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Autore: Nindia Cobs    27/12/2012    4 recensioni
Questa è una long che mi è venuta in mente leggendo Wings e Spells.
Sarebbe un fantasy e parla di fate.La coppia principale è la dott.
''Dawn, una fata del ghiaccio e quindi d'estate, va nel mondo degli umani per frequentare una nuova accademia. Arrivata incontra molti amici e anche parecchi nemici, tra cui Scott.Con la scusa di una ricerca sono costretti a stare insieme per un po'...A volte si metteranno nei guai, a volte no, ma alla fine succederà qualcosa di orribile e il rapporto tra di loro sarà messo a dura prova'' lo so non sembra intrigante la trama, ma se lo leggerete noterete molta creatività e scoprirete tante cose sulle fate, tipo il loro aspetto e molto altro.Buona lettura (?)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Scusate per gli errori di battitura se ce ne sono, spero che ci sarà qualcuno che mi segue qui e che sarà tanto gentile da recensirec: A presto, ho fretta ma controllerà gli errori al più presto, ho scritto un pov Dawn:3



Mi sento morire dentro a volte, credo che essere una fata sia bello, molto meglio che essere un mostro come i vampiri, ma alcune volte vorrei poter piangere sul serio come gli umani, avere un cuore che batte ed essere normale, ma io non lo sono.
Devo accettarmi, non è bello continuare in questo modo.
Vado in bagno già vestita a lavarmi le mani. Mi guardo allo specchio per qualche minuto.
-Perché continuare così? Ma che stai diventando? Prima imbrogli insieme a quello stolto, poi quei vampiri e il loro comportamento...-dico al mio riflesso arrabbiata.
Dovrei stare con un'amica, o in compagnia, così almeno potrei dimenticare quello che è successo. Faccio un bel sorriso, ma molto amaro.
-Come sei melodrammatica.-ghigna qualcuno dietro di me.
Mi giro, perché nello specchio non vedo nessuno.
-Chi sei? Dove sei?-chiedo impaurita con la mano sul petto.
Detto quello spunta Scott dal nulla, appoggiato al muro con le braccia conserte.
Non posso crederci, come ha fatto a fare quello? E' anche lui del primo anno o del secondo non so, quel tipo di magia è da professionisti!
Sospiro.
-Che cosa ci fai quì?-esito.-Sei nel bagno delle ragazze cavolo!
Sono molto imbarazzata, così lo spingo verso l'uscita e chiudo la porta. Sono rossa in volto. Non mi sono mai vergognata tanto, ha sentito anche quello che ho detto!
Sento bussare.
-Ehm, in realtà sei tu che hai sbagliato bagno.-ride.
Cosa? Ma che imbranata! Lo apro subito.
-Sei proprio una cretina. Guarda esci da quì che sennò la tua popolarità calerà ancora di più.-sbuffa.-Adesso vattene guarda.
Io senza esitare lo lascio solo, voglio essere indifferente, quel tipo è troppo arido di cuore...
Vorrei tanto sapere perché e che cosa nasconde, è così misterioso e mantiene costante una barriera attorno a se per allontanare gli altri.
Oggi mi sono messa un pantalone bianco, una camicia color smeraldo con decorazioni floreali, un foulard bianco e un paio di sandali verdi che si attorcigliano come dei rami alle caviglie.
Mi sento un albero... Rido a quel pensiero. Sarà meglio scendere, Zoey mi starà aspettando a fare colazione, non mangiavo tutte queste cose quando vivevo nella mia amata foresta.
La mia dieta prevedeva prima solanto bacche e frutta, noi fate possiamo.
Comunque prendo la mia tracolla e scendo la rampa di scale che porta alla mensa facendomi stranamente una coda mentre mi dirigo lì.
Arrivata mi guardo intorno, ci sono Dakota, Zoey e altre due sedute vicino alla finestra, decido così di aggiungermi a loro, almeno faccio amicizia.
Dovrei fare cose divertenti come uscire e non restare sempre a meditare, anche se questo che mi diceva mio padre non colmerà il vuoto che sento, prima potevo relazionare con le piante e sentirne l'essenza, erano mie amiche!
Adesso è come se sentissi un nodo alla gola che non mi permette di parlare con loro.
Mi siede accanto a Zoey e le saluto con un sorriso.
-Ciao Dawn, dormito bene?-mi domanda Zoey che fa gli occhioni dolci a Mike intanto.
Sembra molto timida quando c'è quel ragazzo, ne parla in continuazione ma non ammette che gli piace almeno un po'.
Ci penso su...
-Oh sì, è fantastico quel letto...-mormoro tentando di essere convincente.
La rossa e la bionda si scambiano un'occhiata e ridono.
-Non ne sembri entusiasta, forse hai dormito su troppi alberi. Tipico delle campagnole senza offesa...-dice la sua una ragazza dai lineamenti orientali e i capelli scuri.
-Heather smettila di fare la snob!-esclama Dakota corsa in mia difesa.
Quella tipa sembra molto acida e sadica, quasi come il professore Chris Mclean.
-Barbie inutile e priva di cervello sciacquati la bocca prima di parlare.-ghigna.-Il tuo paparino ti ha mandato qui inutilmente, verrai subito bocciata.
Dakota si mette a piangere per quelle parole e Zoey la rassicura.
Socchiude gli occhi.
-Heather vattene, nessuno ti vuole qui.-mormora con tono minaccioso.
Lei se ne va con fare molto invidioso e snob, forse è solo una mia impressione o è sul serio una persona molto negativa. Non so perché si è seduta a questo tavolo se vuole solo insultarci!
-Oh, beh è... deliziosa.-brontolo sarcasticamente.-Proprio deliziosa in un carcere...
Ridono alla mia battuta.
-Infatti! Lei è del secondo anno, è cattiva Dawn, stacci alla larga se non vuoi guai...-mi avverte.-Se la fa con i vampiri.
Tutte trattengono il respiro schockate.
Inalzo le sopracciglia, chi dice che voglio avere a che fare con lei? Forse non lo fa per ''spaventarmi'', ma per non farmi cadere in una rete motale.
-Per me non c'è nulla di male...-mormoro timidamente...
-Niente di male?-mi fanno eco loro perplesse.
Che cosa ho detto di strano? La compagnia non determina il carattere di una persona!
-Oh su andiamo, così la spaventi, non è proprio terribile, basta che non diventi sua amica, sennò ti sfrutterà e basta.-abbozza un sorriso Dakota che sembra essersi ripresa.
Sospiro di sollievo mentre addento una mela e bevo un po' di spremuta d'arancia.
Dopo qualche minuto di risate mi alzo.
-Ok ragazze io dovrei andare a correre, vorrei tanto partecipare alla corsa campestre anche se sono imbranata negli sport... Ciao!-le saluto con un sorriso dirigendomi verso il campo.
Il sole batte molto forte sul terriccio, ma non mi dà fastidio più di tanto, ci sono abituata.
Incomincio a correre e a riscaldarmi, mi sono autoconvinta di farcela prima di venire qui all'accademia. Mi rendo conto che sarà difficile ma l'ho promesso a mio padre che veniva chiamato ''il campione'' alla mia età.
Non posso deluderlo, voglio farcela.
Alzo le gambe sempre di più e aumento la velocità, mi sento così libera... Mi sento padrona del mondo e di tutti, ma non è così, una piccola e fragile fata come me non sa nemmeno il sapore della vittoria ed è meglio, non voglio essere come Heather: bella, popolare e odiata da tutti.
Continuo a correrere per un'altra oretta e, alla fine mi accomodo sul prato, sono sfinita.
Il sudore m'imperla il viso e sento un calore fortissimo in tutto il corpo, ho sete e il cuore mi batte forte come una ragazza innamorata, stare nel mondo degli umani mi fa avere sintomi da umani!
Il clima, le abitudini e i comportamenti, hanno sempre modificato il modo di vivere delle fate, è strano ma c'è scritto anche nei libri di storia; perfino re Artù era uno come noi, si era trasferito in Inghilterra, a Camelot precisamente e, nonostante le nobili imprese, era morto proprio per la troppa umanità che aveva avvolto il suo cuore.
I fatti storici non dicono il vero, non quelli presenti sulla Terra, infatti lui morì non per vecchiaia, non per una battaglia, ma per salvare l'anima di Ginevra, un vampiro.
Accadde con un incantesimo, stipulò un patto con Morgana e diede la sua linfa vitale proprio alla donna amata, perché solo in quel modo poteva salvarla da un morso di un lupo (il morso di Ser Lancillotto). I vampiri possono uccidere noi, le fate possono salvare loro, da quando la preda aiuta il cacciatore?
-Ciao.-mi saluta Scott, sedendosi affianco a me.-Quando corri sei veramente sexy.
Lo guardo perplesso... è un complimento?
Mi alzo indifferente, spero solo che non mi abbia spiato tutto il tempo, sono tutta rossa e imbarazzata!
-Quando diventi rossa mi sembri un peperone.-ride.-Sei ridicola...
Ha un tono da finto innocente, cosa cavolo vuole da me? Correre mi distrae, mi fa stare bene e non mi fa pensare a nessun problema, l'ho fatto anche per dimenticarmi di tutto quello che è successo l'altro giorno, non lo capisce?!
Spero solo che abbia una scusa decente per avermi spiato e detto quelle cose.
-Scott.-mormoro con disprezzo girandomi e facendo un finto sorriso.-Potresti evitare di farti vedere... sempre? E spuntare dal nulla? Mi stavi facendo venire un infarto...
SI chiude nelle spalle. Roteo gli occhi sbuffando, meglio chiedergli direttamente cosa vuole da me, prima faccio prima me lo levo di torno.
Impressione mia o sembro agitata?
-Ma è così divertente spaventarti!-ghigna aggiustadosi i capelli.-Posso offrirti una bibita? Sembri avere molta sete...-intuisce.
In realtà ho moltissima sete, sembra stare in un deserto, ma non voglio dargli questa soddisfazione, meglio rifiutare il suo invito, sembra essere troppo gentile oggi, ha qualcosa in mente...
-Che cosa hai in mente?-domando sospettosa avvicinandomi.
Sorride.
-Lo saprai soltanto se vieni con me nello sgabuz... al bar.-si coregge, lo fa apposta!
Voglio delle risposte, soprattutto dopo che il suo amico vampiro mi ha offerto del sangue pensando che mi piacesse, ma non in quel modo, non con lui... !
-Non starò ai tuoi giochetti.-sbotto tentando di andarmene, lui mi afferra per il braccio.
Lo guardo perplessa, mi sta facendo male, ma non so perché ma non riesco a smettere di guardarlo nei suoi occhi blu cobalto e stare in silenzio, annuisco prima che la mia mente potesse fermarmi.
-Va bene, vengo.-bisbiglio con occhi vaghi.
Mi copro la bocca, ma è inutile: ho già parlato e non posso tirarmi in dietro.
Non voglio... Sembravo essere caduta in trance, come è possibile? Quel ragazzo mi stupisce ogni giorno di più, chissà cosa vuole da me!
Usciamo dal campo e attraverisamo una stradina rocciosa che fa sempre parte dell'istituto e, proprio di fronte spunta un bar, forse stava già in quel punto, ma non l'ho visto quando sono arrivata...
-Scusa, ma da quando hanno costruito questo bar?
Non mi risponde, fa finta di non sentirmi. Comunque la struttura è bellissima, è in legno piena di tendine rosse a quadratini bianchi, sedie e tavolinetti bianchi in cristallo e a forma di rettangolo, tutto completato da ornamenti dorati e glitter sul tetto rosso.
Vi è sopra una scritta in neon, deve essere il nome del locale: BLUE NIGHT.
Ci accomodiamo a un posto e arriva un cameriere pronto per le ordinazioni, che servizio efficiente! Dai a parte che ho perso tutta la mia dignità, questa visitina al bar mi farà bene, devo pur idratarmi...
Ti sei drogata Dawn? No seriamente, perché da quando ti va di uscire con quel tipo? Lo stesso che ti stava per farti cacciare in guai seri?
-Cosa volete ordinare?-domanda l'impiegato molto bello.
Ha gli occhi scuri e i capelli scuri, lunghi e con un po' di frangia, un fisico muscoloso ed è molto alto, indossa una camicia hawaiiana e un paio di jeans.
-Per me uno scotch, alla svelta.-pretende aggressivo il rosso.
Lo fulmino con gli occhi, dovrebbe essere più gentile!
-Wow, il tuo ragazzo si è scaldato un po' troppo...-brontola ironico.-E lei bella signorina, cosa vuole?
Divento tutta rossa, nessuno mi aveva mai dato del lei e fatto de complimenti così, ma forse è solo per vendere, una specie di tattica, no?
-Acq...-cerco di parlare ma mi zittisce Scott.
-Un martini non mescolato, la mia ragazza è un po' troppo timida.-dice con fare teatrale.
-Ma...-farfuglio qualcosa sotto foce scocciata.-Va bene.
Il cameriere sexy se ne va e, dopo nemmeno cinque minuti ad aspettare in silenzio le ordinazioni, eccolo che arriva con un vassoglio in mano.
Non ho mai assaggiato un alcolico, non so che effetto mi farà, ma non lo berrò tutto, pensavo che ''andare a bere qualcosa'' significasse parlare, confrontarsi e bere un po' d'acqua, tè o qualcosa di più... consono, non certo ubriacarsi!
Non fanno per me quel tipo ''d'incrontri''.
-Bevi su, questo fa bene.-m'incita.
Provo ad assaggiarlo, è buono, ma sento la pancia brontolare e la testa girare, allontano il bicchiere da me, mi fa male tutto... ho le pupille dilatate.
L'oscurità mi avvolge, non so cosa mi abbiano dato, ma svengo, la droga, o qualsiasi cosa sia, lascia spazio a tutti i problemi e mi concedo a un enorme riposo per questo.
Mai fidarsi delle persone sbagliate, mai bere cose sbagliate da persone sbagliate, mai., prima di addormentarmi le parole di mia madre rimbombano nella mia mente.

   
 
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