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Autore: Marceline    30/12/2012    3 recensioni
Quella sera Brianna aveva il suo primo appuntamento con un ragazzo. Appena lo aveva comunicato ai suoi padri, Brian era scoppiato a piangere. Zacky semplicemente voleva andare a spaccare la faccia di quel maniaco che voleva stuprare sua figlia quella sera.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Zacky sentì il rumore di qualcosa che si frantumava, qualcosa di vetro. Poi sentì qualche bestemmia da parte di suo marito e un urletto acuto da parte della loro figlia.
- Siete vivi? – Mise il muto alla televisione e attese che una qualche risposta provenisse dal bagno al piano superiore. Ovviamente la risposta non arrivò. Quei due erano chiusi in bagno da quaranta minuti e sembravano intenzionati a restarci dentro ancora per molto.
Quella sera Brianna aveva il suo primo appuntamento con un ragazzo. Appena lo aveva comunicato ai suoi padri, Brian era scoppiato a piangere. Zacky semplicemente voleva andare a spaccare la faccia di quel maniaco che voleva stuprare sua figlia quella sera.
Subito Brian aveva preso la ragazza e l’aveva chiusa in bagno per truccarla e acconciarla. Zacky non lo vedeva così agitato dai tempi in cui era incinto. E, davvero, in quel periodo Brian era intrattabile.
Sbuffando si alzò dal divano sul quale era stravaccato e arrancò fino al piano superiore. Magari avevano spaccato lo specchio con una spazzola a furia di pettinarsi. Perché Zacky era sicuro che Brian non stesse solamente truccando e sistemando Brianna, era sicuro che lo avrebbe trovato tutti agghindato senza motivo.
E, infatti, le sue supposizioni erano esatte. Brian aveva i capelli perfettamente piastrati e ingellati verso l’alto, gli occhi truccati dentro e fuori di nero intenso ed era quasi certo che sulle guance avesse un po’ di phard. Per quanto riguarda Brianna non sapeva da dove cominciare a guardare. Poteva quella donna essere sua figlia?
I capelli neri erano legati in un’alta coda, lasciando le spalle scoperte e il collo ben in vista. Gli occhi verdi – più verdi di quelli di Zacky – erano contornati da linee perfette di eye-liner. Un top color panna le copriva a malapena il ventre piatto e il seno abbondante, i jeans le stringevano le gambe lunghe al punto giusto. Sembrava avere vent’anni e non sedici.
- È bella, non è vero? – La voce di Brian lo riscosse dalle sue riflessioni. Brianna a quell’affermazione arrossì e abbassò il viso.
- Lo dici solo perché hai fatto tutto tu. – La voce aggraziata della ragazza gli ricordava in qualche modo quella profonda di suo marito. Brian era pronto per ribattere ma Zacky lo anticipò.
- No, sei bellissima davvero. – Le parole gli erano uscite un po’ strozzate. Sembrava quasi commosso.
Brianna sorrise a mo’ di ringraziamento. Non potette fare a meno di notare che quando la ragazza sorrideva, arricciava il nasino a patata proprio come faceva Brian. E Zacky ringraziò per l’ennesima volta che non avesse preso il suo nasone e il suo fisico tozzo. Però aveva i suoi occhi chiari.
- Secondo te, il fondotinta macchia, amore? – Brian indicò la piccola boccetta di vetro frantumata al pavimento. Una chiazza di un marroncino chiaro si espandeva sulle piastrelle bianche.
- Non lo so, ma vedi di pulirlo in fretta. – Disse Zacky. Brian annuì – stranamente docile – e sorrise. Forse era felice per la figlia, non era isterico e preoccupato come lui.
- Okay, ma tu aiuta Brianna a scegliere le scarpe. – E suonava molto categorico.
- Ma papà, sono in grado di farlo da sola. – Si lagnò la ragazza, Zacky pronto a confermare. Non voleva immischiarsi in quelle faccende troppo femminili, quello era territorio di Brian.
Ma uno sguardo inceneritore di Brian fece scattare entrambi. Andarono nella camera della ragazza, verso la scarpiera che teneva ai piedi del letto. Brianna si accucciò lì e tirò fuori due paia di scarpe. Tornò indietro verso il letto dove era seduto suo padre e gli fece vedere le scarpe.
- Allora, quale delle due? –
Un paio erano con il tacco, un tacco veramente altissimo, del tipo che se prendi male una buca ti rompi l’osso del collo e ci muori. Comunque erano carine e avevano il pizzo bianco che le faceva sembrare innocenti.
L’altro paio erano un po’ più sobrie. Anch’esse bianche ma lucide, con un tacco più moderato.
Zacky emise un suono dolorante. Un paio di Converse non erano più pratiche? Davvero, non voleva che sua figlia passasse una brutta serata per colpa delle scarpe. E poi se quel ragazzo l’avesse molestata e avrebbe dovuto correre? Come faceva a correre in fretta con quei tacchi?
- Per forza con il tacco? – Zacky non riusciva a togliersi quel tono lamentoso.
- Si! – Urlò dal bagno Brian, senza dare il tempo a Brianna di rispondere.
Zacky prese un bel respiro e indicò quelle con il pizzo bianco. Se doveva portare delle scarpe con il tacco tanto valeva che fossero belle. Il lato gay che era in lui emergeva troppo in queste situazioni.
- Grazie papà! – Trillò Brianna e tutta contenta andò a posare l’altro paio che non avrebbe messo.
- Almeno portati delle ballerine in borsa! – Urlò Zacky poiché la ragazza si era rinchiusa nuovamente in bagno con Brian.
 
Zacky si era appisolato sul letto di Brianna quando suonò il campanello. Aprì gli occhi e cercò qualche essere vivente che andasse ad aprire la porta.
- Apri tu, Vee! – La voce di Brian ovattata dalla porta chiusa gli arrivò a stento. Ancora erano chiusi lì dentro?
Rotolò giù dal letto e si diresse a piano inferiore. Chi diamine era di venerdì sera alle otto e mezzo? Ma nemmeno il tempo di finire di formulare la domanda che aveva aperto la porta d’ingresso e scoperto la risposta.
Un ragazzo sui diciotto anni – male, già che era più grande non andava bene – sorrideva in modo tranquillo. Aveva gli occhi celesti, i capelli scuri e poteva vedere un tatuaggio fare capolino dallo scollo a v della sua maglietta. Maglietta dei Misfits. Okay, questa cosa gli fece guadagnare dei punti.
- Arrivo subito, Jonah! – La voce di Brianna irruppe da sopra le scale.
- Prego, accomodati. – Zacky cercò di avere un tono amichevole. Cosa che non gli riuscì troppo bene.
Il ragazzo, Jonah, nome appena scoperto, entrò e si sedette sul divano.
- Tenga, questi sono per lei. – E porse una scatola a Zacky. Jonah arrossì un po’ e distolse lo sguardo. – Solitamente si portano i fiori alla madre, ma… -
Zacky aprì la scatola e rimase un po’ perplesso. Era stracola di muffin e cupcakes, i suoi preferiti. Doveva esserci lo zampino di Brianna.
- Solitamente? Perché, hai molti appuntamenti di solito? – Zacky addentò un muffin al cacao e si sedette sulla poltrona di fronte a Jonah. Doveva ammettere che era buono, però.
- I-io? No, a dire la verità pochissimi… Io, ehm, ci t-tengo a sua figlia… - Jonah ammutolì.
- Davvero? – Disse Zacky sputacchiando briciole di muffin qui e là. Non doveva sembrare molto minaccioso come sperava. Jonah annuì semplicemente, sembrava terrorizzato. O divertito da Zacky? Forse non voleva sbottare e ridergli in faccia?
- Eccomi! Andiamo? – Brianna fece la sua sorridente entrata in salone e trascinò Jonah via in fretta, non prima di fulminare con lo sguardo Zacky.
- Hai tentato di intimidirlo? – Brian era appoggiato con una spalla allo stipite della porta, braccia incrociate, e sorrideva sarcasticamente in direzione di Zacky.
- Sì, ma non ci sono riuscito. – E, affranto, prese un altro morso dal muffin.
 
 
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La colpa dello scempio qui sopra è di Alessia. Davvero, mi mette troppe strane idee in testa. No, dai, ti voglio bene anyiero lol
Spero che a qualcuno possa piacere e una recensione è sempre gradita c’:
Un bacio, Marceline- Flavia.
  
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