Disclaimer: I personaggi non
mi appartengono
Ma sono di proprietà della Marvel ©
.: Conoscenze Ai Piani Alti :.
Lampo.
Uno. Due. Tre.
Tuono.
-Tuo figlio è sveglio- lo avverte Steve, entrando
nella camera con il piccolo per mano.
-Guarda che prima dell’alba è tuo figlio- gli
risponde Tony, sogghignando. L’altro gli rivolge un’occhiata in tralice,
occhiata non raccolta da Stark, che continua imperterrito a tenere mentalmente
il ritmo dei fulmini.
Lampo. Odino.
Uno. Due. Tre. La-La-La-La-La-La.
Tuono. Valhalla.
E’ semplice riconoscere le tempeste scatenate da
Thor.
Tony dubita fortemente che un qualsiasi agente
atmosferico si metta a deflagrare seguendo il ritmo di Odino&Valhalla. Quella di far ascoltare al Dio del Tuono la
canzone dei Nanowar è stata un’idea piuttosto geniale. Steve non è stato d’accordo,
ma Steve non è mai d’accordo quando si tratta di idee piuttosto geniali, per cui non è che ci dia molto peso o ci faccia
molto caso.
-Allora, campione- Tony si gira a guardare il
bambino, un gomito puntellato sul materasso -Non mi dirai che hai paura di un
paio di fulmini?-
Il piccolo non risponde, ma, da come incassa la
testa nelle spalle all’ennesimo tuono, si direbbe che non c’è bisogno di ulteriori
conferme. Steve lo prende in braccio e sale con lui sul letto matrimoniale,
mentre Stark si raddrizza e poggia la schiena contro la testiera.
-Non devi aver paura, Peter- Steve gli mette una
mano sulla testa e sorride, rassicurante -Ricordi lo zio Thor?-
Tony arcua le sopracciglia . Oh, certo che Peter
ricorda lo zio Thor. Quando lo ha visto per la prima volta ha sgranato così
tanto gli occhi da farli assomigliare a due piattini. Steve dice che è stato
per la mole non indifferente dell’Asgardiano, Tony punta sull’inguardabile
camicia a scacchi che il suddetto indossava. Era imbarazzante, davvero.
-E’ lui che comanda questi tuoni, ecco perché non ti
devi preoccupare. Non ti faranno del male-
-Anche perché se proprio hai paura, basta chiamare
lo zio Thor e dirgli di smetterla con questo rumore infernale- e considerata
così chiusa la questione, Tony si rimette tra le lenzuola, già nella
disposizione d’animo di ritrovarsi il piccolo Peter abbarbicato alla maglia la
mattina dopo.
Ma dal silenzio che è improvvisamente calato nella
stanza e da come il bambino gli appoggia le mani sulle spalle e da come Steve
ridacchia, maledetto Steve, ridi, ridi
adesso che puoi, ma la mia vendetta sarà tremenda, Stark capisce che, no,
la situazione non è affatto chiusa.
La-Fibula-A-Cerchio-Che-Parla-All’-Orecchio ha un
ronzio sommesso.
Thor, intento a dar sfoggio della propria abilità
nel scatenare temporali, abbassa Mjolnir per dedicarsi completamente al mortale
che lo sta invocando. E’ un Dio, dopotutto, ed è questo che fa un Dio: risponde
alle chiamate, annuisce, mette giù la cornetta e poi torna a divertirsi con l’elettricità
statica.
Un lampo ulula dietro le sue spalle, illuminando il
mondo di bianco.
-Salute a te, oh abitante di Midgar!- tuona -Qual è
la tua richiesta? Non tacere a me il tuo desiderio!-
Il fulmine, ringhiando, graffia il cielo con
unghiate d’oro.
-Ehi, Thor, sono io, Stark. Senti, so che ti stai
divertendo un mondo a sparare fulmini e saette sul creato e tutto il resto, ma
avrei un favore da chiederti..
Note
Finali
Ecco l’ultima fan fiction dell’anno!
Nulla da dire è molto leggere come
cosa XD Volevo ringraziare _Diane_
per la sua recensione a questa fan fiction! Sappi che ho iniziato ad urlettare
come un’idiota, mi hanno fatte un immenso piacere le tue parole *^* Grazie
mille!! Mi hai fatto di una felicità immensa *^*
BUON
ANNO A TUTTI!!