Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: sheeranspaw    07/01/2013    0 recensioni
Una ragazza, Charlie, un treno a settembre e un ragazzo, Ed. Un amore che non esiste per renderli felici ma per dimostrare quanto è forte la loro capacità di sopportare il dolore. Eppure quei maledetti occhi non riescono a impedire a Charlie di farci l'amore ogni volta che li guarda. E se smettessero di rubarsi l'anima a vicenda? Se il cuore di Charlie battesse solo per Ed? Chi sarà il più bravo a dire addio? Charlie, una creatura che manda Ed fuori di testa e Ed, che quando abbraccia Charlie riesce a rimpiersi di lei e questo gli basta. Con lui, su di lui e insieme a lui Charlie si ama di più. Non è il mondo per Ed ma Charlie è la cosa migliore che ci sia in esso.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Non-con
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Seconda traversa dopo la biblioteca, terza dopo il fioraio. Ho un senso dell’orientamento molto spiccato, no non è vero è solo che potrei trovare Nando’s anche ad occhi chiusi. Lei si fida di me. Passiamo da una via dove a quell’ora ci sono sempre tantissime persone, le prendo la mano non voglio perderla. Quando riusciamo ad uscire dalla folla siamo già arrivati al ristorante. Entriamo: “Ed finalmente! Non ti vedevamo da un mese, ci hai fatto preoccupare! Oh e chi è questa bella ragazza?” mi chiese Anne. Charlotte arrossì. “E’ una mia amica, è la prima volta che viene qui!” le risposi. “Oh davvero? Allora questa sera la cena ve la offro io!” promise Anne. È sempre stata così dolce con me, è la mia mamma di Londra. Anne è la tipica cameriera sulla quarantina che lavora per far studiare i propri figli all’università: altezza media, capelli corti tinti rigorosamente di rosso, e tanto dolce. Anne ci porta al tavolo, faccio accomodare Charlotte e mi siedo. Anne si avvicina e ci chiede cosa vogliamo ordinare, ma già dalla mia espressione aveva capito tutto così sorride e se ne va borbottando “Oh il mio ragazzone …”. Charlotte anche dopo una giornata di treno e di caldo è sempre bellissima: “Non mi hai ancora detto niente di te” dissi per iniziare una conversazione decente e decisamente più interessante. “Neanche tu. So solo che ti chiami Ed e che sei un musicista. Non dovrei neanche essere qui.” “Chiedimi quello che vuoi.” Le dissi. Ci pensa, sposta lo sguardo verso sinistra in cerca di un’ispirazione, la trova, mi sorride e dice: “Facciamo il gioco delle 10 domande!” è davvero entusiasta della sua idea. Le sorrido e annuisco così lei inizia: “Allora… Sei davvero un musicista?” . Cacchio mi ha beccato. “Sono venuto a Londra per vivere di musica. Spero che diventerà il mio lavoro. Io e la mia chitarra siamo una cosa sola.” Era la prima volta che ero veramente sincero con una ragazza. “ Sul treno non mi avevi detto esattamente la stessa cosa. Mi hai mentito? Non farlo più Ed. Allora terza domanda..” “Terza? Quella di prima non era una domanda” risi e anche lei lo fece: “Hai ragione ma passiamo alla terza: se potessi scegliere preferiresti girare per il mondo con la tua chitarra o avere un posto di lavoro fisso?” “Non abbandonerò mai Nigel” ,dissi ma non capiva a cosa mi stavo riferendo: “Nigel è la mia chitarra” le sorrisi. “Aaaaah…” Charlotte annuì e Anne portò ciò che avevamo prenotato. Finimmo di mangiare. Charlotte si dimenticò del gioco delle 10 domande e siccome si era fatto tardi l’accompagnai a casa. “Londra è molto più bella la notte” disse mentre scrutava il cielo. Non riuscivo a smettere di memorizzare ogni sua frase, ogni suo dettaglio, tutto ciò che faceva mi stupiva: il suo atteggiamento, i suoi modi di fare, tutto di lei mi affascinava. Arrivati sotto casa lei cercò le chiavi. Quando le trovò un nuovo sorriso apparve sul suo viso e il mio cuore si sciolse. “Buonanotte Charlotte” le augurai. “ ‘Notte Ed” feci per andarmene quando mi chiamò: “Ed!” “Si?” “Quarta domanda: verrai di nuovo?” mi spiazzò. “Certo Charlotte” le dissi e lei mi sorrise. Mi voltai e aprì il cancelletto di casa per uscire. “Ed! Chiamami Charlie” le sorrisi. Per la via di casa con il borsone e Nigel non riuscivo a levarmela dalla testa. Non avevo le farfalle nello stomaco, avevo dei rinoceronti.
  
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