Città nuova, casa nuova, persone nuove.

Beh, non del tutto nuove a dire il vero.

Una ragazza normale avrebbe odiato a morte la propria famiglia per averla costretta a rinunciare a tutta la sua vecchia vita, ai suoi amici e alla scuola per trasferirsi in un posto nuovo, ma Gwen al contrario delle “ragazze normali” era felicissima.

Quando Rose le aveva annunciato che aveva intenzione di vendere la loro casa e trasferirsi a Beacon Hills, nella casa in cui viveva da ragazza, Gwen aveva ripensato ai momenti felici passati insieme alla sua famiglia in quel posto e aveva subito accettato di rivoluzionare completamente la sua vita: amava quella casa e cosa più importante, amava vedere sua madre felice e ora che lei aveva conosciuto quest’uomo a Beacon Hills e aveva deciso di trasferirsi lì per lui, Gwen non aveva osato opporsi.

Inoltre quel paese, la casa in cui stavano per andare a vivere non erano del tutto nuove, dal momento che aveva passato molte vacanze lì. E conosceva già alcune persone e questo la rassicurava un po’.

Quando finalmente scorse sul ciglio della strada il cartellone che indicava l’arrivo a Beacon Hills, Gwen buttò uno sguardo agli scatoloni dietro di sè, buttati alla rinfusa nella macchina insieme ad alcuni borsoni e valigie e allungò una mano per accarezzare Ollie, il suo cagnolino che dormiva acciambellato sopra uno scatolone aperto e poi tornò a guardare sua madre, sorridendole.

-  Sei agitata? - Rose sorrise nervosa alla figlia e lei si voltò a guardarla, facendo una piccola smorfia con la bocca, mentre ci pensava un po’.

- No. Perchè dovrei esserlo? Adoro questo posto e lo sai, mamma. -

- Si, lo so. Ma dovrai comunque fare nuove conoscenze ed andare in una nuova scuola, con nuovi professori e dovresti esserlo... - Gwen la bloccò e scosse appena la testa.

- Sto benissimo, stare in mezzo a persone nuove, che non mi conoscono affatto non è così male per me! E poi dai, non sono completamente sola qui a Beacon Hills. -

Gwen aveva già conosciuto il compagno di sua madre e suo figlio e aveva stretto con entrambi un buon rapporto, tanto da essere veramente felice di iniziare un nuovo capitolo della sua vita lì, sapendo di non essere completamente la ragazza “nuova” che non conosce nessuno e fa difficoltà ad inserirsi. Lì aveva qualcuno che sicuramente l’avrebbe aiutata a fare nuove amicizie e che non l’avrebbe fatta sentire esclusa e questo le bastava a non essere agitata più del dovuto.

Il suo telefono vibrò tra le mani della ragazza e lei aprì subito il messaggio appena ricevuto.

“Il signor-sceriffo-paranoico dice che è preoccupato per voi dato che non siete ancora qui. Dove siete finite? Cenate da noi questa sera, non mettetevi subito al lavoro con gli scatoloni e venite qui!”

Gwen si voltò verso la madre e mentre si legava i capelli, stiracchiandosi un po’ allo stesso tempo disse alla madre del messaggio - Il tuo amato sceriffo è impaziente di vederti e vuole che andiamo direttamente da loro a cena! Cosa rispondo...? -

Rose rimase per un attimo in silenzio e poco dopo accostò, spegnendo la macchina e guardando la figlia. -  Che siamo arrivate. - disse semplicemente, respirando a fondo.

Gwen si voltò a guardare dall’altra parte della strada e vide la casa dello sceriffo. Sorrise e scosse la testa, sbuffando mentre apriva lo sportello della macchina per scendere.

- Credo che opterò per il rispondergli a voce allora! Andiamo Ollie!-

Sorrise di nuovo e si avviò verso il portone. Suonò e un ragazzo venne ad aprirle immediatamente, prima ancora che la madre la raggiungesse.

- Allora... Cosa c’è per cena? -

Chiese quasi ridendo, poggiata al portone.

- Ciao anche a te, sono felice anch’io di vederti Gwen! -

Gwen rise di nuovo e notò la preoccupazione e la paura nascoste sotto il sorriso del ragazzo, ma non disse nulla e si limitò ad abbracciare prima lui e poi suo padre che comparve subito dopo.

Mentre lo sceriffo salutava anche sua madre, Gwen si ritrovò da sola nell’ingresso e per la prima volta da quando sua madre le aveva detto del trasferimento, pensò davvero a cosa l’aspettava e sorrise agitata tra sè e sè.

- Vieni? Guarda che la cena è già in tavola...- Il ragazzo si affacciò sulla porta per richiamarla e Gwen si voltò a guardarlo annuendo.

Sospirò e si convinse che sarebbe andato tutto bene, perchè lì aveva Stiles ed era convinta che con lui vicino sarebbe andato tutto bene.

 

Nota: A differenza di quel che può sembrare da questo primo capitolo, che è solo un’introduzione, questa non è una storia Gwen/Stiles. Posso anticipare che avranno uno stupendo rapporto fraterno, ma nulla di più! Diciamo che io Gwen la vedo più con qualcun’altro in questo telefilm e se qualcuno mi conosce e ha letto l’altra mia fanfiction, sa bene di chi parlo!