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Autore: Alexiel Mihawk    12/07/2007    11 recensioni
Breve One shot su Bulma e Vegeta, e' Vegeta che racconta la sua storia con bulma------->Ma io non potevo abbassarmi a provare un sentimento tanto insulso come l’amore, io ero l’orgoglioso principe dei Sayian, non potevo amare una donna umana. E così ogni notte mi tormentavo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come è difficile dire "Ti Amo"

Si era avvicinata lentamente a me, l’avevo sentita, ma non volevo vederla, non volevo guardarla. Lei era solo una stupida donna umana, perché avrei dovuto trattarla diversamente dagli altri?!

-Va tutto bene Vegeta?-

Aveva osato anche chiamarmi per nome, non sapeva che ero…sono un principe? Perché diavolo mi disturbava, non vedeva che mi stavo allenando? Che avevo altro da fare? Ma soprattutto perché si preoccupava per me? Non avevo mai avuto bisogno di nessuno e ora questa donna mi veniva a chiedere come stavo. Ero stupito e irritato, non sapevo perché mi dava così fastidio che lei si preoccupasse per me, che mi trattasse con gentilezza. O meglio lo sapevo, mi dava fastidio l’essere tratto con gentilezza, non era proprio della natura di un Sayian e la cosa che mi irritava di più era che a me piaceva essere trattato in quel modo da lei. Lei mi guardava e sorrideva, oramai credo avesse capito come ero fatto, credo si fosse abituata a quel mio modo di fare terribilmente indisponente, non potei fare a meno di alzare la testa e guardala negli occhi. Quei profondi occhi celesti, temetti che se mi fossi distratto per un minuto ci sarei affogato dentro, rischiavo di perdermici, no non potevo ero il principe dei Sayian, dovevo mantenere il distacco, anche se la donna di fronte a me era tanto bella da mozzare il fiato.

In quel periodo odiavo essere confinato in quella casa, perchè quella femmina umana ossessionava la mia mente, continuavo a osservarla, odiavo quella sensazione di impotenza e frustrazione che provavo ogni volta che la vedevo con un altro uomo, ogni volta che sorrideva a quell’incapace di Yamcha. Come potevo definire questo sentimento, era forse quell’amore di cui gli umani parlano tanto spesso? Avrei voluto che finisse, continuavo a chiedermi “Quando finirà?”. Non sapevo niente dei sentimenti umani, come avrei potuto capire cosa fosse quella strana emozione che provavo ogni qual volta che la vedevo. Per me era stupenda, sempre, anche in tuta da ginnastica. Ma io non potevo abbassarmi a provare un sentimento tanto insulso come l’amore, io ero l’orgoglioso principe dei Sayian, non potevo amare una donna umana. E così ogni notte mi tormentavo. Era forse giusto che io provassi questo sentimento? E perché dovevo soffrire se gli umani dicevano che l’amore porta felicità? Poi capii, l’amore è inscindibile dal dolore, così quando capii che nome dare a quello che provavo per quella stupida umana di nome Bulma, per me era troppo tardi, oramai ero stato fregato: mi ero innamorato.

Così incominciai a pensare di volerla. Poiché la amavo avrei voluto fare l’amore con lei, unire i nostri corpi, almeno una volta! Desiderare è un atto di egoismo? Ma in fondo io sono sempre stato un uomo egoista e allora lo ero in modo particolare. Ricordo bene quel giorno, era sera e l’aria era fresca, mi stavo allenando nella Gravity Room quando la voce gentile e allegra di Bulma mi aveva invitato a venire a fare uno spuntino con lei sull’erba. Non credo che dimenticherò mai quella scena, lei seduta sul prato, che agitava la mano verso di me, col viso illuminato dal sole calante. Come dicevo in quel periodo della mia vita ero particolarmente egoista. Non credo di avere pensato molto ai suoi sentimenti, tuttavia ricordo benissimo di avere pensato “La voglio” quindi di essermi avvicinato e di averla baciata. Non mi aspettavo che lei ricambiasse il bacio, credevo in realtà che avrebbe iniziato a gridare e menarmi, cosa che le è sempre riuscita benissimo. Lei però si era lasciata andare, quindi si era staccata da me molto lentamente. Mi aveva guardato un attimo, diventando di un simpatico color pomodoro maturo.

-Perché?-

Avevo alzato le spalle, in fondo non erano affari suoi. Allora era stata lei ad avvicinarsi e a baciarmi. Già poi il sole era lentamente scivolato oltre la collina lasciando posto alle stelle, e noi schiavi della passione ci eravamo lasciati trasportare da essa. Quella fu la prima volta che io e Bulma facemmo l’amore, i nostri cuori si incontrarono, le nostre anime si unirono per non sciogliersi mai più. Fu quella notte che io e lei diventammo una cosa sola, mentre le stelle, uniche testimoni del nostro amore, ci osservavano dall’alto.

Mi alzai quando il sole non era ancora sorto, non ero certo il tipo di uomo che aspetta che la sua donna si svegli. Fu lei stessa a venirmi a cercare quel giorno.

-Vegeta?

-Che vuoi?

-Ecco io…

-Mi sto allenando

-Oh scusa, ecco ieri sera… io vorrei sapere cosa ti ha spinto a farlo

-Non sono fatti tuoi

Non l’avessi mai detto, quelle parole scatenarono nella mia adorabile mogliettina una reazione incontrollata

-Come sarebbe a dire che non sono fatti miei?! Ti ricordo solo che sono io quella che ieri sera ha perso la verginità facendo l’amore con te!* Rispondi alla mia domanda! Perché?

-Perché sei bella

Bulma aveva abbassato lo sguardo, e io mi ero voltato.

-Solo …per questo?

-Si

-Capisco, scusa sono stata una stupida, mi ero illusa

Mi girai, in fretta, forse troppo in fretta, in tempo per vedere il viso della donna che amavo percorso da piccole perle, lacrime. Già ed ero stato io a farla piangere. Mi avvicinai piano, e con la mano le alzai il viso, costringendola a guardarmi negli occhi. Le baciai via le lacrime. Mentirei se dicessi che sapevo che cosa fare. Fino ad allora quando qualcuno piangeva avevo sempre cercato di ignorarlo, zittirlo a suon di pugni, ma quando vidi Bulma piangere, non capii più niente. Non sapevo cosa fare, veniva da piangere anche a me. La strinsi dolcemente al mio petto. Come potevo dirle ciò che provavo. Un principe non deve mai mostrare i suoi sentimenti, non potevo dirle che l’amavo, ero troppo orgoglioso per fare una cosa simile. Mi limitai a stringerla a me.

-Vegeta, ti prego, se sono solo un gioco da usare quando più ne hai voglia lasciami andare

-No, non è così

-E allora? Ti prego spiegami perché non riesco a capire

-……

-Ti ho accolto nella mia casa, ho avuto fiducia in te, fino a ieri sera, ti prego non rovinare tutto ora

-Tutto cosa?

Quella frase la spiazzò

-Bhè ieri sera

-Devo dire che hai un corpo stupendo

-Tutto qui? Quindi per te non ha significato niente?

Le lacrime ricominciarono a scorrere sulle sue guance più copiose di prima. Non capivo, perché diavolo piangeva quella donna? Non si era resa conto che aveva avuto l’onore di andare a letto col principe dei Sayian? “Non ha significato niente” certo che aveva avuto un significato ma ammetterlo avrebbe voluto dire essere deboli. E io non potevo essere debole. Dovevo diventare forte, ancora di più, per battere Kakaroth per diventare il più forte dell’universo! Però, però Goku era diventato ancora più forte da quando aveva una famiglia. “Avere qualcosa da proteggere, qualcuno che vuoi difendere a tutti i costi e che non vuoi perdere ti aiuta a diventare più forte” questo mi aveva detto l’ultima volta che mi aveva sconfitto. Guardai la sottile figura di Bulma che a sua volta mi guardava con occhi tremanti. Le sorrisi.

-Bulma… ti amo

Gli occhi della mia piccola umana si erano illuminati di gioia, quindi sorridendo mi aveva baciato.

Avevo trovato un motivo. Un motivo per diventare il migliore, un motivo per difendere la terra, per diventare ancora più forte, più forte di Kakaroht, di Freezer, dei cyborg che stavano per avvivare. Sarei diventato forte e avrei protetto il mio angelo dai capelli celesti.

E’ passato un anno da allora, e ora ci prepariamo alla venuta dei malvagi cyborg. Ma ora non temo più il futuro, ho un motivo per non morire in battaglia, ho qualcuno che mi aspetta, che mi ama, che ha fiducia in me. Sconfiggerò questi esseri che minacciano la mia felicità e poi tornerò a casa, dalla mia famiglia, dal mio angelo, da Bulma e Trunks.

*Personalmente dubito che Bulma fosse vergine, ma nel contesto ci stava bene

   
 
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