Sto solo male.

Le ragazze che si tagliano non le ho mai capite.
Non provo ripudio verso loro, non le ammiro, vorrei solo uscissero dal tunnel in cui si sono cacciate.
Io non mi taglio, non l'ho mai fatto e non lo farò mai.

Sono depressa, credo, o qualcosa di simile.
Ma non mi taglio.

Il mio dolore mentale l'ha preso il corpo.
Si chiama Fibromialgia, un nome lungo e difficile che la gente non comprende a fondo.
Tutti si convincono che sia una scelta.

In sostanza, se ho capito bene, a furia di star male emotivamente il mio corpo ha iniziato a star male fisicamente.
Non ho malattie, patologie, sindromi o altro, ho solo dolori.
Le analisi non diranno mai nulla, per questo la gente crede sia una scelta.
Si pensa che basti smettere di soffrire per star bene, ma non è così.

A volte penso che preferirei tagliarmi, forse farebbe meno male.
Sono arrivata anche a pensare che sarebbe meglio una malattia seria, di quelle che almeno puoi provare e tentare di curare, perché è difficile spiegare a un prof che non volevi saltare la sua verifica, semplicemente non ti alzavi dal letto.
È difficile voler andare a far sport ma essere frenati da quel male quasi insensato.

Questa è una malattia.
Come tante nasce dalla mente.
Come troppe si riversa sul corpo.

La gente non capisce e giudica.

Il dolore interno che mi porta il male è silenzioso, vorrei lo fossero anche i giudizi.
Non sto prendendo in giro nessuno, né fingendo.

Sto solo male.
Dentro.
Fuori.

Solo male.




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Buon anno e scusate lo sfogo.
Ci sono troppe malattie come questa, problemi che non possono essere rivelati dal sangue, da una tac o da un'ecografia.
Eppure esistono, e viverci non sempre è facilissimo.
Vi prego, non giudicate mai senza sapere.

Passate un buon 2013, e curatevi il cuore prima del corpo.
- Francesca.