Clitennestra
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
C'è mia figlia sulla porta,
con suo padre che la scorta:
presso il tempio, sull'altare
lui la vuole già portare;
troppo giovane è lei ancora,
la paura la divora.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Dalla quiete della stanza
vedo il carro che s'avanza,
senza indugio, a sciolta briglia:
già scompaion padre e figlia;
sono solo ormai due punti,
al santuario sono giunti.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
La città fatta di pietre,
sulla terra nubi tetre
mentre ancora tace il vento,
di Agamennone il tormento:
L'agorà sembra dormire,
lor non possono partire.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Vedo il carro ritornare,
passa e parte verso il mare:
se suo padre scappa via
dov'è adesso Ifigenia?
Essa è morta, penso allora,
non verrà alla sua dimora.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Or la vista mi s'appanna:
chi firmò la sua condanna?
Mio marito, già in partenza,
è la dura mia sentenza;
con il vento ormai in favore
lascia me nel gran dolore.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Vedo il mare sempre piano,
Agamannone lontano;
sotto il peplo il mio pugnale
per l'artefice del male:
anni sono ormai che aspetta
questa dura mia vendetta.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
C'è mia figlia sulla porta,
con suo padre che la scorta:
presso il tempio, sull'altare
lui la vuole già portare;
troppo giovane è lei ancora,
la paura la divora.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Dalla quiete della stanza
vedo il carro che s'avanza,
senza indugio, a sciolta briglia:
già scompaion padre e figlia;
sono solo ormai due punti,
al santuario sono giunti.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
La città fatta di pietre,
sulla terra nubi tetre
mentre ancora tace il vento,
di Agamennone il tormento:
L'agorà sembra dormire,
lor non possono partire.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Vedo il carro ritornare,
passa e parte verso il mare:
se suo padre scappa via
dov'è adesso Ifigenia?
Essa è morta, penso allora,
non verrà alla sua dimora.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Or la vista mi s'appanna:
chi firmò la sua condanna?
Mio marito, già in partenza,
è la dura mia sentenza;
con il vento ormai in favore
lascia me nel gran dolore.
Cosa vedi, Clitennestra,
affacciata alla finestra?
Vedo il mare sempre piano,
Agamannone lontano;
sotto il peplo il mio pugnale
per l'artefice del male:
anni sono ormai che aspetta
questa dura mia vendetta.
L'attesa di Clitennestra mi ha sempre affascinato, il suo covare
rancore nell'attendere il marito vittorioso mi coinvolge come pochi
altri episodi del ciclo troiano.Il
termine "poesia" è certo eccessivo per questa composizione. E'
una mera filastrocca, nata come qualcosa di comico e trasformatasi per
errore in altro. Eppura qualcosa di comico è rimasto: la rima
baciata, ad esempio, e i versi d'inizio strofa. Nonostante questa
doppia natura, ho deciso di pubblicarla in attesa di essere fulminata
da Zeus.