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Autore: Rhain_1992_ARM    28/12/2012    2 recensioni
Speaker - KibaHina
Ho reso sotto forma di racconto una doujinshi KibaHina che amo alla follia. Spero possa essere di vostro gradimento.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Kurenai Yuhi, Shino Aburame | Coppie: Kiba/Hinata
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Speaker

Bene eccomi qui! Kiba ed Hinata, a mio parere una delle poche vere coppie che possano esistere in Naruto. Questa storia non è mia, ho reso testo una doujinshi che mi ha fatto amare la coppia sin dalla prima volta in cui la lessi.  Qui c’è il video su youtube con le scan (http://www.youtube.com/watch?v=XW5N0ZCTlnQ ) ma potete tranquillamente trovarla anche in download, difatti io cel’ho. Ho cercato di tradurre al meglio i dialoghi apportando qualche modifica. Parole come * ne e *ano in giapponese dovrebbero essere qualcosa tipo rispettivamente : “hey,allora, dai, vero “etc  e “ecco…”. Ah inoltre le frasi racchiuse da ‘______’ sono i pensieri di Kiba, mentre quelle chiuse tra virgolette naturalmente sono i dialoghi.  Spero possa essere di vostro gradimento. Recensite J E Spero di poter scrivere un’altra cosa simile!

 

                                                                                                                                                         SPEAKER

 

Correva veloce come il vento, tra le strade deserte e buie di Konoha seguito da Akamaru il suo fidato cucciolo che per stargli dietro stava impiegando la maggior parte delle sue energie.

“Dannazione…” si disse tra uno spasmo e l’altro. Le parole di Kurenai gli risuonavano in testa “Vieni a casa mia oggi, ceneremo con carne alla griglia!”  gli disse raccomandandogli di non tardare. “Perché mamma doveva chidermi di aiutarla proprio in un momento come questo…?!”.

Continuò a correre su per le scale che portavano al pianerottolo dell’abitazione della sua maestra. “Non dovrei essere troppo in ritardo” disse tra se e se. “Spero Kurenai abbia messo qualcosa da parte anche per me…!” L’ultimo gradino, eccolo davanti la porta, bussando freneticamente l'aprì di scatto venendo inondato dal tepore casalingo accompagnato dall’odore inebriante della carne ai ferri. Si tolse le scarpe ed urlò per far capire di essere arrivato.  “Sensei!” nessuna risposta, ‘probabilmente ha già bevuto troppo…’ pensò sconsolato. “Oh..?!”  La donna che gli faceva da maestra ormai da anni gli si presentò davanti rossa in volto e con uno strano sorriso. “Sei parecchio in ritardo Kiba-kun…” disse sorridendo. “Mi prendi in giro?! Saranno a malapena le 7!” sbraitò contro la sensei che se la rideva. “Oh.. davvero?” disse non importandosene, “Visto che Kiba-kun non arrivava mi sono sentita un po’ sola ed ho cominciato a bere qualche drink…” gli disse mettendogli un braccio attorno il collo arruffandogli i capelli.   “Forza adesso andiamo! Gli altri sono già ubriachi!” disse allegramente trascinandolo in soggiorno.  “Posso camminare con le mie gambe!” farfugliò il moro che cercava di sciogliere la ferrea presa della donna.  “AAAAAH! Le tue tette sono sulla mia faccia!”  le urlò scansandola. 

Entrato in soggiorno l’odore della carne ai ferri si faceva più suadente, gli venne l’acquolina in bocca. Una ragazza dai capelli corti, neri e due occhi color glicine lo fissava rossa in voto. “Oh… c’è Kiba-kun!” sentenziò sorridendogli.  “Hah…?” commentò il moro che trovava strano il modo di fare della compagna di squadra.  “siamo così sfiniti … hehe!” gli disse non appena gli fu più vicino.  Il moro dagli strani segni cremisi sulle guance afferrò la corvina per il colletto dell’abito e la scosse in preda ad un attacco d’ira. “Cosa diavolo è questo?!” chiese urlando, mentre la corvina divertita continuava a ridere imperterrita.  “CHE COSA HAI FATTO AD HINATA?!” chiese ancora più furioso. Lasciò andare Hinata e se la prese con la donna,  “hahaha ha solo bevuto 2 drink…tutto qui!” disse quest’ultima tra una risata e l’altra. “Non è la quantità il problema! “ Si voltò di scatto verso il tavolo dove sedeva l’altro compagno di squadra, con accanto Hinata che aveva cominciato a stritolare in un abbraccio il povero Akamaru. “Oi Shino!” fece per rimproverare anche lui ma fu interrotto dal taciturno ragazzo con gli occhiali da sole  “questo è successo perché ci hai messo tanto ad arrivare … davvero… questo sapore è veramente squisito… ne vuoi un po’?” gli rispose porgendogli la lattina di birra che stava sorseggiando anche lui rosso in viso.  Non poteva crederci, si erano davvero ubriacati tutti … 

“Ma che…?!” stava per buttarsi addosso all’amico quando Hinata lo chiamò aggrappandosi ad un suo braccio. “Ki- Ba-Kun!” disse sorridendogli ampiamente sempre rossa.  Il ragazzo sentendo qualcosa di morbido e caldo sul braccio abbassò lo sguardo notando il seno di lei premuto sul suo arto. ‘w-wah! I-il suo petto… è…è!?’osservò arrossendo vistosamente. “Co-cosa c’è Hi-Hinata?” chiese cercando di mantenere la calma.  “nee* … non hai fame?” gli chiese sempre sorridendogli.

Si misero a tavola, Hinata accese i ferri e guardandolo canticchiò allegramente “solo un secondo!” tenendo le bacchette in mano ed alzando le maniche del vestito.  “uhh…” commentò lui poggiando il viso alla mano, ‘questo è…piuttosto carino…’ pensò osservandola. “Kiba-kun, Akamaru-kun è pronto!” sentenziò la ragazza servendo i piatti. Akamaru mangiava freneticamente il suo pezzo di carne in un angolino, poi Kiba vide la corvina avvicinarsi verso di lui tendendo le bacchette con un pezzo di carne,  “Ecco!” disse “dii… aaahh” imitò il verso. “???!!!!” arrossì violentemente alla scena.  ‘questo pezzo di carne deve essere squisito!’ pensò osservandolo sempre più vicino.  ‘ma…’  “n-no c’è bisogno tu mi imbpocchi!... p-posso farlo da solo!” disse muovendo freneticamente le braccia.  ‘ aaaaahhh! Sono un idiota! Poteva essere un momento così speciale!’ pensò il moro imbarazzato.  “n-non vuoi… mangiare forse?” disse la ragazza che lo guardava preoccupata. ‘certo che voglio!’ pensò sempre più accaldato per la vergogna.  “ho detto solo che non c’è bisogno tu mi aiuti…” disse . “allora dii ahhhh…” insistette Hinata tornando ad alzare le bacchette ed il pezzo di carne.  ‘dannazione… questo non può essere vero’ pensò rassegnato avvicinandosi al pezzo di carne tanto ambito, quando ecco che arrivò Kurenai spingendolo via ed afferrando il pezzo di carne al posto suo. “yummy” commentò mangiandolo in un sol boccone. “ma cos…?!” si chiese il ragazzo sorprendendola ad accarezzare la testa di una Hinata confusa ma divertita. “TU KURENAI….BASTARDA!” le urlò contro sull’orlo di piangere, era il suo pezzo di carne!

Si era fatta notte tarda, ed il moro aveva accompagnato la sensei a letto che si era addormentata di sasso. “alla fine non ho mangiato neanche un pezzo di carne per colpa di Kurenai…” disse sbuffando.  Notò fosse scoperta, così le si avvicinò e le rimboccò le coperte. “sigh!” piagnuclò, “che confusione…” . Nel letto accanto c’era Shino, sdraiato con le mani congiunte, il viso impassibile … “ma è vivo?” lo guardò di sottecchi, sembrava morto.  Più avanti in fondo alla stanza, dove c’era adibito il suo letto notò qualcuno. Si avvicinò, Hinata  lo guardava spaesata. ‘ mmh…’  “questo non va bene…” commentò piano.  “sei ancora sveglia eh…?” le chiese rosso in volto arruffandole i capelli corti.  “…andiamo a dormire insieme…” disse lei ridendo.  “**ne…”  il ragazzo la guardò sbigottito “cosa stai dicen…” non fece in tempo a terminare la frase che la corvina gli si lanciò addosso stringendogli le braccia intorno al collo. 

Quasi non la schiacciava… Abbracciandolo aveva perso l’equilibrio cadendo indietro portandosi dietro anche lui. Fortunatamente aveva i riflessi pronti e puntò le mani a terra frenando la caduta, successivamente si accorse della vicinanza del viso arrossato di lei, ed avvampò.

‘aaah...il suo corpo …’ si alzò di scatto ancora rosso in volto. “non essere sciocca! A-andiamo…!” disse in preda al panico. ‘cosa diamine le succede oggi..?!’ pensò osservandola. “comunque, puoi andare a letto da sola.” Disse non guardandola in volto.  La ragazza lo guardava dal basso con occhi lucidi... “tu… mi odi?” chiese quasi mettendosi a piangere. ‘Cosa? No! Non è questo il motivo…’. “Ascolta, Hina…” anche questa volta non ebbe la possibilità di terminare la frase, la ragazza gli era nuovamente saltata addosso abbracciandolo, questa volta però ad impedirgli di parlare non fu tanto lo stupore, ma le calde labbra della corvina contro le sue.

Trattenne il fiato.

Tutto sembrava essersi fermato. Quando le loro labbra si separarono, lentamente ricominciò a respirare.  Questa volta i suoi riflessi lo abbandonarono.

                                                                                                                                                                                       ‘dentro la mia testa…’

Si ritrovò disteso sul materasso dove teoricamente doveva dormire quella notte, il volto cremisi, il respiro affannato, ed Hinata sdraiata di fianco a lui con la testa poggiata sulla sua spalla, mentre una piccola mano gli stringeva la maglia al’altezza del petto.

                                                                                                                                                                      ‘posso sentire l’eco di un suono …’

Non credeva a quello che stava accadendo… Sembrava addormentata. Inerme lì, con un sorriso a fior di labbra.

                                                                                                                                                                                  ‘Il suono del suo respiro…’

‘Le sue labbra…  sono così soffici’ pensò osservando il suo lieve sorriso.  La ragazza si mosse lentamente facendolo sobbalzare.  “ fa caldo …” sussurrò con uno strano sorriso.  Piano piano mise metà del suo corpo su di lui, premendo il prosperoso petto su sul suo,insinuando una gamba nuda tra le sue semi divaricate.  Il moro si sentì svenire, il suo corpo scottava,andava diventando sempre più caldo; la gamba di Hinata si alzava lentamente sempre di più, sfiorando per sbaglio l’erezione che gli aveva provocato.  Una scossa gli pervase tutto il corpo, andò a sfiorarle la coscia. Era così calda, liscia, morbida.... Saliva carezzandola leggermente, perdendo le dita al’interno dell’abito che a mala pena le copriva il fondo schiena.

“Hyaa!” esclamò lei, “hahah il solletico ahahah” rise sentendo le dita del ragazzo muoversi sul suo interno coscia.  “Hinata…” la chiamò serio lui. Si portò la frangia all’indietro sudato com’era. Teneva la ragazza su di lui, aorreggendola con una mano sulla schiena, mentre l’altra s’insinuava sempre di più tra le sue gambe.  “mmh…” fece lei, arrivati a potersi sfiorare i nasi, completamente rossa in volto, gli occhi perlacei semichiusi, guardavano intensamente quelli neri pece di lui, così sottili e scuri a differenza dei suoi.

I loro visi erano sempre più vicini, il moro dischiuse leggermente le labbra quando all’improvviso, senza un motivo logico, il volto sereno ed imbarazzato della solita Hinata, che gli parlava di Naruto-kun gli passò per la mente. Sgranò gli occhi. La spinse leggermente indietro prendendola per le spalle. ‘aah …dannazzione’. La ragazza lo guardava confusa. La mise completamente a sedere su di lui a cavalcioni. “è vero…  questo non va bene!” le disse osservandola.  ‘avrei voluto i miei ricordi non fossero così buoni…’ pensò.  ‘anche in un momento come questo me ne sono ricordato…’ “Hinata” la chiamò,  “tu… tu probabilmente sei solo molto ubriaca. Non dovresti andare in giro a baciare qualcuno che non ti piace…” le disse stropicciandosi un occhio osservandola di sottecchi.  Inizialmente scombussolata ascoltava le parole del moro, poi sorridendo gli disse “hahaha ti sbagli! Tu mi piaci Akamaru-kun!” . Rimase un attimo interdetto, poi divenne come se fosse stato pietrificato. “hah …?”  commentò scioccato.  “però, oggi sembri differente dal solito…” disse la corvina osservandolo per poi fiondarsi nuovamente su di lui ed abbracciarlo. ‘ma cosa…??!!  Dopo essersi ubriacata mi ha confuso per Akamaru?! Questo… questo non può essere vero!'.

Corse dall’altra parte della camera a recuperare il piccolo amico peloso, e glielo porse. La ragazza dopo un attimo di confusione lo prese cominciando a stritolarlo affettuosamente. ‘capisco, allora è così…’ Il moro sconvolto si mise a letto, quasi aveva voglia di piangere.  Immaginò la Hinata di pochi secondi prima con una spalla scoperta rossa in volto sorridergli dicendogli “ti amo Kiba-kun” con sguardo solce, ‘ così infondo, tutto quello non significava niente’ pensò digrignando i denti.

Poco più tardi, si udì uno scroscio d’acqua, poi un forte tuono. ‘ uhm..? un tuono?’ pensò assonnato. Si sentì afferrare la maglia all’altezza della schiena e si voltò sgranando gli occhi vedendo una Hinata allarmata che aveva del tutto perso il colorito.  “cosa…” disse piano. “ah… scusa!” dille lei arrossendo poco. “ecco… se ti va bene… potrei dormire anche io qui?” gli chiese spostando la presa sulla maglia all’altezza della spalla visto che si era voltato a guardarla.  “puoi dormire con Akamaru, no?” le disse lui osservando la reazione di lei ancora spaventata. “m-ma … i tuoni…”  “ah! Tu odi i tuoni, giusto?”  commentò osservandola. “ok, vieni qui” si spostò facendole un po’ di spazio.  Imbarazzata la ragazza si distese accanto a lui, sotto il suo braccio. Si addormentò immediatamente, ed il ragazzo prese ad accarezzarle delicatamente i setosi capelli corvini.  ‘comunque … si è addormentata in fretta.’ Pensò osservando la piccola figura rannicchiata vicino a lui. ‘che buon profumo…’.

Un lieve sorriso increspò le labbra della ragazza, “grazie…”  Il ragazzo sussultò smettendo di accarezzarle i capelli “Kiba-kun…” terminò poi lei, addormentandosi.  “cos…” il ragazzo sconcertato si tirò su un gomito e osservò il viso della ragazza, un po’ arrossato, le labbra dischiude, dormiva serena.  ‘aspetta … solo ora… che è stato…?!’. Realizzò …

                                                                                                                                                                                ‘… Lei non stava dormendo…’

Arrossì nuovamente, questa volta più delle altre. 

Si distese accanto la figura addormentata di Hinata, portando una mano al’altezza del cuore stringendo la maglia sgualcita, sempre più rosso in volto socchiuse gli occhi cercando di addormentarsi.

                                                                                                                                                                                           “sono stato sconfitto…”

“forse ero solo un po’ egoista dopo tutto..”

 ‘Anche se è tarda notte, non me la sento di andare a dormire come tutti…’

°°°°

Il mattino seguente, il cinguettio degli uccelli svegliò dolcemente la ragazza che aveva dormito serenamente. Non ricordava nulla della notte precedente, “mh.. dove sono..?” strofinandosi lentamente gli occhi si trovò a pochi centimetri dal viso di Kiba il suo compagno di squadra che dormiva beato, il volto arrossato e la bocca semi aperta. “Kyaaaah!!” Arrossì violentemente mettendosi in ginocchio,non riuscì a trattenere un urlo trovandosi a dormire con un ragazzo.  Il povero moro si svegliò, ma salutò allegramente la ragazza  “aaah Hinata, dormito bene?” chiese sbadigliando.  “Ano…  io, perché io sono …” chiese la ragazza imbarazzata osservando il moro. “Eh? Non ti ricordi…?” chiese rimanendoci male. Lentamente sentì due presenze omicide alle sue spalle.  Shino e Kurenai li sovrastavano, attorniati da fiamme e fulmini osservavano Kiba dall’alto al basso. “KIBA COSA HAI FATTO AD HINATA?” chiese Kurenai uccidendolo con lo sguardo.  Cominciò a sudare freddo, “e-ecco io posso giurare di non aver f-fatto nulla di male, E’ TUTTO UN MALINTESOOO!” disse l’ultima frase in un urlo visto che la maestra ora lo teneva per il colletto della maglietta picchiandolo e  sbraitandogli contro.  “GAH! HI-HINATAAAA” urlava il ragazzo chiedendole aiuto. La ragazza lasciò andare Akamaru e corse verso Kurenai che mollò subito Kiba. “Ano.. Sensei! Kiba-kun non ha davvero fatto nulla di male!” la rassicurò.  “awww Hinataaa” il ragazzo fu così felice dell’intervento della compagna, per poco non ci lasciava le penne.  La maestra continuava a guardarlo con sguardo omicida “se mai provassi a fare qualcosa di strano… sai cosa ti aspetterà, vero Kiba?” più che una domanda sembrava una minaccia.  La donna si volse subito dopo verso la ragazza carezzandole la testa “ Bene, ora andrò a preparare la colazione, Hinata tu puoi andare a cambiarti ed a sciacquarti il viso quando vuoi, ok?” le disse sorridendole per poi lasciare la stanza e recarsi in cucina con Shino al seguito.  “davvero non li capisco…” commentò il moro grattandosi la testa. “seriamente… non c’era bisogno di picchiarmi…” si lamentò.

La corvina si voltò a guardarlo arrossendo un po’, “ano… Kiba-kun” lo chiamò. “uh?”  si voltò a guardarla, gli stava sorridendo. “grazie.” “h-hah?” non capiva il perché. “bene… come dovrei dire… sarebbe potuto essere un sogno, però mi sono sentita bene..protetta questa notte... e questo perché…” il ragazzo aveva il fiato sospeso, che si ricordasse qualcosa? “grazie a te… he he penso sia abbastanza strano da parte mia dire tutto questo..” continuò la ragazza sorridendo. “hah? Di cosa stai parlando?  Sei proprio strana tu…” Disse il moro alzandosi. Hinata si accorse di averlo messo a disagio così non disse più nulla, rimase solo con uno stupido sorriso in volto, mentre lui … lui guardò altrove rosso com’era …

                                                                                                                                                          Potrà mai smettere di essere così stupida…?’

   
 
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