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Autore: odile12    07/01/2013    4 recensioni
Cosa succederebbe se un giorno Santana Lopez si ritrovasse con un orologio capace di riportarla indietro nel tempo?? Qualcosa potrebbe cambiare??
"Quando era ormai quasi arrivata a destinazione, l’ispanica, scivolò su qualcosa di piccolo. Cadde in una grossa pozzanghera, sporcandosi il vestito verde e blu di acqua e fango. Meraviglioso, pensò, appoggiando una mano sull’asfalto bagnato per rialzarsi. I suoi occhi neri come la pece si fermarono su una piccola macchia dorata che galleggiava a pochi millimetri dal suo piede e che doveva essere l’oggetto incriminato.
Imprecò per qualche istante, e lo afferrò. A prima vista sembrava una bussola, anche se in realtà la nebbia e la pioggia battente le impedivano di vedere bene. Ma chi poteva aver perso una bussola nel parcheggio di un piccolo locale di Lima?!"
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Santana camminava a grandi passi nel parcheggio del locale, in cerca della sua auto. Le gocce di pioggia cadevano sul suo volto, mischiandosi alle lacrime che le scendevano incontrollatamente sulle guance scure. Non avrebbe mai voluto che qualcuno la vedesse in quello stato: lei era Santana Lopez, e Santana Lopez non piangeva mai, o almeno non in pubblico. Socchiuse leggermente gli occhi neri, cercando di vedere meglio. C’era una nebbia davvero fitta che le impediva di trovare la sua auto. Mentre camminava tante immagini si sovrapponevano nella sua mente, e le sembrava che la testa le stesse per scoppiare. Vedeva il volto di Brittany, che la osservava con i suoi occhi azzurri come il mare e le parlava. Sembrava dispiaciuta, o forse a disagio, era sempre difficile comprendere lo stato d’animo della bionda, e questa volta neanche Santana ci era riuscita. Sentiva ancora chiaramente le parole che aveva pronunciato, come se fosse stata accanto a lei in quel momento.
- Oggi pomeriggio Sam ha fatto un’imitazione bellissima di Dumbo, e tu sai quanto amo quel cartone animato - aveva esordito la bionda. La latina aveva alzato un sopracciglio, leggermente infastidita da quella frase. Odiava il fatto che qualcuno che non fosse lei facesse sentire bene Brittany, usando le cose che più piacevano all’ingenua cheerleader, in particolare Sam. Da un po’ di tempo aveva notato che quel biondo con le labbra da trota se la intendeva alla perfezione con la sua ragazza, e credeva che probabilmente ci provasse un po’.
- Sam è un idiota – aveva risposto semplicemente la giovane ispanica, avvicinando le sue labbra carnose al bicchiere per bere un sorso.
- No Santana, non è vero. Dopo questo pomeriggio fantastico, in cui mi ha fatto divertire con tutte quelle imitazioni dei miei cartoni animati preferiti, ho capito che mi piace, anche se ho paura che con quella sua enorme bocca possa mangiarmi la faccia. Mi dispiace Santana, io ti ho davvero voluto tanto bene, e te ne voglio ancora, ma…-
- Brittany smettila! Non dire queste cose, Sam è solo un maschio! Cosa ne è di noi due?? – aveva esclamato la latina, sull’orlo delle lacrime, ormai consapevole che non c’era nulla da fare. Aveva capito l’antifona, e conosceva bene il significato di quel “Mi dispiace”
- Beh, potremmo sempre rimanere amiche. Sono davvero stata bene con te..– tentò di dire, ma la ragazza dai capelli neri era già schizzata fuori dal locale, livida di rabbia e triste.

Santana sapeva di aver perso l’unica persona che davvero l’apprezzava e che non la vedeva solo per la stronza che spesso dimostrava di essere. Sapeva che non avrebbe mai trovato una persona come Brittany, e aveva paura per lei. Paura che qualcuno potesse farle del male e prendersi gioco della sua ingenuità. Infatti, malgrado Britt fosse una delle cheerleader più popolari, in molti ridevano di lei e le dicevano che era una stupida, e anche se la bionda lo nascondeva bene, Santana sapeva che quell’appellativo la feriva e la faceva stare male. Perciò ogni volta che la sua amica era giù di morale per questo motivo le ripeteva che era un genio, che nessuno poteva davvero comprendere la sua grandezza, poi andava a riempire di parolacce chi aveva osato dire una cosa del genere alla sua ragazza. Ora quei tempi erano finiti, l’ispanica lo sapeva bene. Lei non sarebbe più riuscita ad esserle amica, ad avere quel rapporto che avevano avuto in precedenza. Ogni cosa, un gesto, il suo sguardo sognante, i suoi occhi all’insù, azzurri come il mare, e la sua pelle candida, le avrebbero ricordato i vecchi tempi, e sarebbero state una continua tentazione e sofferenza per lei.
Velocizzò il passo, odiava sentirsi così vulnerabile, e odiava quel suo lato così malinconico e romantico, che talvolta usciva fuori nei momenti meno opportuni, proprio come quello.
Quando era ormai quasi arrivata a destinazione, l’ispanica, scivolò su qualcosa di piccolo. Cadde in una grossa pozzanghera, sporcandosi il vestito verde e blu di acqua e fango. Meraviglioso, pensò, appoggiando una mano sull’asfalto bagnato per rialzarsi. I suoi occhi neri come la pece si fermarono su una piccola macchia dorata che galleggiava a pochi millimetri dal suo piede e che doveva essere l’oggetto incriminato.
Imprecò per qualche istante, e lo afferrò. A prima vista sembrava una bussola, anche se in realtà la nebbia e la pioggia battente le impedivano di vedere bene. Ma chi poteva aver perso una bussola nel parcheggio di un piccolo locale di Lima?! Senza farsi troppe domande entrò nell’auto, al riparo. Finalmente era in un posto asciutto, anche se i suoi vestiti e i suoi capelli erano completamente zuppi d’acqua. Prese la bussola, e iniziò a rigirarsela tra le mani, osservandola attentamente. In realtà sembrava più un orologio da taschino, convenì qualche istante dopo. Era dorato e pieno di graffi, e sembrava abbastanza antiquato e vissuto. Chiunque avesse perso un oggetto del genere doveva essere sicuramente felice, vista la bruttezza del piccolo orologio. Lo lanciò sul sedile accanto, e si prese la testa fra le mani, stanca, premendo con forza le dita sulle tempie, cercando di placare il flusso dei suoi pensieri. Era stata davvero una lunga giornata, e ciò che voleva adesso era solo tornare a casa, fare un bagno caldo, e mettersi qualcosa di asciutto addosso, a tutti gli altri problemi ci avrebbe pensato lunedì. Per qualche tempo aveva creduto che quell’anno sarebbe potuto essere davvero meraviglioso, e che lei sarebbe potuta essere davvero felice: aveva la sua fidanzata, una media altissima, il cheerleading, e suo malgrado, anche se detestava ammettere che le piacesse davvero, aveva il Glee. Ma quel ragazzo dalla bocca enorme e un QI simile a quello di un criceto, era arrivato a portarle via la sua ragazza. Immersa in questi pensieri, Santana, abbassò un istante gli occhi scuri sui pedali, e vide qualcosa di bianco. Si chinò a raccogliere il foglio con le sopracciglia aggrottate.. Ma cosa stava succedendo quella sera?! Era umidiccio, e al solo contatto con qualcosa di vagamente bagnato, sul volto della latina non potè che comparire una smorfia. Ne aveva abbastanza di acqua e “docce fredde” per quella sera, adesso voleva solo un po’ di calore. Lo aprì, e di fronte ai suoi occhi comparì una pagina riempita da una calligrafia quasi illeggibile. Era per caso uno scherzo!? Perché tutti sapevano che la giovane ispanica non amava molto che qualcuno si prendesse gioco di lei.
“L’orologio magico – Istruzioni per l’uso” lesse la ragazza. Gli angoli della sua bocca carnosa si sollevarono, disegnando un sorriso divertito sul suo volto. Un orologio magico? Quello? Riprese a leggere.
“Sei stanco della tua vita e vorresti ritornare indietro per cambiare qualcosa? Allora continua a leggere, perché l’orologio magico potrà aiutarti a cambiare il presente, facendoti tornare nel passato. E’ semplice, basta riportare la lancetta delle ore indietro, in base al vostro desiderio. Se invece..” La ragazza stropicciò il foglio, entusiasta, senza leggere ciò che c’era scritto dopo. Avrebbe potuto ripetere la giornata!! In questo modo avrebbe potuto evitare che il biondino e la sua ragazza passassero il pomeriggio insieme, e che lei si infatuasse di lui per le sue stupide imitazioni dei personaggi dei cartoni animati. Prese l’orologio, con un sorriso raggiante. Finalmente lei, Santana Lopez, avrebbe potuto riavere indietro la sua ragazza e il suo ultimo anno perfetto. Finalmente avrebbe potuto avere un po’ di felicità. Girò la rotellina, ma ben presto notò di aver spostato la lancetta dei secondi al posto di quella delle ore. Probabilmente era uguale, ma non fece in tempo a cambiare, che una luce fortissima la costrinse a chiudere gli occhi. Poi, il buio.

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    Commento
Saaalve! Dunque, questa è la prima FF che scrivo (ne ho pensate tante, ma non ho mai scritto nulla), quindi vi chiedo scusa per eventuali cavolate, o errori e bla bla. Vi chiedo di essere molto critici XD senza pietà !! Questo capitolo è stato molto dedicato alla Brittana in realtà, ma non fuggite, perchè la Quinntana arriverà! Non è particolarmente eccitante come capitolo, lo so, ma era indispensabile scrivere questa premessa alla storia vera e propria, e in realtà, non so perchè, ma pensavo uscisse più bello! La cosa divertente è che è nato tutto da un sogno, e da una canzone... Sì, non è normale che io sogni di scrivere una FF ahahahah Cooomunque, per il resto, mi potete trovare su TT (
https://twitter.com/kitri_odette ). Detto ciò, a voi la parola ;)
  
  
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