Torneranno
Sento
freddo. Tanto, tanto freddo.
Questo
dannato sole estivo che tenta di accecarmi non mi riscalda nemmeno un po’. Sto
tremando, e non riesco a fermarmi.
Il
palazzo del Supremo è un luogo sacro e pacifico: allora perché il mio cuore
continua a soffrire? Perché vorrei piangere fino a versare tutte le lacrime?
Mi
sembra ancora di sentire riecheggiare l’urlo straziante che è uscito dalle mie labbra solo mezzora fa.
Sono
passati già trenta minuti? A me sembra siano trascorsi trenta anni. Il tempo
scorre lentamente, troppo lentamente.
E
tu non sei qui a farmi compagnia. Te ne sei andato. Sei morto. Ti sei
sacrificato. E per cosa poi? Per una sciocca donna terrestre ed un moccioso
mezzo sangue.
Sei
impossibile
Vegeta.
Per
anni, sette lunghi ma in realtà brevi anni, mi hai ripetuto quanto la vita
sulla Terra non si confacesse ad un saiyan. Al
principe dei saiyan. Durante i nostri più feroci litigi mi hai detto che te ne
saresti dovuto andare, tornare nello spazio e dimenticare me e tuo figlio. E io
ho sempre avuto paura che avresti potuto seguire questa strada, tornare ad
essere il guerriero spietato di un tempo.
Ma
vuoi sapere una cosa? Avrei preferito saperti lontano e in vita nello spazio,
piuttosto che intrappolato all’inferno. Per colpa mia, tra l’altro.
E’
tutta colpa mia. Solo mia.
Io
ti ho fatto cambiare, io ti ho fatto provare nuovi sentimenti rispetto all’odio
e alla distruzione, io ti ho reso debole. E’ tutta colpa mia se tu non ci sei
più!
E
guardo Trunks…
Povero
piccolo. Dovrà crescere senza un padre, senza la tua guida. Il nostro bambino
sembra destinato in ogni dimensione a restare senza di te.
Ti
ricordi, tanti anni fa, quando abbiamo conosciuto quel caro ragazzo del futuro?
Lo rammenti Vegeta? Riesci a rievocare il suo aspetto, il tono della sua voce,
la tristezza nei suoi occhi?
Io
si. Quel dolce ragazzo, così simile a te eppure così diverso. E così diverso
anche dal bambino che abbiamo cresciuto noi. Il Trunks del futuro era forte e
gentile ma dava l’aria di essere cresciuto troppo in fretta; sono sicura che tu
ti sia rivisto in lui quando avevi la sua età, anche
se non l’hai mai ammesso. E non potrai più farlo.
Oh,
Vegeta…perché l’hai fatto?
Sei
uno stupido! Dovevi fuggire da Majin Bu, non combattere una battaglia persa in partenza! Ma no!
Il principe dei saiyan non scappa davanti a nessuno! Lui lotta, affronta il
nemico fino allo sfinimento. E allora perché non l’hai fatto? Perché hai
direttamente usato un colpo mortale per il tuo avversario? Avresti potuto
combattere fino a ritrovarti senza forze sul terreno, probabilmente saresti
stato salvato da Piccolo che ti avrebbe riportato qui, vivo, da me.
E
invece no, dannazione!
Come
hai potuto lasciarmi? Lo sai che non posso vivere senza di te…te l’ho detto
tante volte in questi anni trascorsi insieme. Ma tu forse non mi hai mai
creduto.
Non
penso di riuscire ad andare avanti. Dovrei essere forte, sopravvivere almeno
per Trunks. Ma non credo di averne le energie.
Sei
un maledetto, Vegeta. Te ne sei andato senza nemmeno dirmi addio. Lo sai che
non ci incontreremo mai più, vero? Tu sei all’inferno, lo so. Hai ucciso troppi
esseri viventi per meritarti il paradiso.
Dannazione!
Quanto vorrei poterti raggiungere! Potrei brandire le mie armi da fuoco e
scaricarle su ogni persona ancora viva in questo stupido pianeta. Che dici, Re Enma mi manderà da te se compio un simile atto?
Se
ne avessi la certezza lo farei senza esitazione, pur di rivederti. Ucciderei in
seduta stante anche tutti i miei amici e anche il tuo odiato Kakaroth, il mio
migliore amico. Non mi importerebbe.
Potrei
trasformarmi in una assassina per te, Vegeta. E non
sto scherzando. Lo farei immediatamente. Se non fosse
per Trunks probabilmente l’avrei già fatto. E in questo momento sarei di fronte
al giudizio di Re Enma ad implorarlo di permettermi
di raggiungerti.
Assurdo,
vero? Sembra quasi che i nostri ruoli si siano invertiti. Tu ti sacrifichi per
salvare il pianeta, io vorrei sterminarne gli abitanti.
Mi
manchi Vegeta. Mi manchi terribilmente.
Ti
prego Majin Bu…arriva
presto ad eliminarmi…chissà se il paradiso riuscirà ad alleviare il mio
dolore…è la mia ultima speranza.
Gli occhi scuri di Chichi viaggiarono verso un angolino isolato del Palazzo. Bulma si trovava lì, seduta
sugli scalini, con le braccia avvolte attorno alle ginocchia e lo sguardo
rivolto al cielo.
Il suo dolore sembrava tangibile. Le parve quasi di
sentirla sospirare tristemente.
Chichi lanciò uno sguardo verso la stanza in cui Goku
stava allenando Trunks e Goten per la fusione, poi
camminò lentamente verso la donna dai capelli azzurri, accomodandosi al suo
fianco.
Rimase immobile un momento: Bulma sembrava non essersi
neanche accorta della sua presenza. Lievemente, Chichi fece qualche piccolo
colpo di tosse, catturando l’attenzione della sua amica.
“Chichi!” disse Bulma, leggermente scossa. L’altra
strinse un po’ gli occhi, sorridendole. “Come stai?” le chiese, automaticamente
dandosi della stupida. Che razza di domanda era?!
Bulma abbassò gli occhi verso le sue mani e sospirò
dolorosamente. “Distrutta” ammise dopo un po’. Chichi annuì. “E tu?” chiese
Restarono in silenzio. Non c’era nulla da dire.
Entrambe le donne stavano vivendo un dolore lancinante, una per la perdita del
marito e compagno di vita, l’altra per il figlio incredibile che l’aveva
aiutata ad andare avanti in tutti quegli anni.
Chichi era consapevole che senza la presenza di Gohan
per lei sarebbe stato difficile se non impossibile superare il dolore per la
morte di Goku e crescere il piccolo Goten. Era ormai
lui il suo eroe. E ora non c’era più. La donna avrebbe tanto desiderato
piangere ancora, ma sembrava non averne più le forze.
“Chichi…” iniziò Bulma con gli occhi socchiusi e una
mano sul cuore. “Scomparirà mai questo dolore? Come si fa ad andare avanti?
Dimmelo, ti prego” chiese Bulma.
Chichi sospirò. C’era già passata lei in quella
situazione. Per ben due volte.
Vagliò a lungo le parole da dire e deglutì, scacciando
le lacrime che minacciavano di bagnarle il volto.
“No” disse infine. “Il dolore non scomparirà. Si farà
più lieve, con il tempo e con il supporto di Trunks. Ma non svanirà” ammise
Chichi, decidendo di dire la verità. Non poteva darle false speranze.
Bulma annuì mestamente. Con un dito asciugò la lacrima
che le aveva inumidito l’occhio e strinse le palpebre, sentendole bruciare. Si
sentiva gli occhi in fiamme e il cuore a pezzi.
Vegeta era morto. Gohan era morto. Goku era più morto
che vivo. Nessuno era ancora in salvo. La lotta era appena agli inizi, ma
sembrava già persa. Che senso aveva conservare ancora un po’ di speranza?
Entrambe le donne erano consapevoli che quella poteva
essere davvero la fine di tutto. Majin Bu sembrava indistruttibile. Ed entrambe, al momento, si
auguravano un po’ che fosse così.
Videro Videl, poco distante,
che giocava con la figlia di Crilin e C18. Aveva gli
occhi lucidi e un sorriso decisamente falso sul volto. Si vedeva che stava
cercando di non pensare a Gohan. Inutilmente.
Chichi sorrise leggermente, capendo quanto quella
ragazza fosse innamorata di suo figlio. Forse era davvero la donna giusta per
Gohan. Ma probabilmente non ci sarebbe stato modo di capirlo.
Gohan non c’era più. Se n’era andato. La donna prese un
grosso respiro ricacciando per l’ennesima volta le lacrime.
Girò il viso di nuovo verso Bulma che aveva lo sguardo
fisso perso nel vuoto. Sicuramente stava pensando a Vegeta.
Chichi le appoggiò una mano sulla spalla e sospirò.
“Torneranno” disse dopo un momento. Bulma la guardò, sbattendo le palpebre.
La donna mora annuì con forza: gli occhi le brillavano
e un tremolante sorriso le adornava il volto. “Sono sicura che torneranno.
Gohan e Vegeta verranno resuscitati e noi li
rivedremo. Ne sono sicura!” disse stringendo il pugno, fiduciosa.
Se c’era una cosa che aveva imparato negli anni era che
la speranza non moriva mai. Tante volte avevano creduto che fosse giunta la
fine, ma poi tutto si era sistemato.
Bulma sorrise leggermente, annuendo non convinta quanto Chichi ma con un po’ più di fiducia.
“Dobbiamo aiutare Goten e
Trunks nella loro impresa. Ce la devono fare. Così potremo riportare tutti in
vita e tutto tornerà alla normalità” disse Chichi alzandosi in piedi e
posizionandosi le mani sui fianchi.
Bulma la osservò camminare verso l’entrata del palazzo
non prima però di passare accanto a Videl e
rassicurarla, dicendo che Gohan sarebbe ritornato. Urlò a tutti che Vegeta e Gohan sarebbero tornati.
“Bene, ora vado a preparare il pranzo ai tre saiyan lì
dentro!” annunciò prima di sparire all’interno del palazzo del Supremo.
Sul volto di tutti nacque un piccolo sorriso misto di
speranza e ammirazione. Quella donna era inaffondabile.
Bulma si asciugò per l’ennesima volta gli occhi e li
alzò al cielo. Sì, forse Vegeta sarebbe davvero tornato. Doveva avere fiducia,
essere forte fino all’ultimo.
E se non ce l’avessero
fatta…le sarebbe solo rimasto da sperare che il Paradiso fosse davvero così
meraviglioso da quietare il suo dolore.
FINE
Ho scelto un tema abbastanza comune e decisamente
triste, lo so. E’ una one-shot
anche molto breve ma credo che non ci fosse altro da aggiungere.
Mi auguro che vi sia piaciuta almeno un pochettino!
Credo che in quella situazione sia stata davvero Chichi
la più forte delle tre donne: Bulma e Videl erano
assolutamente nuove a quelle sensazioni, l’unica in grado di dare loro qualche
speranza può essere stata solo Chichi!
Grazie per aver letto, e, se volete, lasciate una
recensione!
Baci, tsubaki