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Autore: Nahash    07/01/2013    5 recensioni
[...] Aprì gli occhi, lentamente, sebbene fosse già sveglio da un pezzo. Aveva timore di farlo, dopotutto, perché avrebbe scorto qualcosa di agghiacciante, ne era certo, mentre muoveva appena le sue mani sulla terra grezza. [...]
Introspezione su Son Goku in quelli che sono stati interminabili anni di prigionia interiore.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Salve a tutti, è la prima ff che scrivo su Saiyuki, perciò spero che vi piaccia. Ho pensato di concentrarmi su Goku, anche perché nel leggere il suo tormento, ho desiderato dargli voce in qualche modo.
 

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Sonne

 

Eins
Hier kommt die Sonne
Zwei
Hier kommt die Sonne
Drei
Sie ist der hellste Stern von allen
Vier
Hier kommt die Sonne1

 
 
 
 
Vuoto. Ecco ciò che sento, mentre tutto scorre -fluido- e l’oscurità mi pervade. Ho come la sensazione che qualcosa sia scivolato via dal mio cuore, dalle mie mani, qualcosa che amavo e che sapevo di dover tenere stretto a me. È un ricordo -se così posso chiamarlo- quello che percepisco, distrattamente. Infranto, come un cristallo ridotto a miseri frammenti.
Non so perché anelo così tanto la luce del sole, eppure so di doverlo vedere da vicino, di desiderare il suo tepore sulla pelle.
 
Goku aveva udito quelle parole dentro di sé, le aveva sognate, forse, mentre se ne stava accucciato sul gelido pavimento roccioso del Gogyozan.
Aprì gli occhi, lentamente, sebbene fosse già sveglio da un pezzo. Aveva timore di farlo, dopotutto, perché avrebbe scorto qualcosa di agghiacciante, ne era certo, mentre muoveva appena le sue mani sulla terra grezza. Era abituato a portare su di sé le catene dell’eresia, ma quel castigo era ancora più doloroso per lui.
Dove era finito? Perché era li?
Quelle erano le domande che lo assillavano senza poter fare in modo di avere una risposta. S’inseguivano, circolarmente, laddove non c’è né un inizio né una fine.
Goku, sarebbe rimasto li per quanto tempo ancora?
 
Lo sento, nell’aria, tutto attorno a me, quel qualcosa di malvagio. Non ne conosco il motivo, non so neppure da dove venga una simile sensazione, così come queste parole.
Punizione. Già, devo aver commesso qualcosa di terribile, eppure non ricordo nulla, niente, se non un nome: Goku. È mio, ne sono sicuro, lo sento dentro di me, se solo chiudo gli occhi, lo sento accanto a una fitta che mi dilania il petto.
Chi sarà stato a darmelo? Perché non lo ricordo?
 
Qualcosa doleva dentro di lui, così profondamente da struggerlo, da fargli venire le lacrime agli occhi. Cercò in qualche modo di comprendere quale fosse l’origine di un simile fastidio, mentre sollevava le mani da terra, posandole contro lo sterno ansante, stringendo le vesti leggere.
Se mai avesse potuto immaginare una prigione, l’eretico non avrebbe delineato sbarre di roccia. A dispetto della sua fantasia infantile, della comune accezione di costrizione, erano parole e mantra a tenerlo lontano dalla realtà, relegandolo in un limbo senza tempo. Era un castigo quello, ne era sicuro, non poteva sbagliarsi, mentre gli occhi dorati guizzavano sulla carta dei fuda, vincolandolo.
Qualcosa o qualcuno aveva deciso per lui, l’aveva rinchiuso nelle viscere della terra, nelle stesse braccia che l’avevano partorito, ma il motivo era ancora ignoto -e lo sarebbe stato per lungo tempo-.
 
Inizio a detestare il buio, non fa altro che avvolgermi, è freddo e non riesco a sopportarlo mentre osservo i raggi lontani di quell’astro sconosciuto. Il suo calore mi giunge distante, posso percepirlo, eppure non riesce a sfiorarmi. Ho come la sensazione che il sole sia per me di vitale importanza.
Tutti possono vederlo, sin dal suo sorgere, fino al suo tramonto, eppure io posso solo immaginarlo, perché non mi è permesso. Di solito è lì, distante, mentre mi spingo verso le sbarre e non riesco a raggiungerlo neppure tendendo una mano, è lì e non posso sentirlo sul mio viso.
Se qualcuno pensasse che vedere il sole sorgere e tramontare sia scontato, si sbaglia di grosso, perché in questa cella io ho perduto il sole.
 
Il demone eretico dagli occhi dorati cercò di avvicinarsi un poco all’illusione, come sempre, tendendosi contro la disfatta, verso quell'agognata luce che non riusciva a raggiungere, mentre le sue dita tremavano a mezz’aria.
 
Vorrei poterlo almeno sfiorare, quel bagliore che tanto desidero, quella luce che saprebbe riscaldare anche il mio cuore. Assaporarla, percepirla, toccarla, anche solo una volta per poi perderla di nuovo, solo per ricordarmi di quanto sia importante.
 
Quella dannazione era talmente profonda da ancorarlo dentro il monte Gogyo, ancor più dei fuda. Dentro quella prigione vi era due volte, sia fisicamente che spiritualmente, perché non solo aveva perso la libertà, ma anche tutto ciò che per lui era importante -sebbene non lo ricordasse, ne aveva il presentimento-.
Si accasciò sul terreno, affranto, seduto sulle proprie ginocchia, fissando quella superficie rocciosa che tanto detestava. Qualcosa nella mente lo attraversò di netto, come un fulmine in grado di squarciare il cielo, come il tempo che sa cullare il mondo.
Delle parole -solo parole- che non sapeva più a chi fossero appartenute.
 
"Ti prometto che ti tenderò la mano."
 
Non sapeva che cosa fare quando, improvvisamente, vide un'ombra calare su di sé, penetrando il silenzio e la solitudine del gogyozan. Alzò la testa, e vedendo un uomo al di la del castigo che lo guardava dall'altro, rimase senza parole.
 
"Allora sei tu che mi stavi chiamando.”
 
Silenzio.
 
“Perchè sei così rumoroso?"
 
Quest'uomo era sconosciuto a Goku, come poteva chiamarlo, dunque? Eppure, in qualche modo, osservando i suoi capelli dorati, comprese che gli era famigliare.
 
Quest'uomo mi ricorda il sole...
 
"Non ho altra scelta che portarti con me."
 
Quelle furono le parole dell'uomo che rispondeva al nome di Genjo Sanzo Hoshi, e subito dopo avergli teso la mano, Goku l'afferrò.
 
 
 
 

Alle warten auf das Licht
fürchtet euch fürchtet euch nicht
die Sonne scheint mir aus den Augen
sie wird heut Nacht nicht untergehen2

 

~

 
1 Uno
Arriva il sole
Due
Arriva il sole
Tre
È la stella più luminosa di tutte
Quattro
Arriva il sole
 
2 Tutti aspettano la luce
abbiate paura, non abbiate paura
il sole splende dai miei occhi
non tramonterà stanotte
   
 
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