30/12/2012
2 recensioniMy deepest fears
Damon si svegliò in una piccola, fredda ed umida grotta. Era disteso su un mucchio di paglia, morbida ma allo stesso tempo fastidiosa dal momento che ti si infilava dappertutto, pungendo come un ago.Damon non aveva idea di dove si trovasse, né come ci fosse finito. Ricordava solo che era appena uscito dal Grill, quando qualcuno lo aveva aggredito alle spalle iniettandogli della verbena nel braccio.
Non appena avesse scoperto chi fosse il suo assalitore, gli avrebbe fatto rimpiangere di essere nato.
Stava cercando di capire il motivo per il quale si trovava li, quando dalla piccola fessura in alto nel tetto entrò della luce. Probabilmente stava per sorgere il sole.
E fu allora, che si accorse di non possedere più il suo anello. Quell’anello che gli avrebbe impedito di bruciare al sole se i suoi raggi avessero illuminato tutta la grotta.
Preso dal panico iniziò ad urlare, se pur, come credeva lui, invano.
- C’è nessuno?? – La voce gli uscì roca, come se non bevesse da giorni e avesse la gola secca.
- So che sei la fuori! Che c’è, vuoi lasciarmi morire in questo modo? Sei, forse, troppo codardo per affrontarmi??.
Passarono solo pochi secondi e una figura comparve nell’ombra.
- Eri più divertente da svenuto – Eccolo. L’uomo che lo aveva aggredito era entrato in scena.
Era bello. Altezza nella media, un bel fisico, sicuramente si teneva in forma, occhi azzurri e capelli biondi.
Alla sua vista, Damon rimase senza parole.
- Ti ricordi di me, Damon Salvatore? – L’uomo riprese a parlare. Il suo tono di voce era un insieme di divertimento e odio e rabbia allo stesso tempo.
- Vaughn! Qual buon vento ti porta a Mystic Falls? – Damon si ricordava eccome di lui ed ora era veramente sorpreso di rivederlo.
La prima e l’ultima volta in cui lo aveva visto, fu a Seattle circa vent’anni fa quando Vaughn aveva all’incirca dieci anni.
Ma come è possibile che si ricordi di me? Ricordo benissimo di averlo soggiogato e sicuramente colui che ho davanti non è un vampiro…
Vaughn riprese a parlare.
- Sai Damon…in tutti questi anni ho cercato informazioni su di te… sulla tua famiglia, e qualche settimana fa ho saputo che eri ritornato a casa, così ho pensato di farti una visita. Non te lo aspettavi vero?? – Non c’era niente di amichevole nel suo tono di voce.
- Devo dire che mi hai sorpreso, si. Quella sera ti avevo soggiogato ma adesso scommetto, che avevi della verbena da qualche parte, giusto? – Che sciocco da parte sua non averlo pensato.
- I miei genitori mi raccontavano storie sui vampiri da quando ero un bambino.. mi dicevano di stare all’erta, perché esistevano ed erano crudeli e dei mostri. Io non volevo crederci. Erano solo delle storie… ma poi, quella sera sentii mia madre piangere e urlare il nome di mio padre e quando entrai nella loro camera, fui preso dal panico. Un vampiro aveva squarciato la gola di mio padre e si stava nutrendo da mia madre! Tu mi avevi sentito arrivare, ma continuasti a bere da lei come se nulla fosse!!! – Mentre pronunciava quelle ultime parole con rabbia, prese Damon dal colletto della camicia sbattendolo alla parete di roccia.
- Ti risparmiai quella sera… dovresti essermi più riconoscente – Damon disse quelle parole con grande fatica, spuntando anche del sangue mentre tossiva.
Ma come se non avesse parlato, Vaughn gli mise davanti qualcosa.
- Lo riconosci questo?? – Damon sgranò gli occhi. Era un paletto con delle incisioni simili a quelle di Connor.
– Sei un cacciatore! Uno dei cinque!! – Le sue non erano domande ma bensì delle affermazioni, cariche di terrore.
- Esattamente… vedo che sai la mia storia. – L’ombra di un sorriso comparve sul viso del cacciatore. – Se sei qui per uccidermi, perché non lo fai? Cosa aspetti?? –
Se voleva Damon morto che lo uccidesse allora!!
Stefan mi odia. Elena non mi ha mai amato veramente o se mi ama non potrò mai saperlo perché l’ho liberata dall’asservimento dicendole di scordarsi di me perché mi avrebbe reso felice…in realtà, invece, quella era stata la cosa più difficile che avessi mai fatto in 170 di esistenza. Non ho più nulla per cui combattere quindi che mi faccia fuori all’istante!
Ma purtroppo per Damon questo non rientrava nel piano del cacciatore.
- Oh no…non adesso. Prima voglio ripagarti con la tua stessa moneta. – Niente di quello che aveva detto e del modo in cui lo aveva fatto, preannunciava qualcosa di buono. – Mi è giunta voce che c’è una ragazza a cui tieni particolarmente…..Elena Gilbert, se non sbaglio.
Era come se fino a quel momento fosse stato in balia di un qualche sortilegio perché, ora invece, non appena sentì il suo nome, tutti i suoi muscoli si contrassero.
- Non osare avvicinarti a lei! – Nonostante quello che era successo tra lui ed Elena, non avrebbe mai permesso a nessuno di farle del male perché lui la amava ancora…era una parte di lui e uccidere lei avrebbe significato uccidere tutto il buono che c’era in lui. Così, Damon provò a scaraventarlo dall’altra parte della grotta, ma era debole e Vaughn era più forte di lui.
- Sei debole… Non puoi respingermi! Non appena uscirò da qua, andrò dritto da lei e le pianterò questo paletto dritto nel cuore, dopodiché porterò qua il suo cadavere così potrai capire in parte cosa ho provato io quella sera!! Solo allora toccherà a te.
A questo punto non importava quanto fosse debole. Quanto avesse bisogno di sangue. Una scarica di adrenalina lo colpì e si gettò addosso a Vaughn, spezzandogli il collo.
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Angolo autrice
Rieccomi questa volta con una long °-°
Non so da dove mi sia uscita questa cosa super deprimente come vedrete nel prossimo capitolo…ora non posso parlare perché se no vi spoilerei gli altri capitoli quindi…al prossimo ^-^
Kiss kiss =)