Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: Eleanor Hamish Rigby    25/12/2012    11 recensioni
Tutti i bambini crescono.
Tutti, tranne uno.
Louis Tomlinson as Peter Pan
Harry Styles as Wendy
Niall Horan as Tinker Bell/Trilly
Liam Payne as a Lost Boy
Zayn Malik as a Pirat
Geroge Shelley as Giglio Tigrato
Josh Cuthbert as Captain Hook
Angie as Jhon/Micheal
#Larry #Ziam #Gosh
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic
 

Tutti i bambini crescono.
Tutti, tranne uno.

Capitolo uno: Ombre.


Le stelle brillavano, luminose, nel cielo di Londra quella notte.
Nemmeno una nuvola oscurava la loro luce.
Nell'oscurità della notte guidavano i passanti, illuminando loro la strada di casa
.

Camminando a passo veloce, ansioso di tornare alla propria dimora, un uomo alto, rigido negli abiti d'ufficio, immerso nei suoi pensieri, non badava alla bizzarra chiarezza di quella sera.
«I libri di Harry costano 20 sterline l'uno. Se prendo degli usati, la spesa totale si abbassa dell’1,2 per cento. Di conseguenza, in media ogni libro dovrebbe costare 18 sterline. Il totale ammonterebbe a 200 sterline. Quindi, facendo due ore di straordinari quattro volte alla settimana, dovrei raggiungere la somma necessaria per i libri e la quota scolastica entro…» I calcoli dell’uomo furono interrotti bruscamente.
Volse gli occhi al cielo. Studiò la volta scura sopra di sé, cercando con lo sguardo qualcosa d’insolito ma non vide altro che stelle, lontane e fredde.
Eppure avrebbe scommesso d’aver sentito qualcosa volare sopra la sua testa, d’aver udito un fruscio simile a una foglia trasportata dal vento, d’aver visto un’ombra aleggiare sopra di sé. 
Ma intorno a lui non v’era nulla.
Dandosi dello stupido ricominciò a camminare verso casa, la mente che veniva invasa da calcoli e ragionamenti.
Nessuno dei passanti scorse un’ombra scivolare per i tetti e i vicoli di Londra, nessuno, tranne le stelle.
E sotto il loro sguardo, qualcuno comparve sul tetto di una villa, apparendo all’improvviso, senza rumore, come portato dal vento, rannicchiato in un angolo buio, quasi non volesse essere scorto.
Lì, nascosto nell’oscurità, seguiva i giochi di ombre che le rose, piantate nel giardino della casa si divertivano a compiere, aiutate dal lampione situato poco distante, sui mattoni che componevano le pareti dell’abitazione e sul campanello, dove s’intravedeva tra quegli origami la scritta ‘Styles’.
Giochi di ombre scure, riflessi scarlatti di petali rossi che si univano a formare intricati disegni con le fronde delle aiuole e gli alberi del cortile perfettamente curato, dipingendo trame infinite che continuavano ad arrampicarsi fino alle finestre di legno del secondo piano, con fusioni d’ombre di rami e riverberi smeraldo scuro di foglie d’alberi.
Era tutto perfettamente curato, ligio, pulito, regolare.
Nell’ombra del tetto una smorfia di disappunto contorse il viso dello sconosciuto.
Volse lo sguardo altrove, curioso e attento. 
Aspettò.
Attese a lungo, immobile, gli occhi che studiavano il paesaggio, vigili, finché un uomo costretto in un completo non apparì in fondo alla via e non varcò il cancello dell’abitazione sulla cui cima lui era situato.
A quella vista, un sorriso brillò nell’oscurità, mentre l’uomo, ignaro, era indaffarato nella ricerca di qualcosa dentro le sue tasche.
Quando finalmente, con gli occhi trionfanti, cavò fuori da esse un paio di chiavi, aprì il portone di mogano della dimora e varcò la soglia e la sagoma scura si sporse verso la luce.
Allora, la luce delle stelle e il riverbero fioco di un lampione illuminarono un volto fanciullesco, semi-coperto dalle ombre di foglie e rami e da un ciuffo di capelli castani ribelli che cadevano con selvaggia bellezza sul suo volto.
Ma se qualcuno lo avesse visto in quel momento, non avrebbe notato nulla di tutto ciò, perché incastonati al centro del suo volto non v’erano due occhi ma due Hope, iridi di azzurro troppo intenso per essere umano, talmente brillanti e sconvolgenti da far apparire opache le stelle luminose che erano situate alle spalle del fanciullo, talmente rilucenti da confondersi con i corpi luminosi del cielo scuro dietro di loro.
E ora quelle stelle polari seguivano il proprietario della villa, spiandolo attraverso lo spazio tra una delle finestre e la tenda, quel corpo snello si sporgeva per osservare la scena, quel ragazzo frutto d’innocenza e furbizia tendeva le orecchie per non lasciarsi sfuggire neanche il minimo sospiro.
L’uomo chiuse la porta, sbuffando per il sonno che piano piano lo stava sopraffacendo.
«Ben tornato, tesoro.»
Una voce stanca, dolce, melodiosa e amorevole come una ninna nanna giunse alle sue orecchie e si voltò.
Una donna bellissima era seduta su una poltrona posta vicino al caminetto, al centro del salone, avvolta in una vestaglia rosa, i capelli mori che sfuggivano a un chignon ormai sfatto e un sorriso esausto che adornava il volto.
«Felice di rivederti, cara. Sono sfinito.»
Appese la giacca all’attaccapanni, per poi rivolgere nuovamente l’attenzione a sua moglie.
I suoi occhi s’infervorarono, alla vista di due piccole figure che non avrebbero dovuto essere lì.
«Ben tornato, papà! Ci sei mancato.» squittirono due vocine infantili.
Ai piedi della donna erano inginocchiati due bambini, che lo guardavano felici.
«Cosa ci fate qui voi due, ancora svegli?» si rivolse loro con una voce intimidatoria, per poi spostare il suo sguardo sulla donna.
«Anne, mi sbaglio o avresti dovuto mettere a letto Harry ed Angie più di un’ora e mezzo fa?- chiese retorico, il tono di voce che si faceva sempre più alto ed indignato. Anne sorrise, lo sguardo colpevole.
«Ci tenevano tanto a salutarti, Des, non mi sembrava ci fosse niente di male….»
«Niente di male?» la interruppe bruscamente «Niente. Di. Male.»
Continuava a ripetere queste parole, tra sé, sempre più alterato.
«NIENTE DI MALE?» sbraitò in fine.
«NIENTE DI MALE, ANNE? Questa è casa mia, e se IO do delle regole, esigo che siano rispettate!»
Harry e Angie sbarrarono i loro occhioni, spaventati, e si avvicinarono alla mamma, nascondendosi dietro la sua sottana.
«Come pretendi di poter crescere i nostri figli senza dar loro delle regole, della disciplina? Che fine pensi che possano fare, eh?» continuò, urlando esasperato, camminando avanti e indietro per la sala facendo assurde gesticolazioni con le mani.
«Des, caro, stai spaventando i piccoli.» la voce di sua moglie risuonò dolce, comprensiva ma ferma.
Il signor Styles smise di guardare fisso dinanzi a sé e volse i suoi occhi ai propri figli.
Alla vista degli occhi impauriti del piccolo Harold e della dolce Angie, e del sorriso tenero e amorevole del suo amore il suo volto si rilassò.
«Va bene, va bene. Per questa volta la passerete liscia. Ora andate a letto, piccoli.»
I bambini sgusciarono fuori dal nascondiglio, ripristinando i loro soliti sorrisi per poi schioccare due baci umidi sulle guance dei genitori e correre su per le scale, per raggiungere la loro camera.
Il cuore dell’insospettato spettatore era sprofondato alla vista di quelle tenerezze familiari, iniziando a sanguinare, a far male, ma il giovane sconosciuto ignorò quei sentimenti, che comunque non sarebbe stato in grado di comprendere, scacciandoli e concentrandosi su un nuovo pensiero, più interessante, atteso e allegro, così da far sbocciare in un sorriso splendente le sue labbra sottili.
Poi si librò nell’aria, raggiungendo una finestra aperta del secondo piano, che dava su una cameretta con due letti, dal pavimento ricoperto di giocattoli.
Appena udì il rumore di passi infantili avvicinarsi, si nascose dietro il davanzale della finestra, reggendosi con la punta delle dita per vedere.
La porta della cameretta venne spalancata per lasciare libero ingresso ai due fratellini, per poi essere chiusa con un botto dal vento.
«HarHar, mi aiuti ad addormentarmi?» squittì la piccola bambina dai lunghi capelli ricci, guardando supplichevole il fratellone, mentre giocherellava con le dita passando tra di esse le coperte verde mela del letto su cui era seduta.
Il ragazzino sbuffò alzando gli occhi al cielo. «Angie, io…» iniziò per poi essere subito interrotto dalla sorellina.
«HarHar, ti prego! Se non mi aiuti tu, dopo avrò gli incubi, lo so.» implorò la piccolina, inchiodando i suoi occhioni nocciola con quelli felini e dal colore indefinibile del fratello.
Quegli occhi avevano vita propria, una loro espressione e incrociando lo sguardo dolce della bambina, si colorarono di un verde intenso, brillante e caldo. «Va bene, va bene. Hai vinto.» disse amorevole, mentre si toglieva il sopra del pigiama grigio perla da lui tanto odiato.
La notte non riusciva a portare magliette, a coprirsi il petto con qualcosa che non fosse una coperta senza sentirsi soffocare.
«Allora, piccolina, cosa vuoi che faccia questa sera? Vuoi che ti canti una ninna nanna? O che ti racconti una storia?»
« Fa’ che scelga la storia»  pensò fra sé il fanciullo che osservava dalla finestra.
«Storia, storia! » disse la bambina con la sua vocina acuta, afferrando il loro gatto per poi accucciarsi sul letto, le ginocchia al petto e il volto rivolto verso il cuore scoperto del fratello, che s’era sdraiato su un fianco nel letto.
«Molto bene.» rispose lui, abbracciandola e accarezzandole i capelli lentamente, con affetto.

«C’era una volta, tanto tempo fa…»
                                                                                                            ____________________


Da anni, ogni notte, i due fratelli si ritrovavano tra coperte e carezze, uniti da storie e melodie sempre nuove che nascevano dal cuore del più grande.
Il ragazzo era lì, dietro la finestra, come tutte le notti, e tese le orecchie, riservando tutta la sua attenzione alle parole che uscivano dalla bocca del ragazzo che ora era Harry, seguendo ogni movimento delle sue mani grandi, registrando ogni barlume che la luce dell’emozione che portava l’ispirazione che lo coglieva alla sprovvista sul momento, facendolo sorridere e trasportando in mondi, luoghi, realtà solo a lui conosciute.
E lo sconosciuto si alzò, portando i piedi al livello del davanzale, lasciandosi cullare, come molte notti prima di quella, dalla voce calda dell’altro. .
«…così il principe Harold e la principessa Angelica sconfissero i pirati, salvarono il loro paese e vissero per sempre felici e contenti con i loro innamorati. Ti è piaciuta, Angie?» chiese appena terminata la storia, voltando il capo verso la sorellina, già crollata in un sonno profondo.
Un sorriso carico d’amore e dolcezza nacque sul suo volto, poco prima che si chinasse per baciare la fronte alla piccolina accanto a sé.
Si scostò un poco, cosa di cui il loro micio approfittò subito, sgattaiolando via, mentre lui continuava ad accarezzare la sorellina, incapace di distogliere lo sguardo dal suo volto innocente e rilassato nel sonno.
E come lui non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sorellina, lo sconosciuto non riusciva a vedere altro che lui e non si accorse del gatto che si stava avvicinando.
Lo avvistò troppo tardi e quello gli saltò addosso, cercando d’acciuffare, graffiare quell’estraneo sgradito.
Sfuggì alle zampe del felino, lanciandosi fuori dalla finestra ma qualcosa lo tratteneva: il gatto aveva artigliato la sua ombra.
Cercò di divincolarsi, tirando ma l’animale era testardo, teneva stretta l’ombra fra gli artigli, finché non gliela strappò indietreggiando e facendo cadere dei libri dalla scrivania su cui era appostato.
Il ragazzo si voltò per tornare a prendere la sua ombra ma poi una voce colpì le sue orecchie. «Cosa succede? Molly, cosa fai?» Harry s’ allontanò dalla sorella, richiamato dal rumore.
Raccolse da terra i libri, deciso a riporli negli scaffali finché non scorse qualcosa alle sue spalle. Si avvicinò cautamente alla finestra, i libri ancora tra le mani, e guardò fuori: niente.
Non c’era nulla fuori dal davanzale.
Eppure…eppure avrebbe giurato d’aver visto due occhi osservarlo, due occhi bellissimi, due iridi luminosissime, incantevoli.
Probabilmente troppo incantevoli per essere vere.
La corrente gelida colpì il suo petto nudo, facendolo rabbrividire e scuotendolo dalle sue fantasie.
Harry scosse il capo, prendendosi in giro mentalmente, poi chiuse la finestra.
Si rintanò nelle coperte, troppo stanco per resistere ancora.
Troppo stanco per accorgersi che, incastrata tra i libri che aveva raccolto e riposto, vi era una strana sagoma nera.
Troppo stanco per accorgersi dello sguardo luminoso di un ragazzo che l’osservava da fuori, non abbastanza preoccupato per non godersi il suo sorriso mentre sognava, e poi volare via, oltre le stelle.  
 


Angolo dell'autrice.

Buona sera, mie care lettrici e miei cari lettori.
Buon Natale!
Lo so, dovrei continuare la mia Larry/Ziall ma al momento non ho ispirazione.
Dato che ieri twitter era sommerso di paragoni tra Louis e Peter Pan, mi è venuta l'idea di questa fanfiction, che lo verdà proprio in questo ruolo.
Lo so, è uno schifo, è infantile.
Però mi andava di pubblicarla.
Se non piacerà, la cancellerò e non la porterò avanti.
In caso contrario...PARTY HARD WITH ME, 1D AND TRILLY.
Nell'eventualità che alcuni di voi non lo sapessero: gli 'Hope' a cui vengono paragonati gli occhi di Louis, sono diamanti famosi per la loro eccezionale bellezza e luminosità, nonché per il loro colore, che può andare dall'azzurro al blu intenso.
Detto questo, vi prego di lasciare una recensione.
Anche solo per dirmi che fa schifo.
Vi lascio alcuni link che potrebbero interessarvi.
Vi consiglio le storie di JustPierre http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=156888 (un ragazzo favoloso che più di un ragazzo è un angelo o un principe) e quelle di Cilyan http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=162414 ,la mia fatina. La loro ff a quattro mani è bellissima. Passate da loro!
Passando alla pubblicità per gli amici e le amiche, ecco a voi la vermiciattola più pazza di EFP *o almeno è convinta d'esserlo* che scrive sia ff het che os slash, cioè Vale_Ziall http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=210774 .
.
Grazie dell'attenzione,
Elena xx.

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Eleanor Hamish Rigby