1 – Muffins
«NOOO!». L’urlo
esageratamente esteso del Dottore e un fracasso improvviso proveniente dalla
cucina svegliano Rose Tyler, che giace ancora fra le coperte del suo bel letto
comodo della TARDIS. Questa rotola via dalle lenzuola, preoccupata, ed accorre
fino alla cucina, trovando il Dottore con la testa praticamente infilata dentro
il forno.
«Dottore?», lo chiama, tossicchiando e muovendo la mano destra per
spazzare via il fumo abbondante che occupa la stanza.
Lui estrae dal forno una teglia colma di masse di pasta abbastanza
bruciacchiate, guardando con rammarico i corpicini
distrutti. «Ho bruciato i muffin alla banana!».
2 – Gatti
Al Dottore non piace dormire. Dormire è così noioso1, senza senso. A suo
malgrado, il suo corpo - in quanto non colmo di energie inesauribili - necessita
di un po’ di riposo fra un’avventura e l’altra.
Quando il Dottore apre gli occhi trova un’enorme palla di pelo davanti al
suo naso.
«Ugh… che cosa…»,
biascica, mentre una già sveglissima Rose Tyler solleva il delizioso
gattino dal suo viso, ridacchiando. «Era qui fuori tutto solo che
grattava la porta della TARDIS», spiega, mentre il Dottore si mette a
sedere sputacchiando peli e polvere, disgustato dall’animaletto. Poi alza
il viso, scorgendo l’espressione di Rose. «No. Non chiedermelo
nemmeno».
Dieci minuti dopo, la TARDIS ha un nuovo piccolo abitante.
3 – Ian Dury
Dopo l’inatteso incontro con la regina e il lupo mannaro il Dottore non ha ancora perso l’entusiasmo.
Appena arrivati alla TARDIS, senza nemmeno avere intenzione di riposare,
mangiare qualcosa o fare una doccia – o di volerne dare l’opportunità
a Rose – è già allegro e scattante, pronto a ripartire.
«Ma tu non ti fermi mai?», chiede Rose, massaggiandosi lo stomaco
brontolante. Lui le sorride con quell’espressione buffa che usa tutte le
volte che lei dice qualcosa di sciocco, poi tira la leva per far partire di
nuovo la TARDIS. «Perché dovrei dormire, Rose Tyler»,
chiede, avvicinandosi a cingerle le spalle, «quando posso vedere Ian Dury per la cinquantaseiesima
volta nella mia vita senza nemmeno dover pagare?».
4 – Ginger
Elisabetta I è la settima regina nonché ventiseiesima reale
ad incontrare il Dottore e Rose. Hanno scommesso su quanto manchi ad arrivare
alla trentina, ma Rose non trova il suo amico molto leale, in quanto è
proprio lui quello che quasi sempre sceglie le destinazioni.
Mentre il Dottore è impegnato ad intrattenere la regina, Rose
chiacchiera con una guardia. A un certo punto si avvicina di nuovo a lui,
curiosa di conoscere l’argomento di conversazione.
Lui e la regina parlano per un po’ mentre lei li ascolta docilmente, poi
la donna solleva il suo copricapo liberando i meravigliosi capelli rosso fuoco.
Il Dottore la fissa, invidiosamente sdegnato, e prende per mano Rose per
tornarsene dentro la TARDIS, facendo bella mostra del suo broncio.
5 – Armi
Rose e il Dottore giungono alla milleseicentonovantaseiesima stanza della
TARDIS, fortunatamente l’ultima. I corridoi della gigantesca macchina del
tempo erano troppo grandi da girare in un solo giorno – ma anche in una
sola settimana o in un solo mese -, perciò Rose aveva chiesto di poterli
vedere un po’ alla volta. Si conoscono da più di un anno quando,
dopo essere stati dall’altra parte della galassia, si accingono ad
entrare nell’ultima stanza.
La stanza è piena di polvere e di qualsiasi tipo di spazzatura il
Dottore abbia mai buttato via nella sua vita. Sotto ai cumoli di aggeggi dell’altro
mondo misti a pacchetti di tea vuoti Rose scorge qualcosa che sembra un tavolo,
ma non ha idea di cosa sorregga.
«La TARDIS aveva bisogno di un posto dove mettere tutta la mia
spazzatura. Le ho detto di buttarla qui… non mi
piacciono queste robe», ammette con una scrollata di spalle.
Rose lo osserva scappare dalla stanza, come se la vista prolungata dei fucili e
delle spade appesi alla parete potesse ridurlo in polvere.
6 – Little Shops
“Oh. Mio. Dio.”,
aveva esclamato il Dottore, appena giunti nella capitale di quello strano
pianeta dove tutto era blu e rosso. Aveva osservato con occhi sognanti quel
districarsi di piccole vie, colme di negozietti minuscoli che probabilmente
avevano vinto tale titolo giocandoselo a dama.
Rose avrebbe dovuto fermarlo subito.
Si massaggia la schiena, con rammarico, osservando la mezza dozzina di
sacchetti colmi di oggettini inutili e scialbi, quasi sperando che un asteroide
cada sulla terra e distrugga tutti quelle bettole.
7 - Muppets
Il Dottore abbraccia sensualmente la sua Rose Tyler, sorridendo di fronte
alle sue guance completamente rosse e alla sua postura rigida e sorpresa.
«Posso invitarla al cinema, pupa?».
Rose rabbrividisce, nascondendo il viso nella sua spalla. «Dottore…»,
sussurra, tentando di reprimere un risolino divertito.
«E la avviso, signorina», continua il Dottore, scoccandole
un sonoro bacio sulla guancia bianca, «che non penso di poter accettare
un rifiuto. Il mio cuore si spezzerebbe, bambola».
Lei scoppia definitivamente in una sonora risata, tenendosi la pancia. «O-okay?», accenna, sorridendogli e lasciando che lui
la abbracci ancora.
Quaranta minuti dopo il Dottore si esalta davanti a una congrega di pupazzetti,
mentre Rose lo guarda sconvolta.
8 – Pere
Rose accorre a prendere la teglia di muffin bruciati dalle mani del
dottore, ridacchiando di fronte al suo broncio frustrato. «Te li rifaccio
io», lo rassicura, e lui si siede a gambe incrociate su una sedia mentre
la guarda cucinare.
Ad un certo punto Rose si volta lo guarda con frustrazione. «Le hai usate tutte!
Hai usato un casco intero di banane per fare una dozzina di muffin!».
Lui torna a far sporgere il labbro inferiore, guardandola come se sperasse che
gli spuntassero ali e aureola addosso. E lei cede di fronte al suo viso triste,
tornando ad esaminare il frigorifero.
«Te li faccio con le pere, ci sono quelle», esclama, tirando fuori
i frutti. Ma si ferma, scorgendo lo sguardo di fuoco che il dottore le sta
scagliando. «Rose Tyler, non ti azzardare».
«Sai, è abbastanza ambiguo il fatto che tu ami le banane e odi le
pere».
Il dottore le lancia una padella in testa.
9 – Rose Tyler
C’è solo una cosa che si differenzia dalle altre. Sì,
solo una, perché a dire il vero il Dottore può sopravvivere senza
i suoi adorati muffins alla banana e perché alla fine dei concerti di Ian Dury non gliene importa
così tanto. Niente, nemmeno la presenza di un odioso gatto pulcioso che
zampetta per la TARDIS o un esercito di Dalek
potrebbe frustrarlo e logorarlo tanto quanto lo fa la lontananza di Rose Tyler.
E lui lo sa bene e glielo dice in faccia: «Ti amo quando mi prepari il
tea e quando non ti arrabbi anche se ti ho quasi fatta uccidere da un alieno
psicopatico. Ti amo quando vai in capo al mondo per comprarmi i miei muffins e
quando ridi anche se ho fatto atterrare TARDIS a testa in giù. Ti amo
quando mi dici che non devo aver paura di perderti, perché mi vuoi
troppo bene per lasciarmi andare. E ti amo quando mi accarezzi i capelli e mi dici che sono il
migliore, nonostante i casini in cui ti caccio. Ti amo, Rose Tyler». Lei
adora che lui dica cose così belle e lui glielo ripete all’infinito,
tutte le volte che ne hanno l’opportunità. Glielo dice sempre, anche quando
dorme e quando mangia, perché tra tutte le cose che lui ama, lei
è la più bella.
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voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
Angolo Autrice
Buonasera – o buongiorno -, whovians!
Ecco, sono sbarcata anche qui :33 Non pensavo che sarei arrivata a pubblicare
questa raccolta di drabble – è da un po’
che non scrivo het, quindi temo di aver scritto
qualche balordaggine :o – ma la mia anima amante di EFP non ha resistito,
e quindi… ecco.
Io mi chiamo Marianna, ma la gente mi conosce come Wary. Ecco, io sono il
genere di persona che si perde in sproloqui e che scrive NdA
più lunghe delle storie stesse, ma oggi tento di trattenermi –
troppo tardi, Wary, troppo tardi – per cercare di mantenere la mia poca
dignità.
Ho abbandonato un 1 da qualche parte per lo scritto, un riferimento al
mio amato Sherlock.
Spero di tornare presto a pubblicare qui.
A presto,
WJ