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Autore: Milla Chan    03/01/2013    1 recensioni
Appoggia la mano sulla sua guancia e Lukas inclina la testa, inseguendo le sue carezze.
È così felice che almeno per una notte, una notte sola, una notte intera, Tino non ci sia.
Non potrebbe esserci un regalo di Natale più bello.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Berwald non è freddo. Lukas, sì, lui lo è, anche se i suoi familiari sanno bene che è solo un guscio bello spesso.

Berwald fa fatica ad esternare le emozioni, ma vuole farlo e si impegna con tutto se stesso per esprimersi.
Lukas invece non vuole mostrarle e bisogna dannarsi per capirlo.

Lukas lo ha guardato a lungo negli occhi e ha capito che sono tremendamente espressivi. Sono dolci.
Si chiede come non si possa sentire l’impulso di volergli bene, un bene enorme.
Non è affatto vero che fa paura. È la cornice, lo sa, è tutto quello che sta attorno che a volte intimorisce la gente, ma lui è buono e non fa di certo apposta ad essere così.
Lo irrita tantissimo il fatto che in molti non capiscano questo concetto.

Buono, sì, è la parola giusta per lui.

Premuroso, gentile, timido, delicato e...
Il norvegese sbuffa sonoramente, sentendo i suoi lunghi e contorti ragionamenti affievolirsi perché il getto dello spruzzino sta diventando sempre più freddo.
Fantastico. È stato in grado di finire l’acqua calda quando sarebbe stato volentieri lì sotto per un’altra mezz’ora abbondante.
Chiude l’acqua ed esce dalla doccia a malincuore, disperdendo nella stanza una nuvola di vapore che farebbe invidia alle saune di Tino.
Ah, Tino.
Lukas si lascia sfuggire una smorfia infastidita, sostituita all’istante dalla sua solita espressione di disinteresse nei confronti dell’intero creato.
Afferra un grande asciugamano bianco e si avvolge, rabbrividendo per il freddo improvviso.
Guarda lo specchio appannato e si avvicina, mordendosi le labbra per la vergogna quando si accorge che ha già iniziato a disegnarci sopra dei coniglietti –carini, carini da morire- con l’indice. È un brutto vizio e dovrebbe perderlo.
Non è casa sua e non dovrebbe assolutamente comportarsi come se lo fosse.
Però non si sente in colpa, per nulla.
Alla faccia di Tino.

Esce dal bagno con l’asciugamano stretto intorno alle spalle ed entra in camera in punta di piedi, guardandosi intorno.

Sente delle mani delicate appoggiarsi sui suoi fianchi e sussulta di sorpresa.

-Mi chiedevo dove fossi finito.- gli dice a mezza voce, con calma, sbattendo piano gli occhi e lasciandosi avvolgere, sprofondando tra quelle braccia.
Berwald struscia la guancia tra i suoi capelli.
-... Anche io.-
Lascia una scia di deboli baci sulla tempia di Lukas, respirando quel profumo di pulito che tanto lo fa sentire bene.
Lui reclina il capo sulla sua spalla, guardandolo da quella posizione scomoda e ricevendo uno sguardo interrogativo in risposta.
Lukas soffia sul suo naso, divertendosi quando lo vede strizzare gli occhi e sentendo il cuore riempirsi di felicità capendo di avergli strappato un sorriso timido. Gli piace vederlo sorridere, soprattutto con lui.
-Sei divertente.- biascica, rigirandosi tra le sue braccia e allungando il collo verso di lui, cercandolo e mugolando soddisfatto perché non deve aspettare neanche un attimo per essere ricambiato.

Sente le labbra dischiudersi con naturalezza e gli stringe i capelli corti tra le dita, lasciando che l’asciugamano scivoli per terra.
Accoglie la sua lingua e sente il freddo che finalmente passa in secondo piano.

Tino non ti ama quanto me.

Berwald lo bacia dolce, attento, passando le dita lungo la sua schiena e registrando tutti i suoi brividi.
Si allontana piano, rimanendo a sfiorargli le labbra per un secondo prima di guardarlo con dolcezza nella penombra, come se fosse la più bella cosa del mondo.
Appoggia la mano sulla sua guancia e Lukas inclina la testa, inseguendo le sue carezze.

È così felice che almeno per una notte, una notte sola, una notte intera, Tino non ci sia.

Non potrebbe esserci un regalo di Natale più bello.
Dentro di sé, però, non sa se sorridere o stare male, perché è tutto così fugace e precario e irreale che gli sembra soltanto di starsi illudendo.

Tino non ti ama quanto dovrebbe.

Socchiude la bocca, esitante, forse intenzionato a dire qualcosa.
Finisce con l’abbracciarlo, inaspettatamente, cogliendo di sorpresa sia se stesso sia l’uomo.
Appoggia le labbra sulla sua spalla, chiudendo gli occhi e sentendosi stringere a propria volta.
Il cuore batte vicino al suo, lo sente felice almeno quanto lui e per questo non accenna a lasciarlo andare.

Ha bisogno di affetto, è così ovvio che sia necessario, ma centinaia di sorrisi candidi non sono il giusto modo né il solo per darglielo e proprio non capisce come faccia Tino a non rendersene conto.

Ci sono così tante attenzioni e amore da scambiarsi che non è neanche sicuro di riuscire a dare abbastanza calore.
Già, probabilmente neanche lui basta, tantomeno in una notte, ma almeno sa di cosa ha bisogno e mette tutto se stesso per lui e per loro.

No, Tino non ti ama.

Nei piccoli gesti, in tutto, in qualsiasi cosa faccia c’è una tale attenzione per i dettagli, per rendere felici gli altri, ed è evidente quanto sia fragile, emotivo.
Non è tutto dovuto, non è così ovvio che cucini un pranzo perfetto o che pulisca la casa così accuratamente. Tino è uno stupido perché tutto questo sembra non toccarlo nemmeno.

Indietreggiano piano, cullati da un altro bacio mentre Lukas cerca di trattenere la frenesia che gli scalpita nel petto. Sbatte contro l’anta dell’armadio, trasformando quei baci in morsi sempre meno delicati, morendo quando lo svedese si tende verso di lui, inseguendolo e catturandolo di nuovo con le labbra umide.
Il letto è vicino ma ci mettono secoli ad arrivarci.
Lukas quasi lo butta sul materasso, trattiene il respiro, colto di sorpresa, sentendo la sua mano scendere lungo la gamba e rotolando tra le lenzuola.
Tutti i suoi baci sembrano essere così speciali, trascinanti. Lo mandano in confusione, lo sorprendono e pensa solo di volerlo tutto per sé, sempre.

Tino non ti ama, non ti ama affatto.

Berwald lo trova bellissimo. Quando lo guarda in quel modo, con quegli occhi che si chiudono appena e sembrano persi quando bacia o sfiora in qualche punto delicato.
Non sa cosa non ci sia di meraviglioso, in Lukas.
Andare a letto con lui è diverso da qualsiasi altra cosa.
Sarà il modo in cui si toccano, le loro espressioni, i loro movimenti, non lo sa, ma non vorrebbe smettere mai perché non è del semplice sesso.

Assomiglia paurosamente all’amore e lo capiscono entrambi.

Berwald sembra per un attimo scordarsi di respirare, quando Lukas si inarca tra le lenzuola non appena inizia a prepararlo.
Per lui è così, gli sembra di avere tra le mani qualcosa di prezioso e non può fare a meno di stare ad osservare ogni piega della pelle, sul viso e lungo il corpo, sorprendersi per quanto è perfetto e cercare di non impazzire quando lo tocca.

Non sa cosa li spinga a prendersi cura l’uno dell’altro in quel modo.

Si stende su di lui e sembra tremare, i respiri vicini e gli occhi che si parlano.
Gli piace ogni cosa di Lukas. I suoi gemiti quando entra piano, come rovescia la testa sul cuscino, la fronte contratta. Il modo in cui riesce a farlo sentire apprezzato, speciale. Gli fa capire quanto fare l’amore sia coinvolgente, qualcosa da fare assieme per sentirsi completi.
China il capo e si avvicina al suo viso, godendosi i suoi occhi lucidi.
Respirano veloci, sconnessi, mentre lui si muove con sempre meno indecisione e tiene una mano salda e dolce sulla sua coscia.

Lukas ha perso la lucidità e stringe un angolo del lenzuolo con la mano, tanto forte da sentire le unghie affondare nel palmo. Non vorrebbe gemere in quel modo ma non può fermarsi.
Sente chiamare il suo nome, tra un bacio e l’altro, tra un sospiro e l’altro, sciogliendosi per le carezze e le mani che si incontrano.
Ansima e vorrebbe che non finisse mai.
Ma l’apice arriva e lascia entrambi ad ansimare forte, stretti l’uno all’altro.

Rabbrividiscono e si baciano ancora, qualche goccia di sudore che scivola lungo il viso e le guance arrossate.
Berwald scivola di lato per non gravargli sul petto, ma continua a stringerlo con le braccia mentre li copre entrambi con il lenzuolo stropicciato.
Guarda il norvegese scivolare nel torpore del dormiveglia dopo qualche coccola, il cuore che batte ancora forte contro la sua mano e le sue dita che gli si aggrappano al braccio.

-Ti amo.- mormora Lukas all’improvviso, cogliendolo di sorpresa, con una voce roca che gli fa sentire una voragine all’altezza dello stomaco per l’emozione. –Io ti amo.-
Tiene gli occhi chiusi e Berwald non capisce se sia cosciente o meno, anche perché il tono è così deciso che non sembra reale.
Lo fissa con gli occhi spalancati e una felicità sconvolgente in petto.
-Anche io.-  mormora con il cuore in gola, osservando affascinato le sue palpebre chiuse che fremono.

Lukas mugola, ormai nel mondo dei sogni, contro il suo petto.
Berwald rimane e carezzargli i capelli per ore, incapace di dormire nonostante la stanchezza.

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Angolo autrice.
La mia prima SuNor! *esplode in mille batuffoli di zucchero filato*
Questa coppia ha tanto potenziale –che io non riesco ancora a sfruttare adeguatamente, perdonatemelo, è la prima volta che scrivo su di loro ma prometto che imparerò!
E niente, spero possa piacervi <3
Un bacione a tutte.
   
 
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