mi piace
viaggiare. E poi Berlino è piena di tanti vecchi
ricordi.” gli rispose
infilandosi i jeans e guardandolo di sottecchi.
“Sai
cosa? È Natale!”
esclamò il
consulting criminal stringendosi nelle spalle.
“Per
l’appunto. Non
ricordarmi del fatto che vuoi farmi lavorare anche il giorno di Natale.
Non
fraintendermi, il viaggetto non mi è dispiaciuto affatto. Ma
preferirei fare
altro, di gran lunga, piuttosto che stare appollaiato sul tetto di un
edificio
a congelarmi le chiappe il venticinque Dicembre mentre altri sono
comodamente
seduti a tavola a mangiare il loro bel pasto caldo.”
“Quanto
sei polemico
questa mattina, Colonnello! Se mi lasciassi finire, ogni tanto, prima
di
esprimermi tutto il tuo disappunto--”
“Faresti
sempre di
testa tua in ogni caso. Quindi ho imparato a dirti comunque tutto
quello che
penso, tanto non mi ascolti mai.”lo interruppe il biondo, con
un sospiro.
“E
sono d’accordo, ma
se mi ascoltassi ora--”
“Come
quella volta in
cui credevi che la pioggia--”
“Sebastian!”
tuonò Jim
autoritario, scoppiando poi in una risata. “Mio dio, sei
impossibile questa
mattina. Zitto e ascoltami.” lo rimproverò,
ricevendo in risposta soltanto un
suo cenno del capo. “Dicevo, è Natale. Non ho
proprio voglia di uccidere nel
giorno di Natale.”
“Oh
Signore. Dove sono
finito? In una squallida versione di Canto di Natale3?
Ora mi dirai
che questa notte ti sono venuti in sogno i fantasmi del Natale passato,
presente e futuro e che hai avuto una conversione totale e ora darai
tutto
quello che hai in beneficienza?” chiese Sebastian
ironicamente, non credendo a
una sola parola di quello che aveva udito.
“Non
essere sciocco.
Devo per caso ricordarti del pranzo
di famiglia del Natale di due anni
fa?”
“No,
infatti. Solo tu
sei in grado di riunire i famigliari per un pranzo di Natale e poi
ucciderli
tutti. È proprio per questo che mi chiedevo come fosse
possibile che tu dicessi
una cosa del genere. Comincio a sospettare che sia una strana reazione
alla cannella.”
commentò Sebastian ironicamente, sedendosi di nuovo sul
letto.
“Che
idiota.” rise il moro, abbandonandosi sul
cuscino. “Krause e Hartmann saranno a Berlino fino alla fine
di questa
settimana. Quindi... Non c’è fretta! Oggi
è soltanto martedì. Possiamo
concederci qualche giorno in più soltanto per
noi.”
“Oddio,
il sesso con me
deve piacerti davvero tanto, eh, Jim?” chiese Sebastian, con
un sorriso
malizioso sulle labbra al quale, il consulting criminal,
rispose con un
cuscino
che gli finì dritto sul naso. Prima che l’altro se
ne potesse rendere conto,
Jim aveva fatto in modo che la schiena di Sebastian finisse contro il
materasso
e si era arrampicato su di lui prendendolo per la collottola. Lo
sguardo del
cecchino non poté fare a meno di scivolare sul corpo nudo
dell’altro e
indugiare sul muscolo teso della coscia. “Lo prendo per un
sì?” gli soffiò, a
pochi centimetri dal suo viso. Jim ghignò, assaltando il
labbro inferiore di
Sebastian e mordendo con forza. L’altro si lasciò
sfuggire un mugolio spezzato,
afferrando saldamente le natiche sode del consulting criminal.
“Quindi
c’è un doppio fine, per questa tua
improvvisa ondata di bontà, o sbaglio?” chiese
Sebastian, divertito,
accarezzandogli la coscia, che sembrava apparirgli così
maledettamente
invitante.
“Puro
egoismo, Seb. Dovresti conoscermi
ormai.”
“Meno
male. La tua improvvisa bontà cominciava
a confondermi. Ero indeciso se sentirmi spaventato
oppure tremendamente eccitato”
Sebastian sussurrò, lasciando che un dito risalisse
lentamente lungo il fianco
sottile del moro.
Jim posò un bacio delicato sulle labbra ispide di Sebastian.
“Com’è giusto che
sia. Adoro sempre il giusto equilibrio tra le due cose, lo
sai.”sussurrò nel
suo orecchio, indugiandovi leggermente con le proprie labbra umide che
fecero
sì che gli occhi del cecchino si chiudessero e reclinasse
leggermente la testa
all’indietro.
Allo
stesso modo in cui Jim si era issato su
Sebastian, così scese da lui, in un movimento altrettanto
repentino.
“Allora
vado a fare la doccia, tu finisci pure
di prepararti. Faremo quella passeggiata. Sono curiosissimo di
assaggiare quei
maledetti Lebkuchen4
di cui tanto parlano. Così finiremo di accertarci su quale
sia davvero
l’effetto che la cannella ha su di me...”
mormorò Jim, dirigendosi con il suo
solito passo felino verso il bagno.
Sebastian
dal canto
suo ghignò, non potendo fare a meno di guardare il loro
ritorno in albergo con
una certa impazienza.
“Ah,
wie
glücklich. Frohe Weihnachten und alles Gute.5”
mormorò in un
tedesco impeccabile, andando di là a versarsi un bicchiere
di whisky,
preferendolo al Glühwein che si era ripromesso.“Prost6!”
ghignò,
innalzando il bicchiere in un brindisi muto a Jim che si trovava
nell’altra
stanza.
Quello
sì che
sarebbe stato un Natale con i controfiocchi, il cecchino non ne
dubitava
minimamente, di gran lunga migliore di quelli che avevano avuto negli
ultimi
anni.
1 La
canzone che Sebastian sta cantando è Don’t
shoot me Santa Claus- The
Killers.
2
Il Glühwein è tipicamente tedesco ed è
quello
che noi chiameremmo vin brulé. Vino
rosso, caldo con varie spezie, tra
cui appunto, cannella. Davvero niente male, ideale
poi per le
giornate
fredde d’inverno.
3
Si
allude
ovviamente all’opera di Charles Dickens.
4
Dolcetti
tipici tedeschi, per chi fosse
curioso sono fatti con cannella, zenzero e ricoperti solitamente di
cioccolata/glassa.
5
Nella
mia idea di
Sebastian c’è ovviamente il buon vecchio Michael
Fassbender, e tra i miei
headcanon di rivisitazione ci sono quindi le sue origini tedesche.
Unite al suo
impeccabile tedesco. Tradotto significa Ah, che meraviglia.
Buon Natale e
buone cose. L’allusione a cosa ci sia di buono
è abbastanza evidente. ;)
6
Non poteva
mancare il Cin cin in
tedesco.